BRESCIA EST - VALLI DEL MARMO - ALTO NAVIGLIO - VALTENESI - VALTROMPIA - FORESTA ALTO GARDA OCCIDENTALE - OLTRE CONFINE

sarace trail de c.o.c.c.

Mercoledì immagine 9 | Buon mercoledì, Buongiorno mercoledì, MercoledìA chi di voi oltre che a correre gli interessa anche la storia dei posti dove che si trovano a fare gara e allenamento, ecco che a la gara di domenica anche una chicca in più. Che dove che facciamo campo gara, li proprio nei pressi del Municipio di Sarezzo, ci sta un reperto archeologico che risalente a l’epoca romana, un reperto archeologico risalente ai tempi de l’Impero Romano. In pratica questo reperto archeologico fa parte di quel che ai tempi era un acquedotto, e che partiva da Lumezzane e arrivava a Brescia. Un manufatto di grande e alta ingegneria romana di quei tempi. Si tratta di un manufatto che in photoResti dell'acquedotto romano che è venuto a la luce durante degli scavi in quel di Lumezzane. Ecco che visto che iniziato a sbrodolare del reperto archeologico, mi sembra anche il caso di fare un copia incolla. L’acquedotto romano, di cui si conservano e sono visibili vari tratti, sia a Lumezzane che a Sarezzo, Villa Carcina, Concesio, Bovezzo e Brescia, è uno straordinario esempio dell’abilità ingegneristica idraulica dell’epoca romana.
Durante il mese di Agosto 2015 è stato ritrovato, nel corso degli scavi per la realizzazione del collettore della Valtrompia, un tratto dell’acquedotto romano che da Lumezzane portava l'”acqua salsa” lungo la Valle Trompia per dissetare sia i valligiani che gli abitanti di Brescia. Ritrovato casualmente sotto la sede stradale di via Antonini, a circa tre metri di profondità, lungo un paio di metri di circa 10 tonnellate, è stato prelevato e posto in un’area verde a lato del Municipio di Sarezzo.
Il sovraintendente all’archeologia della regione Lombardia, Filippo Maria Gambari così dichiara: “Tra le più importanti opere pubbliche realizzate in età augustea nell’ambito del riassetto urbano di Brescia, si colloca l’acquedotto romano che attraversava la Valtrompia e che, con un percorso sotterraneo di 20 km, arrivava in città garantendo l’approvvigionamento idrico. Un’opera sovradimensionata rispetto alle esigenze, per dimostrare l’importanza dello stato e i benefici della pace” I resti dell’acquedotto romano, che portava l’acqua a Brescia, testimoniano la ricchezza idrica della Valle Gobbia e permettono di ricostruire e documentare una delle tappe storiche che hanno contribuito all’evoluzione ed allo sviluppo della Città di Lumezzane nel corso dei secoli. Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è acquedotto_map.jpgTra le prove più evidenti della presenza romana sul territorio bresciano sono le tracce dell’antico acquedotto romano, realizzato all’epoca dell’imperatore Ottaviano Augusto (I secolo d.C.) L’acquedotto romano attraversava la Valle Trompia, convogliando le cristalline acque della Valle Gobbia o Valle di Lumezzane sino alla città di Brescia e fu utilizzato interamente per tutta la lunghezza del percorso originario sino al V secolo d.C. Oggigiorno parti ben conservate dell’acquedotto romano sono presenti a Concesio, Bovezzo, Mompiano, Costalunga e Brescia città. L’acqua a Brescia arrivava anche tramite l’acquedotto della Val Gobbia (che prende il nome dall’omonimo torrente ed è la valle in cui è adagiata la città di Lumezzane) o di Tiberio che, partendo dall’attuale città di Lumezzane incanalava l’abbondante acqua della zona per 25 kilometri lungo la Valtrompia.
Questo acquedotto si prolungava alla sinistra del fiume Mella fino ad Artignago, in seguito proseguiva per la località Conicchio, Valle di Mompiano e Costalunga, costeggiando poi il Ronco fino ad arrivare sul colle Cidneo nei pressi della porticula Sancti Eusebii (nei pressi dell’attuale chiesa del convento di San Pietro in Castello).
Da lì si dipartivano i condotti che scendevano a Brescia ad alimentare le varie fontane e le terme romane.
Dopo, di questa sbrodolata mi fa venire a la mente che non solo l’acquedotto, ma anche una corsa a piedi e anche di una certa importanza a partire da le parti di Sarezzo e a arrivare a Brescia, esatto, avete indovinato, proprio la Scorrimella, gara di corsa a piedi inventata da, come per l’acquedotto che nasceva da Lumezzane, stessa cosa la corsa a piedi Scorrimella, che ideata da un lumezzanese, da Gianni Poli. (photo, quando Gianni anche stato testimonial della gara Memorial Piero Pasotti, a premiare la Valentina, che grande amica di Piero, era anno 2019) Detto questo, sparato la cazzata, Sarezzo è una cittadina con grandi tradizioni di corsa a piedi, sia in fatto di organizzazione e sia in fatto di aver dato i natali a tanti e tante top runners. Ma sparato cazzata ecco che pubblicato una photo photo che riguarda una gara con il runner bresciano di più prestigio,

ecco che photo sopra, la photo a far vedere il podio femminile de la prima edizione della gara Sarace Trail de C.O.C.C., esatto, con ben due nazionali e una campionessa di categoria master.  Dopo, già che ci sono, mi va e così per rinfrescare la memoria di pubblicare anche il podio de la seconda edizione e ecco che photo sotto, in mancanza di podio femminile pubblico la photo del montepremi de la passata edizione. Dove però da ricordare che primo posto femminile per Silvia Casella, he non serviva di ricordarlo, esatto, a ricordarlo ci sta proprio una pagina dedicata a l’albo d’oro che in top menu a ricordare i vincitori di tutte le gare del torneo e a partire da 5 aprile 2014, da quando tal giorno il primo vagito del torneo. 1 ABBRACCIO (mauro)