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SBRODOLATA CHE VA A SPARARE CAZZATE SU COME LA PROTESTA NON DEVE ESSERE MAI VIOLENTA

E NON PER TUTELARE CHI COMANDA, MA PER IL RISPETTO CHE SI DEVE AVERE PER CHI È LI IN PIAZZA PERCHÈ GLI È STATO ORDINATO, CHE ESEGUIRE GLI ORDINI È IL LORO LAVORO (THOMAS, HA CHE DIRE CON UN CAPO OFFICINA, E SI SENTE RISPONDERE: TU SEI PAGATO PER LAVORARE, NON SEI PAGATO PER PENSARE) DI GENDARMI. CAZZATA CHE VA A DIRE CHE LO SPORT NON SONO SOLO I MUSCOLI, MA ANCHE LA MENTE, E SE LA MENTE NON ACCETTA DI ANDARE CONTRO COSCIENZA, PUOI ESSERE FORTE FIN CHE VUOI, MA UN UOMO, UN VERO UOMO, TRA VINCERE ANDANDO CONTRO LA SUA COSCIENZA O PERDERE E MOLLARE TUTTO PER SEGUIRE LA SUA COSCIENZA, SCEGLIERÀ SEMPRE LA SECONDA OPZIONE. ESATTO, LA STESSA COSA DEL MEDICO OBIETTORE DI COSCIENZA E CHE NON ANDRÀ MAI A PRATICARE ABORTO, STESSA COSA, NON È PER I GENDARMI, CHI FA QUESTO LAVORO, SE BRAVO NEL SUO LAVORO, DEVE SOLO CHE UBBIDIRE A GLI ORDINI, GIUSTO O SBAGLIATO CHE GLI DICE LA SUA COSCIENZA, DEVE SOLO CHE UBBIDIRE A GLI ORDINI, VOI CHE ANDATE IN PIAZZA, CERCATE DI CAPIRE LA SITUAZIONE, LA PROTESTA QUELLA MIGLIORE E CHE SERVE VERAMENTE, LA SI FA IN ALTRO MODO, E SENZA VIOLENZA E SENZA FAR DANNI A COSE E PERSONE, MI PIACEREBBE DI DIRE COME, MA IL SOTTOSCRITTO HA PAURA E PERÒ VI DO UN INDIZIO, ANDATE A CONOSCERE DE LA STORIA DI GANDHI

Il luddismo, il movimento rivoltoso (rivoltoso è sempre visto a seconda da che parte stai della barricata. Quando chi comanda è andato a comandare con la forza, poi invece se esattamente la stessa cosa la fanno altri, esatto, la prezzolata informazione a chiamare rivoltosi. Carissimi, non del sottoscritto ma da Jean Jaques Rousseau) del luddismo aveva un po’ annacquato la protesta di sabotare i macchinari, solo poca cosa a confronto degli anni precedenti. Il fatto è stato che con la guerra voluta e cercata da Napoleone Bonaparte, per l’impossessarsi de l’Europa, (esatto, la sindrome della ciliegina, che una tira l’altra, una nocciolina tira l’altra, una patatina tira l’altra, un bacio tira l’altro e che magari fa tirare anche qualcos’altro) che una vittoria tira l’altra, che una conquista tira l’altra, e mai invece di cercare una vita in semplicità, basata su la comunità del tutti su la stessa barca (vedi Covid 19, di come stato profondamente sbagliato e di penalizzare solo una parte di società, che per legge degli uomini, imporre a altri uomini e donne di piangere, di piangere costretti per legge e invece altri uomini, non perdere 1 grammo di peso di busta paga, esatto, esempio proprio quelli che hanno imposto tal legge a altri. Carissimi, qui è ognuno per s’è e non come dite in televisione tutti sulla stessa barca. Esatto, è il potere che cambia le persone? questa è scusa, è che le persone già a mandarli a l’asilo e a scuola, già da piccoli prendono la malattia di Napoleone, di volere sempre di più e che gli altri rispettino le leggi che invento io. Che strano, ma avete visto ancora a inventare leggi e che vanno contro l’interesse di chi le ha inventate? esatto, avete sempre visto il contrario, che le leggi sono sempre andate a favore di chi le ha inventate. Non il sottoscritto, ma sempre tal Jean Jaques Rousseau) perchè poi, se tutti sulla stessa barca, fermandosi le guerre si ferma il PIL?(Voglio di più, Voglio di più, Voglio di più perchè non mi basta mai Voglio di più non mi basta mai Voglio di più non mi basta mai Voglio di più non mi basta mai Voglio di più Voglio un panino per far contento a letto il mio fratellino Voglio a letto un cesto gigante con dentro tante donne, che finito di fare l’amore Voglio a tutte di mandargli un milione di rose Voglio di più e non mi basta mai E mentre nuoto voglio affogare i miei guai Voglio di più, voglio i vestiti di tutti i stilisti Voglio di più, voglio vincere a caduta libera e a avanti un altro e a tutti i quiz a premi ancora mai visti Voglio di più e non mi basta mai Voglio di più e non mi basta mai Voglio essere il primo a conoscere il perché delle cose Voglio di più, Voglio di più voglio scrivere le più belle canzoni voglio sempre la classifica che fa vedere che sono il numero uno Voglio di più e non mi basta mai Voglio di più e non mi basta mai Voglio una televisione con mille canali Voglio diventar capace a parlar coi animali Voglio sapere chi ha sparato cazzate per primo vogliovoglio, e non mi basta mai ma più di tutto vogliovoglio, che uomini e donne possiate ritrovare gli amori che avevate perso per strada. Esatto, cover personale del sottoscritto e ispirata dalla famosa canzone di Jovanotti) Esatto è quella sindrome che chi al comando de la situazione che il consenso del popolo lo esalta, e non gli fa vedere invece la realtà della gente che va a far soffrire. ma non dura per sempre, non dura minga. Esatto, anche recentemente uno era arrivato a valere il 43% di consensi e gradimento, e poco dopo invece, esatto, stato trombato. Ebbene, le guerre di Napoleone Bonaparte avevano distolto un po’ l’attenzione su i motivi di protesta del luddismo. Esattamente come Covid 19 adesso distoglie attenzione di altre situazioni gravi, e che l’unico rimedio che hanno è di stampare denaro e sempre di più, (che come diceva Rousseau, una volta che hai fatto vedere che le situazioni ci si metta una toppa e stampando denaro, ma quando mai che adesso si ritorna indietro. Rousseau: una volta spostati avanti i paletti, impossibile di tirarli indietro. Auguri, questo è il modello sociale dove il denaro è quella cosa che fa girare il Pianeta Terra, e stato inventato ancora ai tempi di Grecia Antica, esatto, cosa vecchia, e si sa che cosa vecchia, prima o poi, a forza di usarla, prima o poi, esatto, prima o poi si guasta) e per rimanere in sella al cavallo del potere. Ecco che anche se un po’ affievolito, i rivoltosi del movimento luddisti ci stavano ancora, e stavano avendo sempre più simpatia tra la popolazione. Dove in uno scontro, Proletariato vs Stato, chi aveva vinto? Esatto, facile, in questi casi vince sempre chi spalleggiato dalle guardie con le armi, e secondo chi avevano spalleggiato le guardie con le armi? Ma non è la colpa delle guardie, in quanto tali, in quanto che per una busta paga il loro lavoro è solo quello di ubbidire, giusto o sbagliato il loro lavoro se fatto bene è solo che di ubbidire. Ci sono stati carnefici nazisti che al processo se la son cavata perché, esatto, perché hanno detto che loro avevano lavorato bene e che avevano eseguito solo gli ordini che gli erano stati dati. Carissimi è così, quando si fa quel lavoro, esiste solo che di ubbidire agli ordini che ti hanno dato i tuoi superiori di grado militare. Questo lavoro prevede solo che ubbidire agli ordini, e anch’esso, un lavoro da rispettare come tutti i lavori, (questo che trovo cosa sbagliata certa violenza nelle piazze e per le strade, è mancanza di rispetto di persone che fanno il loro lavoro, ben altro modo c’è per protestare, volevo ispirare il modo che insegnato da Gandhi, ma il sottoscritto non è Gandhi e ho paura) certo, anche quello del gendarme non è una missione, tira via la busta paga poi vedi chi rimane a fare il gendarme per missione. Spero che nessuno se la prenda come offesa e se la prenda a male, però sai, in questo settore ci sta tanta di quella retorica e tanto di quel permalosismo che non ti dico. Detto che, il proletariato seppur stato sconfitto dalle guardie con le armi, qualche risultato l’aveva ottenuto, esatto, i luddisti avevano ottenuto la nascita del primo sindacato degli operai. Il lavoro in fabbrica, a differenza del lavoro quello dei campi, permetteva di programmare il tempo libero. La Domenica, esatto, perché ai tempi si lavorava 12 ore anche il sabato, la Domenica, non dovendo in stalla (che le mucche fanno il latte 365 giorni a l’anno e anche a Natale e a Pasqua) a curare le mucche e fare i lavori in cascina, chi lavorava in fabbrica, la Domenica gli rimaneva anche tempo libero da poter passare anche in altro modo e non di per forza lavorare. Ecco che in fabbrica si iniziava a vedere che alla Domenica gli operai si ritrovavano e per passare del tempo libero assieme, da li il far nascere dei giochi come passatempo il passo è stato breve. Poi stavano nascendo le sfide, squadra di operai di una fabbrica contro squadra di operai di altra fabbrica. Ecco, gli operai aspettavano la Domenica e non per riposare, ma aspettavano la Domenica per passare il tempo a sfidarsi con dei giochi di squadra, quel che adesso abbiamo battezzato fare attività sportiva. Man mano venivano adottate regole uguali in tutta la nazione (e per nazione intendo Inghilterra, lo sport moderno è nato in Inghilterra, esatto, la mamma dello sport è l’Inghilterra, come è la mamma del hard rock. Le altre nazioni solo che copiato che che facevano in Inghilterra) e i risultati parametrati e sono iniziate a prender vita le classifiche e i campionati. Adesso di parlare di tutti gli sport, non mi sembra così tanto importante, nel senso che, esatto, il concetto che sta alla base è quello e per tutti gli sport: Regole, Giudici Gara a farle rispettare, Campionati e chi poi scriveva di questo sui giornali, esatto, quello che adesso abbiamo battezzato giornalisti sportivi. Se a l’inizio era solo che un passatempo, man mano, era diventata una vera e propria attività e che permetteva anche di salire un gradino della piramide sociale e di diventare in certi casi anche un lavoro. Esatto, lo sport aveva creato un indotto che faceva lavorare diversi settori indispensabili per praticare lo sport. Vedi a chi produceva i materiali dei attrezzi, chi costruiva gli attrezzi, l’abbigliamento e chi più ne ha più ne metta. Esatto, tale e quale ai Gladiatori che ci stavano a tempi di Impero Romano, esatto, nascevano i campioni di tal specialità sportiva, e che la popolazione andava poi a amare, e a creare le tifoserie. Le quali tifoserie, pur non entrando in competizione sul campo gara, portavano a l’appuntamento i distintivi di tal campioni e di tal squadre, esatto, stava nascendo il merchandising sportivo. Sempre più gli avvenimenti sportivi attiravano persone allo stadio, e visto la tanta richiesta di un posto sulle gradinate per assistere a l’evento, si era iniziato a far pagare un piccolo contributo, e sempre più era la richiesta a avere il biglietto d’ingresso, sempre più lievitava il costo. Dove se da prima erano pochi giornali, dove in Italia il più famoso de l’epoca La Bicicletta, che nato di fine ‘800. Poi altri che sono stati stampati di giornali e che andavano a ruba. I giornali creavano il campione e il mito, e vendevano copie e perchè la gente voleva conoscere tutto del loro eroe sportivo. Dopo, per emulare il mito e il campione ci stavano sempre più tanti ragazzi che iniziavano a praticare tal specialità sportiva. Bru…, mentre era in alpeggio con le mucche, visto a terra nel prato una rivista lasciata li da chi stato li a fare picnic, vede che ci stanno delle pagine che parlano di Coppi e Bartali. Legge l’articolo e ne rimane folgorato dalla passione, in quel preciso momento aveva in mente solo una cosa, di diventare anche lui un corridore in bici. Sai che, già che ci sono faccio riassunto della storiella. Ebbene, Bru…, da bambino, rimasto presto orfano di padre, con un fratello più piccolo, era lui che aiutava a la mamma. Famiglia povera che viveva solo grazie a qualche mucca, dove che la mamma vendeva il latte e a volte faceva il formaggio. Esatto, una famiglia povera, che viveva solo che de l’essenziale. Bru… cresce forte e sano, come crescevano forti e sani i bambini di montagna a quei tempi, crescevano sani senza medicine, e senza vaccini. Esatto, era la natura che si prendeva cura di loro e la fatica giornaliera a temprarli. Bru… inizia a andare a scuola, ma lui abita in montagna e per arrivare giù in paese alla scuola ci metteva un po’ di tempo. Intanto che era di andare, era discesa, ma al ritorno e con la cartella, il sentiero della montagna diventava in salita. Sai che allenamento quotidiano. (adesso mi fanno sorridere chi istruttore di atletica risparmia la fatica a i suoi allievi, esatto, lezioni un giorno si e un giorno no, e in modo che, logico, che viziati, se si stancano logico che mollano e lui rimane senza lavoro. Carissimi, a scuola erano nove mesi a l’anno e con sole pioggia neve o vento, a scuola si doveva andare tutti i giorni e il sottoscritto sei km, Nuvolento/Molinetto in bici e con qualsiasi tempo meteo e a qualsiasi stagione, esatto che diventavano dodici km in bici al giorno, e poi, il pomeriggio di andare a l’oratorio a giocare e sempre attività motoria era, esatto, ai tempi non ci stava lo smartphone a impigrire i ragazzi. Ai tempi il divertimento era di giocare, e il giocare comportava per forza l’attività motoria, ma quella vera però , quella per gioco, e non  l’attività motoria stressante quella imposta da lezione di calcio di pallavolo e chi più ne ha più ne metta) Bru… arrivato a casa, a dare aiuto in stalla, aiutare la mamma a mungere le mucche e caricarsi il fusto del latte in spalle e ridiscendere in paese, esatto, il camion del latte si fermava in paese, non ci stava una strada per salire in montagna, e sul sentiero il camion era cosa impossibile. Ecco che, il tratto del sentiero di montagna lo faceva e minimo quattro volte al giorno, due in discesa due in salita. Fatto la consegna del latte, un po’ a girare per il paese a guardare la vetrina del negozio che vendeva le bici. Passano gli anni, risparmio dopo risparmio, Bru… riesce a mettere da parte una piccola somma. Di denaro in famiglia non ne circolava, i primi vetri alle finestre la mamma di Bru… li aveva potuti mettere quando Bru… aveva già 9 anni, prima alle finestre avevano il cellophane. Ecco, che ha voglia di diventare grande di finire la scuola de l’obbligo e di iniziare a lavorare e per portare una busta paga in casa. E’ forte e robusto, la fatica non gli fa paura, trova subito lavoro e a quattordici anni è già manovale muratore. Secchi di malta su le spalle tra i ponteggi e per servire il muratore. Ecco che, con un po’ i risparmi che aveva messo da parte e la busta paga di manovale muratore, viene il giorno che va in città a comperarsi la bici che tanto aveva aspettato e tanto aveva sognato. Che fai, il ragazzo è un ragazzo di montagna, non conosce la malizia della città, lui ingenuo e puro, ci casca dentro, e l’opportunista negoziante non si fa scrupoli di rifilargli un ferro vecchio e facendolo passare per una bella bici da corsa. Ma Bru…, spingendo sui pedali di quel pesante ferro vecchio di una bici, si fa gambe cuore e polmoni. Viene che viene il momento che deve andare a militare. Entra negli Alpini. Al suo comandante gli viene a l’orecchio che Bru… è una forza della natura. La fortuna di Bru…, che il suo comandante non badava a le apparenze ma giudicava dai fatti, e che era un grande appassionato di sport. Un giorno per vederlo di che pasta era fatto, lo chiama e gli dice: alpino Bru…, devi tagliare l’erba alta che c’è in quel giardino la. Vai in fureria e fatti dare quello che ti serve. Gli danno una macchina tagliaerba, ma lui, poco pratico, gli dice al comandante: comandante mi lasci andare a casa, vado a prendere la mia ranza tra quattro ore sono di ritorno e vedrà che bel lavoro. Beh. Logico che era anche scusa per passare a salutare la mamma, e il comandante gli fa: Bru…, finiscila di sparar cazzate, ma come è che fai in quattro ore, in bici, arrivare a casa e ritornare qui con la ranza? E lui Bru…, comandante si fidi, vedrà che son qui prima di quattro ore. Difatti, allo scoccare delle quattro ore, era già di ritorno e con nello zaino anche due bei fiaschi del vino che faceva la sua mamma. Al che, il comandante, al vederlo gli dice: ma tu, tu alpino Bru… sei una vera forza de la natura. Da domani tu sei dentro nel gruppo della squadra sportiva. Tra qualche mese ci sarebbe stata la annuale gara in bici tra militari di tutti i gruppi sportivi militari. Arriva il giorno, alla partenza, gli altri tutti bei fighetti, tutti con gambe depilate, oliate, con le loro belle bici lucide e fiammanti, lui si vergognava un po’, gli sembrava di essere un pesciolino fuori da l’acqua, per cercare conforto, cercava di incrociare lo sguardo rassicurante del suo comandante, e difatti, lo sguardo del comandante sembrava che gli diceva, non stare a farti problemi, fai quello che sei capace di fare, solo quello null’altro in più. Ecco, alla partenza già è tra i primi, dopo un km a una curva cade, è l’unico a cadere, gli viene addosso una rabbia che non ti dico. Si rimette in sella al suo ferro vecchio e un po’ ammaccato e incurante del dolore inizia a riprendere a pedalare, lui solo e col suo ferro vecchio, dopo solo cinque minuti di gara, già non vedeva più il gruppo davanti a lui. Ecco che, è un montanaro, un alpino, mette giù la gobba e si lancia a l’inseguimento, ecco che dopo una quarantina di km inizia una bella salita, lui è molto staccato e tutti gli altri già a iniziare a cambiare rapporto e a salire lungo i tornanti de la salita, lui li vede a qualche tornante più sopra, poi, ecco che a uno dopo l’altro passa fuori gli altri, i fighetti, Bru… l’entusiasmo gli sale a le stelle, non smette mai di spingere, non sa quanti ce ne stanno ancora davanti, è costretto a spingere così fino al traguardo. A un certo punto vede la folla ai lati de la strada, l’arrivo era li solo a un paio di km, vedeva che la gente lo incitava e che gli batteva le mani entusiasta, ma lui non mollava, non poteva sapere che era il primo, esatto, aveva sempre il dubbio che un altro li davanti. Ebbene al traguardo finalmente aveva capito che aveva vinto la gara, il secondo stava arrivando e a più di 2 minuti di ritardo. Ecco, che una forte squadra di dilettanti lo ingaggia, è in squadra con Il Diablo, con Chiap…, il quale Chiap…. nei dilettanti diceva che, non ha mai visto uno andare forte in salita come Bru…. Poi, ecco che arriva il salto di qualità, viene chiamato nei professionisti, le cose cambiavano, non era solo che sport, era anche la farmacia, non era più il suo mondo che aveva immaginato e sognato da bambino. Questo che, quello che aveva le stimmate del campione, la sua indole, cresciuto nella semplicità delle cose, invece aveva abbandonato quel mondo che lui riteneva artificioso e falso, e per ritornarsene lassu su le sue montagne. Dove poi, Bru…, che diventato uno dei runner di corsa in montagna più forti al mondo, e di sempre. Un giorno viene invitato con un professore che scritto diversi libri sullo sport, specie, non tanto di muscoli ma che implica di come la mente è importante in una performance sportiva, esatto, non solo i muscoli. Ebbene, causa un qui pro quo con gli organizzatori della serata, non si riesce a trovare una camera d’albergo libera. L’organizzatore mortificato, gli dice, venite, vi sistemo a casa mia. Il professore sul divano e Bru…, gli dice a l’organizzatore, non preoccuparti per me, dammi una coperta e va bene così, Bru… preso la coperta, l’ha messa per terra e dopo cinque già era nel mondo dei sogni. Esatto, tale e quale agli schizzinosi tapascioni che in gara si lamentano per un nonnulla e per qualche disservizio, prendete esempio dai campioni, dai veri campioni. Adesso chiudo così, magari domani è la volta dello sport italiano al periodo del fascismo. CIAO (mauro)

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