BRESCIA EST - VALLI DEL MARMO - ALTO NAVIGLIO - VALTENESI - VALTROMPIA - FORESTA ALTO GARDA OCCIDENTALE - OLTRE CONFINE

SBRODOLATA CHE VA A SPARARE DI NON CONFONDERE BELLA FIG.A CON TITOLO NOBILIARE

CAZZATA DI FAR VEDERE CHE CI STA CHI FA PROPRIO INTERESSE A MODULANDO LE REGOLE A PROPRIO TORNACONTO, E DI SBRODOLARE SU L’INTELLIGENZA DI PREFERIRE UNA COPPA RICICLATA A UN BEL PO’ DI EURO DOVE SI FA ANCHE UNA FESTA SE LI BECCHI, E NON SOLO DE LA COPPA A L’INIZIO DI SPOLVERARLA E PER POI METTERLA NELLO SCATOLONE E POI CHE VA A FINIRE IN CANTINA O NEL GARAGE. CHE IL TORNEO PODISTICO NON È IL SOTTOSCRITTO, SONO PRIMA DI TUTTO I PILASTRI E CHI PARTECIPA ALLE GARE, SE NON CI STANNO QUESTI, ESATTO, NON CI STA NEMMENO IL TORNEO PODISTICO

Ancora sbrodolata che ferma e ancora a sparare cazzate su gli atleti dei antichi tempi passati, siamo a i tempi del del Feudalesimo, i tempi della Cavalleria, ai tempi dove che nelle sfide e nei duelli si erano iniziate a mettere delle regole da rispettare. I nuovi atleti non più lavoratori subordinati al padrone, ma tali e quali a partite Iva e che rilasciavano poi regolare fattura per il servigio prestato. Ai tempi, uno dei modi e sistemi usati da il potente Sovrano, che, modo che era solito usare per non pagare in moneta o in oro chi andava a lavorare in guerra e tenendogli la parte a lui, di tenere la parte al Sovrano e fare la guerra a chi diceva il Sovrano, esatto, a questi abili atleti, dei veri e propri Top Player delle armi e del cavalcare il cavallo, ai tempi, a queste partite Iva, per saldargli il conto, era d’uso di regalargli un castello e dei possedimenti, di regalargli anche un titolo nobiliare, di logica, a lavoro fatto bene, a guerra vinta. Esatto, il Sovrano, ingaggiati dei Cavalieri di Ventura, invece di pagare in oro o in moneta e per pagare a loro il servigio era di pagarli con dei possedimenti, e di integrarli nella genealogia dei nobili con aventi diritto di titolo nobiliare, ma sempre subordinati al Sovrano, che il Sovrano comandatario poteva essere un Re ma anche, e spesso, gli alti vertici della Chiesa, esatto, che la Chiesa rimasta senza un esercito, dopo lo scioglimento del ex potente esercito legionario romano, che scioltosi come neve al sole, esatto, la trovata di Sant’Ambrogio, quella di vietare e abolire Olimpiadi & affini, aveva portato a la situazione di indebolire la legione de l’esercito romano, no Olimpiadi? no Atleti, esatto, non ci stava più modo di situazione di far crescere forti atleti e in modo che diventassero forti soldati, e chi più penalizzati, esatto, è stata proprio l’Italia, da li in poi in balia degli eserciti stranieri, dove in qualche modo, dei giochi atletici ci son sempre stati, giochi che la Chiesa riteneva cosa da pagani, da miscredenti, di tutti a l’inferno. Esatto, eleminando i giochi atletici la Chiesa si era tirata una zappata sui piedi e da sola solenta a farsi male. Che poi costretta a elemosinare l’aiuto dei Sovrani di tutta Europa, e a venire a patti con i Sovrani di tutta Europa. Detto questo, dopo, a cose andate bene, a guerra vinta, il Sovrano faceva solenne investitura, a tal nuovi atleti dimostratisi forti sul campo di battaglia e che non avevano ancora raggiunto il rango di Nobili e per mancanza di titolo e dopo solenne investitura suggellata dal Sovrano a battere la spada sulle spalle del nuovo Cavaliere entrato nel rango di Nobile. (che per Nobili, esatto, prendo anche occasione e saluto un Nobile della corsa di Maratona, ma per il sottoscritto, più che di maratona, Pierangelo Dossi è Nobile, più per il correre a piedi, più di animo, una gran bella persona, e voi che lo conoscete potete confermare, dove sua moglie, Milena, come avere un animo Nobile non è seconda a nessuno. Carissimi, non il sottoscritto a tenere in piedi il Torneo Podistico, chi tiene in piedi il Torneo Podistico sono questi pilastri, e non dimentichiamo gli altri pilastri, esatto, Enrico, Andrea, Andreina, Melania, Mariele e Maurizio, questi quelli che stanno a fare servizio, e poi tutti gli amici e tutti i simpatizzanti, quelli che vengono a correre alle gare del Torneo Podistico, esatto, si poteva battezzare anche in altro modo, ma l’ispirazione Torneo, è proprio grazie a l’animo che avevano quei primi Cavalieri, quelli che prima di tutto il rispetto e il cuore, molto diversi dai Nerone del passato, se in meglio o in peggio, ditelo voi, a ognuno libero di avere suo parere. Detto questo, spero che visto che sbrodolata sui due piedi di non aver dimenticato qualcuno anche lui importante, detto questo, non dovete chiedere al sottoscritto quando si riprenderà, perchè se si riprenderà questo è solo che ci stanno ancora i PILASTRI del TORNEO PODISTICO, senza pilastri, esatto, nulla sta in piedi, crolla tutto) e dopo, tal Cavalieri di Ventura a fregiarsi il titolo nobiliare di Baroni, Conti, Marchesi e chi più ne ha più ne metta. Esatto, tal Cavalieri di Ventura acquisivano lo status di Vassalli (che non intendo il sogno erotico di tanti maschietti runners di Brescia e provincia e che non nascondo anche del sottoscritto) Dopo, a loro volta, a chi gli aveva dato una mano a vincere la guerra per conto del Sovrano, a loro volta, questi diventati Vassalli, regalavano a loro volta un castello e dei possedimenti e a volte anche un titolo nobiliare, sempre con approvazione del Sovrano. Esatto, dopo, a questi, diventavano i Valvassori, che a loro volta, a chi gli aveva dato una mano a vincere la guerra per conto di chi diventati Vassalli (non si intende bella fig.A, ma di titolo nobiliare) a loro volta diventavano Valvassini e godevano di beni e privilegi e fin tanto che stavano sottomessi ai Valvassori, ai Vassalli e al Sovrano. Questo era per quanto riguarda la guerra fra Sovrani. Mentre se i conti da sistemare erano fra le varie parti della nobiltà, un re contro un altro Re, un Barone contro un altro Barone e cosi via, era d’uso la sfida, esattamente come nelle guerre tra le città di Grecia Antica, dove che spesso, i conti in sospeso si sistemavano con un criterio abbastanza semplice, si sceglievano gli atleti MIGLIORI de i soldati e la disputa sul campo di battaglia, campo gara, era tra le due squadre con in campo i loro MIGLIORI a menarsela di santa ragione. Ma la storia antica ci dice che questo del combattimento tra i MIGLIORI era spesso usato e di più di quel che si può immaginare. Dove altro scontro tra i MIGLIORI, in epoca di Antichi Romani, diventato famoso lo scontro tra la squadra dei Orazi contro la squadra dei Curiazi. Poi, se facciamo un salto di cinquecento anni dopo la nascita della società medievale del Feudalesimo, come si fa a non ricordare la famosa disfida di Barletta. Esatto, in pratica due nazionali in campo, uno scontro tredici contro tredici, scontro tra la nazionale Cavalieri italiana e la nazionale Cavalieri francese, dove il loro tecnico selezionatore dei francesi, tal Charles de la Motte nome di battaglia, nome battezzato Charles de Tongue, dove però, oltre che selezionatore, anche capitano non in campo dei Cavalieri della squadra nazionale francese. Gli italiani partecipavano, e loro malgrado a difendere la squadra nazionale spagnola, dove ai tempi, il Sovrano di Spagna era Re Ferdinando, scotomato Il Cattolico, mentre il Sovrano di Francia era Re Luigi XII, esatto i due Sovrani che dopo il trattato di Granada volevano spartirsi l’Italia, (questo grazie a Santa Romana Chiesa, che aveva di fatto sciogliere come neve al sole l’ex fortissimo esercito di legionari romani) dopo che se l’avevano pappata, i francesi a pappare a partire da nord Italia, e gli spagnoli a pappare a partire da sud Italia, restava ancora da decidere a chi assegnare l’Abruzzo. La Francia lo voleva per s’è, ma la Spagna, adduceva la scusa che per via della transumanza, che le greggi e le mandrie da la Puglia erano abituati a andare in Abruzzo, e ne reclamavano l’uso. Ecco che tal La Motte, lascia fuori dal discorso gli italiani, non ne voleva sentire di ragioni e opinioni, e con la scusa, sua opinione e suo parere, che gli italiani, solo che degli sfigati, solo che dei Fantozzi. A questo punto gli spagnoli gli dicono a gli italiani, i francesi hanno offeso voi, voi dovete lavare l’offesa. Se vincono i MIGLIORI Cavalieri francesi, esatto, l’Abruzzo va alla Francia, se vincete voi Fantozzi italiani, l’Abruzzo lo pappiamo noi spagnoli. L’offesa di La Motte agli italiani c’era stata, e a quei tempi, l’offesa si doveva lavare con la sfida a duello, mai sarebbe potuto di vivere a quei tempi di vivere da codardi, esatto, senza raccogliere il guanto della sfida. I quattro giudici gara, due per gli italiani e due per i francesi si misero d’accordo per quanto riguardava le regole d’ingaggio della sfida e si misero d’accordo su quale campo gara disputare l’incontro, era stato scelto il campo gara di Barletta, e il giorno stato scelto il 13 febbraio del 1503. La squadra italiana era a lo sbando, poi, la Nobile famiglia Colonna di Napoli e anche Roma, (già Cavalieri de l’Ordine di Malta) non potevano di certo perdere credibilità e onorabilità, sta di fatto che vanno a chiedere a tal Ettore Fieramosca, di buona fama di Cavaliere, di allestire una squadra e dove lui selezionatore e capitano in campo. Ecco che Ettore Fieramosca lascia il suo castello e accetta di diventare selezionatore e capitano e giocatore della squadra degli italiani. Che adesso sarebbe anche bello che descrivo l’incontro come una partita di finale mondiale di calcio, però poi va per le lunghe, faccio che in copertina della sbrodolata metto chi scesi in campo nella disfida di Barletta, la squadra italiana e con tanto di stemma del Cavaliere sceso in campo. La storiella mi spiace tralasciarla perché anche storiella bella da raccontare, e ispirato avrei sicuro messo fantasia e diventata storiella goduriosa e non saccente come la raccontano i libri di storia. Anche perché, si deve ritornare a gli inizi della Cavalleria, e con Ettore Fieramosca & company, siamo già a cinquecento anni dopo, più o meno. Gli ordini della Cavalleria erano ordini che rispondevano alla Chiesa, e benedetti dalla Chiesa, ce ne stanno diversi, minimo una decina gli Ordini Cavallerechi quelli diventati famosi, e anche qui a nominarli tutti e con gli atleti Cavalieri che ci giocavano, va lunga, vado solo a dire che, a tutt’oggi, l’ordine più conosciuto ne l’immaginario collettivo, esatto, sono l’Ordine dei Cavalieri Templari. Esatto, quelli diventati famosi alle famose Crociate Cristiane. Esatto, la Chiesa e senza esercito proprio, ecco che il patto coi potenti Sovrani, i Sovrani avrebbero difeso la Chiesa e la Chiesa avrebbe tenuto buono il popolino con la religione? Ecco che, i primi Cavalieri sono proprio apparsi e proprio e grazie alla Chiesa, (esatto mero e puro interesse di sopravvivenza? esatto, senza i Sovrani a spalleggiare la Chiesa, Roma, quel che vaticano compreso, da be e bella che sarebbe stato a andare in mano ai cosiddetti Saraceni. Dove la prima Crociata proprio voluta da un Papa, e per andare a rompere i ..oglioni ai miscredenti Saraceni la in Terrasanta) dove intorno al 1100 d.c. un nascere di ordini cavallereschi a difesa del Cristianesimo, a nascere e maturare Ordini Cavallereschi (il sottoscritto magari avrebbe tifato per l’Ordine dei Cavalieri della Giarrettiera?) come maturano nelle Valli del Marmo le castagne in autunno. Non ho conoscenza di famosi Cavalieri non Cristiani, che, anzi, condizione indispensabile per diventare nobile Cavaliere era proprio di essere Cristiani e di vivere e combattere e morire per il Cristianesimo. Esatto, anche se non stato il primo, il più famoso Ordine di Cavalieri de l’immaginario collettivo è di sicuro l’Ordine dei Cavalieri Templari. (millanta film a millanta libri ad avere come soggetto principale le storie dei Cavalieri Templari, che ritenuti tra i Top Player Cavalieri di quei tempi, esatto una specie di Legione Straniera Francese ma di 600/700 anni prima) L’immaginario collettivo dice che i Cavalieri erano di animo nobile e cortese, in primis a difesa della Cristianità, ma anche a difesa dei deboli, a difesa delle donne, a difesa della giustizia e contro l’ingiustizia, erano contro la corruzione e che il punto più alto era la lealtà, la parola data, dove il punto più basso la lingua biforcuta. Però, anche se ai tempi ogni motivo era buono per andare in guerra, ci stavano anni dove non si sapeva di come passare il tempo, esatto, anche perché ai tempi, verso le parti del nord Europa, la guerra la facevano dalla primavera a l’estate, esatto, già in autunno e in inverno, la guerra al freddo con la neve non erano attrezzati. Spesso e volentieri se la guerra non finiva in autunno, la sospendevano e ricominciavano in primavera. Ecco che, per tenersi allenati, non c’è da scordare che i nobili Cavalieri erano assolutamente dei Top Player di atletica, bravi nello scontro fisico uomo contro uomo, bravi nel maneggiare la spada, bravi nel l’uso della lancia, abili arcieri e impareggiabili cavallerizzi. Poi, altra cosa che stava prendendo di moda, esatto, bravi anche nel ballo di corte. Ecco per tenersi in allenamento, in autunno e in inverno avevano inventato dei giochi e che servivano anche per cose di Stato. Esatto, trovare il marito Nobile a la figlia del Nobile, come convenire una discussione tra Nobili che riguardava visione sui confini, come lavare una offesa, e chi più ne ha più ne metta. Questi giochi erano chiamati Giostra Cavalleresca, quando la sfida era uno contro uno, e Tornei Cavallereschi quando la sfida era squadra contro squadra. (al Torneo Podistico, la situazione squadra mai stata capita, e più che altro, cosa che a fatto vedere la grande intelligenza dei presidenti di squadre Fidal Brescia con tanti atleti, dove a rincorrere la coppa riciclata e lasciare al banco del Torneo Podistico le migliaia di euro. Esatto, che pretendi da quel tipo di presidenti? che tenevano dentro il Torneo Podistico dentro nel calendario gare Fidal Brescia? esatto, dal detto. non è detto che perchè sei arrivato a comandare che poi sei veramente capace di fare. E lasciare migliaia di euro per darci dentro a beccare coppe riciclate, mio parere la dice lunga su l’intelligenza di tal presidenti. Presidenti: esatto, CIAO) Ai tempi, non ci stavano i volantini e nemmeno il sito del Torneo Podistico a pubblicizzare le gare, ci stavano gli Araldi, che avevano anche diversi compiti oltre quello di pubblicizzare i giochi passando da corte in corte, spesso e volentieri era a loro dato il compito organizzativo. A differenza dei duelli e sfide ne le arene di Roma Antica, dove la regola era che non ci stava nessuna regola, tutto lecito tutto ammesso. Per le Giostre e i Tornei Cavallereschi era d’obbligo stabilire delle regole da osservare e rispettare, ecco che, visto che l’atletica non più lotta a l’ultimo sangue, fra Cavalieri, il gioco diventava una cosa che doveva avere delle regole da rispettare. Dove ci sarebbe stata una Giuria di Nobili, e dei Giudici Gara, che sempre di rango Nobili, che a giudicare e a infliggere squalifiche e penalità, se ci stava qualcosa di scorretto in gara. Però, logico che non solo ai giorni nostri, anche ai tempi ci stava sicuro la squadra del cuore e l’atleta del cuore, dove che vuoi che dove tutto di regolare? (partita di calcio al Rigamonti Brescia vs Juve. Punizione a favore del Brescia nei pressi de l’area della Juve, va sulla palla Roberto Baggio, l’arbitro fa sistemare la barriera della Juve, Baggio fa notare a l’arbitro la distanza, l’arbitro risponde che va bene e per dimostrare inizia a fare dei passi, a l’inizio passi ampiezza regolare e man mano a finire con passi di formica, tanto evidente la comica, che il pubblico a fare una risata, evidente la comica, a non prendersela più di tanto, ridendoci sopra come ci aveva riso sopra, anche Baggio, con un bel sorriso in faccia a l’arbitro. Esatto, quel che si chiama sudditanza al potente, esatto quel che si chiama fare il proprio interesse, magari che se Baggio faceva goal e non sarebbe stata novità, che magari poi la Juve a legarsela al dito e di ricusare l’arbitro a le prossime partite? E quando mai diventi arbitro famoso se non hai possibilità di arbitrare la Juve. Dove alle Giostre e ai Tornei Cavallereschi, l’interesse di parte riguardava qualcos’altro) Esatto, come già detto, spesso e volentieri, durante queste Giostre Cavalleresche e questi Tornei Cavallereschi, il premio in palio era per le Giostre Cavalleresche a scontro uno contro uno e che alla fine chi perde lo scontro viene eliminato e si va avanti fino a trovare i due Cavalieri a disputarsi la finalissima che dava spesso diritto di avere in sposa la figlia di tal Sovrano o di tal Re o di tal Nobile, mentre lo scontro a squadre, Torneo Cavalleresco, a chi entrato in finale, il premio erano magari castello e possedimenti. (ma lo sapete di quanti castelli ci stavano ai tempi del Feudalesimo? Basti pensare che su 21km di maratonina, esatto, la 5 Castelli, su un anello di 21km ben n°5 castelli) Ebbene, l’interesse per la figlia del Re, esatto, poteva essere che ci aveva messo gli occhi un Cavaliere, parente o amico di un Giudice Gara, e vuoi che il Giudice Gara non va a favorire il parente o l’amico? carissimi, ma dove vivete? mentre che, stessa cosa per i possedimenti, vuoi che il Giudice Gara butta via possibilità di tornaconto messa così su piatto d’argento? carissimi, ma dove vivete? Che poi nella narrativa della letteratura e nella narrativa di filmografia, il Cavaliere Nero, (e non si intende il tal cavaliere italiano) quello cattivo, sempre su cavallo nero e a fare sempre scorrettezze, mentre il Cavaliere Buono, sempre su cavallo bianco, e che sempre in svantaggio, sempre a rischio eliminazione, ma poi, esatto, ecco che la bontà d’animo va, alla fin fine, la bontà d’animo va sempre a vincere, la bontà vince sempre, sia nella letteratura, nella leggenda, e sia nella filmografia, carissimi, ma dove è che vivete? Ecco che, nella letteratura e nella filmografia, ma la realtà supera la fantasia, spesso e volentieri, il Re vuole dare in sposa la figlia al tal Cavaliere, e per questioni finanziarie, e per questioni di accrescere il patrimonio e di stringere alleanza con la famiglia di tal Cavaliere. Però c’è un però, alla figlia del Re, che sempre la più bella tra le donne, tal Principessa, tal Cavaliere, non lo ama, non che non gli piace, non lo ama proprio, e le principesse vogliono sempre e solo sposare di chi sono innamorate, non guardano mai al denaro e alle ricchezze, ma guardano soltanto al cuore, a quel che gli dice il cuore, esatto, vai dove ti porta il cuore. (che non intendo la parola cuore quella parola inflazionata dalla tal vecchia conduttrice, ma ancora bella e sexy fig.A, sogno erotico di tanti maschietti, dove però chissà perché, al sottoscritto gli turba di più il sonno la colombella) Capita che, l’Araldo, pubblicizzando la Giostra Cavalleresca, la notizia gli va a orecchio anche a tal Cavaliere senza macchia e senza paura e che decide sempre di partecipare e partecipare mai per interesse ma di partecipare per la gloria (esatto situazione, quella della vanagloria, che alla Chiesa non gli andava giù per il verso giusto, e proprio per questo che da un certo secolo in poi aveva sempre contrastato Giostre e Tornei Cavallereschi, esatto, il solito timore che, il popolo poi a interessarsi di più dei Campioni e interessarsi poco degli uomini ai vertici della Chiesa, Esatto, stessa cosa del perché fatto chiudere le scuole dei Gladiatori. Dove anche ai tempi di Roma Antica, tanti i Campioni Gladiatori a inzuppare il biscotto nella bella tazza calda della moglie de l’Imperatore. Ma anche adesso è così, pensi che è il Calciatore famoso che deve chiedere alla bella starlettina tv? Carissimi, ma dove è che vivete?) sta diventando lunga sapete che a parlare di feudalesimo e Cavalleria diventa lunga, molto lunga devo farci dentro un’altra puntata o forse due, prima di arrivare a le prime regole dello sport, dove si era regolamentato le sfide, dove invece, ai tempi dei Gladiatori, la regola era: esatto, era che non ci stavano regole, tutto lecito. 1 ABBRACCIO MANY KISSES (mauro)

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