Questa è la prima delle gare a Gavardo, e che gruppo di gare battezzato COMBINATA QUADRA DI GAVARDO. nel senso che la Quadra, ai tempi e situazione che invenzione di Napoleone III, erano quel che sono le provincie adesso. Esatto, erano paesi e cittadine di riferimento per gli altri paesi limitrofi e considerati di meno importanza per via di economia. Diversi i paesi de le Valli del Marmo e de l’Alto Naviglio 
che erano sotto la Quadra di Gavardo e dove quando faremo gara in questi paesi, diventano gare che andranno a completare il gruppo gare di questa combinata. Che diventeranno n°otto gare di questa combinata e si entra, come per tutte le altre combinate, si entra in classifica finale con minimo quattro gare dove che presenti in ordine di arrivo. Ecco, che come già annunciato ieri sul campo gara li a Manerba, per farci perdonare da non essere stati impeccabili e complici de l’aver causato lo sbaglio di percorso dove sono incappati alcuni atleti. (esatto, se un po’ di colpa ce l’hanno gli organizzatori, è altrettanto vero che un po’ di colpa ce l’hanno chi ha sbagliato percorso) Però, li dove c’è stato lo sbaglio, noi pensavamo che avendo messo le frecce indicatorie andata ritorno, pensavamo che gli atleti arrivati sul posto non andavano ancora a seguire la freccia di prima, quello con scritto andata, ma sarebbero andati dove ci stava la freccia, si quelle con la punta rossa, che arrivati li a la seconda volta, avrebbero seguito la freccia con scritto ritorno. 
Questo è stato forse un nostro errore di valutazione? o forse è stato un errore di valutazione di qualche atleta? Che dentro al parco ci stavano ben tre volontari, e che hanno pensato che le frecce con la scritta andata e ritorno, avrebbero scongiurato lo sbaglio di percorso, mentre così non è stato. Esatto, è come quando si ha la fortuna di praticare il gioco di coppia sotto le lenzuola, (esatto, fortuna, arrivati a l’età del sottoscritto anche il gingillo a perdere i colpi?) non basta solo che pensare di fare un bel gioco di coppia, magari bastasse solo il pensare di far “bene”, di pensare di giocare e godere, e specie, di far godere. (quello dopo bisognerebbe di domandarglielo al partner, come bisognerebbe domandare a chi ha sbagliato giro se hanno goduto, di sicuro chi che ha sbagliato non hanno fatto godere gli organizzatori) Il bel gioco, se bello o no è alla fine della giocata, non è mai prima, non si può mai conoscere prima il risultato del gioco di coppia sotto le lenzuola. Non puoi conoscere il risultato finale e prima che finisce la partita di calcio. Stessa cosa è la corsa a piedi. Mi ricordo ancora di quella volta che Giovanna, che mi aveva aiutato a segnare il giro in Maddalena, e mi fa, se vengono a dirmi che hanno sbagliato li prendo a sberle. 
Come è andata? esatto andata male, in tanti a sbagliare e tanti di quelli a legarsela al dito e di non più partecipare a le gare del torneo. Esatto, non tutti la prendono bene. (e tanto lamento in più, tanto più sono scarsi atleti? vi ricordate de la storiella che vi avevo raccontato di Marco Gazzola? che a gara trail di 350km e più e con più di due ore di vantaggio sul secondo inseguitore, sbagliato la deviazione a dieci km da l’arrivo e di conseguenza estromesso da la classifica e di conseguenza estromesso dalle premiazioni. Ebbene, nemmeno una piega e ritornato indietro a accompagnare a l’arrivo il primo che inseguiva, accompagnarlo e senza colpevolizzare nessuno, ne colpevolizzare s’è stesso e ne gli organizzatori. 
Ma sai a quanti ce ne stanno anche al torneo di questi al torneo di atleti alla Marco Gazzola, più di quanti riuscite a immaginare, e in dieci anni di torneo, sai che diversi a sbagliare ma pochissimi a recriminare, tolto a quella sciagurata gara in Maddalena) La grandezza de l’atleta si vede anche in questi frangenti, esatto, che anche loro atleti che non se la sono presa più di tanto, che non se la sono legata al dito. E allora Viviano? che andato al pronto soccorso de l’ospedale dopo che stato punto da lo sciame di calabroni, lo avete sentito ancora a lamentarsi di quando stato penalizzato? Ma sai quanti altri ce ne stanno al torneo di atleti alla Manuel, alla Vanessa e al Viviano, e in trent’anni giusti di attività organizzativa, non sono due o tre atleti che se la sono legata al dito a farmi cambiare la bella opinione che ho dei partecipanti, che credo che la maggioranza va a gareggiare
e per divertirsi e dove il premio è solo la ciliegina de la buona e gustosa torta che sono le gare, tutte le gare e non solo quelle del torneo. Ieri, anche Rodolfo mi ha confermato questo, che a dirmi: ho allungato il giro per via de lo sbaglio, avrò magari si perso un premio, ma di sicuro ho fatto un gran bel allenamento. Detto questo, noi del torneo, per farci perdonare, noi del torneo vogliamo far vedere concretamente che ci teniamo a voi e domenica cambiando destinazione di alcuni premi, (che previsti da dare come premio a due gare) che gli cambiamo destinazione, domenica li a la gara del MORSO 46 TRAILRUNNING, al momento de l’iscrizione vi omaggiamo di un orologio da polso di cineseria, che indistintamente, competitiva o NON competitiva, OMAGGIO orologio da polso al momento de l’iscrizione. Che sarà anche cineseria si, ma che, minimo, è il valore del cartellino iscrizione. Che l’omaggio è in photo terminata la sbrodolata quotidiana. Che però, di logica che non facciamo miracoli e non siamo in grado di fare moltiplicazione di pani e pesci, questo che l’orologio omaggio solo che ai primi n°44 più veloci a fare iscrizione, e al momento ce ne stanno già sette di iscritti. Ecco adesso vado a chiudere la sbrodolata e augurandovi di passare una bella giornata, che almeno una giornata senza tanta noia e senza sbattimenti ALOHA (mauro)
Cosi è stata a lo scorso anno, la gara meno partecipata, dodici atleti in ordine di arrivo, tale e quale che dopo era stata anche a Ponte San Marco, ma se a Ponte San Marco nessun della non competitiva, eccetto il mio coscritto, lo scorso anno al Morso 46 ci sono stati quattro de la NON competitiva, dove che il forte atleta che conosciuto con l’alias di Lucignolo, a partire prima e a fare due giri.
