BRESCIA EST - VALLI DEL MARMO - ALTO NAVIGLIO - VALTENESI - VALTROMPIA - FORESTA ALTO GARDA OCCIDENTALE - OLTRE CONFINE

SBRODOLATA CHE È IL CONTINUO DI QUELLA DI IERI, E CHE VA A SPARARE CAZZATE DEL DISCORSO DI CAPO GIUSEPPE

Che capo Giuseppe, gli fa un paragone, di prospettargli una ipotetica situazione a il funzionario dirigente statale de l’ufficio Affari Indiani. Supponiamo, caro funzionario statale de l’ufficio Affari Indiani, supponiamo che io vengo da te, e che voglio comperare i tuoi cavalli, ma tu non vuoi vendermeli. Ecco che, allora vado dal tuo vicino, e gli dico: Voglio comperare i cavalli del funzionario degli Affari Indiani, ma lui, non vuol vendermi. Il tuo vicino, visto che voglio proprio i tuoi cavalli e che sono triste perchè tu non vuoi vendermeli, il tuo vicino mi dice, ma capo Giuseppe, non piangere, guarda non c’è nessun problema, sai che faccio, i cavalli del funzionario degli Affari Indiani te le vendo io. Tu, capo Giuseppe, paghi me, e io ti vendo i cavalli del funzionario degli Affari Indiani. Che poi, caro funzionario degli Affari Indiani, una volta che ho pagato il tuo vicino, ritorno da te, e ti dico: sai, ho appena adesso, ora ora, comperato i tuoi cavalli, adesso, questo pezzo di carta dice che sono diventati i miei. I tuoi cavalli me li ha venduti il tuo vicino, e non sono più i tuoi. Questo che sarebbe cosa regolare per te? Ecco, perché questo che hai fatto col territorio che proprietari quelli della mia tribù,. Caro funzionario degli Affari Indiani, che storiella vieni a raccontarmi, che ci vieni a dire che le nostre terre te le ha vendute Avvocato. Ma chi è Avvocato? è forse un indiano che poteva parlare o firmare o può parlare e firmare per conto mio e di mio padre? Che, tal indiano che chiamate Avvocato, e anche se in mano la delega di quattro capi banda della tribù Nez Perce (nei fil western italiani quel che chiamavamo la tribù degli indiani Nasi Forati) nulla ha a che fare con la nostra tribù. Dove la nostra terra non era la sua, dove la decisone e la firma spettava a mio padre prima come adesso spetta a me. Ma che tu adesso, caro funzionario degli Affari Indiani, dici che però tutto regolare, perché tu la nostra terra l’hai pagata e l’hai comperata da tal Avvocato che nulla centra coi Nez Perce. ma come fa la nostra terra a diventare tua perchè tu hai pagato un nostro vicino che ha venduto la nostra terra a voi pellebianca. E che per voi la firma di tal che avete battezzato Avvocato, per voi vale e è tutto regolare. ma che ragionamento è questo, va beh che come pensate voi, noi indiani siamo scemi, e magari avete anche ragione, ma per noi indiani questo si chiama furto. (esatto, il rubare le caramelle al bambino) Ma caro funzionario, se questo metodo che non era valido per me che volevo comperare in questo modo i tuoi cavalli e che non sarebbe stata prassi regolare. Come mai la stessa cosa quando a tuo vantaggio invece lo ritieni regolare. Di quando uno che nulla centra con la mia tribù, mi vieni a dire che ti ha venduto la nostra terra, che dove ne mio padre, e ne io, non abbiamo mai venduto, mai firmato nessun pezzo di carta. Ma che gioco è questo? Dopo, capo Giuseppe figlio, riprende di raccontare altri episodi della diatriba tra il governo americano e la sua tribù e sin dalla venuta della prima volta del funzionario nel loro territorio dei Nez Perce, che uomo bianco capo de l’ufficio Affari Indiani. E anche di quel giorno che la situazione aveva preso una brutta piega, dove che alcuni giovani della sua tribù avevano anche ammazzato deli uomini bianchi. Ma però, dice, andiamo a vedere il perché, e anche se noi anziani abbiamo sempre insegnato loro che non era bene scendere in guerra, e li abbiamo sempre rimproverati, ma come si fa a condannare loro per primi, quando invece gli uomini bianchi per primi a generare la scintilla del fuoco della guerra. Gli uomini bianchi erano entrati dentro il territorio che aveva segnato mio padre, avevano fatto razzia di bestiame e dei cavalli, ma come si può pensare che azioni cosi brutte poi non generano azioni altrettanto brutte. Poi quella volta che a un concilio che il capo de l’esercito americano che ci aveva minacciato, di andare via da la nostra terra e con le buone e entro un mese, e se non fatto e ubbidito a questo ordine, era come dichiarazione di guerra e lui sarebbe intervento con tutti i suoi soldati, e un fiume di sangue della nostra gente avrebbe bagnato la terra. Che allora, Too-Hool Hool -Suit, uno dei miei capi banda difronte a questa minaccia del generale de l’esercito rispose e disse: Ma chi sei tu, che prima ci chiedi di parlare e poi perché non ti piace quello che abbiamo da dirti ci ordini di stare zitti, chi sei tu? sei forse tu che hai dato vita al sole? sei forse tu che hai fatto scorrere l’acqua nei fiumi in modo che noi potessimo bere (carissimo indiano, magari una volta, e anche il sottoscritto e gli altri bambini di Carlina a volte avevamo bevuto ancora l’acqua del fosso che passava sotto casa dove abitavo da bambino, il Rudone. Ma adesso, non credo proprio, dopo solo cinquant’anni, bere l’acqua del Rudone è diventato molto pericoloso per la salute, esatto, l’inquinamento è solo da cento anni, su venticinquemila anni di vita sul Pianeta Terra dei bipedi umani, l’inquinamento è solo da cento anni che la fa da padrone, e proprio e grazie a la scusa del progresso. Esatto, da be e bella che nel Rudone, che non ci stanno più le sanguisughe. Che la presenza di sanguisughe uno dei principali indici di acqua pulita. Domandate a un bambino di adesso, non solo se ha visto ancora una sunguisuga, ma se solo sa cosa a che essere vivente di Madre Natura è che associato questo nome. Non credo proprio che avrete risposte, e è a questo che ci ha portato il tanto decantato progresso? Sai che non lo sapevo che il progresso voleva dire amare le cose artificiali, e anche il cibo fabbricato in catena di montaggio, e allo stesso tempo di andare a perseguire l’estinzione delle specie di vita da sempre esistite, di far morire la biodiversità, e di concimare con i veleni. Che il progresso il gusto e il piacere de l’eliminare le cose volute e fin de l’inizio dei tempi da Madre Natura, che da millenni e millenni che convivevano in simbiosi col creato e con la natura, e di eliminare le specie e la biodiversità e solo per far collezione di più tante palanche che si può? Sai che, forse, se non si può più bere l’acqua dei fiumi, che invece sostituita da l’acqua della bottiglia di plastica, sai che forse, il progresso, non è poi così tanto bello come lo descrivono invece in televisione gli uomini alieni. Che in televisione però non vanno a dire che il progresso sta portando anche un bel sacco di problemi che prima non si conoscevano. Ah, dite, non sarà poi tanto bello il progresso, ma però è stato inventato da le persone quelle intelligenti. Sai che intelligenza la comodità di fare la spesa al supermercato, di comperare l’acqua a pacchi, i pacchi di sei bottiglie di plastica. Sai che intelligenti di spendere del denaro che ti danno a lavorare in catena di montaggio, che bello fare da schiavi a la catena di montaggio perché follemente innamorati delle palanche, e per poi andare al supermercato con il pacco di sei bottiglie di acqua che chissà quanto tempo li, acqua ferma e stipata nei magazzini. Che adesso, con il tanto decantato progresso, i fiumi a usarli come posto, come pattumiera, dove poi buttare le bottiglie di plastica vuote. Esatto, il guadagno non è vendere l’acqua, il guadagno e vendere la plastica. Esatto, l’acqua te la regalano, è la plastica che si fanno pagare. Esatto, il sottoscritto, come certificato da libretto scolastico, non uno intelligente, che alla stregua di un pellirossa, uno che indietro, questo che il sottoscritto si scusa in anticipo per le cazzate sparate a vanvera) sei forse tu che hai fatto crescere l’erba? sei forse tu che hai dato vita al bisonte? sei forse stato tu che hai insegnato a l’aquila a volare? sei forse stato tu che hai insegnato al coyote a ululare alla luna piena? Se sei stato tu, allora hai tutto il diritto di cacciarci via dal posto dove che siamo nati. Il generale Howard (esatto lo stesso cognome di chi, bella fig.A, ha scritto un libro su capo Giuseppe) comandante de l’esercito americano, se la prese a male, e arrabbiandosi, rivolto a capo Too-Hool-Hool-Suit, gli disse: sei un impudente, e che lo fece arrestare dai suoi soldati e lo sbatte in prigione, cinque giorni di prigione. Questo fatto e il furto di bestiame e il furto dei cavalli a opera degli uomini bianchi provocatori, avevano creato una brutta situazione d’animo ai miei giovani guerrieri, e le voci di noi anziani che li esortavano a non reagire alle provocazioni de l’uomo bianco, le voci di noi anziani rimasero inascoltate, e i nostri giovani iniziarono la danza di guerra. I nostri giovani dicevano: ma che senso ha di andare a vivere dove altri hanno deciso per noi, che arrivato l’uomo bianco, che ci hanno rubato la nostra libertà di vivere secondo i nostri usi e costumi, piuttosto che vivere in gabbia meglio morire in guerra. (capo Giuseppe, mi hai un po’ deluso, sempre troppo accomodante e con la scusa di salvare la vita a donne bambini e anziani. Caro capo Giuseppe, la grandezza di un capo la si vede anche nella morte in battaglia e non solo nelle parole. Non ti dico di quanti capi pellebianca funzionari de l’establisment che morti di vecchiaia e non morti in battaglia per la libertà del loro popolo che invece dicevano di volergli bene. Fatemi un nome, un solo nome di un capo di Stato morto in battaglia, fatemi il nome di un solo uomo dei vertici di religione, di qualsiasi religione, che di andare davanti e difronte a l’esercito armato, di fare scudo alla popolazione invasa da l’esercito dei conquistatori, magari ci sono, fatemi il nome, poi vediamo. Esatto, non un papa, un capo religioso, a farsi avanti per salvare delle vite umane incolpevoli. Quello che aveva offerto la sua vita, autoaccusandosi e per salvare la vita a tante persone. Esatto, non un capo pellebianca o un capo vestito di bianco, ma un carabiniere, non un generale, un semplice carabiniere, esatto, la storia di Salvo D’Acquisto. Avrei potuto tirare fuori altri nomi a esempio, e tutti, però, nomi di persone semplici e non di capi. Di capi morti per far da scudo a il popolo, non me ne vengono in mente poi tanti, sui due piedi, nessuno mi viene alla mente di quelli di pellebianca, qualcuno magari è morto, ma per andare in guerra, e non per far scudo e di salvare gli altri) Il mattino del giorno dopo il generale Howard capo de l’esercito americano, condusse me e due altri capi banda, Uccello Bianco e Specchio, nel posto che saremmo dovuti andare una volta sloggiati da Wallowa. Però, mentre eravamo lontano da Wallowa, diversi coloni e diversi soldati de esercito americano oltrepassarono i confini segnati da mio padre e iniziarono a fare razzia e causando un grave danno alla mia gente. (ma caro capo Giuseppe, ma come si fa a accettare: che il generale Howard a importi l’ultimatum di 30 giorni, dopo di che l’esercito avrebbe raso al suolo quello che restava di accampamenti nel territorio di Wallowa, e tu a chiedere umilmente, di chiedergli umilmente favore di darti qualche po’ più di tempo, il tempo necessario di radunare le mandrie e di oltrepassare il fiume a inizio autunno quando l’acqua era più bassa. Questo che il generale Howard non ha voluto sentire ragioni, esatto, doveva fare bella figura con il capo bianco di Washington, valeva il prestigio del suo curriculum. Che tu, caro capo Giuseppe, hai messo coda tra le gambe e avevi ubbidito, e avevi perso centinaia di capi di bestiame al guadare il fiume gonfio di acqua. Ma caro capo Giuseppe, è vita questa, questa è solo e tale e quale a una vita, ma una vita da schiavi? di essere sballotati qua è la e dove comodo ai pellebianca? Evidentemente per te, anche questa di sloggiare a ogni anno da un posto che ti era stato assegnato l’anno prima, evidentemente, di si. E a poco serve la scusa di dire che quando infranto la promessa che avevi fatto a tuo padre, che gli avevi promesso di non abbandonare mai la terra dove lui e tua madre erano stati sepolti, un generale Howard qualsiasi, e sai quanti te ne trovi davanti nel corso di una vita di questi generali Howard, che l’importante il curriculum e la carriera e l’avanzamento di grado, ma di poca importanza l’umanità, esatto, anche adesso il mondo è pieno di questi dirigenti. Che la scusa, caro capo Giuseppe, che per metterti coscienza in pace vai a dire: cosa avrebbe fatto mio padre se ancora vivo e in questa situazione? Che la risposta che ti sei dato è stata: mi avrebbe detto, figlio mio, prima la nostra gente, e la nostra gente conta molto su di noi, conta che non li mandiamo a morire, questo che mio padre mi avrebbe detto, prima della tomba di tuo padre e di tua madre prima ci sta la nostra gente) Tra questi coloni che avevano fatto incursione di razzia e vandalismo ci stava anche chi a parole ci aveva sempre detto di essere nostri amici (esatto, vai a fidarti di certi amici a parole. Beh, sembra di vedere tra le righe la storia della decadenza del running&adventure, dove chi a parole amici, coi fatti a stare da l’altra parte della barricata) A questo punto era proprio scoppiata la guerra tra l’esercito americano e la mia tribù, i Nez Perce, diverse bande Nez Perce scesero sul piede di guerra, e anch’io con la mia banda fui tirato dentro. Dopo alcuni giorni di guerra nei pressi di Bear Paw, decisi di arrendermi e di dare un po’ di riposo alla mia gente, consegnai il mio fucile, e promisi di mai più prendere in mano armi per fare la guerra. Tanti capi pellebianca vennero a parlare con me, non capivo bene la situazione, troppi capi, e ognuno che parlava a modo suo e diverso da cosa detto chi aveva parlato prima di loro. Noi pellerossa non abbiamo mai capito cosa serve avere tanti capi e ognuno sopra l’altro (esatto la piramide della catena di comando, il creare gli uffici della burocrazia e per far favore ai parenti e agli amici, di inventare tante stanze con tante scrivanie sparse per il territorio, di dargli una bella scrivania statale al l’amico o al parente o a l’amico de l’amico e di dove poter beccare bella busta paga statale pesante?) e chi sotto a ubbidire e di rimangiarsi le parole e perché chi sopra aveva invece poi deciso in altro modo. In questi anni da gli uomini bianchi ho sentito tante belle parole nei nostri confronti, ma le buone parole non durano molto se poi non seguono i fatti. Adesso sono proprio stanco di belle parole e bei discorsi dei capi pellebianca e che però poi si sciolgono nel nulla di fatto. Mi piange il cuore quando ripenso alle promesse fatte a parole e però poi dopo promesse tutte infrante. Se un uomo e di qualunque colore è la sua pelle, se non si meraviglia del fatto che si può limitare con la forza delle armi la libertà a un altro uomo, allora quello stesso uomo non si meraviglia nemmeno se il fiume dovesse scorrere al contrario. Dopo, ho chiesto ai capi pellebianca, ma senza ricevere risposta, ho chiesto ai capi pellebianca chi è che gli da diritto e autorità di imporre a gli indiani che devono stare in un determinato posto e di non più muoversi di li, e mentre che i uomini bianchi possono andare dovunque vogliono andare (caro capo Giuseppe, mai sentito parlare della legge? mai sentito parlare di la legge della jungla? esatto, quella legge che dove il più forte prevale sul più debole. Mai sentito di una legge che pesce grosso mangia pesce piccolo? Mai sentito di una legge che va applicata e che però, per gli amici la legge va interpretata, e che se si tratta invece di nemici la legge per loro va inventata? Che mai sentito de la legge del cattivo che con le armi, l’astuzia e l’intelligenza sottomette sempre il buono?) A tutte le domande di capo Giuseppe, mai gli si è data una risposta che non sia sempre stata solo che una scusa. Domani, l’ultima puntata di questo argomento, che argomento più profetico di così, ditemi voi. Domani il discorso di capo Giacca Rossa e con i vaneggianti commenti del sottoscritto. CIAO (mauro)

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