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sbrodolata su dove siamo arrivati con la corsa a piedi, siamo arrivati a farla diventare uno sport extremo, altro che tal emerodromo ateniese, vere e proprie competizioni overdose di corsa a piedi

C’è poco da fare, di più globuli rossi che si hanno a disposizione, a parità di allenamento, si ha anche maggior rendimento atletico, maggior caratura atletica. Questo il motivo di abuso di Eritropoietina? il famoso EPO, e specie, ci sta un abuso di tal ormone in sport di resistenza? di endurance, e non solo nello sport del ciclismo? Esatto, tutto lo sport, è come una bella fig.A, che però è anche una bella puttana, che come una bella escort di lusso non glie ne frega di essere amata, ma pretende anche qualcos’altro? il doping? Poi, chi controlla? Ma si può controllare? Nel senso, e se ci sta modo di nascondere? Che magari ritorniamo a l’art. 1 dello sport moderno? Esatto, quello che recita così? si può barare, l’importante è non farsi beccare? Ma allora non è più competizione alla pari? E chi ha beccato tante e tante palanche vincendo e stabilendo record e chi invece pulito è rimasto per colpa di questi a becco asciutto? Meditate. Caspita, se è così, che bel insegnamento che è lo sport. Quando lo sport non rispecchia la funzione sociale e educativa per il quale è nato un paio di secoli fa in Inghilterra, nato come passatempo tra gli operai, un modo di passare una domenica socializzando e a ricaricare le pile dopo una settimana di lavoro in fabbrica. Gli albori sono stati questi, lo svago domenicale e all’impronta della correttezza leale, se no che senso aveva. Dopo, col passar del tempo, degli anni, dei secoli, visto che la cosa era diventata cosa che piaceva anche a star a guardare, anche se non si era attivi protagonisti del gioco, ma solo che spettatori passivi a star a guardare gli altri che giocavano, qualcuno c’ha visto dentro lo sfruttare la cosa a scopo di lucro, esatto, ha portato lo sport a diventare un’industria e fino a diventare quella macchina che far fare il grande fatturato di come è diventata adesso. Esatto, agli albori lo sport si manteneva anche senza sponsor, anche senza pubblico pagante era solo cosa autogestita da la comunità del luogo. Adesso il fare sport è diventato una attività con tanto di partita Iva. Meditate. Lo sport è anche questione di palanche, e tutti ci tettano dentro, e per beccare più tante palanche che si può? istituzioni in primis? Lo sport è quel settore nella top five dei settori merceologici che al mondo fanno più fatturato (in questa particolare classifica, nella top five, ci sta dentro anche l’industria del porno). Ecco, questo il motivo che, a causa Covid 19, che è il nuovo, nuovissimo modello di Coronavirus, tante realtà sportive inizieranno forse, e purtroppo, anche a avere qualche problemino? Beh, sicuro gli organizzatori di corse a piedi, beh, sicuro le grandi maratone, a questo virus, lo stanno pagando caro prezzo. Ma anche l’indotto, basti solo pensare anche al diminuito consumo e uso di EPO & dopanti afini vari. Perchè, se nella corsa a piedi non ci stanno più gare, o meglio, ci stanno molto meno gare, e non ci stanno più le maratone milionarie? dove sta il motivo di andare commercio a le varie sostanze dopanti? Perché carissimi, la tragedia, che se si può chiamare tragedia? una cosa che magari si è anche andata a cercarla? si è voluta? che se così come qualcuno la pensa, esatto, male che si vuole, male che non duole. La tragedia ivece è un’altra e che ci stava anche prima di tal moderno Covid 19. Esatto, il doping, che, se l’atleta d’elite a volte lo beccano perché lo controllano, l’atleta amatore di alto livello? esatto, ma quando è che lo controllano? E se c’è chi amatore si compera persino una minicamera iperbarica per aumentare la produzione di globuli rossi, immaginatevi gli altri sistemi usati e più economici. Che tra i più in voga per aumentare le performance massimali in gare di endurance, che forse è ancora il metodo alla vecchia? esatto, mai sentito parlare di emotrasfusione, che li come è che fanno a beccarti? è tutto tuo e è naturale. (sai quanti son diventati campioni con questo metodo alla vecchia? Esatto, forse barare ma attenti a non farsi beccare?) No, questo modo di fare sport non è più lo sport dei nostri nonni, di chi lo sport l’ha inventato qualche secolo fa e per passatempo. Andare e sempre più alla ricerca delle performance massimali, che aumentano il giro di affari del settore, sia lecito che illecito, porta sempre più lontano da l’essenza dalla quale è nato lo sport, esatto, sempre più lontano dal divertimento. Adesso a qualche corsa di lunga distanza, hanno abolito la classifica, hanno abolito il vincitore, entro tot tempo max, tutti pari merito, tutti finisher. Questo è una bella cosa. Questo aspetto la dice lunga sulla differente mentalità del corridore a piedi di lunga distanza rispetto al pistaiolo. Il pistaiolo mai andrebbe a gareggiare senza una classifica, mai andrebbe a gareggiare senza un podio gara e senza tanto di tempo che accompagna la performance. La corsa a piedi in pista è il correre per farsi vedere, la corsa lunga distanza è una corsa a piedi che ha a che fare con l’intimo del proprio spirito. La corsa in pista è la corsa dei muscoli e dei polmoni, la corsa di lunga distanza è la corsa della mente. Esatto, una corsa lunga distanza di 100km 80% è fisico e il rimanente 20% è qualcos’altro che si deve avere dentro. A domanda, una atleta, una campionessa ultramaratoneta risponde: i primi 80km si corrono con le doti fisiche, ma i più importanti e i più duri, sono gli ultimi 20km, ecco se non si possiedono altrettante allenate doti mentali, la corsa non la finisci, la corsa la abbandoni, vai a salire sul pulmino dei ritirati. Con nelle gambe allenamenti che i più lunghi massimo sono max di 3h, (perché la atleta lavora anche è dipendente di una ditta, e spesso e volentieri, per lei, la seduta di allenamento inizia alle ore quattro e mezza del mattino, esatto, doccia e poi al lavoro, e le 3h, qualche volta diventano le 3h e mezza nel weekend) che ti porta a finire una gara di 100km non sono solo muscoli e polmoni. Una maratona, di rinf o di ranf, la porti a termine, ma una gara lunga distanza, dopo gli 80km, se non hai la mente a supportarti, sicuro che la gara la si finisce sul pulmino dei ritirati. Ma a questo punto, ha senso organizzare gare così lunghe? Per il sottoscritto non ha nessun senso, e logico è solo parere e opinione. Magari il sottoscritto la vede così e forse perché tanti sono i maratoneti che ha conosciuto e che si sono rovinati le ginocchia, a causa dei lunghi su l’asfalto. La prima causa di infortunio che va incontro un maratoneta è proprio quella dei problemi alle ginocchia e associato consumo di cartilagine, causa dei tanti e tanti km su asfalto fatti in allenamento, per preparare santa maratona? (uno che conosco, forse il papà di tutti i maratoneti di questa zona, sicuro un pioniere della maratona, e con a l’attivo anche ben sette partecipazioni alla bella bionda newyorkese, non fatemi mettere il nome. Questo dei tanti km è stata la causa del suo problema alle ginocchia) Come già sbrodolato e anche anni fa, una corsa a piedi ha senso e se è di durata entro le due ore, se no, per un amatore, un appassionato, un hobbysta, esatto, è un andare a cercarsela. L’asfalto è così, non perdona le ginocchia. Altra cosa è il trail e altra sitazione è il bosco, in questa situazione del bosco, il fondo del terreno è irregolare e meno duro, la falcata cambia di continuo di gradi angolatura, non è sempre lo stesso angolo e per 42km, che vuol dire, per tanti diventa anche 5h di battere sempre in quel punto, che vuol dire, sollecitare sempre quel punto (infiammare e consumare). Nel bosco, correre 5h non causa questo inconveniente, non dal libro ma da esperienza diretta del sottoscritto. (vi ricordate di quando vi avevo raccontato della storiella del voto fatto, se riuscivo a venirne fuori dal problema al ginocchio, mai più avrei partecipato a una maratonina su asfalto. Nel senso che se correvo a 4’/4’10” akm, il ginocchio non mi faceva male, ma già a 4’20” akm, ecco che si presentava il problema, esatto, questione di gradi di angolatura del ginocchio. Però, se 8km magari riuscivo a correre sotto i 4’10”, impensabile in maratonina, che miglior tempo è 1h27’30”) Detto questo, anche una corsa a piedi competitiva nel bosco e di più di 2/3h, per il sottoscritto non ha senso. Esatto, si va a stravolgere il senso del perché è nata la corsa a piedi competitiva. Anche se verso fine ‘800 e inizio ‘900 ci stavano corse a piedi che ci si impiegavano giorni, però, erano corse a tappe. Dopo, come ci stanno le regate transoceaniche, ben vengano anche le corse a unica tappa e che ci si impiegano giornate, e che si va via media oraria 8kmh o a 8’ akm. Però, per il sottoscritto, non ha senso, non è più running, è diventato qualcos’altro, magari di più eccezionale sportivamente, ma sicuro, magari di tutto, ma meno che una corsa a piedi competitiva. Gli sport extremi ci stanno e ne nascono ogni giorno di nuovi, è l’ancestrale virus che colpisce sempre più tanti homo sapiens, il primordiale e ancestrale virus che chi è contagiato, si ammala di malattia che lo porta di andare a vedere e scoprire i propri limiti, fin dove può arrivare. In fin dei conti, anche le ultramaratone e ancor di più le ultratrail, sono vere e proprie prove di sport extremo. Tale e quale del droga dipendente, fino a arrivare a l’overdose. Esatto, prima, l’inizio, la prima volta è di vedere di quanto minuti a fila si riesce a correre. Dopo, diventa quanti km si riesce a correre in 1h. Dopo, diventa di riuscire a correre la maratona. Dopo, diventa la 6/12/24 ore. Poi, l’overdose, le ultra di più giorni. Esatto, tanti e sempre più che vanno in overdose di corsa a piedi. Alla prossima (mauro)

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