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storiella su scienziati di serie A e scienziati di serie B.

storiella su drogati di farmacia e drogati di televisione. storiella di drogarsi in farmacia e per vincere le palanche di una gara e di drogarsi di televisione e per vincere le palanche di un programma a quiz televisivo

Tanti e tanti, che vanno a dire di ascoltare la scienza, (che in primis il sottoscritto, che poi il sottoscritto è anche il primo a dire che non sono pochi gli scienziati della stessa indole di tanti e tanti giornalisti, esatto, un lavoro come un altro e dove si prende busta paga dal padrone? Oppure ci sono scienziati di serie A e scienziati di serie B, e quelli vicini ai vari establishment che si son succeduti in questi ultimi decenni, che saranno stati di serie A o di serie B? datela voi la risposta. Quelli che parlano di aver riguardo a l’ambiente, per l’establishment sicuro sono di serie B. Che poi costringere a respirare aria malsana e solo per far palanche, quello cos’è? che ne muoiono di più causa inquinamento e anche di animali, che di Covid 19 ne muoiono di meno, non solo le persone, ma anche di animali. Allora questo che cos’è, queste morti perchè non fanno sensazione e audience in televisione? I dati non sono del sottoscritto, sono, esatto, sono dati forniti dalla scienza. Perchè ci sta il negazionismo delle morti per inquinamento?) L’ispirazione della sbrodolata di oggi mi viene da un articolo della rivista, una rivista di corsa a piedi. Una articolo della rivista, dove si tocca il tasto di un andazzo, dove adesso, lo sport, è diventato solo che la spasmodica ricerca del fare palanche, cosa che, ha spersonalizzato le persone, rendendole aride e prive di UMANITA’. Che per le palanche che può garantire il malefico sport del consumismo si sono vendute anche l’anima, esatto, adesso uno sport diventato solo che un modello sociale basato su la concreta INUMANITA’. L’articolo si intitola: L’uomo e la donna senza futuro, dove mi ha colpito di più la seguente frase, che logico, poi ricamata dal sottoscritto: ritorna qui utile ricordare, che il libro mette in guardia da certa scienza, che certa scienza sta spianando la strada a l’homo sapiens e la donna sapiens, una bella e scorrevole strada, bella e bituminata e asfaltata, dove non si fa fatica a percorrerla e anche con le rotelle. Ma strada che nasconde dietro tanta bellezza, nasconde un grande pericolo, che è una strada bella si, ma senza uscita, senza un futuro, e proprio a causa di certa rigorosa ricerca scientifica sperimentale. Esatto che anche esperimenti di laboratori scientifici dove ci sta la massima segretezza, dove la trasparenza è l’ultima cosa. (carissimi abito a 15km da dove ci stava un laboratorio di esperimenti su cavie, quattrozampe di razza beagle usati come cavie, ma carissimi, nemmeno quelli del posto, quelli di Montichiari, che conoscevano cosa si faceva li dentro e di che esperimenti si stava a fare, magari esperimenti su cavie storia più affascinante di un romanzo di fantascienza?) Questa della segretezza e della assoluta mancanza di moralità, è situazione che denuncia in maniera documentatissima la sfrenata corsa del l’homo sapiens e de la donna sapiens a partecipare attivamente a una corsa, che velocemente li sta portando al traguardo del suicidio sociale l’intera umanità (ma da be e bella che la storia e anche passata ci mostra che al mondo c’è sempre stata poca, pochissima umanità, tante e tante le persone senza anima, alieni) Questa sbrodolata ricamata dal sottoscritto è ispirata da una nota de l’editore del libro e per sintetizzare il succo di un libro da lui pubblicato. L’autore, chi ha scritto il libro è invece uno scienziato. Il libro affonda la sua indagine sul vasto mondo della medicina e sui ruoli di chi cura e di chi viene curato, analizzando con rigore scientifico di come la civiltà tecnologica inaridisca e depersonalizzi l’essere umano. L’amara considerazione finale è che l’attuale medicina, cosi concepita per far palanche, di sicuro non riesce a rispondere in modo sincero e disinteressato al solo scopo di far del bene agli altri, questo che la scienza e la medicina devono e per forza di cose essere slegate da interessi di parte, e senza scopo di lucro, nel solo interesse de l’intera umanità. Cosa c’entra questo con la corsa a piedi? purtroppo, e questa è una piaga, lo sport vive anche di medici e medicina, esatto, a alto livello vive quantomeno di farmacia, nessuno escluso, non facciamo le verginelle, e il sottoscritto in primis, che si faceva punture di Neoton nelle gambe e assumeva ferro non solo in pastiglie ma anche per via endovenosa, e per poi scoprire in breve tempo che, queste scorciatoie erano solo un danno per la salute. Difatti, smesso e fortunatamente presto, smesso certe pratiche, sono stato molto meglio e correvo anche più forte. Esatto, perchè più che a cercar farmacia e scorciatoie, poi, da scuola e lezione ricevuta, poi badavo alla qualità de l’allenamento, lasciando perdere certe pratiche e certe scorciatoie. Come diceva Beltrami ai suoi allievi? esatto, l’allenamento è il miglior doping, per un atleta la miglior medicina sul mercato. esatto, stessa cosa che asseriva Sandro Donati, che per aver detto questo glie l’hanno fatta pagare. A oggi, siamo andati talmente avanti che, si è arrivati finamai a misurare un femtogrammo, che non so se sapete immaginare 1milonesimo di 1 miliardesimo di grammo. Ma riuscite a immaginare tal numero infinitesimale? Ma spesso, quando la scienza mette in campo tutte le sue più avanzate finezze tecnologiche, e le mette in campo pratico, spesso e volentieri non ne esce vittoriosa. Adesso, l’articolo, per far capire cosa si intende, va a riportare uno dei tanti casi, il caso di un grande campione del ciclismo, no, avete sbagliato, non il campione Marco Pantani, che antipatico a l’establishment, ma amato dalla gente. Esatto, stessa cosa del Passatore, esatto, di Stefano Pelloni, alias il Passatore, esatto, che la curiosità dice che, la soubrette Raffaella Carrà è sua lontana discendente. Detto che non è Marco Pantani, se no non so come se la sarebbe cavata in tal caso. Dovete sapere che il trovato dopato in questione era il ciclista campione, niente po po di meno, che: Eddy Mercks. Esatto, il campione del ciclismo più amato di tutti e di sempre. Il fatto: dopo la sua vittoria il Giro di Lombardia, anno 1973, a l’esame antidoping, nella pipi, gli hanno trovato sostanze ritenute dopanti, e per regola squalificato. Il quale Eddy Mercks, non aveva certo di bisogno di drogarsi per vincere qualche gara ciclistica, visto che ne ha vinto ben n°321, chi altri? Son sicuro che se al suo posto ci fosse stato, per dire: un Marco Pantani o un Alex Schwazer, la cosa sarebbe finita lì, esatto, finita lì con la confermata squalifica e con gara persa per doping. Ma sta di fatto che quello era Eddy Mercks, per forza di cosa si doveva ascoltare le sue ragioni. Sta di fatto che, il campione belga, come faceva da decine di anni, a volte faceva uso di uno sciroppo per la tosse, metto la marca? Che così poi andiamo anche noi in farmacia? questo sciroppo conteneva un infinitesimale dose anche di norefedrina, (dai, tutti in farmacia) a tutt’oggi sostanza considerata dopante. In pratica era uno sciroppo broncodilatatore, che aveva preso giù qualche giorno prima del giro di Lombardia, ma la sofisticata tecnologia scientifica, aveva rivelato ancora degli infinitesimali residui di tal sostanza e anche a giorni di distanza. A questo punto la giuria ha dovuto decidere tra il giudizio e il responso della macchina scientifica e l’uomo Eddy Mercks. Ebbene, la scelta è stata di accettare le ragioni del campione, esatto, il rispetto de l’uomo e scelto di non ascoltare la macchina tecnologica. L’Umanità si era ribellata a l’Inumanità della verità della macchina scientifica. Ma il problema sta a monte, è la rincorsa e spasmodica e spietata, esatto, quella della ricerca della vittoria a farla da padrone nello sport, perché vittoria vuol dire guadagno, tanto guadagno, tante palanche in tasca, esatto, che ti cambia la vita. Esatto, nello sport non è più la lealtà sportiva (carissimo, lo sai che ti stimo, ma lo sport non ha mai avuto verginità, non è mai stato leale. E l’eccezione conferma la regola. Sin dai tempi di Dorando Pietri si prendeva giù un cocktail a base di stricnina uova e champagne. E che dire dei tempi della leggenda di Milone di Crotone?) a comandare il gioco, a comandare il gioco ci stanno le palanche, e gli interessi personali e gli interessi di geopolica. Detto questo, come la storia del campione Eddy Mercks si è risolta in ottica de l’umanità, così anche tante altre sono storie simili, ma magari atleti che non sono amati anche da l’establishment, loro pagano per grettezza del sistema. (se fai comodo a l’establishment, macchine scientifiche per portentose che siano, non ti beccano, caso Armstrong è lampante. Guarda che è strana la cosa, macchine tecnologiche talmente sofisticate che, esatto, tal drogato però non l’hanno beccato, e in nessuna delle dodici volte che lo hanno controllato. E verità che invece tanti erano a conoscenza, specie gli stessi ciclisti. Ma che vai a dire, che lui era più bravo di loro a doparsi, quando gli stessi accusatori facevano uso di doping. Esatto, da l’amico Marco, che mi diceva: il ciclismo è uno sport che non mi piace, dove uno è felice e contento di essere arrivato 1° e dopato, davanti a gli altri ciclisti parimenti dopati. Esatto, ispirato dalla scena di poker nella carrozza del treno, quella scena di barare del film La Stangata) Tanti o pochi? che gli viene riservato trattamento di Inumanità, che vengono giustiziati dalla Inumanità delle tecnologiche macchine scientifiche e magari, solo per uno sciroppo e un medicinale preso giorni prima e per risolvere altro e lieve problema di salute? Perché, badate bene, sono diversi i casi di campioni famosi che hanno preso integratori e medicine dove tal infinitesimali sostanze proibite non son specificate sulle confezioni, e allora, dimmi tu un atleta come fa a sapere se in tal prodotto da banco di farmacia o di scaffale di supermercato, dimmi tu come che fa a sapere se la tal sostanza non è specificata sulla confezione. Non ci vuole una scienza a capire che questa è anomalia di un regolamento di parrucconi. Non tutti i campioni hanno a casa sofisticate macchine tecnologiche, e anche se le avessero, bisogna poi saperle anche usare o no? Ma come si possono truccare le bilance, truccare i contakilometri delle auto usate, gli erogatori di benzina, esatto, e chi più ne ha più ne metta, chi mi dice che la taratura di tal macchine scientifiche son tutte tarate uguali e per tutti gli atleti? che magari si tarano e di proposito a secondo convenienza del sistema? che magari ci sono macchine scientifiche per atleti di serie A, simpatici a l’establishment, e macchine scientifiche di serie B e per chi inviso a l’establishment? Esatto, pensar male si fa peccato, e, esatto, si va dritti a l’inferno. Esatto, poi, rigore è quando arbitro fischia, di come interpreta la situazione. Lo sport, e è l’autore de l’articolo a dirlo, lo sport dovrebbe lasciarsi a le spalle gli interessi di parte e prendersi la responsabilità di diventare vero portatore di nuove forze che spingono in direzione di una sana crescita morale de l’umanità. La scienza non può star a sindacare di infinitesimali valori sballati di certi parametri ricavati su persone sedentarie. L’autore si auspica che la società degli umani (carissimo, e dove stanno adesso gli umani? esatto, sono rimasti molto pochi. Adesso tutti alieni e schiavi e drogati da uno schermo. A proposito di schermo, vedevo che in uno dei programmi a quiz più veduto in queste serate, tante e tante e tante le domande che riguardano programmi televisivi, esatto, se vuoi beccare le palanche devi stare anni e anni seduto e sedentario a fissare e farti imbambolare da uno schermo, esatto, se no come fai a rispondere giusto a quelle domande. Magari, un concorrente è preparato oltre misura su cose di scienza, cultura, storia, geografia e chi più ne ha più ne metta, ma se non sai il nome di tal valletta televisiva che accompagnava a tal trasmissione tal presentatore tv, esatto, sei eliminato da un sedentario ignorante poco colto, ma che, esatto, che sa tutto di tutto di gossip e riviste scandalistiche e di programmi televisivi inventati per tener buono il popolino. Una volta erano i gladiatori nelle arene, adesso sono i quiz televisivi. Come siamo caduti in basso, nella botola. Stessa cosa di Gaber, che diceva: se vuoi farti votare, devi far finta di essere come e questo ce lo mette il sottoscritto, come quelli del Grande Fratello, se vuoi essere votato devi dimostrare poca e bassa cultura generale. Ma un giorno che non ho ispirazione di questa canzone di Gaber pubblico il testo) ritorni a considerare l’uomo e la donna come esseri che hanno si corpo, muscoli e organi, ma anche un cuore un cervello e uno spirito. Continua col dire, che forse, solo una profonda grande crisi della società civile (e speriamo che Covid 19 insegni anche qualche cosa. Che spesso dalle cose più brutte nascono invece poi cose le più belle. Da be e bella che il sottoscritto va a dire che il consumismo ha rubato l’anima alle persone, e ancora di quando il sottoscritto portava i capelli lunghi, esatto, un capellone malvisto e con strane idee. Le nottate a parlar del futuro con Tosini e Egidio, chissà che fine avranno fatto, che cosa è che fanno adesso) potrà porre delle premesse per un rinnovamento del modello sociale. Questo, articolo apparso su la rivista e per sostenere, da una parte, le ragioni del coach Canova, che a difesa di un suo atleta, ha cercato di spiegare, con una lettera, la situazione agli scienziati che poco conoscono di sport e pochissimo di allenamento. A metterli al corrente che, che l’allenamento modifica i parametri che si riscontrano in soggetti sedentari, quelli drogati di divano e televisione. Che le tal portentose macchine scientifiche, sono tarate su parametri di sedentari, e che se un atleta che fa allenamento, che l’allenamento modifica diverse cose e non solo i muscoli. E va di ,logica che se le macchine sono tarate su parametri di sedentari che stanno seduti sul divano a eccitarsi con i programmi di quiz televisivi, logico che l’atleta qualcosa di diverso ha a confronto del sedentario drogato di televisione. Ma detto questo, magari vado a cercare quella lettera del coach Canova, vado a cercare la rivista dove è pubblicata e poi ci sbrodolo sopra domani. Alla prossima -continua- (mauro)

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