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Industriale o Bucolico?

Che poi, ma perchè le due cose non possono trovare un accordo che sia in direzione del futuro anche del Pianeta Terra? (anche storia di un baco da seta e di organi sessuali di plastica e della solita solfa che, alle parole non seguono i fatti. E anche storia di come un manipolo di poche persone tengono in piedi il più bel circuito di gare trail della provincia)

Ieri sono stato a fare allenamento in due boschi: la mattina a Serle, nel bosco della Gurale e dentro al bosco che sta sopra la pista di motocross. Il pomeriggio sono stato nei boschi di Nuvolento, quello del Peladolo e quello del Bausso. Grazie anche al Coronavirus la vegetazione è cresciuta rigogliosa e anche dove ci stanno dei bei sentieri. Questa cosa che la vegetazione si è riappropriata di quello che è sempre stata cosa sua, l’ho vista e soprattutto in Cariadeghe. Poi, è anche sotto gli occhi di tutti che quando ci sta una corsa nel bosco, gli organizzatori son “costretti” anche a pulire i sentieri, che è cosa che va a vantaggio della intera comunità, e non solo dei partecipanti della corsa di quel giorno. Lo scorso anno, il Torneo Podistico, con 45 gare organizzate, di sentieri qualcuno di questi sentieri sono stati anche puliti. Dove l’aiuto di chi partecipa anche alle gare è stato grande per pulire il sentiero del Tartarino e un sentiero dei Tre Cornelli. Sul m.te Tartarino eravamo in diversi a pulire, eravamo in sette, partiti a ore 18, abbiamo finito a ore 20,30 e per pulire 5km. Un pomeriggio intero con Andrea a pulire un sentiero in Maddalena, con tanto di motosega a tagliare quei quattro alberi che intralciavano il sentiero, e con tanto di quelli della mountain bike che ci ringraziavano del bel lavoro. Un sentiero dei Tre Cornelli la stessa cosa da ore 8,30 e fino a ore 12,30 in cinque a pulire 6km di giro, perché un paio di km l’avevamo pulito il giorno prima con Andrea. Ma la lista dei sentieri puliti è lunga e dire del lavoro che è stato fatto è cosa che diventa un vanto, e quando ci si vanta gli altri non la prendono mai per il verso giusto. Però, a pulire e a dare una mano a segnare il giro quasi sempre i soliti, logico, anche più facile e più agevole per loro che sono anche del posto. Non dimentichiamo il lavoro di mio cognato Battista, (che è anche cognato di Andrea, ha sposato la Lionella, la sorella di Andrea) che ha anche reso agibili sentieri che erano andati a finire nel dimenticatoio. Tanti altri sentieri li ha puliti by-self il sottoscritto, impiegando diverse ore del dopo lavoro e durante la settimana. (sarà anche questo che il sottoscritto è calato vistosamente di forma atletica? e non solo per l’età?) Poi, mi soffermo a pensarci su, e quando penso che un gruppo di decine e decine di atleti di altre società sportive fanno fatica solo a organizzare 1 sola gara a l’anno, questo è conferma che chi partecipa al Torneo Podistico, vale almeno tre volte tanto, esatto, nella veste di organizzatori, di atleti, e di volontari servizio gara. Oltre ai otto pilastri che tengono in piedi il Torneo, (e lo scorso anno con 45 gare) assieme ai pilastri, di volta in volta, ci stanno anche tanti bei muri che fanno da sostegno a questo meraviglioso e stupendo e avventuroso circuito gare trail. Detto questo, che tristezza, che stai li rendi agibili i sentieri, in modo che anche i camminatori del posto possono passare qualche piacevole ora nel bosco, e che vedi i sentieri che hai pulito con per terra di tutto, dai pacchetti di sigarette, alle lattine di bibite gassate, alle sportine di plastica, a carte cartine e cartacce. Nel senso che, se non si puliva il sentiero, la natura, esatto, ringraziava. Esatto, lasciare i sentieri allo stato jungle, è una cosa che va a proteggere la natura da l’homo sapiens, che da opportunista, aspetta che altri puliscano i sentieri, in modo che lui e i suoi amichetti e le sue amichette possono camminare su un bel sentiero libero da rami, rovi e cespugli. Però, non deve essere e diventare una guerra Homo Sapiens vs Madre Natura. Questo il motivo che ci deve stringere un patto d’amicizia tra Homo Sapiens e Madre Natura, una perfetta unione di intenti, dove Madre Natura invita gli Homo Sapiens a casa sua, e gli Homo Sapiens portano un omaggio alla padrona di casa in segno di riconoscimento (pulizia sentieri) Però, in tutti questi anni, in sei anni, sono più i problemi che abbiamo avuto nel pulire i sentieri che i ringraziamenti che abbiamo ricevuto. Se i problemi sono stati a decine e decine, i ringraziamenti per il lavoro di pulizia dei sentieri, si contano sulle dita di una mano. Anche se devo constatare che, e questo è bella cosa, che ultimamente le varie Amministrazioni Comunali di tutti i paesi dove facciamo corsa col Torneo Podistico si sono aperte a l’iniziativa e addirittura hanno dato un contributo in snellimento di fase burocratica inerente alle autorizzazioni. Non fatemi mettere i nomi, sono tante le Amministrazioni Comunali che, sono sensibili ai problemi legati a l’ecologia e allo stesso tempo cercano di agevolare le attività di intrattenimento popolari. Ma visto che chi da aiuto sono in tanti organi istituzionali, il rischio concreto è di dimenticare qualcuno e, quelle situazioni eventualmente dimenticate, non vorrei mai che, esatto, il permalosismo è sempre dietro l’angolo. Altra cosa che vedo, e questo non sta n’è in cielo n’è in terra, che ancora c’è qualcuno che ci tiene a sbarrare i sentieri, non è solo lì ai Roncadelli, qualcuno che fa lo gnorri e fa finta di non conoscere la regola non scritta che dice che: i sentieri del monte non li puoi sbarrare i sentieri del bosco non li puoi sbarrare. Tanti proprietari (altrettanto tanti che la ignorano) che la rispettano questa regola, esatto, cintano tutta la proprietà ma lasciano un varco e proprio e appositamente per il passaggio a piedi delle persone amanti del bosco e del l’escursionismo. Certo, capisco anche i proprietari del bosco, anche per loro non deve essere una bella cosa vedere la loro proprietà con bottigliette, carte e carine e cartacce e lattine della famosa bibita, esatto, i rifiuti disseminati qua e là. C’è niente da fare, fin quando persisterà questo modello di civiltà dei consumi, del consumismo, sarà dura per il Pianeta Terra ricominciare a respirare. Fin quando non avanzerà un nuovo modello di civiltà, un modello attento non solo alle esigenze e ai capricci degli esseri umani, ma attento anche alle esigenze vitali di nostra Madre Terra, sarà dura riuscire al nostro Pianeta Terra di sopravvivere così come l’ha concepito Madre Natura. Questo il motivo che spero che, quanto prima, che chi sta nella stanza dei bottoni, raddrizzi la rotta quanto prima, in direzione di una civiltà degli homo sapiens un po’ più bucolica oltre che tecnologica. Ma ditemi, quante ne conoscete di famiglie adesso che allevano bachi da seta? Ma lo sapete che quando ero bambino ce ne stavano diverse di famiglie che allevavano il baco da seta (i caàler, la bachicoltura) Mi ricordo ancora quando andavo da una vicina di casa e nella stanza ci stavano le arele (lettiere fatte di canne di bambù e assicelle messe a più piani, per risparmiare spazio, e aumentare il numero di bachi da seta. Perché il baco da seta diventa anche 7/8 centimetri e non fa altro che mangiare foglie di gelso e dormire) per i bachi da seta. Il baco da seta si nutre solo di foglie di gelso. In Italia eravamo (più di un secolo fa, poi andando avanti a studiare si è andati a preferire il fabbricare il l’artificiale e il virtuale, perdendo di vista madre Natura, i bei doni di Madre Natura) grandi produttori di seta, dopo i cinesi, che sono tutt’oggi i primi produttori mondiali di seta (che più fibra naturale della seta? esatto, niente) In Europa, la lotta era tra la città di Lione e la Pianura Padana. Verso la fine del ottocento ci stavano diverse filande in Pianura Padana, e che filavano anche la seta e l’energia della filanda era ricavata da l’acqua. Un processo lavorativo che più naturale di così. Poi, con l’avvento e l’infestamento causato dal petrolio, (che adesso col petrolio ti fanno di tutto, esatto, anche gli organi sessuali sia maschili, esatto, il dildo, che femminili, esatto, la bambola gonfiabile. Esatto, grazie al petrolio che, ha democratizzato l’orgasmo. esatto, un erotismo fatto in casa e by-self) Chimica e petrolio che come in un rapporto sessuale, dalla loro unione, ecco che nascono quanti e tanti bei oggetti di plastica, esatto, la futura creatura, quello che di li a poco diventa immondizia e che ce l’avrai sempre tra i piedi. Non è facile degradare la plastica che si lascia per terra e nel bosco. Ma che senso ha aver abbandonato certe abitudini più che naturali? Esatto, il solito discorso, il prezzo basso. Logico che una fibra sintetica costa meno di una fibra naturale. Caro popolo e popolino, smetti di lamentarti, se vuoi bene al Pianeta Terra, compra di meno, ma compra cose naturali. Basta con la retorica del se si va avanti così va a finir male, e tutti in piazza a protestare. Se poi quando sei tornato a casa, ti prendi le tue belle patatine industriali e con la tua bella bibita gassata industriale e seduto sul divano prodotto industriale, prendi il tuo smartphone sfornato a ciclo continuo e rigorosamente a ciclo robotizzato industriale, e col tuo bel smartphone vai su …azon e vedi di acquistare il tal prodotto di plastica il più a meno che si può, esatto, le parole di protesta di quando eri in piazza, non le fai seguire dai fatti. Il mondo è andato avanti millenni e senza tal bibita e tal patatine e tal …azon e senza plastica e senza smartphone. Il sig Moplen ha inventato tal materia e non pensando e non volendo creare un veleno per il Pianeta Terra, stessa cosa di Palamede, che ha inventato le palanche e non pensando di aver creato un veleno per l’umanità. Carissimi, per andare avanti, adesso, bisogna anche un po’ tornare indietro. Cosa è che mi diceva il maestro di filosofia orientale? Esatto, mi diceva: tutto è un cerchio. Dicendomi questo non mi ha dato bella notizia. Perché il cerchio è quella cosa tonda, che inizi con un punto e andando avanti a fare il cerchio, alla fine ti ritrovi allo stesso punto di partenza. Andando avanti, andando avanti, la linea per tracciare il cerchio, il suo fine è ritornare al punto di partenza. Questo il motivo che se non vogliamo ritornare al punto di partenza, per forza di cosa bisogna ritornare un po’ indietro di come siamo andati avanti adesso. Dimmi, ma che senso ha comperare al supermercato pacchi di sei bottiglie di tal bibita colorata gassata? Sicuro che non è per stare in salute, ti piace il gusto, ma è tutto a l’infuori di stare in salute. Ma la stessa cosa è per tal catene di fast food, per tal sacchetti di patatine, per tal confezioni di merendine. Ma perché comperare decine e decine di scarpe e di jeans e di t-shirt, e solo per l’estetica? solo per farsi guardare? ma dimmi, c’entra qualcosa l’estetica con la salute? ah, mi dici chi se ne frega della salute, l’importante che sia apprezzato per il mio bel look. Carissimo e carissima, più che al mi piace, più che al più bello, più che alla moda, e pensare un po’ anche alla salute? e alla salute delle nuove generazioni, quello no? Lo sai che si può vivere anche senza bere litri e litri di bibite gassate, si può vivere, e bene, senza aver nel l’armadio decine e decine di t-shirt, che se fai il calcolo, tante di quelle le avrai usate si e no forse tre volte. Stessa cosa le scarpe. Non ci siamo, tanti sono cresciuti con la scuola del consumismo, tanti si sono rammolliti alle comodità e adesso è dura e è fatica, anche volendo, non hanno più la forza di cambiare direzione, per paura di non essere accettati, si adeguano alla moda branco, di quelli che fanno le cose solo perché è moda del momento. Purtroppo, il sottoscritto non ha nessun potere di cambiare questo deleterio andazzo, (e che ai più tanti questo andazzo gli va bene) e poi, nessuno o solo pochi vogliono e veramente cambiare l’andazzo della civiltà industriale. Esatto, in piazza a parole si, ma coi fatti, una volta arrivati a casa, esatto, continuare a consumare e a produrre rifiuti e immondizia, con gran goduria di quelli a mentalità di civiltà dei consumi. Ho iniziato a parlare del baco da seta e son finito a toccare il tasto dolente della civiltà dei consumi. Spero che le nuove generazioni, sterzino la direzione del l’andazzo, in direzione visione un po’ più bucolica, (ma diventerà un giorno dove una visione un po’ più bucolica di modello di società prenderà piede? sai che non lo so. Sai che è da be e bella che vado a dire che abbiamo superato il punto di non ritorno, e che non c’è più speranza) esatto, la situazione che Madre Natura ha concepito come la più adatta e naturale per la sopravvivenza dell’essere umano. Alla prossima sbrodolata. (mauro)

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