BRESCIA EST - VALLI DEL MARMO - ALTO NAVIGLIO - VALTENESI - VALTROMPIA - FORESTA ALTO GARDA OCCIDENTALE - OLTRE CONFINE

seconda puntata elogio al cafone.

canzone in versione dialettale, del volgo, volgare, e traduzione colta, quella imposta dagli educati. Che non sfugga l’introduzione di Guccini, quando dice: a quei tempi belli e felici, esatto, felici perchè tempi più facili e semplici. Quando un popolo è costretto a dire le cose double sens non è un popolo libero. vedi quando ci stava il regime fascista con le canzoni della fronda, vedi al periodo della carboneria e di quando w verdi non era un elogio al grande compositore italiano, ma che w v.e.r.d.i. voleva dire w Vittorio.Emanuele.Re.D. Italia. Esatto, non è cambiato di molto la situazione, solo che adesso per il popolo i problemi sono altri, esatto, chissà perchè quando si parla di problemi sono sempre quelli del popolo, il volgo, i volgari, i cafoni

Di canzoni double sens ne è piena la discografia musicale. Esatto, a doppio senso per via di non far la figura del cafone in società? (ma il cafone è un pericolo pubblico per la società? o è il forchettone? o sono i pilastri del ponte? e chi più ne ha più ne metta. Il cafone non ha mai fatto del male a nessuno, se mai, se ha fatto male o fa del male, esatto, lo fa solo a se stesso, gli altri solo che viziati permalosi) Esatto, l’educazione è quella cosa che i benpensanti ti dicono di mascherare la parola con un’altra, parola che se resa esplicita nel senso che si vuol far capire, tal parola o tal parole o tal pensieri, tal frasi con tal parole esplicite, e non invece mascherate usando altre parole pane al pane e vino al vino, tal parole vere e naturali scandalizzerebbero i benpensanti e associazione Custodi de la Moralità, quelli che dettano il bon ton alla società dei bipedi umani, esatto in sella al cavallo del potere. Dove la moralità di tal benpensanti e associazione Custodi de la Moralità, questo ti insegna, la falsità e la furbizia. Quello che gli indiani rimproveravano a quelli con le croci e pellebianca di avere una lingua biforcuta. Questo che i fauni rimproveravano al bifolco, gli rimproveravano la doppiezza, di avere doppia visione di pensiero e a seconda di comoda. Questo che la morale de l’associazione Custodi de la Moralità questo insegna a scuola: caro mio ragazzo, cara mia ragazza, guarda che noi non ti vietiamo nulla, sei libero di fare quello che ti piace di fare, questo però a casa tua, quando nessuno ti vede. Esatto, tu caro ragazzo e cara ragazza siete liberi di fare tutto quello che vi pare e piace, basta che gli altri non lo vengano a sapere. E con questi insegnamenti, che vuoi, che la società dei bipedi umani vada a star meglio in fatto di socialità e minor conflitti sociali, che tutto solo un vivere un quotidiano di sotterfugi, di sempre avere scusa pronta a ogni evenienza? Per qualsiasi evenienza. Esatto, non la sincerità, non l’onestà, non la verità, ma l’immagine a essere importante. Esattamente come che da insegnamento di benpensanti e associazione Custodi de la Moralità. Però tal insegnamento a scuola e specie in televisione, esatto, porta solo che a un risultato, anno dopo anno una popolazione con sempre più tanti falsi e furbi, sempre più tanti forchettoni a essere usati. Esatto, il famoso forchettone, esatto, basta che gli altri non lo vengono a sapere e mi fa comoda di usare il forchettone. Basta usare il forchettone di andare in chiesa la domenica mattina e per presentarsi alla gente del paese, di essere quello dalla faccia pulita, esatto, solo che maschera però. Tipo, la brutta situazione passata dal sottoscritto, di quando mi era stata rubata un auto nuova nuoventa che era di un cliente, e rubata proprio davanti al negozio, durante l’ora di pausa pranzo. Ebbene, chi aveva architettato il tutto, immancabilmente tutte le domeniche mattina non mancava a S.Messa domenicale, che magari faceva pure la comunione? Ecco che questo modo di intendere i rapporti sociali, che badano solo alla furbizia del tatto, del bon ton in pubblico, ma sconci quando nessuno ti vede, questo modo ha impregnato di falsità e furbizia lo stile di vita sociale dei bipedi umani, però quelli educati. Non può non venirmi, no, non quello, ma venirmi alla mente la storia dei due giovani protagonisti della canzone, esatto, quelli che il ragazzo e la ragazza che si erano conosciuti alla fiera di S.Lazzaro. Esatto, quelli che protagonisti di tal gioco in una canzone di Guccini. Esatto, dove si tocca con mano che la canzone, se avesse usato le parole giuste, quelle vere, la canzone sarebbe stata ciao che censurata. Esatto, se nella canzone ci metti …zzzo di un nero, sei censurato, mentre se invece lo chiami gelato al cioccolato dolce un po’ salato, …algiolio aggira la censura e gli confeziona una bella hit a ..upo. Detto questo, disgustato dal becero perbenismo puritano di una società che si crede, ma che si crede? (che poi, ma perchè il sex non può essere cosa di libera scelta e di fare con chi ti piace di fare? che invece situazione che regolamentata da benpensanti e associazione Custodi de la Moralità. Quelli che stanno dalla parte giusta, però lo dicono loro, esatto in sella al cavallo del potere hai anche questo vantaggio, di dire cosa che giusto e cosa che non giusto) Ma fatemi il piacere, le cose vere contano, o meglio dovrebbero contare di più, dove invece per convenienza ti insegnano a mettere il forchettone anche nel parlare. Il tipo mi fa: ehi, sta attento a quello che dici in pubblico e quello che pubblichi, a casa tua, quando nessuno ti sente e ti ascolta, puoi cantare la canzone che vuoi, ma in pubblico no, certe canzoni non le puoi cantare, occhio. Questo l’avvertimento ricevuto dal sottoscritto. Detto questo visto che ho sparato cazzata della canzone di Guccini, pubblico il testo. Ma poi, logico, non rende come a sentirlo dal vivo da lo stesso Guccini, un maestro nel raccontare le situazioni, anche la sua parlata dialettale modenese/bolognese, dove sentirlo parlare è una goduria, la stessa cosa che detta di Gaber da Jannacci. Star a ascoltare Guccini una goduria, o ascolterei tutta la notte. Detto questo, ecco il testo de la canzone mascherata: LA FIERA DI S.LAZZARO. PARLATO Una bolognese me la fate fare? E anche questa è una canzone ecologica. Esisteva in quel di San Lazzaro di Savena, vicino a Bologna, una fiera mercato molti anni fa, di prodotti ortofrutticoli. A quei tempi così belli e felici eccetera non esisteva il denaro e ogni scambio avveniva in natura. E… uno andava là con queste cose, si scambiava e tornava a casa contento, no? La canzone nella fattispecie narra la storia di un giovinetto che va là, con due piccioni da vendere, scambia i due piccioni con la giovinetta con quello che ne segue…

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