giro a casa tedoldi

Ecco che come annunciato ieri mattina, esatto, sono stato a la gara di corsa in montagna organizzata tradizionalmente il 1° maggio da gli Alpini di Gavardo e per vedere di trovare ispirazione al nostro giro di domenica. Una gara di marcia di regolarità e con abbinata la gara di corsa in montagna. Esatto, mi sono presentato al via e per unire l’utile al dilettevole. Dove che, rispetto a lo scorso anno, anche loro cambiato metà giro e dove anche noi teniamo buoni due sentieri de la gara degli Alpini di stamattina. Il dilettevole è stato la gara, mentre l’utile è stata la collaborazione che ci hanno assicurato gli Alpini di Gavardo, dove in primis, che anche noi possiamo fare campo gara li a la loro sede e non li ai tavoli del parco. Un bel posto dotato di tutti i comfort, servizi igienici / bar / servizio doccia, oltre che al servizio parcheggio. Che dopo la gara di ieri mattina ecco che m’è venuta ispirazione di cambiare anche noi metà giro. Dove che tiriamo via il sentiero m.te Poletti. In pratica, e se non piove, perchè se piove anche noi siamo costretti a mettere dentro un po’ di asfalto in discesa. Dicevo che, in pratica, il nuovo giro diventa immaginato così: direzione di via Monte in discesa, ma poco dopo a dx in direzione del serbatoio e a l’inizio de l’abitato, ATTENZIONE, svolta secca secchenta a dx, è l’inizio del percorso vita, che noi ci arriviamo giù di spalle e di sicuro che non vediamo i cartelli indicanti la direzione. Questo che dovete voi aprire bene gli occhi, perchè noi più che mettere segni di farina bianca, e segnare spesso con diverse frecce sul la stradina, più di tanto non possiamo fare. Esatto, segneremo fitto e spesso con la farina, ma con tre volontari in meno de lo scorso anno, più di tanto non possiamo fare. Se vi trovate a passare dal volto e a trovarvi su lo stradone, è di logica che vi siete persi la deviazione. Le altre due volte che abbiamo fatto il percorso vita non avete sbagliato, nessuno a sbagliare, ma il percorso vita lo prendavamo di bocca e in salita. Domenica lo prendiamo da dietro, e non pensate male, logico che si intende che è il sentiero che prendiamo da dietro. Esatto, che se di bocca è salita, di dietro è di logica che è discesa. Dopo si sa che quando è discesa uno e una magari si fanno prendere la mano e magari si ritrovano su lo stradone? Ecco che dopo un giro di lancio di 600/700mt circa che intorno al parco di Monticello, che ci ritroviamo a fine giro di lancio a passare dentro al parco di Monticello e a passare ancora davanti a la sede degli Alpini e per andare a fare in salita la vecchia via del Tesio, che battezzata in dialetto: senter del tes. Che è quel sentiero in due pezzi e che a lo scorso anno tal due tratti li avevamo fatti in discesa, dove ci stava la Franca tal due tratti lo scorso anno sono stati l’arrivo, mentre a quest’anno sono la partenza. Andiamo diretti a Casa Tedoldi e passando prima da Casetta Tonolini e di fare la bretella di sentiero e per sbucare fuori li al Quadrivio Casa Tedoldi. Ecco che in immagine il giro, che spero che si capisce il giro di lancio, dove che arrivati a Casa Tedoldi dopo andiamo a fare breve tratto della stradina sterrata battezzata Zappellone, ma non arriviamo a la cementata, perchè a dx ci sta il sentiero che hanno pulito gli Alpini per la loro gara. Unica cosa che noi, il loro sentiero de la gara di ieri, noi lo facciamo al contrario, in salita e dove tal sentiero lo troverete bolinato di azzurro cielo. Il sentiero escursionistico termina a Gasine, a dove noi, arrivati su la bella stradina sterrata, ATTENZIONE, svoltiamo a dx, dove mentre i segni di bolinatura azzurro cielo li vedete che vanno a sx. Che mentre noi invece andiamo a dx (che comunque è di logica che ci mettermo dei nostri segni, anzi che probabile che ci metteremo volontario. Non sicuro, probabile) e per dopo poco andiamo giù in discesa a dx e per andare a fare il Sentiero del Cinghiale. Esatto, che è quel sentiero che lo scorso anno avevamo fatto al contrario e tutto il sentiero e andiamo a immetterci dentro il sentiero dove che arrivati a l’innesto, li secco secchento a sx, a fare il sentiero Cai Gavardo, che sentiero escursionistico in leggerissima discesa. Il sentiero Cai Gavardo che va su a Rode. Dopo il sentiero si inerpica e diventa traccia tra le rocce (che lo fanno anchi chi uomini e donne e anche se anziani, logico, lo fanno anche loro di passo e non correndo) che è un sentiero escursionistico in irta salita e dove che credo nessuno lo farà correndo, di bello che è breve tratto, seppur tanto impegnativo. Arrivati su a la bella stradina forestale sterrata, a lo scollinamento non è ancora finita, ancora trecento metri impegnativi e anche se non più tra le rocce, è forse ancor più brevissimo tratto impegnativo di quello tra le rocce, un 100mt di spaccaossa. Terminato lo spaccaossa ecco che siamo a scollinare proprio al cartello che segnala che siamo arrivati a Rode. Li a sx, è bella e facile stradina forestale sterrata e in discesa, (occhio, tante volte i sassolini, visto che spesso e volentieri i sassolini di strada sterrata, a volte diventano anche situazione di passo e grip sdrucciolevole. Esatto, non vorrei mai che una scivolata, una caduta, qualcuno o qualcuna di andare a misurare tal tratto) passiamo fuori lo slargo dove ci sta la pista downhill battezzata DH SQUALO. Ecco che sempre rimanendo su stradina forestale sterrata andiamo ancora a rincontrare la bolinatura azzurro cielo de la gara degli Alpini. Ecco che arrivati su la strada asfaltata, li siamo a Pra di Bogno Superiore e pieghiamo leggermente a dx e a fare attraversamento per andare a fare il sentiero scb 530 in discesa che va giù a Pra di Bogno Inferiore (già solo questo tratto, Sergio, la gara non fa per te, è tipo quella di Case Vecchie di Nuvolera, forse meglio che prendi occasione di fare servizio volontario, dove ha già dato conferma anche la Anna) Ecco, dopo, tutto dipende, dipende che se le rocce sono bagnate, e per sicurezza dei partecipanti, invece di fare il sentiero scb 530, arriviamo giù a Pra di Bogno Inferiore su stradina asfaltata, che sono da fare 500mt di asfalto, ma se buona botta, che piove o non piove, andiamo li ai piedi del m.te Rena e facendo il sentiero wild survivor. Dico se botta buona, perchè tal sentiero che due anni fa avevamo fatto in salita, se buona botta, lo facciamo in discesa, dove se in difficoltà si possono usare gli alberi sono come dei corrimano de le scale. Esatto, dico buona botta perchè li è privato e non so. Che se buona botta, tagliamo fuori l’asfalto e le rocce e tagliamo fuori Pra di Bogno Inferiore e per passare direttamente a fare il sentiero Mario Merelli ai piedi del m.te Rena. Fuori dal sentiero del m.te Rena ecco che siamo arrivati a località Casotto, e li diventa esattamente come a lo scorso anno. Dopo di logico che trovate segnato il giro, basta che aprite gli occhi, e non più di tanto perchè segnato bene. Dove che a lo scorso anno ci aveva dato una grande aiuto anche Alberto, che si era preso in cura di controllare il sentiero Mario Merelli da m.te Rena e fino a Casotto. Ecco che andiamo ancora giù in discesa e però a questa volta non arriviamo li al cancello di ferro, a questa volta, a dove c’è il grande masso, li su la dx parte un sentiero che va in discesa, una discesa wild survivor, nel senso che chi a sopravvivere a tal sentiero? é un sentiero in fitto bosco che va in discesa con un po’ di bisagoga, curve, e anche qui usate gli alberi come corrimano. Fuori da questo sentiero wild ecco che siamo arrivati su il sentiero della Madonnina, vedete ancora la bolinatura, che stato il sentiero de la partenza de la gara degli Alpini, noi li metteremo tanta farina bianca e fettucce appese ai rami, li svoltate a sx che mancano 400mt a l’arrivo. Seppur più lungo e impegnativo del giro de lo scorso anno, il giro è più fluido e senza che va a incrociare. Dove che in photo il campo gara, partenza e arrivo li a la sede degli Alpini di Gavardo. Sono contento di avere modificato il giro, contento di aver trovato questa soluzione alternativa, che per me non è meno bella che passare dal sentiero del m.te Poletti e che contento e anche se però mi sono mezzo acciaccato. Nel senso che, gara questa mattina, giro di prova del giro di domenica, che fatto al pomeriggio dopo la gara, e mi sa che mi è uscito problema con sciatica, dove adesso a spingere sento dolore alla chiappa e alla coscia. Ma poi come che dice il sottoscritto? esatto, i dolori come son venuti, a non pensarci, poi vanno via da soli. (i dolori come sono arrivati, così poi se ne vanno) Ultima cosa, che ho lasciato per ultimo, e perchè la più importante: di dire GRAZIE a gli ALPINI di GAVARDO, se domenica al bar caffè omaggio e se il dopo gara, chi vuole, anche possibilità di fare la doccia. ALOHA (mauro)