BRESCIA EST - VALLI DEL MARMO - ALTO NAVIGLIO - VALTENESI - VALTROMPIA - FORESTA ALTO GARDA OCCIDENTALE - OLTRE CONFINE

la sfortuna di essere runner belle fig.A

(che quando sei in short e canotta, tutti gli sguardi vogliosi e libidinosi dei maschietti ti spogliano li mentre stai correndo)

Alla tipa, beata lei o sfortunata lei? (a volte esser troppo belle comporta di essere bersaglio delle cafonesche avance dei galletti di tutte le età) Nel senso che lei, che è una bella runner (cosi vuole esser chiamata? così si definisce? Carissima, lo sai che la caratteristica che distingue chi corre a piedi, se non lo sai, te lo dicono i genuini runners, la caratteristica che distingue un runner è la tolleranza, almeno, dovrebbe essere la tolleranza. Poi, il sottoscritto e te non facciamo testo, esatto, come dice il detto: di tutte le sorelle c’è sempre una che sfalsa) dice che: per una la bella fig.A come è lei il correre a piedi (scusate, il suo allenamento) viene spesso disturbato da dei maschietti cafoni (fa niente che quelle, che le tue colleghe runners, magari, pure loro ti dicono, ma alle spalle? quello che i maschietti magari te lo dicono davanti?) La bella runner e sicuro bella fig.A, (non ho dubbi e qualche pesante commento di sicuro lo farebbe anche il sottoscritto, di fronte a cotanta bellezza e chi riesce a trattenere un commento a sfondo sessuale? non so voi) si firma … (non metto il nome, ma cara …, ma ti pagano anche? e per scrivere queste cazzate? che tanti a sparare cazzate più enormi delle tue, non beccano un cent, in compenso si beccano degli stupidi, però a gratis, forse perché non hanno un bel culo, delle bette tette e un bel buchetto da offrire?) Deve essere e per forza bella fig.A, e attraente, perchè se non ci sta nemmeno uno stupido di maschio che non risparmia commenti rivolti al suo bel corpo (tanto il cervello non si vede? Ispirata dalla canzone di Ivan Graziani …Lei mi raccontava di quello che la gente diceva del suo corpo con malizia ed allegria … mentre la cara runner lo racconta con fastidio) Sicuro che dev’esser anche molto bella. Intanto, se il suo corpo è tanto bello come è intelligente, sai che magari, se ci penso, mi sta sorgendo un dubbio. Non so, logico, se ci stanno altre scelte, secondo voi, è da intelligenti allenarsi sui marciapiedi della città? Dice che, lei che viene dal paese, si è trovata male a correre in città. Esatto, come si dice delle cose ovvie? esatto, anche la bella … ha scoperto l’acqua calda. Dice e conferma nero su bianco che per una bella fig.A come è lei, un allenamento è come andare incontro a una disgrazia, e questo tutte le volte. Tutte le volte che mette le scarpette da running e i short e la canotta per uscire a correre, ecco, le persone a mangiarla coi occhi, si sente imbarazzata (come la bella che sul tram pieno di pendolari a l’ora di punta, l’operaio cafone, causa una frenata la urta con la cerniera dei pantaloni e sul suo lato B di lei, che dice che cozzo, l’operaio mortificato gli dice: mi scusi signorina, è stata la frenata, non volevo, lei mi mette in imbarozzo. La bella signorina replica: cafone ignorante, si dice imbarazzo, e l’operaio cafone, si, ma si dice anche .azzo) e l’allenamento, da subito, sotto quei sguardi scrutatori, gli si mette di traverso. Esatto, che ha la più grande sfortuna? esatto, quella di esser bella fig.A.? (non l’ho mai vista, ma non ho dubbi, da l’articolo mi sa che è, anzi, dev’essere sicuramente una bella fig.A. Se tutti la notano e tutti a voltarsi a guardarla anche di dietro) Quello che gli dà fastidio, non è solo una cosa più di altre, sono tante cose. Oltre che le biciclette che usano il marciapiedi come una pista ciclabile, e che, qualche volta, da dietro (mi raccomando, non pensate male) gli sono entrati tra le gambe, esatto, è forse perché non li ha sentiti arrivare? esatto, dimmi tu con gli auricolari nelle orecchie a ascoltare le canzoni quelle del ultimo cd di ..dez, esatto, dimmi tu come faceva nello stesso tempo a sentire le canzoni e le bici che stavano arrivando da dietro? Anche voi ciclisti, scusate ciclisti, state sulla strada, non è colpa della bella … se il comune non prevede le piste ciclabili, o no? Prima di tutto le regole (ma però che le regole abbiano un senso, e non come quelle che ne inventano sempre una di più di regola, ma regola senza un senso) e la regola dice che il marciapiedi è riservato solo che ai pedoni. (che magari poi non vorrei mai che a volte, anche lei, non va a rispettare la regola che dice che, in occasione che ci sta il marciapiedi anche il runner deve usarlo, e non correre sulla strada. Ma non pensiamo male, si va a l’inferno a pensar male. … sicuro che questa regola la rispetta sempre) Quello che la fa arrabbiare, sono anche quei ragazzini che usano lo skateboard come una palla da bowling ma che lei non è un birillo, che invece, più delle volte si trova in mezzo ai piedi questa tavoletta con le ruote. Poi, anche quelle mamme chiacchierone che son lì al parco coi bambini, ma che li lasciano incustoditi, che poi lei deve fare di quei slalom per non falciarli. … ha ragione ditemi voi, ma come fa a fare un bel allenamento se trova tutte queste difficoltà? ditemelo voi. Ma, quello che gli dà più fastidio, sono gli pseudo playboy operai cafoni, quelli che non ne lasciano perdere una, a ogni donna la apostrofano e con pesanti commenti. Dice che il repertorio dei commenti dipende da l’età che hanno questi galletti ruspanti e papagalletti nostrani, i maschi di periferia, quelli che preferiscono radunarsi in gruppetto su una panchina e importunare, a parole, le donne che gli passano davanti alla loro postazione. La bella … ha catalogato in questi mesi i commenti più frequenti, e dal tipo di commento sul suo corpo è diventata esperta, e dal tipo di commento è diventata in grado di conoscere anche l’età del galletto importunatore di turno. I giovani sono usi, quando la vedono in short e canotta, sono usi a fare un fischio e a gridare al suo indirizzo: bela fig.A. I trent’enni, al vederla si mettono la mano sul cuco e come di dire: l’è che che ghè èl biscoto po bù. (traduco per i non cafoni e i non bresciani: si mettono la mano sul ..zzo come a dire: vieni qua, e qui che ci sta il .zzo più duro, quello che ti farà godere come non hai mai goduto) I quarant’enni, ammiccano e tirano fuori la lingua e se la passano sulle labbra. I cinquant’enni ti spogliano coi occhi, tirano in dentro la pancia e tirano fuori il portafoglio. I sessant’enni fanno tutte queste cose messe assieme. Poi, a lei, non gli vanno bene neppure i maschietti runner, dice: per prima cosa ti sorpassano per far vedere che sono più forti di te, poi, si fermano con la scusa della stringa della scarpa slacciata e quando li ripassi, ti rivolgono un saluto e si appiccicano che non te li scrolli più da dosso. Iniziano a darti del tu e anche se è la prima volta, come fossero grandi amici da sempre. Dice: a volte vorrei correre senza auricolari (scusa … ma coi auricolari, riesci lo stesso a sentire i commenti? …, non è che sei furba e anche a fare il tuo lavoro? Che sei brava questo sicuro, se riesci a farti pagare per scrivere queste cazzate, brava lo sei sicuro, o forse è per qualcos’altro che ti tengono li e ti pagano i tuoi articoli?) ma quando li tolgo devo rimetterli subito e spararmi nelle orecchie le bellissime canzoni del ultimo cd di ..edez. Non voglio star a sentire tutto quel rumore, quello che ci sta in una città, non voglio star a sentire il pianto dei bambini capricciosi. Non voglio sentire le mamme che gridano e insultano i bambini. Non voglio sentire i richiami dei nonni ai loro nipotini. Non voglio sentire i giovani che sghignazzano. Non voglio sentire le coppie che litigano. Non voglio sentire stonati che cantano. Non voglio sentire i ciclisti che inveiscono contro gli automobilisti. Non voglio sentire gli automobilisti che suonano il clacson ai ciclisti. Ma cara e bella …, non è che sei il tipo di donna, quella della specie peggiore, esatto, la donna lagnosa? Sai che in campagna magari ti lamenteresti forse degli insetti? dell’erba alta? della torta della mucca? Non è che per caso quello che pensi dei galletti di periferia ti piacerebbe fosse realmente cosa che ti capita così. Nel senso che ti piacerebbe fosse realmente così, ma che invece nessuno ti fila? Ti ricordo, cara bella …, che fin tanto che i galletti di periferia faranno apprezzamenti e commenti sul tuo corpo (il cervello quello a vista non si vede) vuol dire che sei ancora una bella fig.A. Vedrai come rimpiangerai questo tempo, che passato questo tempo sei passita anche tu. Quando più nessuno farà battute pesanti sul tuo bel e eccitante corpo, quel momento sentirai di aver perso qualcosa, rimpiangerai i galletti di periferia che ti importunavano al parco. Sicuro però, che da lagnosa, troverai altro modo di lagnarti, di questo non devi preoccuparti. Non c’è peggior donna della donna lagnosa. (parere e opinione personale da galletto di paese) Questa sbrodolata è a pag. 60 della tal rivista, Runners World. Non è fantasia del sottoscritto, è tal e quale a pag. 60 della tal rivista. Rubrica a firma di …, altri dati lasciamo perdere, che è meglio. Detto questo, son contento delle mie donne del training company, mai un lamento e anche se a volte ne avrebbero, e a ben ragione, di lamentarsi e per via delle situazioni che gli va a creare il sottoscritto. Domenica prossima, facciamo un po’ di fondo, 2h e mezza su asfalto, e se ci sta, un giro agli Alpini di Villa e Cunettone. Si parte da l’Ovale lì a Barcuzzi, il percorso è tale e quale il tracciato della ciclabile Lonato/Salo’. Da l’Ovale, in primis, andiamo a fare il giro del Castello di Drugolo, arrivati a l’ex Pampa, andiamo a riprendere ancora la ciclabile per Salo’. Direzione Castello di Padenghe. Rimanendo sulla ciclabile: Soiano, poi Castelletto, poi Lucone, poi la Basia, poi Laghi di Sovenigo, giro alla Chiesetta degli Alpini di Villa/Cunettone e arrivo a l’oratorio di Villa. Così prendo l’occasione di un saluto a Sergio. Se vediamo che siamo in ritardo sulla tabella di marcia prevista, c’è modo di fare scorciatoia. Enrico prende la mia auto e ci porta a Barcuzzi di Lonato, poi ritorna a l’oratorio di Villa a aspettare l’arrivo dei superstiti.  Alla prossima (mauro)

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