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L’ATLETA STA NELLA TESTA (OVVERO, STORIELLA DI STRINGHE COLORATE)

Dave Wottle è quello col cappellino con l’unghia, alla fine della gara becca la Medaglia D’Oro

Sicuro che avete intuito da dove prendo anche ispirazione quando vado a sparare le cazzate che riguardano l’argomento ALLENAMENTO, esatto dalla tesi di Laurea di Maurizio, mio figlio. L’allenamento, allenarsi è cosa che si va a fare perchè si vuole migliorare le performance gara in tal specialità sportiva. Qualsiasi che è competitivo, dal Top Player a l’Amatore, dal Giovane allo Stagionato, se è un competitivo, l’allenamento è solo cosa che deve migliorare, (e per lo stagionato rallentare il declino atletico) la performance gara, non ce ne stanno di banane. Che poi nelle fasi Allenamento per migliorare la performance gara, ci mettiamo dentro tutto quello che può essere utile a migliorare la performance gara, quello mi sembra più che ovvio, più che logico. Tipo: alimentazione, massaggi, abbigliamento tecnico, comprese le scarpette (poi che mi piace è che le donne, tante o qualcuna, vanno a comperare le stringhe del colore che sta meglio col tal paio di scarpe, esatto, è l’estetica che fa andar più forte, il good looking. Se il colore delle stringhe si sposa bene con tal colori della scarpa, esatto, si viaggia più veloce? Sai che non conoscevo questo particolare. Ma scusate, è anche da capire, sono donne e, la loro natura far di tutto per piacere e sempre di più ai maschietti. Perché a tanti di noi maschietti ci piace di più la donna con una bella estetica, un good looking, o no? Le donne lo hanno capito da be e bella, e non per niente, quelle che possono, hanno abbonamento col chirurgo estetico. Poi ce ne stanno, e le più tante, che di questo se ne sbattono, e ci sono tanti maschietti, come il sottoscritto? che di questo del good looking se ne sbattono. Esatto, sono quelli che gli piace comperare quello che ci sta dentro, non l’involucro attraente con il quale si incarta il prosciutto o l’uovo di cioccolato) il cardiofrequenzimetro, il satellitare, i manicotti, le calze a contenimento graduale, la farmacia, e chi più ne ha più ne metta, esatto, qualcuno anche il doping? esatto, questa prassi, per qualcuno, pochi o tanti, è anche cosa certificata. Steve Prefontaine RIP, per lui la corsa, il correre a piedi era arte, diceva: c’è chi crea con la musica, c’è chi crea con le parole, c’è chi crea coi colori, e io, sono l’artista del running, della corsa a piedi, così si definiva. Poi, al lato pratico, la storia, se la guardiamo al di la del mito, la storia ci ha fatto vedere che, di avere mentalità vincente non era proprio capace. Seguiva solo il suo istinto, molto poco la ragione. Ascoltava molto il suo ego e poco il suo allenatore. Fare ciò che ti piace in quel momento? no, lui gli piaceva mettersi in mostra, e a lui, quel momento, gli è venuta la voglia di mettersi in mostra, non tanto per andare a beccare la medaglia d’Oro Olimpica sui 5000mt piani, ma solo per mettersi in mostra, e ha fatto una cosa senza senso e senza logica, una Medaglia sicura era alla sua portata, e invece ha beccato la Medaglia di Legno. Esatto, il pugile che si sente forte e vuole solo vincere per ko, e poi, invece, perde ai punti. Se c’è stato uno che proprio non sapeva correre, ebbene, a quei tempi, uno di questi è stato lui. Scusate, aveva tutto più degli altri atleti. Aveva una grande squadra, massaggiatori, medici e nutrizionisti. Aveva un gran allenatore, Bill Bowermann, aveva VO2max capacità massimo consumo ossigeno, più di tutti, eppure, ditemi voi, per alimentare il suo ego, ha buttato via Medaglia Olimpica che già aveva in tasca. Come è che dice sempre il sottoscritto? esatto, tante volte il premio non lo becca l’atleta con più qualità atletiche, tante volte il premio lo becca l’atleta che ha più testa. Dave Wottle, suo compagno di squadra nella nazionale americana, insegna. (per me l’atleta con più testa in assoluto) L’esatto contrario di Steva Prefontaine. Steve Prefontaine gli piaceva farsi vedere, ovvero, le stringhe colorate che si abbinano ai colori della scarpa. Dave Wottle, mirava solo al concreto, la vittoria col minimo sforzo, senza voler strafare, e anche senza vincere ko. Unico suo vezzo, esatto, il cappellino con l’unghia, vedevi uno col cappellino con l’unghia, ecco, dicevi: ecco la Dave Wottle. Tanti di voi siete giovani, non avete avuto modo di seguire le Olimpiadi Di Monaco ’72. Altra cosa, a quel Olimpiade, Dave, era reduce da un infortunio, e non era guarito del tutto, questa la cronaca, ma può essere e anche per lui, mettere mani avanti? un eventuale scusa se le cose fossero andate male? La storiella per dire che, puoi fare tutti gli allenamenti che vuoi, ma se non si ha la testa per vincere, non si vincerà mai. Tante volte è saltata fuori ai convegni, quelli che a volte, nei fine settimana, dove ci stava importante convegno di tecnici di atletica, accompagnavo Maurizio (poi Maurizio ne ha frequentato di questi convegni e di diverse discipline, specie il calcio, dove adesso è preparatore atletico della squadra di calcio del Paitone) A quei convegni ne ho sentiti diversi che avevano allenato atleti con grandissime qualità, dove in allenamento andavano più forte che in gara, dove facevano registrare tempo più basso di chi poi, la settimana dopo vinceva la gara di tal specialità, e loro, in allenamento tempo strabiliante, in gara un flop. Stessa cosa della Ledi. Gli ripetevo spesso: che fai, non ha senso fare sempre e solo allenamento e senza mai partecipare a una gara. (l’allenamento ha un senso se poi andiamo a gareggiare, per vedere la bontà degli allenamenti. In modo poi da correggere, se c’è da correggere) Viene che decidiamo di debuttare, absolute beginner, il 1° maggio alla gara di Muscoline. In quel periodo ero giù di forma, ecco allora che domando a Sergio, esatto il papà della gara Giro dell’Isolo del Chiese, esatto, il maratoneta mio coscritto, e più volte vincitore della Corrida di Nuvolento riservata ai nuvolentesi. Gli dico: Sergio, fai la gara con la Ledi, vediamo a che livello è. A l’arrivo, le donne, questa, l’altra e quell’altra e quell’altra ancora, ..zzo, ma la Ledi dov’è? Niente da fare, non so cos’è stato, ma il risultato è stato una cosa da dimenticare. Per tirarla su di morale gli dico, sai, sicuro che è stata l’emozione, l’emozione ti ha bloccato, non sei l’unica che a volte gli succede questo, poi aggiungo, c’è una forte atleta di Prevalle che spesso è soggetta a questo (vero Chiara) aggiungo, pensa te che c’è stato un anno che era in testa alla gara, e a cinquanta metri prima dell’arrivo si è bloccata, e questo da l’emozione. Lasciamo passare un po’ e magari proviamo a un’altra gara. L’altra gara è stata a Lonato, e anche quella volta domando a Sergio di fare la gara assieme a lei. Inutile dire che anche quella gara ha fatto un clamoroso flop, e allora mi sono un po’ arrabbiato, gli dico: ma Ledi, mi stai prendendo in giro, in allenamento vai via a 4’15’’ e qui sei andata più piano dei 6’ a km. Allora mi dice, ma no è cosa che in mezzo a tutta questa gente mi sento a disagio, e poi, volevo che eri tu a fare la gara con me. Eh no, scusa è, Ledi te l’ho detto che non sono in forma, che facciamo, vado via a 4’40’’ e tu vai via a 4’15’’, che facciamo, se si va in gara bisogna gareggiare per il miglior risultato possibile, e a 4’40’’ a km non vai in premiazione nelle donne della tua categoria, ecco perché ho chiesto a Sergio di fare la gara con te, poi, che bisogno c’era di allontanarlo in brutto modo come hai fatto te, dicendogli che ti dava fastidio se ti stava vicino. La settimana dopo, dopo una settimana che era stata tesa nei rapporti che avevamo in quell’ora di allenamenti che facevamo la sera, la domenica pomeriggio gli dico che andiamo a fare un allenamento. Caricato la mia bici nel bagagliaio andiamo proprio li a Lonato, dove c’era stata la gara la settimana prima, preso la bici, lei mi doveva stare vicino, ebbene, come è che è andata? Esatto, molto meglio della domenica precedente, la domenica precedente aveva chiuso in 54 minuti. In allenamento la settimana dopo, stando attaccata alla bici ha chiuso in 43 minuti. Ecco, quella domenica è stata l’ultima domenica, l’ultima volta che l’ho voluta vedere, perché poi gli ho dato un taglio netto, e non ne ho più voluto sapere. Questa storiella per far capire che, l’allenamento deve essere finalizzato per fare una performance gara massimale, e non per creare altra situazione e magari equivoca, e non fatemi aggiungere altro. Stessa cosa con Prefontaine avrebbe dovuto farla Bill Bowerman, il suo allenatore, scusa, ma che fai, vai a seguire un atleta che fa sempre di testa sua? che non ascolta e non gli interessa di provare un altro modo di correre, esatto è un suo diritto, ma allora, che si arrangi, o no? Vedi caro Prefontaine, tanti atleti sono come te, e qualcuno l’ho anche avuto in squadra, non fatemi mettere i nomi, esatto, quelli che alla partenza partivano sparati per poi perdere posizioni a due km da l’arrivo, però vedi la differenza, i miei atleti si divertivano a fare le sparate, mentre Prefontaine, la sconfitta, che l’ha voluta lui, è cosa che non ha mai mandato giù, che gli ha creato animo cattivo. Difatti, dopo, andava a dire a tutti che avrebbe avuto la sua rivincita alle Olimpiadi e sui 10000mt piani, cosa che purtroppo sappiamo come è andata a finire questa brutta storia. Che conferma che l’atleta sta nella testa, va be che c’è stata la festa, ma sei un atleta e tra i più forti al mondo, sei un professionista, nessuno ti ha obbligato a alzare il gomito. Magari il tuo allenatore ti ha detto di star calmo col bere, e tu? come da far tuo l’avrai anche mandato affan..ulo. Già vi ho detto che il bravo allenatore è quello che insegna a l’atleta di diventare allenatore di se stesso, e se l’atleta non sta a ascoltare e fa di testa sua, lasciatelo perdere, è tempo sprecato, farà e comunque sempre e di testa sua, anzi, le sconfitte saranno colpa vostra, mentre i successi vi saranno rinfacciati, perché ti dirà: visto, a fare come ho voluto io ho vinto. Detto, di questa premessa, di come vedere se l’atleta che seguite ne vale la pena o no, magari la prossima puntata andiamo anche a approfondire altri e diversi aspetti che riguardano tutte le fasi che ci stanno nel argomento ALLENAMENTO. (mauro)

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