BRESCIA EST - VALLI DEL MARMO - ALTO NAVIGLIO - VALTENESI - VALTROMPIA - FORESTA ALTO GARDA OCCIDENTALE - OLTRE CONFINE

Allenamento? è quella cosa, esatto, il giusto mix tra fatica e recupero

Del principio della alternanza tra allenamento e recupero già avevo sbrodolato. Esatto, qualsiasi seduta di allenamento, per essere efficace, per essere allenante, perché produca i suoi benefici ha bisogno anche di una fase di recupero. Esatto, quello che noi conosciamo come fase di recupero e che porta alla Supercompensazione. L’alternanza di sedute di allenamento e il giusto riposo portano a una condizione fisiologica sempre migliore. Ma per ottenere un concreto miglioramento non si può trascurare il carico di allenamento, che deve crescere in modo graduale e progressivo. Esatto, la gradualità è cosa fondamentale nel l’aumentare il carico di allenamento. Nel senso che, se lo stimolo allenante è sempre quello, a lungo andare perde la sua forza allenante. Mentre se la seduta di allenamento non tiene conto di aumentare gradualmente nel l’arco di un tempo sufficientemente adeguato, esatto, se si passa a allenamento e sempre più intenso senza rispettare la gradualità e il tempo, il rischio dietro l’angolo è andare incontro a problematiche, che poi vanno a vanificare tutte le giornate e le settimane e i mesi di allenamento. Perché come già detto in sbrodolate passate, l’allenamento deve prevedere assolutamente continuità giornaliera e quotidiana, e se si trascura un’alternanza quotidiana tra allenamento e recupero, tra allenamento intenso e allenamento facile, il rischio è dietro l’angolo, esatto, il rischio forse di andare incontro a stop per problematiche varie? esatto, se devi fermarti, il tutto viene vanificato. (chi sono i campioni? esatto, quelli che riescono a stare più a lungo lontano dagli infortuni) Va di logica che bisogna assicurare la continuità del programma di allenamento, esatto, per non perdere gli adattamenti organici e muscolari che hai già raggiunto. Già uno stop di una settimana crea dei problemi, uno stop di due settimane ti fa tornare indietro due mesi. Se lo stop è lungo 1 mese devi ricominciare da zero. Va di logica che, visto questo, l’allenamento deve essere il più possibile individuale. Esatto, non è detto che la stessa taglia e lo stesso vestito vesta bene chiunque lo indossi. Questo perché anche personali sono le capacità del sopportare tal carico di lavoro, perché personali sono le capacità di recupero di tal lavoro, perché personali sono la sopportazione mentale e fisica rispetto a tal allenamento. Non è nel nostro caso, ma bisognerebbe programmare il tutto per essere nel punto più alto della forma atletica quando ci sta il periodo delle gare più importanti. (perchè poi è logico che non è che si può andare oltre il max potenziale di forma fisica. Esatto, una volta che sei arrivato in vetta, dove è che pretendi di arrivare?) Poi, si fa presto a dire, ma bisogna, diciamo bisognerebbe che è meglio, bisognerebbe anche conoscere del come allenarsi. Esatto, il conoscere che effetto produce ogni tipo e singolo allenamento, e anche qui non è il nostro caso, a meno che ci sia qualcuno che mira a un posto in nazionale. Per il trailrunner, inutile dire che, l’allenamento migliore che ci deve sempre stare, almeno due volte la settimana, non serve dirlo perchè è di logica, ma la base che non deve mancare è proprio l’allenamento di correre nel bosco di montagna. Nel senso che puoi alternare fin che vuoi, ma se sei un trailrunner non devi perdere l’automaticità del gesto. Nel senso che non si deve perdere la confidenza coi vari tipi di bosco e i vari tipi di sentiero. Se ti è difficile alternare con altre discipline, piuttosto, corri a piedi, tre volte nel bosco e tre volte su l’asfalto, alternando i giorni, un giorno bosco, l’altro l’asfalto. Poi su l’asfalto alterni ancora un giorno medio, l’altro progressivo e quel l’altro ancora veloce. Stessa cosa anche nel bosco? Li non serve a molto alternare, li è già più di tutto e messo assieme in una stessa seduta di allenamento, anzi, nel bosco devi frenare lo sforzo, la qualità la fai già su asfalto. Magari nel bosco allenati un giorno al 50% del tuo impegno, l’altro al 60% e quel l’altro al 70%. Cosa faceva un forte duathleta della zona? esatto, la bici la faceva la domenica mattino, partiva alle ore 8 di domenica mattino e ritornava a casa alle ore 11. Logico, nel periodo di carico e mai quando ci stava gara di società Fidal, anche perché era il runner più forte di quella società. Esatto, avete indovinato, è stato il primo a vincere il Torneo Podistico, anno 2014. Poi anche di questo avevo già sbrodolato, esatto, la seduta di allenamento è fatta minimo di tre fasi, esatto: riscaldamento, allenamento condizionale e defaticamento. Tanti e tanti a trascurare la fase di riscaldamento, in primis il sottoscritto. Ma la fase di riscaldamento, di preparazione alla gara è logico che è fase importante. Non hai mai visto alle olimpiadi quando fanno vedere la fase di riscaldamento degli atleti che andranno poi in gara? esatto, li vedi che sono li al campo di riscaldamento a correre ancora 1h prima del l’inizio, 1h prima del via della gara. Ricapitoliamo a cosa serve il riscaldamento? Ecco il riscaldamento apporta questi benefici a l’atleta in gara. serve per: prevenire eventuali infortuni, a alzare la temperatura corporea in modo di diminuire gli attriti muscolari. Serve a innescare le reazioni biochimiche a livello muscolare. A predisporre l’organismo a cedere maggior quantità di emoglobina nel l’apparato cardiovascolare. Serve a accelerare gli impulsi nervosi, e a aumentare la coordinazione intro e extra muscolare. Predisporre il cuore a la fatica che andrà a incontrare in gara. Serve anche a diminuire la viscosità del liquido sinoviale in modo di facilitare lo scorrimento delle fasce articolari. Iniziare a mettere in preallarme i capillari dei muscoli interessati alla corsa, un modo di dirgli di che si tratta il lavoro che dovranno andare a fare dopo. La stessa cosa è la fase di defaticamento, anch’essa fase troppo spesso trascurata da tanti e tanti runner. Il defaticamento è quella fase che riporta l’organismo e i muscoli in uno stato di equilibrio, quell’equilibrio di prima del riscaldamento. Molto importante ci sta anche la fase chiamata e conosciuta come: tapering, che è la settimana dieci giorni di scarico prima della gara, però, noi gareggiando ogni domenica è fase che non possiamo e non dobbiamo tenere in considerazione, a meno che hai il sogno di entrare in nazionale. La differenza che ci sta tra noi appassionati e i campioni, grosso modo è questa, per i campioni, per loro l’allenamento è molto importante e devono lasciar poco al caso, nel loro caso il divertimento è cosa secondaria, per loro, più importante è la performance gara massimale. Noi appassionati, noi con l’hobby della corsa a piedi, correre è divertimento, questo il motivo che ogni domenica ci piace andare a gareggiare. Nel senso che a differenza dei campioni, noi non perderemmo mai una domenica di gara, per andare a fare un allenamento in solitario. Non confondiamo l’oro con l’argento, le mele con le pere, i fichi con i kiwi. (mauro)

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.