BRESCIA EST - VALLI DEL MARMO - ALTO NAVIGLIO - VALTENESI - VALTROMPIA - FORESTA ALTO GARDA OCCIDENTALE - OLTRE CONFINE

w la gabola?

no, era il popolino che doveva svegliarsi (storiella di sangue e arena, storiella del perchè sono stati eliminati i giochi, storiella della paura del aldilà)

Come avete visto, quello che dicono alcuni studiosi di storia antica e primordiale degli homo sapiens, e che riportano anche nero su bianco con dei libri, esatto, se ai primordi della umanità i giochi atletici erano “studiati” per adattarsi al allenamento del “sopravvivere” (il gioco della caccia doveva allenare alla cattura della selvaggina, il gioco delle arrampicate sugli alberi, doveva allenare per la raccolta dei frutti, le corse dovevano allenare per inseguire la preda, la lotta doveva allenare a eventuale scontro uomo contro uomo o per attaccare o per difendersi, e così via, chi più ne ha più ne metta) al momento che sono nate le città, i giochi atletici, da semplice scuola palestra di vita, hanno preso altra strada, esatto, quello che dovevano servire, e soprattutto, per allenamento alla guerra (giochi con le armi, coi cavalli, con i carri, con l’arco, con le lance e con le spade e così via, erano tutti in direzione di scuola di guerra, di attacco e di difesa personale, ma anche di difendere e attaccare, conquistare un obiettivo. Esatto, stessa cosa della finta guerra tra eserciti nei boschi delle Valli del Marmo, esatto: Soft War, la differenza rispetto a l’antichità, che adesso sono armi giocattolo) Ma non bastava, che fai, non è perché tu sei capo e ordini: c’è da andare in guerra, esatto, cosa che non si sa se poi se si riporterà a casa la pelle, facile che magari lo trovavi qualcuno che disertava? E vuoi mai che, diserta uno, diserta quel l’altro, e se poi diventano in tanti a disertare? E io come posso diventare famoso Imperatore se non riesco a conquistare e a sottomettere altri popoli altre genti, dimmi tu come è che posso diventare famoso? Ecco che, per incutere paura al popolino, cosa di meglio che sfruttare l’aldilà? che c’è di meglio che sfruttare la situazione avvalendosi di una religione? Esatto, tali giochi atletici da un certo punto in poi, sono diventati il clou di miriade di feste, esatto, feste religiose dedicate a tal quantità di divinità. Più accresceva la fama di tal divinità, e maggiore era il culto di tal divinità, più la gente aveva paura e terrore di quella divinità. Da un certo punto in poi, per costringere il popolino a fare cosa che non avrebbe mai voluto fare, esatto, andare a morire in guerra, ecco che costringere i nostri antenati a andare in guerra è scesa in campo la religione, esatto, la paura ancestrale del aldilà, una credenza, e un modo diretto e veloce di come ingraziarsi le divinità per andare a star bene dopo la morte. La guerra non era più comandata solo da degli Imperatori, ma era cosa che si doveva fare perchè era volere della tal divinità. Ai tempi del ignoranza e chi mai avrebbe osato contraddire tal divinità, o meglio, chi mai avrebbe osato contraddire la casta che diceva di essere in stretto contatto con le tal divinità? Quei tempi erano così, non si diceva andare in guerra perché lo voleva chi comandava, ma perché era cosa gradita alla tal divinità. Poco dopo, le religioni, quelle più potenti, sono riuscite, facendo fuori tutte le altre divinità del passato, sono riuscite a avere il monopolio del aldilà. Esatto, dopo tante guerre e tanti massacri solo che per il volere dei n°1 di tal religioni, che il popolino, nessuno osava contraddire gli ordini, e anzi, il popolino eseguiva a occhi chiusi, col paraocchi, ritenendo tal n°1 di tal religioni in diretto contatto con la divinità massima o suoi parenti, e dunque, per diritto di casta, facevano sempre cose giuste. Se per talune religioni, quello di ordinare di andare in guerra, dicevano che era cosa che gli assicurava il paradiso, per tal altri n°1 di tal altre religioni, era l’andare in guerra per evitare il rischio che una volta morti, di non finire a l’inferno. Esatto, soggiogare la gente, il popolino, con la paura dell’inferno, e questo è migliaia di anni che va avanti. Il libro dice: la speculazione fatta su eventi della natura si è accentuata con la nascita delle nuove religioni. Caro libro, ma quando mai, da sempre e non solo con le nuove, la religione è nata solo per far speculazione pro domo casta di tutti i modelli di civiltà esistenti, dai primordi ai nostri giorni. In antiche religioni, eravamo a questo punto, si obbligava il popolino a adorare di tutto: dal sole alla luna, dal bue al toro, dal cane al gatto, dopo son venute le figure un po’ più astratte, fino a adorare il comandatore supremo del popolo e popolino, esatto, ai tempi Faraone d’Egitto, esatto, umani considerati della divinità. Da li in poi, le religioni, hanno continuato il filone delle persone umane, non più loro umani delle divinità, sostituiti sempre da altri umani non più divinità, ma da persone e personaggi con la conoscenza dei voleri delle divinità. Erano nati i Sacerdoti e le Sacerdotesse, con il proseguire dei secoli, anche nelle religioni sono state inserite le gerarchie. Nel senso che andiamo di logica? di n°1, chi meglio di lui ha conoscere il volere delle divinità? Allora sorge spontanea una domanda, ma allora, cosa se ne fanno le religioni dei numeri due /tre/quattro e così via. C’è nessuno meglio dei n°1, che te ne fai degli altri sottoposti? Questa storia di istituire categorie di sottoposti è nata con tal dodici, che qualcuno faceva pescatore. Da qui ci si ricollega con l’arte della guerra, un capo, dei ufficiali e l’esercito. Le religioni hanno copiato sistema piramidale del arte della guerra, dove ai vertici ci sta il capo e alla base i soldati. Ai tempi lo schema era questo, era schema gerarchico e è in voga da millenni e millenni, e questo schema è applicato anche a tutt’oggi e in tutti i campi, non solo in guerra e nella religione, ma anche sul lavoro, nella scuola, nella medicina e così via. C’è stato un periodo, che le religioni non vedevano di buon occhio i giochi atletici, anche se da prima se ne sono servite. Il fatto che i giochi atletici facevano nascere anche il campione. Cosa che avrebbe potuto sviare il popolino era che, magari il popolino era più propenso a seguire il campione che a dar ascolto ai capi della religione o del governo. Esatto, tali caste preoccupate che i campioni di tal giochi atletici, il popolino li considerava alla stregua delle divinità, ecco che, con una scusa, le religioni, specie tal burocrate di tal religione di tal città, ha ammazzato l’usanza dei giochi atletici, non lui personalmente, ma l’Imperatore su ordine di tal burocrate di tal religione di tal città, ha chiuso per sempre i giochi olimpici che ancora in Grecia si svolgevano. Esatto, sono stati chiusi i giochi per motivi che tutti sappiamo, esatto, perchè generavano campioni che poi il popolino andava a amare, cosa di meglio che trovare una scusa? Fatti fuori tutti i giochi atletici, Olimpiadi comprese. Stava per iniziare il periodo buio della storia della umanità, nessuno doveva più mettersi in mostra, nessuno doveva mettersi in mostra per non diventare un divo che andava a oscurare l’immagina dei capi di tal religioni. … sta attento che t’invento il peccato di superbia e ti sbatto a l’inferno … esatto, ispirata dalla canzone di Guccini. Adesso, siamo nel 2020, ebbene, la paura del aldilà è più viva che mai (non fare le cose per il bene del prossimo, della gente, della comunità, del popolo, ma fare le cose per paura del aldilà non ha senso, non ha assolutamente senso. Scusate, le divinità non sono stupide, e apprezzano e sicuro molto di più quello che fate per il prossimo, per la comunità, per il popolo, le divinità non sono permalose, preferiscono che fate del bene a altri che ne hanno bisogno, perchè le divinità non hanno bisogno di nulla, nemmeno delle preghiere, gli piace solo una cosa, che fate del bene agli altri) in alcune parti del mondo, ci stanno comunità di contadini che, ritengono sia peccato coltivare la terra non usando la forza delle proprie braccia, e per paura di andare a l’inferno, non usano trattori o quel che ritengono diavolerie moderne e questa è una gran bella cosa, però, c’è un però. Carissimi, non l’inferno che deve far paura, ma è il rispetto della natura che ci deve guidare, è del perché siamo nati con due braccia e mani con pollice opponibile, è il rispettare il ritmo del tempo e delle stagioni. Seguendo questo ritmo sono passati cinquemila anni della vita umana sul Pianeta Terra, ma gli ultimi cinquant’anni, stanno mandando alla malora quello che fin qui hanno fatto i nostri antenati. Con l’avvento di tal religione, che aveva preso casa a Roma e per il fatto che tal religione non amava chi metteva su cresta, pian piano l’importanza dei giochi e specie coi Gladiatori, trovavano sempre più difficoltà a continuare. Dovete pensare che a quel tempo, con le ricchezze del bottino di guerra dei soldati degli eserciti romani, Roma era diventata città molto opulenta, in pratica, gli altri popoli soggiogati, dovevano solo che lavorare per i romani, esatto le tasse. Questo che ai tempi a Roma, diremmo adesso, ci stava tanto stato assistenziale. Le caste più in alto, la loro giornata era: terme, teatro, e spettacoli nelle arene. Per il popolino (a scanso di equivoci, non è il sottoscritto, parola è del libro, popolino è anche di pagina 107 del libro)  ci stava frumento gratis e fiume di sangue nelle arene e nei circhi, il popolino non desiderava altro, esatto, lavorare poco e vedere il sangue scorrere a fiumi. Che ai tempi, ci stava due giorni di pseudo lavoro e uno di festa. (questo il motivo del successo di tal religione? ecco la storiella. Esatto, tra consoli del senato, intenti a banchettare, e i banchetti dei consoli del senato romano erano diventati famosi, uno salta fuori e dice: oggi, sono stato dal tonsore e era chiuso, con la scusa della festa a tal divinità la bottega era chiusa. Risponde l’altro, hai ragione, la settimana scorsa sono stato in lavanderia e ho trovato chiuso, perché ci stava una festa di tal altra divinità. Da l’altra parte del tavolo, un altro, con tutti questi dei e divinità più nessuno vuol lavorare, non si può andare avanti così. Salta su un altro e ecco l’idea: ma perché non facciamo noi romani la nostra religione di stato? Esatto, risponde un altro, siamo i padroni del mondo, ma ci manca ancora una cosa, ci manca una religione tutta nostra. Uno che fino a quel momento era stato zitto, anche lui dice la sua: direi di adottare la religione di quelli che li facciamo sbranare dalle belve feroci, quelli che gli diamo in pasto ai leoni. Quelli hanno un solo Dio e fanno festa solo 1 giorno alla settimana. Buona idea dicono altri, e gli a tal religione gli aggiungiamo anche sacra e romana) Dovete sapere che, e più dei palloni d’oro del calcio, a un certo punto, i Gladiatori erano diventati le persone più amate dal popolino, tanto che qualsiasi Imperatore si faceva spesso vedere assieme a tal pallone d’oro dei Gladiatori, (non solo il popolino amava i Gladiatori, ma anche le nobildonne romane, specie le nobildonne romane e specie le mogli degli Imperatori, che logico, avevano diritto di prima scelta. Non è del sottoscritto, il libro riporta anche dei nomi) Addirittura, si narra che. ci sono stati Imperatori che per far in modo di accrescere la loro fama si sono messi in gioco nella arena, esatto di diventare Gladiatori e per diventare più amati e potenti, ingraziarsi il popolino, diventare il mito del popolino. Poi, carissimi, non siete stupidi, ci arrivate, esatto, va di logica che dove scendevano a combattere in arena tal Imperatori, il duello era truccato. Vedi il film il Gladiatore, cosa fa l’Imperatore Commodo? Esatto, bara. Li è il film, la realtà è ben diversa, l’Imperatore scendeva nel l’arena sicuro di vincere, perché era tutto studiato a tavolino, una messa in scena. Logico, non ammazzava l’altro duellante, il quale, subiva e subiva, facendo risaltare una parvenza di dote atletiche e la padronanza del gladio e anche di tal Commodo Imperatore. Poi lo schiavo duellante, che era pagato per far la figura del pirla, mostrandosi in pubblico inferiore al tal Imperatori, e davanti al popolino radunato sugli spalti del l’arena, gettato il gladio a terra implorava pietà a l’Imperatore, esatto, in questo modo l’Imperatore aveva preso due piccioni con una fava, ovvero, accrescere la sua immagine di uomo atletico e di guerriero invincibile (scusa, l’Imperatore ha vinto contro il tal campione che veniva via da venti incontri vinti ko), superiore a tutti, ma con tanta pietà. Miglior immagine da offrire al popolino non ci stava. Perché, come nei incontri di pugilato dei decenni passati, si costruiva la nomea del Gladiatore, facendolo diventare il campione, esatto, gli si costruiva nomea a suon di ko fasulli, incontri combinati. E se il tal duellante di turno a incontro a l’ultimo sangue con tal Commodo Imperatore, ebbene se veniva via da filotto di vittorie, e che tal Imperatore Commodo, in arena davanti, in primis al suo popolino, e poi davanti alla casta dei superiori appartenenti alle più aristocratiche gens romane, se Commodo aveva sconfitto il campione di turno, ditemi voi, non era stata costruita a arte tal immagine di Imperatore vincente? esatto, immagine di Commodo il grande. Ditemi di no, e che adesso pensate che certe situazioni sono diverse. Che adesso, la correttezza e la lealtà vincono su furbizia, tradimento e gabolata. Ditemi di no, che non è come nei film. Esatto, carissimi, però c’è un però: la realtà supera la fantasia, e i tipi alla Commodo, sono più che solo scaltri e furbi e cattivi, i tipi alla Commodo non la pagano mai, la fanno pagare agli altri che gli si mettono di traverso. -continua- (mauro)

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