BRESCIA EST - VALLI DEL MARMO - ALTO NAVIGLIO - VALTENESI - VALTROMPIA - FORESTA ALTO GARDA OCCIDENTALE - OLTRE CONFINE

storielle di piselli, pisellini e piselloni, storielle di patatina e puttanelle, storielle di chi è entrambi gli ortaggi, storiella che tal sportivi e tal ortaggi e tal puttanelle il fine ultimo è mercificare la loro specialità

dipinto che raffigura Carlo Martello alla battaglia di Poitiers

Ma chi barerà o chi ha barato di più nello sport? Saranno stati gli uomini o le donne, sono uomini o donne tal appartenenti a tal attività che della sportività e della lealtà ne fanno un loro baluardo inespugnabile? Lo sport come sbrodolato dal sottoscritto è nato gran puttana, esatto dalla performance, che sia sotto le lenzuola, o che sia in gara, poco cambia, il fine ultimo di tal pratica sono le palanche. Vi dicono niente le statue dedicate alla divinità di Zeus, il non plus ultra degli dei de l’Olimpo. Statue che venivano dedicate a tal divinità e per pagar multa di essere stati trovati a barare in gara. Esatto, alle Olimpiadi antiche era così. E sai quante statue dedicate a Zeus ci stavano? A centinaia quelle fatte erigere con le multe inflitte a chi era stato trovato a barare. Ma poi, chi è che controlla i controllori? (se un controllore dice che hai barato, per tutti è così, se invece il controllore dice che non hai barato, stessa cosa per tutti è così. I controllori sono uomini anche loro, con le loro paure e le loro debolezze e le loro mire. Non rompergli i ..oglioni o se no puoi salutare la tua brillante carriera. Che i casi di Marco e Alex docet?) Per il sottoscritto se sei una donna è molto più facile di barare e senza farsi beccare. Però non c’è alcun dubbio che se sei un uomo e gareggi nella categoria delle donne, qualche vantaggio ci sta, e qualcuno che ci aveva provato ci sta. Non per niente che da qualche decennio, dal 1968, è obbligatorio il test di vedere se una atleta è o non è una donna. (e allora la lealtà nello sport dove è che sta? se c’è il motivo di tal procedura. Non parlate di lealtà nello sport e magari domani vado a sbrodolare un po’ di questo, che il sottoscritto a colpi di nefandezze è stato messo ai margini, altro che decantata lealtà) Più di una volta è capitato di vedere ex campionesse a diventare tranquilli padri di famiglia. (Germania de l’Est docet, da donne a uomo. E uomini che gli crescevano le tette, gli sparivano le animelle e il pisellone un pisellino, e non intendo il figlio di Braccio di Ferro e Olivia. Che già che ci sono mando un saluto a quelli del gruppo Braccio di Ferro, che quando ci stanno loro, le gare del Torneo Podistico mi sembrano più belle) Il primo scandalo in tal senso, di cambio di sesso, non è però stata una donna. Esatto, è stato un uomo che si è fatto passare per donna. Ma è sotto gli occhi di tutti che tanti travestiti o trans o chiamateli come volete, che qualcuno di quelli sono più belli ma molto più belli anche di qualsiasi bella donna, sono più effemminati e hanno più portamento e classe. Categoria sessuale di bipedi che dalla sua riscuote un gran successo, nel senso che, ha tutti i mezzi per far godere sia uomini che donne. Non facciamo le verginelle, tanti gli uomini e le donne che a loro si rivolgono e per godere al max. Questa non è pornografia, questa è logica, perchè se ce ne stanno ogni giorno sempre di più, vuol dire che ogni giorno ci stanno e sempre più tanti clienti, e vuoi che i clienti sono solo uomini? ma dove è che vivete? questa cosa è il mitico e provvidenziale progresso, esatto, anche quello della medicina, il progresso che tanto di voi amano, tanti di voi a non più dire: Le Castagne Sono Buone, tanti di voi a aver abbandonato la vita semplice per abbracciare il mito del progresso. Ma poi perchè, non venitemi a dire che è solo questione di testa e di scelta di vita, questa storiella fatela bere a qualcun’altro. Che forse invece perchè Double Face, hai più tanti clienti? Siamo alle Olimpiadi di Berlino del ’36. Nella gara dei 100m piani femminili, ah, a scanso di equivoci, non pensate male, la sbrodolata è ispirata da una vecchia rivista di corse a piedi. Un vecchio CORRERE del 1992, pag.23. Allora, Olimpiadi del ’36, a quella gara della velocità femminile, favorita indiscussa era la polacca Stella Walasiecwicz. Mai medaglia oro e, come in quella specialità, avrebbe avuto altra padrona già prima di partire. Le altre dovevano solo gareggiare per l’argento. Però, ecco che, la cosa che non ti aspetti, una donna d’oltreoceano, tal Helen Stephens sotto gli occhi increduli del pubblico va a vincere. La miss Stella, le gambe più veloci al mondo, era stata battuta da una americana. I polacchi, non ci stavano, non potevano accettare la sconfitta. Istigati da Stella, i polacchi a fare ricorso, a sostenere che se una donna aveva battuto Stella, non poteva essere una donna ma un uomo. E come mai i polacchi dicevano questo? Si è capito 44 anni dopo. Alle proteste dei polacchi che accusavano la Stephens di essere un uomo, ecco che, bisognava indagare. Presa una giuria di testimoni, sotto accurata visita ginecologica (immaginate che umiliazione che ha dovuto subire la Stephens. Però, come dice il sottoscritto, nulla da nascondere, esatto, nulla da temere) il risultato, a l’unanimità, è stato: femmina, vera femmina 100%. Mai si era vista una cosa simile fino a quel fatto. Come mai? Non ci vuole molto a fare 2+2=4, esatto, l’americana, era stata adocchiata dal Fuhrer in persona (questa la conferma che era si una donna, e anche una bella donna deve essere stata, una bella fig.A se il Fuhrer in persona l’aveva invitata a passare un weekend assieme a lui. Esatto, di come quando il grande e forte atleta aveva invitato il sottoscritto alla casa al mare, però se portavo anche la mia ex atleta, che magari non andava tanto forte, ma gran bella fig.A, a quello si) Ebbene, l’americana con il pugno alzato, rifiutò sdegnosamente l’invito. Così, stessa cosa come aveva rifiutato la mia ex bella atleta e il tipo ha poi lasciato a piedi anche il sottoscritto. Ecco che la tal atleta polacca in seguito andata in America, aveva poi ottenuto la cittadinanza americana, cambiando anche il nome in Stella Walsh. Un tragico, e mortale per lei, incidente d’auto dove fu eseguita autopsia, ecco che i medici esterrefatti constatarono che la Stella non era una Stella ma uno Stello, una Stella dotata di una grossa cometa. Non era una lei, ma era un lui, non era una donna ma era un uomo. Questo che spiega tante cose. Che se una donna lo aveva battuto in gara dei 100m alle Olimpiadi di Berlino ’36, per Stella/Stello, poteva essere solo che un uomo, ecco le proteste e l’accusa verso l’americana. Che strano, quante cose strane a quelle olimpiadi del ‘36. Ne avevano le avversarie di combattere a armi pari, loro donne, e Stella, un uomo in tutto e per tutto, con tanto di pisellone. Questo che ci son voluti ben 26 anni per battere il suo record sui 60mt piani fatto registrare da Stella/Stello. Record resistito dal 1933 al 1969. Poi, 20 anni ci son voluti per battere il suo, quello sui 200mt piani. Resistito dal 1932 al 1952. Il record dei 100mt piani è resistito16 anni, dal 1932 al 1948. A 50’anni Stella/Stello che correva in america nei vari meeting, aveva fatto fermare il cronometro meno di 12’’ sui 100mt piani. (il sottoscritto a 40’anni 17’’, be ma Stella aveva anche il pisellone mentre il sottoscritto il pisellino) Bella forza, Stella non era una Stella, era una Stello, uno stallone. Ma non è l’unica, altri record sono stati fatti registrare da donne col pisello, ehm, pisellone. Un’altra che faceva, a magari a qualcuno o qualcuna piaceva averla sotto le lenzuola, sia a uomini e a donne, è stata una cecoslovacca, tal Zdena Koubkovà, scanso equivoci è sempre pag.23, non è fantasia perversa del sottoscritto, meglio che lo specifico, è sempre tratto di quel che è stata ai tempi la Bibbia Italiana della Corsa a Piedi. La specialità della Zdena/Zdeno, più Zdeno che Zdena, è stata la specialità degli 800mt piani. (però qui la vicenda non è chiara, se fosse già uomo prima delle gare o se, da donna, è diventata uomo dopo, dopo le gare) Nel salto in alto ci è stato, chi l’ha tentata, (ma forse visto che la razza Ariana era superiore alla razza Ebrea, cosi diceva e sosteneva il tale, e tanti e tanti che lo hanno votato e tanti e tanti che gli credevano, forse costretto dal dittatore a barare) un tedesco, un Doro, non il mio vicino di negozio ai tempi del negozietto di Calcinato. Doro, che visto che a saltare in alto con quelli col pisello era scarso, è passato a gareggiare nel salto in alto con la categoria delle patatine, si faceva chiamare Dora, Dora Ratjen. Però, sicuro che la colpa è da far ricadere sul regime nazista. Visto che la saltatrice più forte era ebrea, mai avrebbero voluto che a vincere una medaglia alle Olimpiadi di Berlino, in casa dei tedeschi, fosse stato un ebreo, (ebreo è parola che è stata spesso usata anche In Italy e in senso dispregiativo e per offendere. Se si voleva offendere a uno gli si dava de l’ebreo) di colpo, sarebbe crollata la politica interna di Hitler. (stessa cosa di: mai avrebbero voluto che un ex dopato che aveva scontato la pena vincesse la medaglia oro nella 50km di marcia a Rio di Janeiro? che magari sarebbe crollata la credibilità del Cio, ma ne ha di credibilità?) Difatti sostituirono la forte atleta ebrea con una scusa, e al posto della fortissima ebrea, (Gretel Bergmann) fecero gareggiare Dora, donna con pisellone extra size. Questa altra storiella racconta di una austriaca, sai che mi viene il dubbio che a quelle del est gli piace fare la donna col pisello. Questa non è bella notizia, il vizio del sottoscritto di pagare una di queste belle ragazze de l’est per fare un po’ di schiuma al fratellino e trovarmi dopo, con qualcosa di duro che gironzola dalle parti del mio bel buchetto. Però, alla spiaggia della Romantica una bella austriaca l’ho anche conosciuta, Roswhita, mi è andata bene non aveva il pisello. Carissimi, anche il sottoscritto è stato giovane, ai tempi de l’austriaca aveva 17 anni. Dicevo, non il sottoscritto, che magari colora le situazioni, le colora del colore, ma quello vero però, quello che dice la realtà, non il sottoscritto a inventare i fatti, sono sempre a pag.23 di CORRERE, vuoi il numero? non ci credi? ecco che allora pago la tua curiosità, n°117. Dicevo, Erika Shinnegger, vinto la discesa libera, campionessa del mondo di discesa libera, rifiutò di partecipare alle Olimpiadi Invernali, visto che da poco era stato introdotto l’accertamento in fatto se donna o uomo. Solo a diciannove anni, dice lei, si è accorta di essere un uomo, di essere un Erik. Adesso, da Erik, è sposato e tranquillo padre di famiglia, gli slalom era andato a fare le manche sotto le lenzuola con la sua bella moglie, le montagne, le collinette, non più a scendere con gli sci, ma a palparle con le mani, logico, quelle della sua bella moglie. Con altre storie ambigue chiudo così, insistere diventerebbe morboso? ma come dice il detto? esatto, la realtà supera la fantasia. Un’ultima cosa, solo a una donna non è stato fatto l’accertamento uomo donna, esatto, gli si è creduto sulla parola. Esatto, è di quella eletta schiera dei nati di sangue blu, che se nasci di sangue blu, di sangue reale, la legge non vale, la legge nello sport non è uguale per tutti? o questa è solo che barzelletta? La principessa Anna d’Inghilterra, specialità equestri, dal 1968, di quando è entrato in vigore l’obbligo di accertamento uomo donna, la tal principessa, e fino al giorno d’oggi, è stata l’unica donna a esser stata creduta sulla parola, a essere esentata da tal controllo del ginecologo, è stata creduta sulla parola. (firma di re, ispirata dalla canzone Andrea di De Andrè, più o meno stessa tematica che ai tempi non è stata capita) Carissimi, non venitemi a parlare di moralità dello sport e delle olimpiadi e della guerra. Non facciamo le verginelle, lo sport è nato puttana, puttana al servizio dei potenti. (sempre ispirata da una canzone di De Andrè, Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers, ma ci sta anche lo zampino di Paolo Villaggio Di un colore la leggiadra puttanella, l’altro colore il re …Se voi non foste il mio sovranoCarlo si sfila il pesante spadone” non celerei il disio di fuggirvi lontano. Ma poiché siete il mio signore” Carlo si toglie l’intero gabbione “debbo concedermi spoglia ad ogni pudore”. Cavaliere lui era assai valente ed anche in quel frangente d’onor si ricoprì e giunto alla fin della tenzone incerto sull’arcione tentò di risalir. Veloce lo arpiona la pulzella repente una parcella presenta al suo signor “deh, proprio perché voi siete il sire fan cinquemila lire, è un prezzo di favor”. “E’ mai possibile, porco d’un cane, che le avventure in codesto reame debban risolversi tutte con grandi puttane. Anche sul prezzo c’è poi da ridire ben mi ricordo che pria di partire v’eran tariffe inferiori alle tremila lire”…continua- (mauro)

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.