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remember franco volpi run tribute

Pin su BuongiornoSiamo arrivati a mercoledì16 agosto. il tributo a l’atleta campione l’avevamo sempre fatto il 16 di agosto la sua data di nascita. Dopo e sin da la prima edizione, e come oramai abituati qui al torneo, abituati a la scarsa partecipazione, una gara a metà agosto è ancora più penalizzata. A questa edizione abbiamo provato a spostare il giorno, non più di mettere il tributo al grande campione a il giorno de la sua nascita, il 16 agosto, di spostare il ricordo, l’omaggio, il tributo a l’atleta campione di spostarlo al sabato, ma il risultato in fatto di iscrizioni è forse anche peggiore a le precedenti edizioni. Che non bastano i tre brasiliani, due belle donne e un bel ragazzo, a mitigare un po’ di delusione. A la prima edizione di anno 2017 è stato il dato con più pochi partecipanti, eravamo in n°21 partecipanti e è stata gara in linea, una scalata da Caionvico fino al ristorante Le Cavrelle. Che di donne a quella gara ancora adesso è il minimo storico, solo che due donne in ordine di arrivo. (la media partecipanti a questa gara è di ordine arrivo di 28 atleti in classifica. Ma quest’anno a arrivare a ventotto sarà dura, molto dura) Però, detto questo, se l’andazzo iscrizioni non cambia penso che sabato non ci arriviamo nemmeno numero ventuno classificati in ordine di arrivo, nemmeno di raggiungere quel che stato il minimo partecipazione de le precedenti edizioni. In quanto i tre brasiliani fanno la non competitiva.Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è franco-volpi-parente-4.jpg Nemmeno in sogno noi del torneo riusciamo a immaginare la partecipazione che c’è stata a la gara in memoria di Franco Volpi, quella del 2016 e organizzata da Parente e Aics. Dopo una curiosità, (sai che non sapevo che Franco Volpi si era messo in luce anche come gran maratoneta. I maratoneti sono diventati atleti famosi dopo che diventata famosa la bella bionda, che aspetta i pollastri e le pollastre oltre oceano e li aspetta li a gambe larghe, contenti loro di miccare il biscotto, contenta la bella bionda in gambe larghe di quel che gli lasciano li sul comodino. Esatto, i maratoneti sono diventati atleti famosi e proprio grazie a la maratona di New York City, e a anni ’70 non aveva raggiunto ancora la fama che ha raggiunto a gli anni dopo. La prima edizione del 1970 una settantina i partecipanti, esatto, Boston era di molto maratona più ambita. Dopo, il denaro e la pubblicità hanno creato la moda de la maratona di N.Y, e la moda di diventare maratoneti. Ai tempi la maratona era solo che a fine carriera, un contorno e per via che gli atleti che dopo aver perso un po’ della velocità di crociera in gara, però avevano acquisito una maggior resistenza. Ditemi voi se vi viene alla mente qualche maratoneta che ha vinto le Olimpiadi e fino a quei anni che non ci stava la maratona di N.Y. Magari chi appassionato di nomi me ne dice tre, ci arriva a dirmene finamai tre. Che ci si ricorda di Dorando Pietri, ma non ci si ricorda a chi aveva beccato la medaglia d’oro a tal Olimpiadi. Dopo magari mi dite Emil Zatopek, che aveva fatto exploit dopo aver vinto 5mila e 10mila mt. E dopo questo è sulla bocca di tutti, Abebe Bikila e per via che si era tolto le scarpe e aveva fatto gara a piedi nudi. Poi, magari a qualcuno gli viene alla mente il pastorello, unica gara e va a vincere proprio a casa sua e proprio davanti al suo Re e al suo Principe, un dipinto che come protagonisti i tre,SPIRIDON LOUIS, UN SIMBOLO DELLA "PRIMA OLIMPIADE DELL'ERA MODERNA" -  VeniVidiVici il pastorello, il Re e il Principe a tagliare il traguardo da vincitori la prima gara di maratona in assoluto, quella de le Olimpiadi di Atene. Che da la contentezza, nonostante la mandrakata studiata a tavolino, scendono ne la pista e accompagnano il pastorello ateniese a fare l’arrivo finale del giro di pista. Quando invece a tal Olimpiadi si era trovato modo e scusa di non far partecipare Carlo Airoldi chi di corsa a piedi è un po’ che gareggiava, tanto che era partito da Gorgonzola e arrivato a Atene e finanziato da il giornale sportivo LA BICICLETTA, diventato poi il quotidiano LA GAZZETTA DELLO SPORT, che Airoldi per tal finanziamento spese, doveva inviargli diario giornaliero de le tappe avvicinamento e fino a arrivare a Atene, dove che aveva preso il piroscafo e solo ne tratto nei dintorni de l’Albania. E Carlo Airoldi a piedi, una corsa di 25km tutti i giorni e fino a arrivare a Atene. E voi volete che un Carlo Airoldi

Carlo Airoldi - Wikipedia

che avrebbe potuto scombussolare i piani già concordati a tavolino? ma quando mai, per le palanche gli dai da organizzare i mondiali di calcio anche a gli arabi, magari non conosci di Carlo Airoldi, ma di sicuro conosci lo scandalo corruzione del Qatar. Poi il nostro Carlo Airoldi, ancora a gareggiare e a vincere e a far registrare tempo più basso di quello del pastorell. Ma come, sconosciuto prima di vincere tal puttana gara concordata a tavolino, tal pastorello Luis Spyridon, che in ritrattoSpyridōn Louīs - Wikipedia così mai più gareggiato dopo. Esatto, fa una sola corsa ne la vita e va a vincere la gara di maratona li a la sua città e poi sparisce da le competizioni? secondo voi è logica? secondo voi è credibile? Che vuoi, non sono stati i paesi Arabi i primi a condizionare lo sport con le palanche. Già la prima edizione de le Olimpiadi era stata condizionata da le palanche. Nel senso che la gara di maratona non era mai esistita. Maratoneta il termine l’ha inventato Gabriele D’Annunzio affascinato da questi atleti, e non dai centometristi, e anche Eugenio Montale, il suo grande sogno mai realizzato, di diventare anche lui un maratoneta. Dicevo, i Giochi Olimpici, che si erano inchinati a la .oca .ola, e per via del contrappasso, che la .oca .ola sede a Atlanta, aveva strappato i giochi del centenario e strappati proprio a Atene, quando si dice di potenza de le palanche. Ai tempi de l’idea di De Coubertin serviva investimento e finanziamento per riportare in vita il fasto dei leggendari Giochi Olimpici di una storia antica più di duemila anni. E ecco che un professore di liceo amico del maschilista De Coubertin, dove che si era sempre opposto a far partecipare le donne a le Olimpiadi, e fino quando stato lui a comandare, le donne sempre state escluse e messe ai margini ne la specialità de l’atletica. Ebbene, l’amico professore di De Coubertin che in giro per l’Europa e per trovare la città ospitante, ecco che l’amico di De Coubertin si accorse subito de la vanità de l’animo di Re Giorgio di Grecia, questo che ebbe buon gioco. Ecco che gli aveva detto: Sire: ma lei si immagina che trionfo anche per la sua immagine se di riportare in vita la famosa storia de la battaglia di Maratona, MARATONA TRA MITO E LEGGENDA | Non Solo Traildi quando Phidippide era morto dopo aver annunciato la vittoria degli Ateniesi su Re Dario di Persia. Ma lo sa come che il popolo lo acclamerebbe e lo amerebbe ancor di più, se a vincere proprio un Ateniese e lei a fare il giro di pista finale assieme al vincitore Ateniese. Però, come ogni padre che ama il suo figlio, Re Giorgio c’ha visto dentro il giro finale anche con suo figlio, il Principe Costantino di Grecia. Carissimi, ai tempi di Franco Volpi la maratona non era ancora diventata gara famosa, questo che forse per questo che Franco Volpi forse non ne ha mai vinto una, di sicuro mai vinta una di quelle blasonate. Scusate, fa primo posto a una XX Miglia di Brescia e con la salita in Maddalena da Muratello, che più di 30km di gara e cento volte gara più dura di una gara di maratona piatta piattenta, dimmi tu, per il sottoscritto se voleva vincere anche qualche gara di maratona la avrebbe vinta di sicuro e vinta anche facilmente) ecco redazionale e che fa vedere quando si pubblicano notizie attraverso i redazionali pervenuti a pagamento in redazione,

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è franco-volpi-parente-2.jpg

a quando i cronisti giornalisti nostrani, dei nostrani quotidiani bresciani, dietro a pagamento pubblicano sul giornale quello che gli si invia via e-mail. (Sai che non lo sapevo che solo 120 in 1 anno le corse podistiche che organizzate a Brescia, solo del Gardesano erano media n°80 corse podistiche a anno) Detto questo ecco i risultati de la carriera sportiva di Franco Volpi. e però solo quelli più importanti

Ecco quel che dice WIKIPEDIA a proposito de la carriera agonistica di franco Volpi

Campionati nazionali (che forse si dimenticano il titolo italiano di maratonina del 1955)

1956

  •   Oro ai campionati italiani, 10 000 metri piani – 30’37″2

1957

  •   Oro ai campionati italiani, corsa campestre (7 km) – 24’24”

1959

  •   Oro ai campionati italiani, 10 000 metri piani – 30’05″8

1960

  •   Oro ai campionati italiani, 3000 metri siepi – 9’16″3

  •   Oro ai campionati italiani, corsa campestre (8 km) – 25’08″2

1964

  • 4º ai campionati italiani di corsa campestre – 27’06”

1972

  • 7º ai campionati italiani di corsa campestre (a trentasei anni)

Altre competizioni internazionali

1957

1960

  •  

    Oro al Giro podistico internazionale di Rovereto (Bandiera dell'Italia Rovereto)[4](

1961

1962

1963

1964

  •   Oro al Giro podistico internazionale di Rovereto (Bandiera dell'Italia Rovereto) (dopo aver ricordato i tre ori di Franco Volpi a questo giro di Rovereto, un saluto anche a Davide Bergamini di Toscolano, forse che stato l’ultimo de gli italiani, nel 1987, a vincere questo giro. Dopo di lui, i padroni di questo giro internazionale diventati sempre gli africani)

  •   Oro al Trofeo Vanoni (Bandiera dell'Italia Morbegno) – 30’41”

  •   Oro al Trofeo Vanoni (Bandiera dell'Italia Morbegno), gara a staffetta (in squadra con Rino Lavelli e Guerini) – 1h39’00” (che saluto Lavelli e Guerini che qualche gara l’ho fatta anch’io quando in gara anche loro)

1965

1966

1967

1968

1971

1975

  •   Argento al Giro di Melzo (Bandiera dell'Italia Melzo) – 26’26″6

1976

  •   Oro al Cross della Badia (Bandiera dell'Italia Brescia) (a quarant’anni)