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SBRODOLATA CHE VA A VEDERE, UNA VISIONE CHE TRASFORMA I CENTRI COMMERCIALI E LE FABBRICHE IN CAMPI DI GRANO

La mentalità imperialistica, quella che fa vedere il potente a sottomettere il più debole, imperversa in tutti i settori e specie dove ci stanno l’homo sapiens e la donna sapiens. Dove c’è anche negli animali selvatici, ma negli animali selvatici se ci sta prevaricazione e prepotenza e crudeltà è solo per legge della catena alimentare, esatto, la legge di sopravvivenza. Non mi risulta che ci stanno animali che sfruttano altri animali e per farli sudare e a procurargli a quelli più potenti il mangiare e il godere. Di solito, Madre Natura fa si che, gli uni, sono complementari agli altri, che quando il predatore riesce a catturare la preda, esatto, di solito o quasi sempre è il soggetto malato, (evitando anche il rischio de l’insorgere di malattia di epidemia per tal specie) il soggetto che ha problemi, ma spesso e volentieri è anche il soggetto giovane, ancora cucciolo. Questa crudele realtà è la natura. Questo che il pulcino più forte dei due fratelli messi al mondo da l’aquila reale, che per legge di sopravvivenza, legge che regola la natura, che i pulcini de l’aquila reale devono continuare a mangiare h24. Però, e ecco la crudeltà che ai nostri occhi non riusciamo a capire, (ma poi, le più tante violenze ci stanno e proprio nella famiglia de homo sapiens e donna sapiens. Esatto, ci stiamo a scandalizzare di crudeltà di legge di Madre Natura, e poi, per far finta di niente di fronte alle violenze in famiglia?) quando la loro mamma aquila non riesce a trovare la preda per i due pulcini, il pulcino, quello che dei due, quello più forte, per natura, e solo per legge di sopravvivenza, si mangia il fratello più debole. Mentre la mamma sta a osservare la scena da lontano, e mentre osserva la scena, pensa, è la natura, pensa che, piuttosto che muoiano di fame tutti e due, meglio che ne sopravviva uno dei suoi due bambini, e che tra i due sopravviva il più forte. (cosa così non è assolutamente ammissibile e tollerabile tra gli umani, dove , anzi, negli umani dovrebbe starci il sentimento innato che, i genitori riservano sempre più tanta cura per il fratellino o la sorellina più debole. Esatto, gli umani dovrebbero avere anche un po’ più di umanità de l’incolpevole mamma e papà aquila) Però, c’è una bella differenza tra gli animali selvatici, o meglio, ci dovrebbe stare una bella differenza tra gli animali selvatici e gli animali umani, dove per gli animali selvatici, l’unica bussola è l’istinto di sopravvivenza. Se negli animali selvatici la crudeltà è in certo modo agire di natura,  non così dovrebbe essere per gli homo sapiens e la donna sapiens, dove, dopo ventimila anni, non ci dovrebbero stare queste cose di chi, per situazioni che si sono create, si trova a essere il più potente. Che diventati potenti, gli homo sapiens e la donna sapiens, non ci pensano nemmeno 1secondo a continuare a accrescere la loro potenza e sempre più (paragone con tal major società di corsa a piedi di tal lago è voluta? esatto, è voluta. Se una società riceve mandato di organizzare tre gare su quattro in quattro anni, e gare di campionato italiano della stessa specialità, e perchè poi anche uno su strada quello non lo conti? i redazionali dove è l’unica organizzazione che anche sulle riviste a tiratura nazionale mettono in risalto il nome di tal organizzatore e in grassetto, cosa non riservata a organizzatori di altre e ben più belle gare. Meditate sulla potenza e sulla bramosia di visibilità di tal tale presidente di tal major società di corsa a piedi. Ebbene, questo è solo per la sua sopravvenuta potenza in questo ultimo decennio e solo conquistata grazie alle tante palanche che tal presidente riesce a smuovere. Che non è la sola cosa bravo, bravissimo a fare, esatto, che con le palanche a andare a corrompere atleti di altre squadre. Esatto, questo è lo sport amatoriale, esatto lo sport amatoriale si, ma amatoriale delle palanche). Se queste cose della natura e degli animali selvaggi sono spesse volte, che spesso e volentieri, la sopravvivenza, il sopravvivere è cosa fatta di crudeltà, ecco, questo che l’homo sapiens e la donna sapiens dovrebbero differenziarsi. Invece? esatto, spesso si vede che non è proprio così, che non è assolutamente così. Anzi, nel homo sapiens e nella donna sapiens, ci sta oltre che violenza e crudeltà che va a colpire l’aspetto fisico materiale, ci sta una violenza che fa altrettanto male, ma che non è visibile immediatamente, è una violenza che è costretta a subire la psiche del soggetto più debole, che si trova indifeso e costretto al volere del soggetto più potente, il quale soggetto potente, di quello più debole lo costringe a fare le sue volontà, mentre di altro potente più potente di lui, si mette al servizio, di fare il suo zerbino. Da ventimila anni e arrivando ai giorni nostri, se la violenza fisica tra gli homo sapiens e la donna sapiens si è attenuata, la violenza sulla psiche è aumentata di pari passo, esattamente e inversamente proporzionale al calo della violenza fisica. Voi pensate che proprio mentre sto mettendo giù questa sbrodolata, in televisione viene fuori un giovane e dice che, da be e bella che gli italiani hanno abbandonato la dieta mediterranea. La televisione, con la accattivante pubblicità, sta omologando le popolazioni a un mangiare di coltivazione e d’allevamento industriale e infarcito da conservanti. Esatto, homo sapiens e danna sapiens a allevare anche animali in modo intensivo, che non più per di cibarsi uso proprio di tal animali e per la sopravvivenza. Ma allevare animali e non per sopravvivere, ma per guadagnare. Non per la sopravvivenza, ma per le tante palanche, ma allevarli e per poi darli da mangiare a altri costretti nella catena di montaggio delle fabbriche di plasticone. Diventata per i potenti, non più allevamento per sopravvivenza, ma attività di allevamento e inscatolamento trattato chimicamente e solo attività che per guadagnare palanche, tante palanche. Da la stessa trasmissione, esce il prete, e dice: adesso non è più il cibo della comunità, non è più il pane nostro, quello di tutti. Adesso è il cibo e il pane del meccanismo a mentalità industriale in mano ai potenti, una mentalità industriale dove le palanche sono il traguardo da raggiungere. Esatto, non più la genuinità e la freschezza, ma la durata che è diventata importante, che se ci metto dentro sostanze chimiche che lo fanno durare a lungo questo industriale cibo, più la filiera industriale del potente ci guadagna palanche. Questo che Scotto diceva, (lo diceva prima di essere cacciato dalla televisione) che se l’umanità vuole sopravvivere nei millenni, per forza di cose dovrà andare a abbattere i centri commerciali e le fabbriche industriali e relative ciminiere, e recuperare i campi, dove andare con la zappa a coltivare quei campi riportati alla loro vita originale. (esatto, ritornare a l’essenziale, aria buona, acqua buona e cibo buono, non ce ne sono di altre importanti banane, non ci sta futuro nel plasticone. Poi i profeti hanno sempre il torto di avere ragione) Non più operai in fabbrica, non più commesse al supermercato, ma una comunità a lavorare manualmente nei campi e a allevare solo per il fabbisogno vitale, e non per farne un prodotto in quantità industriale e per poi vendere, per mettere in tasca tante e tante palanche. Però, Scotto, non è laureato, ha caricato scaricato camion per una vita, e con l’hobby della musica. Esatto, sto sbrodolando de l’ex vocalist frontman de l’ex rock band italiana the Vanadium. Esatto, Scotto, non è laureto, che vuoi che ne sappia lui. (ispirata dalla canzone di E. Bennato, che poi Scotto c’ha fatto anche una cover di una canzone di Bennato, che insieme hanno rifatto la sua mitica canzone di Bennato, la mitica canzone dal titolo Meno Male Che Adesso Non C’è Nerone. Che poi, E. Bennato, è anche uno dei miei tanti e purtroppo adesso passati di moda, uno dei miei cantautori italiani preferiti, questo non è un segreto. Mi ricordo ancora di quando avevo portato Mariele al suo primo concerto, esatto di quando bennato era venuto a Brescia, a fare il live al Rigamonti, che nel scavalcare e per andare sotto il palco, Mariele aveva perso anche l’orologio al polso. Beh, qualche anno è passato. Ma visto che la sbrodolata mi ispira, per forza di cose sono costretto di sbrodolare a puntate, ecco intanto, visto che avevo sbrodolato di Scotto, e che m’è saltato subito alla mente e per associazione di idee, del fatto che per sopravvivere non ha avuto modo di andare a scuola, m’è venuto alla mente il Raffaele della canzone di E. Bennato, esatto la canzone Venderò. Dove adesso posto il testo, ci starebbe anche da commentarlo, ma diventerebbe lunga, e anche perché e comunque anche così, anche senza commento del sottoscritto, è testo che un po’ di fette di prosciutto dagli occhi le tira anche via. Venderò le mie scarpe nuove Ad un vecchio manichino Per vedere se si muove Se sta fermo O se mi segue nel cammino Venderò il mio diploma Ai maestri del progresso Per costruire un nuovo automa Che dia a loro più ricchezza E a me il successo Ai signori mercanti d’arte Venderò la mia pazzia Mi terranno un po’ in disparte Chi è normale Non ha molta fantasia Raffaele è contento Non ha fatto il soldato Ma ha girato e conosce la gente E mi dice: stai attento Che resti fuori dal gioco Se non hai niente da offrire al mercato Venderò la mia sconfitta A chi ha bisogno Di sentirsi forte E come un quadro che sta in soffitta Gli parlerò della mia cattiva sorte Raffaele è contento Non si è mai laureato Ma ha studiato e guarisce la gente E mi dice: stai attento Che ti fanno fuori dal gioco Se non hai niente da offrire al mercato Venderò la mia rabbia A tutta quella brava gente Che vorrebbe vedermi in gabbia E forse allora Mi troverebbe divertente Ogni cosa ha il suo prezzo Ma nessuno mai saprà Quanto costa la mia libertà) Di logica, dopo la sbrodolata, quella che dice che: che meglio, molto meglio dei campi di grano al posto del centro commerciale, e dove a tal campi non a vedere commesse e commessi, ma di vedere una comunità di uomini e donne non stressati e a lavorare in quei campi. Contenti la sera di tornare a casa e di lavarsi le mani, esatto, ispirata dal mitico Jack Kerouac, ispiratore dello stile sbrodolatorio del sottoscritto. Che adesso, ci starebbe da lavorare a turno quattro ore a testa nei campi, visto che la popolazione è diventata il doppio rispetto a 60’anni fa. Esatto, adesso a lavorare nei campi, e anxche se ancora manualmente, sarebbe diventato anche meno faticoso, visto le più tanta popolazione che siamo diventati. Hanno tirato su le Piramidi e il Colosseo e manualmente, non dimenticatelo. Mentre i ponti moderni, tanti, dopo neanche 1 secolo, pochi o tanti, vanno anche a crollare. Esatto, i campi sono di chi li lavora, i campi dovrebbero essere patrimonio comune, essere patrimonio de l’intera comunità e non del potente padrone che privilegiato perché i suoi antenati potenti e cattivi, con il loro esercito di scagnozzi armati, che si sono impadroniti della terra, e dei posti e costringendo il popolino a lavorare e a gratis le terre che lui e i suoi scagnozzi, che conquistate con la cattiveria e il sangue, sottomettendo l’inerme popolino. (ancora adesso, anno 2021, non anno 1000, i tempi del Feudalesimo. Il sottoscritto ha messo anno 21, e non altro anno perchè? esatto, il 21 è il numero del bifolco, di quello che lavora i campi, esatto, che dai nobili chiamato in senso dispregiativo bifolco. Anno 2021, ci stanno ancora i nobili, e anche nel territorio di provincia di Brescia, nobili che sono proprietari di terra che spazia su un vasto territorio di almeno quattro comuni della Valtenesi. I posti più belli di un territorio che spazia dalla collina al lago) Ecco, detto questo, va di logica che la prossima sbrodolata il sottoscritto, e magari, va a completare e a commentare questa visione dei campi di grano al posto dei centri commerciali e delle fabbriche. Esatto, e prendendo ispirazione da un altro grande cantautore italiano (che parlano tanto dei cantautori americani, ma guardate che in Italia, di Cantautori, che se non hai niente da dire, di sicuro non puoi nemmeno sperare di diventare un Cantautore, In Italia, di Cantautori, ne abbiamo avuti dei più grandi e a livello mondiale, ispiratori di altri cantautori americani e inglesi, che però, quelli stranieri hanno fatto tanta fortuna e ispirandosi proprio ai Cantautori italiani, e mentre gli italiani, esatto, andati nel dimenticatoio. Dove adesso la fanno da padrone quei cantanti tatuati con la faccia da bambini e i loro cuori infranti. Canzoni con testi per bambini viziati, e per giovanette alle prese con le loro prime delusioni amorose. Esatto, adesso sono diventati i tempi dove le file si fanno a tal centri e con la mano fuori a chiedere l’elemosina, esatto, adesso è la fila, è passata di moda la piazza. Non son più i tempi della Zanzara, del giornale della scuola del Liceo Parini di Milano) 1 Abbraccio, Many Kisses (mauro)

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