BRESCIA EST - VALLI DEL MARMO - ALTO NAVIGLIO - VALTENESI - VALTROMPIA - FORESTA ALTO GARDA OCCIDENTALE - OLTRE CONFINE

sbrodolata che va a sparare cazzata su la catena alimentare, che va a sparare cazzata sul signor censore, che va a sparar cazzata su i politici italiani, che va a sparar cazzata sulla piazza italiana

Allora, vediamo a proposito di quel che ripensamento lockdown in Germania e fatto di andare a Elezioni ben quattro volte in due anni? Esatto, in Germania, forse questo? che in Germania il popolo risponde: nessun problema a chiudere, però, mi fai chiudere tu, mi paghi tu. Che però, visto che in Germania l’indennizzo non è elemosina che poi va a pesare anche un po’ sulle casse statali? esatto, che se per legge fai chiudere, per legge devi pagare, altrimenti? esatto, tedeschi popolo un po’ diverso del popolo di italiani? che i tedeschi per tutelare i loro diritti, si uniscono, non sono un gregge, si uniscono, fanno squadra e scendono in piazza. Questo a capirla? o è il sottoscritto che farnetica? sicuro che è il sottoscritto, che beve vino ancora al mattino. Non so se avete e se ho spiegato bene la sottigliezza, tra gregge e squadra. Allora, tanti di voi avranno visto ancora un gregge di pecore. Esatto, capita che quando una pecora si trova in difficoltà (no di lockdown, la pecora quella con vello grigio di lockdown è contenta, chiusa dentro un recinto, è proprio il recinto a proteggere dal lupo) deve arrangiarsi, nessuna altra pecora del gregge va in suo aiuto. La pecora si raduna in gregge, vive in un gregge, ma al momento di difficoltà è proprio il gregge che la lascia sola al suo destino. (non sarà mica come le partite Iva, che lasciate sole al loro destino?) Ebbene, sono a fare allenamento nella piana della Val del Rio Giava, ci sta un posto dove ci stanno diverse specie di animali chiusi in un recinto, tenuto bene, proprio un bel posto, una specie di fattoria didattica. Ebbene, ci stanno anche le pecore, sto facendo il giro e sento un gran trambusto e vedo del movimento un po’ concitato tra gli animali a quell’ora liberi nel campo recintato. Mi avvicino per vedere meglio e ecco che vedo che un oca, aveva attaccato una pecora, col suo becco gli aveva beccato il collo e non lo lasciava, e la pecora impaurita, a correre di qua e di la agitando il capo per scrollarsi da dosso la oca attaccata saldamente al collo, mentre le altre pecore del piccolo gregge, pavide e impaurite, si tenevano a distanza dal gruppo delle oche che facevano squadra. In quel momento passano li sul ponticello anche marito e moglie di Nuvolera, che abitano poco distanti, e la mogli con stupore, dice: guarda gli si è attaccata al collo e non lascia la presa, al che, il sottoscritto risponde: è legge di Madre Natura, a volte le leggi di natura sono difficili da riuscire a capire (stessa cosa di Covid 19?) Madre Natura ha voluto collocare la pecora nella parte più in basso della catena alimentare. Stessa cosa di un cavallo che più grande e grosso ma che teme il cane, che più piccolo, esatto, tutto sta a vedere il posto che ci ha messo Madre Natura nella catena alimentare. E se qualche animale piccolo fa paura a animale più grosso, esatto, è solo quando fa squadra, che ben diverso un consistente numero di individui che pensano solo a se stessi, esatto, tanti e tanti a guardare la stessa scena in televisione, ma ognuno a trovarsi di ridere o di piangere da soli isolati solitari in casa. Gregge è una cosa, squadra è ben altro, squadra vuol dire che, quando il temuto leone cattura la preda, deve poi naascondersi, deve stare attento di non farsi trovare dalle iene, che quelle vanno in branco e agiscono in branco, fanno squadra, e se trovano il leone intento con la prede tra le fauci, lo attaccano, lo fanno scappare e gli pappano la sua preda che aveva catturato. Un agire, tutti per uno uno per tutti, dove questo concetto lo si vede bene anche nel branco delle orche marine, che elaborano un piani comune e per catturare la preda, sia foca, tricheco, o giovane balena. Sono scene crudeli, scene che non si capisce perchè Madre Natura ha voluto questo, ma non stiamo a sindacare. Che fai, vuoi mettere un piccolo cervello umano fatto di materia grigia a confronti del sapere di Madre Natura. Non il piccolo cervello umano fatto di materia grigia che sa cosa è bene e cosa è male, ma Madre Natura conosce bene quel che da fare. Come è di natura che i vecchi a un certo punto diventano persone fragili, è di natura. Quello che non è di natura che le guerre le iniziano e le dichiarano i vecchi, ma che poi mandano al fronte a combattere, a perdere la vita, ci mandano i giovani. Questo che i tedeschi sono un popolo che fa squadra, non solo solo un ammasso di individui, solo che un gregge, che il governo teme il popolo squadra? e deve rivedere lockdown deciso in precedenza? perchè reputa pericolosi eventuali scontri in piazza? (voi avevate, tanti e tanti voi avevate ancora i denti da latte, esatto, il sottoscritto è rimasto uno dei pochi a conoscere la potenza della piazza. Anche perchè l’establishment lo conosce meglio del sottoscritto tal potenza, e ha imparato a disinnescare tal bomba umana, esatto, si beccano i tre o quattro con la cresta più alta e gli si fanno passare dei guai, grossi guai, in modo che, l’establishment conosce bene che ci stanno due o tre galli ma il resto della piazza sono tutte pecore, esatto, tirato il collo ai due o tre galli in piazza. Le pecore battono in ritirata a rifugiarsi nel recinto, ritornano alle loro case e a guardare ancora e una volta come sempre, a guardare passivi la televisione. Questo è solo che analisi dei fatti di quando ci stanno manifestazioni poco gradite, la prassi che si segue è sempre questa, è diventato un protocollo. Cari controllori de lo Stato, non è politica, non è cultura, è solo di far vedere la situazione in modo di altro punto di angolazione. Ma si può? sai che non lo so? magari avvisate il sottoscritto, che fa presto a chiudere bocca. Nessuno ha rispetto della legge più del sottoscritto. Che pensa te, rispetta anche se legge senza senso, più delle tre multe in dodici minuti, più di questo, che pagato multe e anche se il torto era di altra parte dei controllori e non del sottoscritto, più di questo. Ecco, caro establishment, se non si può esprimere pensiero in pubblico, non mandare il censore, una telefonata o un e-mail basta e avanza) Poi, di Israele, scusa, questa è facile da capire, quattro volte elezioni in due anni, ma quando mai in Italia? esatto, in Italia, chi arrivati sulla poltroncina in emiciclo, che vuoi, che pensano al popolo? esatto, i nostri politici italiani, una volta arrivati a mettere il loro ..ulo su quella poltroncina in emiciclo, di li si aggrappano come si era aggrappata l’oca a la pecora, e la tal poltroncina non la molla più, e fa accordi con tutti, e anche con chi giorni prima gli dava del diavolo. Esatto, i nostri politici, arrivati comodi a mettere il ..ulo su tal poltroncina, per rimanerci il più possibile, esatto, fanno patto anche col diavolo. Esatto, non sono i politici di Israele, sono i politici italiani. Esatto, ogni popolo, pardon, ogni gregge ha il pastore che si merita? Causa che oggi è in programma allenamento bigiornaliero, chiudo la sbrodolata questa, e vado di sbrodolare di una canzone. Ecco che, a tempo ristretto, allora, che di meglio e più sbrigativo commentare una canzone e sparare cazzate. Vado ancora su chi sono trai miei autori preferiti, esatto, a ispirare ancora Gaber, la canzone SUONA CHITARRA. Se potessi cantare davvero (se veramente si potesse essere liberi di esprimere il proprio pensiero, che bello se il mondo non fosse pieno di gente permalosa ai posti di comando. Comodo fare i permalosi quando si sta su una poltroncina in alto?) Canterei veramente per tutti (canterei, sbrodolerei esplicito, chiaro, e non solo sbrodolate per chi ha ..ulo e tutto il resto) Canterei le gioie ed i lutti (canterei la realtà, qualsiasi situazione, bella o brutta, comoda o scomoda, se però, nessun permaloso ai posti di comando a impermalosirsi) E il mio canto sarebbe sincero (non un cantare per convenienza di non finir dietro le sbarre. Che canto dettato per paura che qualche permaloso al posto di comando se l’abbia a prendere non per il verso giusto, dove la canzone di onestà intellettuale fa correre sempre dei rischi) Ma se canto così io non piaccio (non mi comprano i dischi, che è il meno, è che di sicuro, esatto, che non piaccio al signor censore) Devo fare per forza il pagliaccio (il pagliaccio è, purtroppo, l’unico modo di cantare e di non dar fastidio più di tanto, perché da be e bella che il pagliaccio ha nomea, gli si è appiccicata nomea di persona poco seria, un ignorante fanfarone, racconta frottole) E allora suona chitarra, falli divertire (la canzoncina orecchiabile, ballabile, come la chewing gum da masticare, contenta la gente e contento il signor censore e contenta la casa discografica) Suona chitarra, non farli mai pensare (falli divertire, falli ballare, evita i testi e le parole che poi magari vanno a far anche pensare, e poi sicuro che diventano tristi a venire a conoscenza della loro situazione, e di metterli a conoscenza degli intrallazzi del signor censore poi si arrabbiano col signor censore e poi il signor censore si arrabbia con me) Al buio, alla paura, al dubbio, alla censura, agli scandali, alla fame (non parlare nelle canzoni di queste situazioni, poi la gente si arrabbia, e se la gente si arrabbia poi scende in piazza, e poi il signor censore se la prende con me e mi fa scendere in prigione) All’uomo come un cane schiacciato e calpestato (di aprirgli gli occhi e che fargli vedere che la sua vita solo che ubbidire al suo Stato padrone, dove i doveri che ha imposto sono mille volte di più dei pochi diritti conquistati scendendo in piazza) E allora suona chitarra, falli divertire (come una droga, la musica gli dia l’illusione di gioire, alla gente e al signor censore e alla casa discografica) Suona chitarra, non farli mai pensare (non farli fermare di ballare, potrebbero iniziare a pensare, e pensando, magari accorgersi che la ricerca della felicità è solo che un’illusione vista in una fiction della televisione) Suona chitarra mia E tutti in allegria (assieme, a braccetto, oca e pecora a farsela andar bene, e in allegria nel grigio spettacolo di una macabra danza senza colore, che però piace molto al signor censore) Se potessi cantare io sento (se potessi essere libero e di non costretto a cantare canzoni omologate) Che sarei veramente contento (esatto, mi sentirei veramente persona libera in un mondo libero, dove non ci starebbe il razzismo anche nel colore del pensiero) Ed il canto sarebbe qualcosa (la mia canzone aiuterebbe anche la materia grigia della gente, di usarla, di aprire gli occhi e di fare la scelta, scelta libera senza la costrizione di guardare la pubblicità della televisione) La chitarra sarebbe una sposa (anche una cosa non solo di burocrazia, tra matrimonio e sposa ci sta bella differenza, uno è dettato dalla burocrazia, l’altro è dettato da l’amore) Ma io debbo soltanto piacere (ma se vuoi cantare qualche canzone devi, per forza, devi piacere anche al signor censore e per questo, per non aver problemi, devi travestirti da buffone) Divertire la gente e scherzare (far ballare e non di far di pensare, e il signor censore, se così, ti dice di non aver nessun timore ) E allora suona chitarra, suona i tuoi accordi (ma bada, quelli non distorti, quelli che non danno fastidio, e che fanno solo divertire) Suona più forte, che si diventi sordi (che con la musica si vada a coprire il grido di aiuto e di dolore dei nostri simili, meno fortunati, oppressi, schiavizzati, bullizzati e di non sentire il grido delle donne stuprate in ambito famigliare, esatto, in casa, e magari dal marito. Chitarra suona sempre più forte, tanto forte di non sentire la voce che a gridare a squarciagola a chiedere aiuto. Detto questo, e lo dico specie alle care amate donne, Gaber, è già dal 1959 che aveva toccato con altra canzone questo tasto. Tu, scarpette rosse mostri adesso le tette al vento, Gaber lo faceva, e rischiando, e per te, si esponeva già 60’anni fa. Ma non sono mai state tante le donne a comperare i dischi di Gaber, non sono mai state tante le donne a andare a teatro a vedere lo spettacolo di Gaber. Tante e tante di voi non erano ancora nate, tante e tante di voi avevano ancora i denti da latte. A nome di Gaber e di Pasolini, donne quelle mie coetanee, alle donne 65’enni vi dico GRAZIE, e se vi svegliavate prima no? Esatto, le persone che perché guardavano in faccia la realtà e cercavano di aprirvi gli occhi, non vi sono mai piaciuti, beate e innamorate de l’uomo forte, del macho, de l’uomo che non deve chiedere mai. Meglio se alto biondo atletico occhi azzurri e sguardo romantico, non tanto la carta gold in quel caso, che se però ci sta tanto meglio. Esatto, sai quante ce ne stanno, di quelle con le palanche che adesso possono permettersi anche il tal bel toy boy da giocarci assieme. SVEGLIATEVI DONNE, o non è ancora ora?) Tutto è già passato, è già dimenticato (esatto, e specie alle donne, avete già dimenticati chi per primi sono stati quelli a aprirvi le porte, le porte di un nuovo modo di pensare a dove la donna di non rimanere solo che un oggetto sessuale, buono solo che a far fare la schiuma al fratellino) E solo chi oggi è buono, domani avrà il perdono (ma buono per chi e a chi? forse per al signor censore? buono chi gli fa andar bene il gioco al signor censore?) Il foglio del condono (esatto, di fronte a abiura di tal canzoni, trasmettere in radio le tue nuove canzoni chewing gum da farle diventare delle hit. Oh, ce ne sono stati di casi, eccome ce ne sono stati, non fatemi mettere il nome dei protagonisti. Esatto, tanti che adesso con le palanche e più hai palanche più si è permalosi, esatto è situazione direttamente proporzionale alle palanche, più tante palanche ci stanno in tasca e anche più tanto lievita il permalosismo) E allora suona chitarra, falli divertire (divertire in quel breve momento che non stanno sul lavoro a sudare e a imprecare e a bestemmiare. Di farli divertire e di fargli dimenticare il lavoro in catena, a cottimo, a piccolo negozio che deve scontrarsi coi giganti multinazionali del settore, che però, loro, i giganti multinazionali, le tasse, esatto, non pagano le tasse in Italia, le tasse le pagano in paese loro amico di più de l’Italia. Esatto, volendo, i giganti multinazionali sono in grado, di far andar bene o male l’erario di qualsiasi Stato, e a seconda di come gli fa comoda) Suona chitarra, non farli mai pensare (a farli pensare gli causa dolore. Dolore perchè si vedono inermi di poter cambiare la loro situazione, si trovano costretti dal sistema che li ha inseriti in un ingranaggio, che se non stanno attenti a girare come vuole l’ingranaggio? esatto, vengono stritolati. L’ingranaggio della televisione è molto convincente a spiegargli la situazione) Suona chitarra ancora E tutti alla malora (suonare, ma per cosa, ma ..’ffan..ulo tutti, spero che il sottoscritto, alla riapertura delle gare non sia costretto a dire e copiare questa frase) E allora suona chitarra, falli divertire Suona chitarra, non farli mai pensare Suona, chitarra, forte i tuoi accordi Suona più forte, che si diventi sordi Suona chitarra, suona chitarra, suona chitarra 1 ABBRACCIO MANY KISSES (mauro)

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