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STORIELLA DI COME LA TECNOLOGIA È PRIMA FONTE DI CAUSA DI ALIENAZIONE DELLA POPOLAZIONE

La sveglia era puntata sulle ore 6, ma a ore 4 e mezza era già sveglio. Era, troppo agitato, l’appuntamento con l’andrologo era per le ore 10 di quella mattina, ma l’agitazione lo prendeva dentro, e non riusciva a pensare a altro. Si era alzato, la moglie era li nel letto, ancora una bella donna, una bella milf, e questo che gli bruciava di più, con tal bella tazza lì davanti, lui non aveva biscotto da inzuppare. Questo che girando nervosamente in su e in giù per la stanza, a un certo punto, tra s’è e s’è, meglio che “mi faccio” la moka del caffè. Di solito il caffè glie lo preparava la moglie, glie lo portava a letto, stava a letto e anche fino alle ore undici, disoccupato, che altro poteva fare? già più di un anno a cercar lavoro e a umiliarsi e sentirsi tirar fuori la solita scusa: abbiamo il suo nominativo, il prima possibile la richiameremo. Ecco che, a cercare dove poteva stare la moka, apre degli sportelli della cucina, gli capitano in mano degli oggetti di plastica, ecco, di colpo, con aggeggio in mano (avrebbe preferito avere in mano bel altro aggeggio, altro gingillo che stava moscio nelle sue mutande) si mette a pensare: ma che cos’è questo? a mia moglie glie l’avrò visto usare, si e no, due o tre volte. Ma sai che non mi ricordo più di quando e dove e perché l’avevamo comperato. Di colpo lo assale l’ansia, freneticamente va aprire cassetti su cassetti, ecco proprio come pensava. Cassetti pieni zeppi di aggeggi che usati, e forse, ogni morte di vescovo. Aggeggi di varie forme e vari materiali, che la pubblicità gli aveva fatto credere, lì al momento, davanti alla televisione, che la pubblicità lo aveva convinto che erano aggeggi utili e che gli avrebbero migliorato la vita a lui e a sua moglie e ai suoi figli, a l’intera intelligente famigliola della intelligente società civile mondiale. Ecco, di colpo, aveva capito, si era reso conto che la pubblicità lo aveva solo che sedotto, tale e quale a una sirena che con voce suadente gli andava a dire che, se comperava il tal aggeggio che vedeva in televisione, la sua vita, e quella della sua famigliola, sarebbe diventata di colpo più bella. La vedeva in televisione la famigliola felice e contenta, con la moglie in cucina e tutta ben agghindata e beletto fashion sulle labbra con fondotinta e mascara che ben risaltavano il suo viso. La moglie felice e contenta di stare ai fornelli e di preparare bel pranzetto per il maritino e i figli. (ma dove sono nella realtà queste famiglie? Dove sta nella realtà la moglie che si sente realizzata a stare ai fornelli e per far contento maritino e i figli. Che nella realtà, quando la moglie e per forza e non per amore sta ai fornelli è più in contatto con il suo amico smartphone, più che a stare attenta alla pentola sul gas. Non si spiega altrimenti l’aumento esponenziale mese dopo mese di vendita di prodotti e cibi precotti e da mettere nel microonde) Difficile non farsi sedurre, difficile di non aver piacere di stare in famiglia così bel contenta e felice, ma felice e contenta e solo in quei 30’’ della pubblicità? Sta di fatto, che, la pubblicità gli faceva credere che per raggiungere la felicità, avrebbe avuto bisogno di quel tal aggeggio, e che l’aveva comperato, perché nuovo modello con capacità maggiore di portare felicità in famigliola. E l’altro quello vecchio? esatto, l’aveva buttato via, nello sporco, un rifiuto. Diventato un rifiuto da non tenere in casa, questo che meglio di portarlo in strada e che poi passano quelli col camion e per portarlo a far bruciare nel inceneritore. Una volta, adesso la pubblicità, esatto, lo chiamo termovalorizzatore. Esatto, che vuoi anche se va a sporcare l’aria e a renderla meno respirabile, che poi tal fumo di ciminiera va a inquinare con le piogge acide anche il terreno delle ortaie. Questo è solo che il minimo, perché sai che vantaggio si ottiene da quel bruciare. Esatto quel bruciare dannoso, però, ci garantisce il caldo in casa. Esatto, l’importante è che a casa si sta al caldo, e chi se ne frega se poi il perché la massa vuole e brama il caldo in casa, esatto, di questa cosa di visione egoistica che deve far star bene solo l’homo sapiens e la donna sapiens, che poi se di questo caldo ne soffre tutto il Pianeta Terra, esatto, chi se ne frega. Cara brava sotto le lenzuola, questo come lo chiameresti? Forse lo chiameresti fantastico e intelligente progresso, grande risultato e dovuto alla grande scienza? Mentre il voler bene al Pianeta Terra, per te, cara brava sotto le lenzuola, che voler bene a Madre Natura e seguire esclusivamente le leggi di Madre Natura è cosa oltre che cosa di vecchia mentalità, sarebbe e solo che aspirazione egoistica individuale? perché chi non si lascia omologare come la massa, come il gregge, e NON convinto a omologarsi e andare a inquinare e ogni giorno sempre più, esatto, che per te quelli che stanno attenti a non inquinare il Pianeta Terra e hanno un occhio di riguardo alle leggi di Madre Natura, per te, questi, chi sono? Solo che degli individualisti? solo che stupidi, che amano, e da stupidi, la poca comodità individuale? Per te cara brava sotto le lenzuola, per te, quello di obbligarli anche loro, e per il bene del PIL, anche loro dovrebbero essere obbligati a comperare e per incrementare i rifiuti e l’immondizia? e in modo da far fuoco e fiamme a il termovalorizzatore e in modo che gli amanti del caldo in casa, che d’inverno di poter farli girare in casa in maniche corte? Non so, è questo il tanto decantato il progresso? Sicuro che per te una bella camera da letto al caldo del riscaldamento del termovalorizzatore è quel che ci vuole (esatto, adesso siamo andati avanti non siamo più ignoranti come erano i nostri antenati, non son più i tempi dove per cimentare il gruppo, la comunità, era d’uso e presso i Vikinghi. Che ognuno di loro sputava nella brocca della bevanda e poi tutti bevevano da tal brocca. Li si che era il: uno per tutti e tutti per uno. Esatto, la comunità, non la solidarietà di facciata ostentata alla televisione da tatuati & affini) Assorto in questi pensieri, non si era accorto che il caffè della moka uscito a causa del troppo bollore, aveva sporcato il gas. A questo punto si era fermato, si era seduto su una sedia, messo la testa tra le mani, si era fatto una domanda, ma quando è che è iniziato il mio problema? ma quando è stato che il fratellino non voleva più saperne di fare il suo dovere, anzi, più che altro di ritornare e di nuovo a diventar contento. Ecco che ripensa a quando era stata la prima volta. Si, gli sembra di ricordare. Sono stati quei anni che aveva perso il posto di lavoro, che aveva perso busta paga. Lui era un operaio con esperienza, fabbricava aggeggi nella fabbrica del padrone degli aggeggi. Si ricorda ancora quel giorno che il padrone lo aveva chiamato in ufficio, che gli aveva detto: ti presento il rappresentante della premiata ditta, pensa te, fabbricano una macchina lunga venti metri e che fabbrica gli aggeggi in serie, ne sforna dieci a ogni ora, un portento. Esatto, pensa te, avremo modo di avere dieci aggeggi pronti ogni ora, e non più come che fai tu adesso, che ne fabbrichi uno ogni due ore. Questa macchina è un vero portento, tu dovrai solo che tener riempita la tramoggia, questa macchina ti risparmierà di molto anche il sudare e la fabbrica sai quanto PIL farà in più? esatto, gli spaccheremo il .ulo alla concorrenza. Era uscito contento da l’ufficio, a casa aveva raccontato alla moglie di come sarebbe migliorato il suo lavoro, che avrebbe sudato molto di meno. Si ricorda ancora di quando l’anno dopo il padrone lo aveva chiamato ancora in ufficio, con lui ci stava anche l’impiegata e l’addetto al magazzino. Il padrone li aveva convocati in ufficio e per dirgli che, per stare dentro con la concorrenza, che doveva modernizzare la fabbrica. Ci stavano ne l’ufficio anche il rappresentante di un nuovo macchinario, il rappresentante del sistema informatico, il rappresentante del l’innovativo sistema codice a barre carico scarico merci. Esatto, i nuovi macchinari digitali e computerizzati, avevano reso superfluo la manodopera. In particolare, a lui, gli aveva detto: vedi il nuovo macchinario si arrangia da solo a riempirsi la tramoggia, cerca di capire, per non chiudere la fabbrica e non lasciare a casa anche gli altri tuoi colleghi, qualcuno lo devo sacrificare, meglio sacrificarne tre o quattro che chiudere la fabbrica, o no? Ecco, non sapeva come dare notizia a casa. Al momento, riusciva a vedere anche il lato positivo, avrebbe preso busta paga dallo stato e pur non lavorando, che meglio di così. Poi, pensava, un altro lavoro me lo trovo di sicuro, ma più passavano i mesi, e senza trovare nuovo lavoro, più crescevano anche le preoccupazioni. Non era più tanto giovane, a quarantanove anni era troppo vecchio per trovare posto di lavoro e troppo giovane per sperare nella pensione. Ecco, gli pare di ricordare che è stato a quel periodo, che dopo un anno di disoccupato e con un anno in più, davanti non vedeva un bel futuro. Ecco, gli viene in mente di quando aveva benedetto il nuovo macchinario che gli aveva risparmiato di sudare, e come poi è andata a finire. (non pensate male, non vedeteci dentro il vaccino) Adesso lo vedeva nel suo giusto insieme, era stato come un virus che pian piano e man mano si era impossessato della sua esistenza e de l’esistenza dei suoi colleghi licenziati. (tra vita e esistenza c’è bella differenza. Tra vita a l’aria aperta e esistenza in gabbia, pardon in appartamento, tra vita da selvatico e vita da bipede criceto da appartamento, c’è bella differenza. Tra comunità alla Vikinga e comunity dei social c’è bella differenza) I pensieri l’avevano un po’ distolto da l’appuntamento con l’andrologo, erano diventate le ore 8,30, doveva iniziare a prepararsi, e intanto che si faceva la barba allo specchio, si guardava, si diceva: ma perché proprio a me? Va beh che anche a mio nonno e anche a mio papà gli era capitato, però a loro gli era capitato che avevano ottanta anni. Si ricorda ancora di quando la nonna felice e contenta gli aveva detto: finalmente il nonno ha raggiunto la pace dei sensi, si, però il nonno aveva ottantadue anni e non quarantanove come che la stessa cosa gli era capitata a lui. Arrivato, nel anticamera dello studio de l’andrologo si era trovati lì anche l’ex magazziniere che era suo collega in tal fabbrica. Mentre, che coincidenza, prima, sul pianerottolo, e che entrava nello studio dello psicologo, aveva visto entrare la ex impiegata della sua ex fabbrica. Questo che è stato contento che i suoi guai e i guai dei altri due ex colleghi, non erano venuti invano, erano venuti per dar lavoro a altre persone. Esatto, la ferrea e benedetta regola del consumismo, i guai di qualcuno fanno beccare busta paga a altri. Esatto, anche le malattie fanno fare PIL, fanno fare fatturato alle multinazionali farmaceutiche, e che ci lavorano tanti e tanti operai e operaie. In fin dei conti la malattia non è tutto male, la malattia fa fare fatturato alla fabbrica chimica, ai laboratori di sperimentazione e ai operai che ci lavorano è garanzia di busta paga. Che magari è meglio fare vaccino, che meglio non di morire, meglio di continuare a consumare medicine. Esatto, e anche se sono malattie e inventate nuove di trinca, che cosa c’è di male? questa è situazione lapalissiana: malati in quantità garantiscono medicine in quantità garantiscono lavoro in quantità. Sai, non vorrei mai che, ogni toto giorno di morti, tot clienti in meno per le multinazionali farmaceutiche, che vuol dire meno quantità di medicine e meno posti di lavoro. Che, povere multinazionali farmaceutiche, se gli muoiono i loro più fedeli clienti? Che sicuro i più fedeli clienti dei medicinali sono gli anziani e non i giovani, questo è lapalissiano. Questa storiella il sottoscritto l’aveva già pubblicata anche lo scorso anno. Che è solo una parte di una grande storiella che troppo lunga a raccontare tutta. Una vera e propria storiella adatta di fare un bel film, e difatti è ispirata al sottoscritto da un fatto tratto e proprio da un film. Per il momento la chiudo così, ma l’argomento de la tecnologia che aliena gli esseri umani è un argomento cavallo di battaglia del sottoscritto. (e che ce ne starebbero dentro di puntate, tante che non ti dico). Ma nella vita non ci stanno solo le sbrodolate, c’è anche altro di interessante e piacevole da fare. Detto questo, alla prossima sbrodolata. 1 Abbraccio, Many Kisses(in modo moderno, esatto, quello virtuale. Esatto, anche il Torneo Podistico osserva le intelligenti leggi fatte per il bene della umanità. Esatto, il contatto fisico è solo che cosa pericolosa, molto pericolosa, più pericolosa di 1 pacchetto di sigarette al giorno, più pericoloso di che cibarsi di prodotti trattati a conservanti & affini. 1 bambino su quattro obeso, Nel mondo 5 milioni ogni anno di morti a causa obesità, sempre più in aumento. Esatto, considerata malattia di pandemia, però, malattia non considerata pericolosa. Anzi, malattia che fa lavorare tutti, prima con il cibo spazzatura di conservanti & affini e poi malattia che fa fare tanto fatturato con le medicine) (mauro)

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