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la corsa a piedi è come una bella donna, sensuale e lasciva, non gli si può resistere

(sognare la bella e vogliosa e sensuale e lasciva donna, è sognare di viaggiare ai 4minuti akm, esatto, ti ritrovi con le mutande schiumate)

il ragazzo entra in una lavanderia rapida, la donna visto il lenzuolo gli dice al ragazzo: sogno bagnato stanotte. Il ragazzo risponde: so bene del bel sogno che ho vissuto stanotte, passo più tardi a ritirare
In italiano tagliato fine quello che si vede dalla vignetta olandese     

Il libro di Arturo Balestrieri prende spunto da un vecchio manuale che parla di approccio alla pratica del Podismo e Atletica. Nel vecchio manuale che è dei primi decenni del 1900, ci sono delle cose che adesso fanno solo che sorridere, però ce ne stanno tante, e tutt’ora valide e sensate e attuali. Vado a memoria, che visto l’età è quel che è. L’istruttore: per prima cosa deve inquadrare bene la costituzione del giovane principiante, e per poi indirizzarlo alla specialità atletica dove si sarebbe trovato meglio. Per dire, ai tempi si pensava e si credeva così: gambe lunghe, allora fai mezzofondo. Gambe muscolose e buon torace, allora fai la velocità. Sei basso di statura, ecco tu, non ti rimane che fare il fondo. Poi s’è visto che per quanto riguarda il fondo, non esiste assolutamente un normotipo predisposto a corse di lunga lena. (che poi, al di la di costituzione e di fisico, tutto dipende più che altro dal tipo di fibre e da l’efficienza de l’apparatocardiorespiratorio che Madre Natura gli ha donato a uno. Che poi, per quanto riguarda il mezzofondo dipende tanto dalla capacità de l’organismo a smaltire e a fare grande sforzo in presenza di alta percentuale di acido lattico. Che ai tempi lo chiamavano acido carbonico. Che poi, chi fa velocità deve avere gran quantità di fibre adatte e capaci di lavorare velocemente) Altra cosa che si credeva a quei tempi era che, per un atleta, basilare era il praticare l’astinenza sessuale (ricordo che il manuale tratta di atleti maschi, in quanto a quei tempi la donna veniva ancora considerata buona solo per cucinare, tenere in ordine la casa, fare la scarpetta, accudire i figli, dar modo di sfogare il gingillo del marito, in quanto se la donna non era sposata, questa pratica non poteva farla, faceva peccato e andava a l’inferno. Esatto, la donna, giovane o non giovane, che avrebbe praticato o sesso, o sport, per quella donna si sarebbero spalancate le voragini de l’inferno, e ci sarebbe finita dentro. Per il maschio? No, per il maschio no, guarda che è bella questa) Logico che, visti i tempi, il manuale trattava di insegnamenti riservati agli uomini. In quanto le donne erano escluse. Le donne erano escluse, e non solo nel votare, ma anche fare e praticare sport. Adesso non ricordo più il nome di una grande atleta, che eccellendo nella sua specialità, e a livello mondiale, visto che in Italia la Chiesa non vedeva di buon occhio lo sport femminile e ancor meno le donne a intraprendere la carriera sportiva. Siccome, di famiglia, erano ferventi cattolici praticanti, non gli hanno mai consentito di gareggiare. (stessa cosa del triplista che per via di quell’altra religione che dedicava il sabato al riposo e a l’adorazione, qualche medaglia d’oro importante ha lasciato agli altri. Ci è voluto l’intervento del Rabbino capo a farlo desistere di rispettare tal assurdo comandamento. Che poi adesso, se non ricordo male, quel che è stato il più grande triplista al mondo, adesso, esatto, non fa affidamento e non segue più i dettami imposti da tal religione, di nessuna religione)  Solo verso la fine degli anni ’20, e è dovuto intervenire l’allora Papa, e con la benedizione, guardate che è storia realmente accaduta, esatto, il Papa, quel l’atleta donna l’ha proprio benedetta e dal vivo, non per lettera. Benedizione per dire a tal famiglia che: la loro figlia non faceva nulla di male a partecipare a competizioni di atletica. Avuto il via libera dalla Chiesa, tante le competizioni internazionali che ha anche vinto. Ma ritornando a l’astinenza, è fisiologico che, un uomo (la donna non so), se non usa il gingillo per un po’ di tempo, che il gingillo è un po’ di tempo che non fa schiumaggio, capita di spesso e di solito, che dopo passato qualche settimana, sempre di di notte e durante la fase del sogno, sogno riferito a particolare desiderio. Esatto, e quando l’uomo e specie il giovane è un po’ che il gingillo non fa schiuma, a letto fa sogni che a volte, e dipende da cosa sogna, si ritrova con le mutande schiumate. Le famose, e ai tempi, considerate dalla Chiesa, non fisiologiche, ma demoniache polluzioni notturne (indotte dal diavolo). Tal manuale, e per evitare questa eventuale deleteria situazione di schiumaggio nelle mutande, dava anche un consiglio pratico. Visto che di solito è più facile fare eventuale schiumaggio in sogno notturno, e dalla Chiesa ritenuto non fisiologico ma peccaminoso, situazione che si presenta se si dorme sulla schiena, il tal manuale consigliava di legarsi un indumento al corpo, e con nodo sulla schiena, in modo che tal nodo sulla schiena impedisse di dormire bene in tal posizione, e evitasse di fare certi sogni favoriti dalla posizione. Ma poi, magari, se ci stanno certe donne che ti piacciono veramente, che quando le sogni, tu ti ritrovi lo stesso con le mutande schiumate e in qualsiasi posizione che dormi? Ma non è finita qui, visto che il manuale è più che altro per giovani e atletici, sicuro che non puoi tenere sempre a cuccia il fratellino, ecco che il manuale va a dire: che piuttosto di reprimere la voglia, che è cosa che snerva mentalmente, in quel caso, se il giorno della gara è lontano, almeno tre settimane, ecco, in questo caso se la gara è lontana almeno tre settimane, consigliano al giovane di lasciarsi andare e a iniziare il movimento che fa il falegname intento a segare il tronco de l’albero. Comunque, le tre settimane prima della gara assolutamente vietato e proibito schiumare. Si dice a l’istruttore: se ti si presenta un giovane che, ci impiega 14’’ a fare 100mt ebbene, meglio indirizzarlo sulle gare di velocità. Mentre se ti si presenta un giovane che ci mette 4minuti a fare 1km, meglio indirizzarlo a fare gare di fondo. Anche ai nostri giorni di adesso, i 4minuti a km, sono una linea quasi sacra per qualsiasi che ama correre a piedi. O meglio, era così almeno fino a un 20/30 anni fa, ma per me e è il concetto che voglio far capire e che ritengo ancora valido e ancora adesso. Esatto, un mio ex atleta, un mio forte ex atleta Monte Maddalena: Ravelli. Ebbene, mi diceva questo: quando si inizia a correre il primo traguardo è arrivare a beccare il cartellino del Complimenti Sei Arrivato dentro nei primi 100 a tagliare il traguardo. Il secondo step, gradino da raggiungere, era, riuscire a viaggiare a ritmo di 4minuti akm. (poi, logico, che il terzo era la sportina di categoria) Ecco, quando mi domandano, ma cosa vuol dire amare la corsa a piedi? esatto, posso tranquillamente rispondere: è riuscire e con sacrificio e allenamento, di riuscire a arrivare a tenere il ritmo gara di 4minuti akm. (amare la corsa a piedi, non è partecipare a modaiole maratone. Quando ti piace una donna, che quando la sogni fai schiumaggio nelle mutande, spesso si fa di tutto per farsi notare e stupirla. Stessa cosa è la bella donna della corsa a piedi, se ti piace, non si può fare a meno di cercar di farsi vedere, che vuol dire: cercar di andare e viaggiare a ritmo sempre più veloce. Esatto, il cercare di andare e sempre a ritmo più veloce è una cosa più veritiera e che conferma che vi piace correre a piedi. Non tutti però riescono a diventare capaci di viaggiare a 4minuti akm. Ma il concetto non cambia, se si inizia a correre e si viaggia a 6minuti akm, già il cercar di migliorare e per andare a viaggiare a 5minuti akm, ecco che dice che siete anche voi innamorati della corsa a piedi. Sto a sbrodolare a chi ha meno di 70’anni, perché dopo, più che l’allenamento conta lo stare in salute) Quando chi inizia a correre a piedi, a questa cosa, la cosa di voler migliorare il ritmo gara non gli interessa, esatto, non ama il correre a piedi, o non lo ama abbastanza, o lo ama poco. Magari della donna gli piacciono i suoi tacchi a spillo, le sue mutandine, ma non gli piace la donna in carne e ossa e … meglio mi fermo, ma soprattutto non ama la bella donna. Esatto, più volte ho detto che correre a piedi è come fare a l’amore sotto le lenzuola con la bella e sensuale donna, attività dove si va sempre a cercar di giocare al meglio, o no? esatto, salvo poi fare cilecca, che qualcosa ne so, che anche se poco qualcosa ne so? Il 4minuti akm sono per uno che si definisce un runner, esatto, i 4minuti akm, sono come la bella donna che ti piace e chi ti fa fare schiumaggio nelle mutande di notte mentre la sogni. Poi c’è da dire che l’età non si ferma ai 40’anni, logico, che più si va su di età, più diventa difficile viaggiare a 4minuti akm in gara. (studi recenti, ma non so quanto reali e applicabili a qualsiasi, dicono che. Dopo i 40’anni, ogni anno che passa, la velocità cala da 1 a 2 secondi a km, logico, per chi si allena con criterio e quotidiano. Tenendo buono questo, allora a quarant’anni, se per finire una 10km ci si impiega 40minuti, i canonici 4minuti akm, a 60’anni dovrebbe essere: 1’’x10kmx20anni= 200’’ vale a dire 3minuti e venti secondi di più, vale a dire che invece di 40minuti, il tempo finale diventa 43minuti e venti secondi, allora, sai che il sottoscritto è invecchiato di pochissimo. Si può ancora scherzare? E a sparare cazzate? E anche al tempo di adesso, al tempo di nuovo e moderno Coronavirus?) Poi, tal vecchio manuale per istruttori di atletica, si sofferma su la grande importanza dei massaggi, sia pre che dopo gara, e sia pre e dopo allenamento. Si dice che il massaggio è cosa molto tecnica e che bisogna saperlo fare, di affidarsi solo a chi lo sa fare bene. Altrimenti, meglio non farlo. Si va a dire che, massaggi inadeguati e fatti male, rovinano irrimediabilmente l’atleta. Questa cosa sarà anche cosa vecchia, però è anche cosa più che vera e sacrosanta, a tutt’oggi è valida regola. Sarà per questo motivo che Zecchi, il mio stessa categoria Master, e che viaggia molto più veloce del sottoscritto, forse perché lui i massaggi li sa fare? Che magari, lui, da esperto massaggiatore li sa anche fare e se li fa da solo, mentre al contrario, il sottoscritto, quando se li fa da solo si rovina e basta? Prendo l’occasione per un saluto a Daniele e a sua moglie Antonella. Di questo primo capitolo di tal vecchio manuale istruzioni, non ho altro che mi stuzzica e da aggiungere. Alla prossima e con il capitolo due. No, dimenticavo la cosa più importante, si sconsiglia vivamente e assolutamente di far praticare attività sportiva e allenamenti specifici i ragazzi che non abbiano almeno compiuto i 16/17 anni. Si va a dire che, l’energia consumata per fare allenamento, toglie energia per uno sviluppo armonioso del giovane, e che riguarda anche sviluppo psichico. Voi fanatici delle corse dei bambini, non guardatemi male, sta scritto in tal vecchio manuale, il sottoscritto non c’entra. Poi, mio figlio l’ho portato a gareggiare alla sua prima corsa a piedi a 6 anni, insieme agli altri ragazzi che frequentavano le elementari. Gara del 1 maggio di quando facevano la festa del Mostino (vecchia e importante contrada di Calcinato, dove abitavo, la Chiesa del Mostino ce l’avevo lì a venti metri) 1° classificato Gabriele Soncina, aveva 7 anni il figlio di Franco, accompagnato sul campo gara dal nonno. 2° Classificato Maurizio, mio figlio, aveva sei anni. Gli altri bambini e anche di dieci anni, tutti dietro, avere dei papà podisti è stato un vantaggio, gli altri più grandicelli, partiti sparati, non ce l’hanno fatta a tenere per tutti i 2km400mt del giro. (però, sarà anche casualità, tutti e due hanno da be e bella smesso di gareggiare) Già ve l’avevo detto di come sono triste quando vedo bambini e bambine in età scolare che vengono spronati a correre e a allenarsi, e per poi partecipare tutte le domeniche mattina a quelle gare dove tutti sono premiati. L’atleta lo si vede a vent’anni, ma si può già iniziare a rovinarlo a 10’anni. Meditate genitori (mauro)

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