BRESCIA EST - VALLI DEL MARMO - ALTO NAVIGLIO - VALTENESI - VALTROMPIA - FORESTA ALTO GARDA OCCIDENTALE - OLTRE CONFINE

W LA COMODITÀ, W LA PLASTICA

Causa che la mia musa, la mia bella e sexy milf, stanotte non è venuta, non nel senso di mancato orgasmo di lei, ma non è venuta a trovarmi e a suggerirmi un bel argomento dove di sbrodolare e di sparare cazzata, ecco che, prendo pari pari, e solo con l’aggiunta di qualche commento del sottoscritto, ecco che faccio copia incolla di una pagina e anch’essa, a sua volta, che aveva preso da una delle pagine del Wwf. Esatto, la sbrodolata e la cazzata è tratta, la fonte è quella del Wwf, ma il sottoscritto fa copia incolla dalla pag. pubblicata sul sito di VILLAGGIO GLOBALE. La sbrodolata va a sparare cazzata su sua santa comodità della plastica. Che da invenzione che avrebbe dovuto aiutare l’homo sapiens e la donna sapiens, invece che adesso è materia che sta soffocando mari, cielo e terra. Oramai invenzione diventata parte diventata padrone della vita de l’homo sapiens e della donna sapiens e del pianeta Terra. Che, nelle sue particelle più piccole è entrata dentro nel processo di crescita di regno vegetale e regno animale e regno minerale, e che materia indistruttibile e ineliminabile, se non dovendo andare a creare danno maggiore coi fumi, esatto, la plastica è diventata quella cosa di chimica che ha preso il sopravvento sulla vita di tutti e di tutto, animali, vegetali, minerali, Pianeta Terra compreso. (da be e bella che circola nel sangue degli animali, che circola nella linfa delle piante e degli ortaggi e dei frutti) Esatto, stamattina il sottoscritto, con la sbrodolata quotidiana, va a sparare cazzata su magnifica e lungimirante invenzione de: LA PLASTICA. Sbrodolata e cazzata che questa volta punta l’attenzione proprio sulle micro e nano plastiche, presenti in enormi quantità nei mari e oceani di tutto il mondo e che nell’acqua diventano vere e proprie «spugne» di inquinanti che poi trasportano nel nostro corpo e anche nel organismo degli animali. Oltre a tutte le sostanze usate per produrre questa santa plastica, che tra plastificanti e gli additivi che vengono usualmente utilizzati e già noti, più che noti per avere effetti negativi sulla salute, come il bisfenolo-A o altri appartenenti alla famiglia degli ftalati, ma per inchinarsi a sua maestà il Pil (che per Pil non si intende la mitica ex punk band di Johnny Rotten) si fa come è solito fare lo struzzo, messo alle strette, nasconde il muso sottoterra e in modo di non vedere il pericolo, ma, carissimi, non è che se ci si mette le fette di prosciutto sui occhi e per non vedere il pericolo, che poi il pericolo lo si scampa. Queste microplastiche sono anche «appiccicose» e possono accumulare anche metalli pesanti, come il mercurio, e inquinanti organici persistenti (Pop: persistent organic pollutants), tra cui pesticidi, ritardanti di fiamma bromurati e idrocarburi policiclici aromatici. Il 78% delle sostanze chimiche elencate come inquinanti prioritari da parte dell’Epa (Environmental Protection Agency) statunitense è associato ai rifiuti plastici marini. Le microplastiche sono in grado di concentrare i contaminanti in esse presenti sino a 1 milione di volte la concentrazione presente nell’acqua. I dati disponibili indicano che il rilascio di alcuni comuni contaminanti dalle microplastiche è più veloce in presenza di succhi gastrici, specialmente in specie acquatiche a sangue caldo e quindi il rilascio in ambiente gastrointestinale risulta sino a 30 volte maggiore di quello riscontrato nelle acque marine, con conseguente accumulo nei tessuti adiposi. Tali contaminanti, una volta entrati nell’organismo, possono interferire con importanti processi biologici, causando danni epatici o alterando il sistema endocrino. Effetti già osservati negli animali selvatici riguardano disfunzione tiroidea, ridotta fertilità, insuccesso nella schiusa delle uova, anomalie metaboliche, demascolinizzazione (che sia magari per questo il continuo aumento e vertiginoso di dildo & affini presso gli homo sapiens e la donna sapiens?) e compromissione del sistema immunitario. Effetti sulla salute La plastica non è un materiale intrinsecamente «cattivo», (la plastica di per se non è cattiva, è l’uso che se ne fa che fa la differenza. Ma se si produce e si fabbrica sempre di più cose e oggetti di plastica, non serve una scienza di capire come che andrà a finire. Esatto, se ne fabbrichi 1 milione in 1secondo, e quella prodotta, per togliertela dai piedi ci vogliono poi 10mila anni, esatto, fai tu il conto. Non serve una scienza, non serve essere dei matematici, per immaginare come andrà a finire) è un’invenzione che ha cambiato il mondo, (che ha regalato tanta e tanta comodità, ma che ha reso forse a rischio la vita sul Pianeta Terra? che se non arrivano gli alieni, e che magari già sono tra noi? e che si cibano solo che di plastica, non so dove la metteremo fra altri 50’anni. Andrò, in altro momento, anche a fare copia incolla di altra pagina, dove un famoso quotidiano nazionale va a sbrodolare e a sparare cazzata che a oggi come oggi, negli oceani, ci stanno quattro nazioni di plastica e galleggianti. Bel futuro questo) rivoluzionando i campi più diversi. La produzione e lo sviluppo di migliaia di nuovi prodotti in plastica hanno avuto un’accelerazione dopo la Seconda guerra mondiale, trasformando l’età moderna in modo così profondo che, oggi, la vita senza plastica sarebbe irriconoscibile. Cuciniamo nella plastica, indossiamo plastica, dormiamo su materassi di plastica, voliamo con aerei di plastica, guidiamo macchine di plastica, comunichiamo attraverso la plastica: reti, cavi, computer, telefoni, vediamo attraverso lenti di plastica e persino parti anatomiche del nostro corpo possono essere sostituite da protesi di plastica. La plastica è diventata «cattiva» per il modo in cui industrie e governi l’hanno gestita e perché ha stravolto i sistemi di consumo delle nostre società, acquisendo con l’usa e getta il primato della comodità. Questo ha trasformato la plastica nel disastro ambientale planetario che oggi conosciamo. E così la plastica e i suoi additivi e contaminanti non sono più solo intorno a noi, ma anche dentro di noi, presenti nel nostro sangue e nelle urine, e perfino nel liquido amniotico e latte materno, in quantità misurabili. Per molto tempo l’impatto della plastica sulla salute non ha sollevato particolari preoccupazioni. La plastica, infatti, era considerata, dagli scienziati, un materiale inerte. Ma oggi sappiamo che nonostante ci sia ancora molto da chiarire su tutti i possibili impatti generati dalla plastica sulla salute umana, i rischi sono più che evidenti. La plastica è anche un veicolo per tante specie di virus e trasporta contaminanti con effetti sul sistema endocrino. Un aspetto tipico che caratterizza gli interferenti endocrini è che provocano effetti anche a basse, bassissime dosi, in parti per 1.000.000.000.000: praticamente una goccia rilasciata nell’acqua di 20 piscine olimpioniche può avere effetti sugli organismi. Queste sostanze peraltro hanno effetti più marcati a seconda del periodo della vita in cui l’organismo è esposto, ad esempio nei periodi critici in cui il sistema endocrino svolge ruolo chiave come la gravidanza, lo sviluppo, l’accrescimento. Inoltre esiste l’esposizione della popolazione a varie sostanze chimiche il cui effetto cocktail è ancora poco noto. Può infatti accadere che diverse sostanze chimiche reagiscano tra loro e diano origine a effetti sinergici e additivi in grado di modificare la pericolosità dei singoli componenti. La bella e gustosa mela «stregata» dalla plastica Si conosce poco sull’invasione silenziosa delle plastiche: nei dati rilasciati lo scorso anno dal Wwf, si valutava che ingeriamo microplastiche per l’equivalente in peso di un carta di credito, mangiamo e beviamo 5 grammi di plastica alla settimana. Ma con le nuove ricerche si apprende che la plastica che ingeriamo potrebbe essere molta di più se si considerano le nuove fonti e le particelle più piccole. Per anni abbiamo pensato che la principale fonte di microplastiche per il nostro organismo fossero gli alimenti che provenivano dal mare, (esatto, si pensava, gli scienziati pensavano che solo i pesci mangiavano plastica, e che poi gli scienziati vanno a dire di mangiare più tanto pesce? sai che è bizzarra questa cosa) ma due nuovissimi studi dimostrano che la plastica, come un virus incontrollabile è riuscita a entrare ne l’organismo vivente di vegetali, frutta e ortaggi, perché le microplastiche entrano persino dalle radici delle piante. Uno studio pubblicato sulla rivista Nature Nanotechnology ha fornito le prime prove scientifiche che le nanoplastiche, che sono frammenti di plastica di dimensioni comprese tra 0,001 e 0,1 micrometri, le quali particelle vengano assorbite dalle piante terrestri, inibendone la crescita. Lo studio dimostra come la plastica danneggi anche gli ambienti terrestri, e non solo i mari, e in particolare i terreni agricoli e di come la presenza di plastica possa determinare una perdita di biomassa nelle piante che potrebbe compromettere sia la resa sia il valore nutrizionale delle piante con conseguenze per l’agricoltura e la sicurezza alimentare. Un altro studio italiano pubblicato su Environmental Research a giugno 2020 ha rilevato e quantificato per la prima volta la presenza di micro e nanoplastiche e della grandezza sotto i 10 micron, nella parte edibile di alcuni dei frutti e delle verdure più consumate in Italia, tra cui mele e pere, patate, carote, lattuga e broccoli. Tra le plastiche più presenti rinvenute dentro i vegetali analizzati, ci sono il polietilene e il polistirolo che sono i materiali più usati in agricoltura, nelle serre, per le pacciamature, o nei vivai. TRA GLI ORTAGGI E LA FRUTTA ANALIZZATI, LE MELE SONO QUELLE CHE NE ASSORBONO LA QUANTITÀ MAGGIORE. PER OGNI GRAMMO DI FRUTTA CI SONO 3 MICROGRAMMI DI PLASTICA. Tra gli ortaggi, le carote sono le più contaminate e la lattuga, per contro, è quella che presenta meno microplastiche: 0,7 microgrammi per ogni grammo di prodotto. La lattuga però presenta le particelle di dimensioni maggiori (2,52 micron) mentre le più piccole sono state rinvenute nelle carote (1,51 micron) assorbite presumibilmente dai peli radicali attorno alla radice centrale, che possono aver favorito l’accesso alle plastiche di dimensioni più piccole. Virus e batteri viaggiatori comodi comodi a bordo della plastica (questo detto dagli scienziati fino a dicembre 2020, poi, da gennaio 2021 c’è stato contrordine, da altri scienziati, è partita smentita e che ha sbugiardato i loro stessi colleghi, e contrordine che va a dire che la cazzata sparata di tal scienziati dicembrini era solo che bufala. Ma tra i due gruppi di scienziati, chi è che la racconta giusta? gli amanti della verità o gli amanti del Pil? Però, chi di questi scienziati ha torto, perchè è di logica che non possono avere ragione tutti e due i gruppi e torto tutti e due i gruppi, e perchè son lì a beccare ancora busta paga? Spesso e volentieri, un allenatore di calcio che sbaglia una partita, esatto, viene cacciato via, e li è un gioco, non c’è in ballo la vita. E perchè chi sbaglia nel settore della scienza e anche se sbagliano alla grande, ebbene ancora comodi e tranquilli e a beccare busta paga? e anche se il suo lavoro si è dimostrato solo un che sparar cazzate? esatto, stessa cosa dei processi in Italia, mai nessuno di chi si va a dire che aveva dato giudizio sbagliato, mai nessuno, o quasi mai viene cacciato. Guarda che siamo in mano a situazioni più che bizzarre) Sugli effetti delle microplastiche ingerite dal nostro organismo mancano ancora prove certe ma la comunità scientifica ritiene che queste siano una navetta tanto per contaminanti tossici quanto di virus e magari anche di coronavirus? e batteri. (come detto prima, questo era solo fino a dicembre 2020, perchè da gennaio 2021, l’ordine è di dire che smog e microplastiche non sono causa di diffusione e di trasporto di virus) che magari le microplastiche possono fungere da veri e propri veicoli di trasporto per diversi patogeni? favorendone la diffusione? Esatto, fino a anno 2020 era così, da anno 2021 si è accertato, e in pochi giorni, che la cosa non è così, che smog e microplastiche nulla centrano con la diffusione dei virus. (e anche se tanti studi che erano stati fatti, confermano proprio una complicità di smog e microplastiche nella diffusione dei virus) Allora, si sbagliavano tal scienziati a dire che diversi organismi approfittano del «passaggio» offerto dalle microplastiche per spostarsi? allora, si sbagliavano tal scienziati a pensare la complicità di smog e di microplastiche e per formare aggregazioni e ripararsi dai raggi UV: vale per gli E. coli, ma potrebbe riguardare anche batteri e virus quelli più pericolosi. Il rischio sottolineato da tal sbugiardati? scienziati riguarda il fatto che gli agenti patogeni, proprio e grazie alle infinitesimali particelle di plastica, possano essere trasportati su grandi distanze e sopravvivere più a lungo del normale. Dove i generi: PseudomonasAeromonasArcobacterZymophilusAquabacterium e Campylobacter sono stati associati a plastiche presenti nei fiumi. E se non bastasse, le plastiche venute in contatto con scarichi industriali, contaminati da antibiotici, scarichi agricoli ed ospedalieri potrebbero inoltre ospitare batteri che abbiano acquisito una «resistenza». Esatto, virus e batteri sono molto più intelligenti degli scienziati, a forza che l’homo sapiens e la donna sapiens li vanno a combattere, loro, virus e batteri, ogni anno che passa, loro diventano sempre più forti. (esatto, poi, se non si vuol far circolare malattie, di sicuro non si deve sottovalutare l’aspetto dei rifiuti ospedalieri. Che magari poi, più malattie circolano più la filiera della sanità ha lavoro assicurato? e più le multinazionali farmaceutiche fanno affari? più i laboratori scientifici hanno lavoro? esatto, cosa di W il Pil? Parere e opinione personale del sottoscritto) Queste minuscole particelle Plastisfere, con i loro virus e coronavirus e batteri, minacciano di conquistare la biosfera, e diventando magari, un domani, padroni de l’universo, in una terribile inversione degli ordini di grandezza e delle gerarchie biologiche. Carissimi scienziati, avete cervello cosi tanto, che non riuscite a immaginare altra forma di vita? SBRODOLATA E CAZZATA TRATTA DAL SITO: VILLAGGIO GLOBALE, e per quanto riguarda la pagina RIMBOCCHIAMOCI LE MANICHE (che non tutti gli piace di rimboccarsi le maniche, perchè rimboccarsi le maniche vuol anche dire che si deve sudare e di abbandonare un po’ di comodità) E COMMENTATA DAL SOTTOSCRITTO. CHE A SUA VOLTA, il sito Villaggio Globale, che a sua volta, COPIA INCOLLA DA FONTE Wwf. 1 Abbraccio, Many Kisses. (mauro)

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.