BRESCIA EST - VALLI DEL MARMO - ALTO NAVIGLIO - VALTENESI - VALTROMPIA - FORESTA ALTO GARDA OCCIDENTALE - OLTRE CONFINE

sbrodolata su principio conosciuto come supercompensazione

(come stimolare i muscoli con allenamento e nel modo più efficiente e produttivo)

Ora, adesso che avete programmato di cambiare e di prestare più attenzione al vostro stato di salute e al vostro organismo e al vostro corpo, che alla fin fine è la vostra vita, e per far questo cambiamento, avete scelto l’attività motoria più naturale, esatto, il correre a piedi, da sciocchi sarebbe non perseverare e mollare alle prime delusioni. Dovete anche sapere che, i nostri piedi, per loro conformazione e voluta da Madre Natura, ebbene, i nostri piedi sono stati progettati e sono più adatti al correre che al camminare. Vi sembrerà strano ma è così, sono stati progettati da Madre Natura per permetterci di correre, per cacciare la preda e anche per fuggire e non diventare noi stessi “preda” di altri animali che così che ha voluto Madre Natura, ma più che altro per scappare da altri famelici homo sapiens di altra tribù. Il bambino o la bambina, prima di imparare a camminare, i loro primi passi sono sempre fatti di corsa, e non camminando. A l’inizio è meglio aumentare il tempo dedicato al correre, piuttosto che cercando di correre aumentando l’intensità dello sforzo. Prima di iniziare a aumentare l’intensità dello sforzo dovete riuscire a correre tranquillamente per 1 ora a fila. Poi, tra i migliori Competitivi di Categoria, ci stanno anche quelli che con l’allenamento partono da l’uscio di casa, ci danno dentro, e dopo quaranta minuti sono ritornati su l’uscio di casa, esatto, allenamento finito. Però, se ne conoscete qualcuno di questi, e qualcuno il sottoscritto li conosce, ebbene, dietro le spalle hanno decine di anni di allenamento, magari con la bici o col nuoto o col calcio o col pugilato, e più spesso provengono già da un passato di corridori a piedi. Esatto, non è che son partiti, senza aver in dote niente, senza avere niente a corredo. L’allenamento, che parola che deriva e viene dal “prender lena”, è quella pratica che ti fa imparare a sostenere le fatiche, e giorno dopo giorno, settimana dopo settimana e mese dopo mese, e anni dopo anni, l’allenamento è quella cosa che ti insegna a sostenere fatiche sempre maggiori. Agli inizi della mia non fulgida carriera, Nunzio, mi diceva: hai appena iniziato, per adattare il tuo organismo ci vogliono almeno cinque anni. Così è stato, dopo cinque anni ero in grado di correre veloce come lui, anzi, più veloce di lui. (però forse non per mio merito personale, ma dovuto a una sua perdita di velocità, dovuto forse che ogni domenica un pellegrinaggio a piedi, di corsa, con il gruppo di amici, e per andare ai Santuari nelle vicinanze di 100km, logico che aumenti la resistenza ma perdi in velocità su gare di 10km. Fai Calcinato/ Caravaggio, fai Calcinato/Madonna di Vallio, fai Calcinato/ Madonna del Frassine, e per allenarti a fare il Passatore, logico che la resistenza aumenta, però, a scapito della velocità. Il Maris, esatto, il cognato di Clara, da forte atleta e anche in pista, nel senso che, quando c’era la gara in pista a Serle, si faceva lasciare giù al campo sportivo di Nuvolento, e a piedi di corsa, arrivava a Villa di Serle correndo, poi faceva gara sui 3000 con la mia serie, e mi batteva anche. Poi aveva una regolarità che non ti dico, in allenamento, sotto la pioggia, si metteva giù a 4’30’’ a km e per venti km non cedeva di un secondo. Alla Maratona di Venezia ha un tempo di poco superiore ai 2h45’, il Passatore in poco più di 10h. Poi anche lui col gruppo di Calcinato a fare lunghi e estenuanti allenamenti verso i Santuari, con questi allenamenti è diventato si di più resistente, ma ha perso velocità. Colgo occasione e saluto Maris, anche ex calciatore e ex tennista, dove la figlia è stata una delle migliori della provincia e non solo. Con l’occasione saluto anche Germano, mio ex vicino di casa e che spesso giocava a tennis con Maris, e qualche volta il sottoscritto ha giocato a tennis con Germano e Giacomo, bei tempi, il periodo dei campi di tennis di Calcinato, bei tempi. Chiuso sbrodolata che non ve ne può fregare un ..zzo, ritorno alla sbrodolata principale, che anche qui non ve ne può fregar di meno) Però, se guardiamo bene, se cinque anni di corsa a piedi sono più che sufficienti per ottenere buoni risultati, il ciclo di adattamento non è ancora completato, perché per un adattamento completo del l’organismo a tal pratica e a alto livello, (logico, si parla di alto livello, livello top runner) minimo devono passare dieci di anni. Difatti, dopo dieci anni correvo più forte che dopo cinque anni. Tante e tante Medaglia Oro Olimpica hanno alle spalle non meno di dieci anni di allenamento. Poi le eccezioni confermano la regola. Un unico modo di allenamento e perfetto e che vada bene e indistintamente a tutti, al momento non è ancora stato inventato. Mettetevi il cuore in pace, al momento non è ancora stato inventato. C’è da dire che se avete intenzione, e seriamente, di migliorare il vostro stato attuale di Principiante e di voler entrare nella schiera dei atleti e dei runner, bisogna anche tenere conto dal punto di partenza, esatto, dal momento attuale, e tener conto cosa dicono alcuni parametri. Lasciamo perdere quelli dove la cosa non è quotidiana, li quei parametri li vediamo di mese in mese con dei test da campo. Per parametri quotidiani intendo: il vostro peso,  controllato sempre alla stessa ora, meglio al mattino appena alzati. Controllare il battito cardiaco, meglio farlo la mattina appena svegli, seduti a bordo materasso e prima di pesarvi. Vedere se avete dormito bene o se avete avuto problemi a addormentarvi, se una due volte va bene, una settimana che avete insonnia, è campanello d’allarme “di sovrallenamento”. Se siete diventati nervosi e irritabili per un nonnulla, e qui, questa è cosa empirica, perché se lavori accanto a uno come il sottoscritto, e come fai a non diventare irritabile? Ma detto questo, allora, in pratica, cosa fa e cosa produce il fare l’allenamento? Esatto, l’allenamento crea uno stato di insofferenza dei muscoli e del l’organismo, va a stressare l’organismo. A questo stato di insofferenza, che chiamiamo stress, il nostro organismo, a secondo di come gli abbiamo rotto i ..oglioni, risponde a tono. In pratica, l’organismo sta bene solo se sta in equilibrio con se stesso e con tutte le parti del nostro corpo e della nostra psiche. Ogni cosa che va a modificare questo equilibrio, va a modificare la risposta del nostro organismo, che a secondo della intensità che gli sono stati rotti i ..oglioni, ecco che da una sua risposta e adeguata a tal rompimento di ..oglioni. Stress lieve, ovvero allenamento blando, l’organismo non sente il bisogno, ti sei allenato ma non gli hai rotto i ..oglioni. Rimane così come era prima de l’allenamento. Stress massimo, ovvero, rottura e schiacciamento dei ..oglioni troppo forte, l’organismo deve andare a l’ospedale, nel senso che s’è fatto molto male e dal troppo male, non riesce a reagire. Poi c’è lo stress rompiballe, che per difendersi dal rompiballe, l’organismo cosa fa? esatto, mette in atto una sua autodifesa, non vuole che tu gli rompi le palle e si fortifica, diventa più forte e la schiacciata di palle, con la stessa forza, la volta dopo non gli fa più male. Ecco, in parole del sottoscritto, quello che è l’allenamento. Potevo anche fare metafora con situazione erotica, ma sai, ci sta anche chi poi si scandalizza. Esatto, se si parla di cose che ci stanno a giochi erotici, o è peccato o è scandalo, ovvero cosa di natura che è argomento di scandalo. Questa non l’ho mai capita, invece di andare a scandalizzarsi per l’immondizia che ricopre il Pianeta Terra, ci si va a scandalizzare per una cosa che ha voluto così Madre Natura. Guarda che questa cosa è bella. Riepilogando: Stimoli Molto Deboli, = a non producono effetto allenante. Stimoli Deboli, = a producono effetto poco più che eccitante. Stimoli Medi, = a producono effetto moderatamente allenante. Stimoli Intensi, = a produrre tanto adattamento, molto allenante. Stimoli Massimi, = a produrre danneggiamento a l’organismo. Ecco, con che nome è conosciuto questo processo di autodifesa messo in atto dai nostri muscoli e dal nostro organismo? Esatto, è conosciuto col nome di PRINCIPIO DI SUPERCOMPENSAZIONE. L’esercizio fisico, come qualsiasi altra attività, e anche sotto le lenzuola? Utilizza come fonti energetiche i componenti base che introduciamo nel nostro corpo, esatto, tipo: carboidrati, proteine, grassi, ecc. (posso scandalizzarvi? No? Fa niente, sparo cazzata lo stesso, anche a costo di essere scomunicato. Esatto, è per tirare su un po’ l’audience, si tratta di cosa che i perbenisti vietano. No, forse è meglio di no, non siete ancora pronti a questo shock, magari tra un po’) Questi elementi nutrienti, producono la benzina per il motore dei nostri muscoli, e nutrienti e benzina che vengono consumati mentre si sta a fare l’attività fisica. benzina che poi viene fatto ancora il pieno, con gli elementi ricostituiti dal nostro organismo, ma nella fase di riposo. Esatto, la Supercompensazione si basa proprio su questo principio. Se il lavoro muscolare è intenso, ma non massimale, (allenamento massimale, troppo e fatto male, porta a superallenamento, esatto, una cosa che danneggia l’organismo e fa regredire la forma atletica) non solo l’organismo provvede a ricostituire quanto consumato in allenamento, ma nel periodo di riposo, provvede a ricostituire di più di quanto è stato consumato, in modo che l’organismo, alla prossima volta può disporre di molto di più di quello che aveva consumato la volta prima. Questo è un modo che l’organismo mette in atto per fronteggiare e combattere la fatica del l’allenarsi. In poche parole, l’adattamento a l’allenamento non è altro che una situazione di autodifesa del nostro organismo sottoposto a fatica. E come per il bruco del Borneo, adattamento dopo adattamento del nostro organismo, diventiamo sempre più forti atleticamente. Esatto, con lo sforzo consumiamo, col riposo, rifacciamo pieno, sempre e più tanto, di quel che abbiamo consumato. A questo punto, intuitivo che, il riposo è fondamentale, nel senso che, il riposo tra una seduta di allenamento e l’altra, non solo ristora e elimina la fatica, ma contribuisce a far diventare più grande il serbatoio che contiene energia, in modo che dentro ci sta sempre e più tanta energia, esatto, a ogni settimana di allenamento che facciamo, diventiamo sempre più resistenti e più forti. Ecco il motivo che Galloway diceva: Sforzo + Riposo = resistenza & velocità. Purtroppo, ancora tanti a conoscere solo la prima parte della formula, esatto, non conoscono la seconda parte, quella che dice: Riposo. Alla prossima (mauro)

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.