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sbrodolata che va a sparare cazzata su furbate, gabolate, mandrakate e intrallazzi e permalosismi e abusi del potere

Il filo della sbrodolata di ieri  è Caterina Caselli, che poi lo aveva sposato Piero Sugar, l’amico di Enrico Intra, il patron etichetta discografica CGD, quella etichetta discografica che l’aveva lanciata tra i grandi cantanti con la canzone Nessuno Mi Può Giudicare, e sul palco del Festival di Sanremo (che non come adesso, forse nel ’66 si cantava ancora dal vivo) con l’acconciatura a caschetto e che gli era valsa il soprannome di casco d’oro. (dove, per il sottoscritto, così a sensazione, Caterina Caselli deve molto a Gigliola Cinquetti, che per il sottoscritto lei, la Cinquetti, a portarla alla CGD, in quanto amiche e già casa discografica della Cinquetti. Stessa cosa di un runner o di una runner che cambia società e perchè ne l’altra società ci sta l’amico o il moroso o la morosa) La Caselli. dopo anni di carriera stupenda, arrivando spesso nei posti alti della hit parade italiana, beh, anche nel modo che tutti sappiamo, tutti così, beh, quasi tutti così i cantanti italiani diventati famosi a quei tempi, esatto, copiando le canzoni degli altri cantanti stranieri, esatto e anche i tanto nominati e famosi Celentano, Morandi, Little Tony, Mina, Pavone, Patty Pravo e chi più ne ha più ne metta, esatto, tutti bravi a fare i gay col ..uletto degli altri? Dopo, quando il popolo ignorante del settore aveva capito il trucchetto, tal cantanti di tal risma sono stati anche i primi a andare in crisi. Esatto, non potevano andare avanti a ingannare i consumatori di dischi, e non avendo ispirazione, tanti e tanti andati in crisi. E allora diciamola tutta, tanti e tanti, quasi tutti quelli diventati famosi, adesso sarebbero dei signor nessuno, tanti e tanti devono la loro brillante carriera di cantanti a Mogol, devono solo che dire grazie a Mogol. Lui si geniale, che perennemente ispirato. Sai che se devo fare una lista di canzoni portate al successo dai cantanti italiani e dove ci sta lo zampino di Mogol, a iniziare adesso finirei tra un mese e ha scrivere nomi di canzoni h24 tutti i giorni. Detto questo, la Caselli, cambiati i tempi e che copiare le canzoni degli altri non pagava più, aveva sposato il suo discografico e lei stessa a diventare produttore discografico e con una sua etichetta: la Ascolto. Oltre a la voce, la Caselli, gran talento di scoprire chi aveva i numeri nel campo musicale, son tanti che ha scoperto e lanciato nel panorama della canzone italiana, meglio che non mi ci provo. Adesso è dirigente nella nuova etichetta Sugar Music, evoluzione della CGD. La fortuna a volte capita inaspettata, la fortuna per Caterina Caselli si chiama NESSUNO MI PUO’ GIUDICARE, che canzone presentata al festival di Sanremo ’66, che canzone che l’aveva fatta conoscere al grande pubblico e con la famosa acconciatura casco d’oro. (carissime, sapete quante le vostre nonne a farsi il taglio di capelli come lo aveva la Caselli nel suo periodo di maggior splendore, non riuscite a immaginare) La leggenda dice che, in origine, la canzone era stata scritta per farla cantare a Celentano, ma visto che Celentano l’aveva scartata, per scegliere quella nella quale si rispecchiava di più, la famosa e mitica RAGAZZO DELLA VIA GLUCK. (la canzone che tradotta…non so perché continuano a costruire i capannoni su capannoni che ce ne stanno tanti e tanti vuoti, e non lasciano campi da arare … cazzata ispirata da quel che visto ieri dal sottoscritto. Mangiati altri quattro campi da nuovi capannoni, quando li vicino ce ne stanno altri quattro o cinque in vendita, esatto li vicino al ponte della tangenziale. Carissimi questo è quel che si dice, esatto, il serpente malefico che si mangia la coda, costruire capannoni per una busta paga, costruire di continuo e per busta paga, e logico, che di continuo rubare campi da arare. Logico che sempre meno campi da arare e sempre più popolazione è un gioco destinato che la gente patirà la fame, senza campi dove far crescere il grano, che fai, fai crescere il grano in serra dentro nel capannone, sul pavimento cementato? È logica da intelligenti o è logica da stupidi che non riescono a vedere a un palmo dal naso? Datevela voi la risposta) Entrambi sia Celentano e sia la Caselli, si presentano sul palco de l’Ariston del Festival di Sanremo del ’66. Vincono quel Festival la coppia Gigliola Cinquetti e Domenico Modugno, con la canzone DIO COME TI AMO, ma guarda te, mi sembra vedere certe decisioni che prendono in parlamento ma che vanno contro il sentire popolo. La canzone di Cinquetti e Modugno si ferma a 300mila copie di dischi vendute, che adesso vendite così tutti ci farebbero la firma, mentre che strano, il popolo, del la canzone di Celentano, aveva comperato più di 1milione di copie e de la canzone di Caterina Caselli? esatto, anche lei aveva venduto più di 1milione di copie. (esatto, spesso e volentieri gli experti non sono in sintonia con il popolo. Sai che, non vorrei mai che alle prossime votazione il popolo facesse ancora una grande sorpresa, di rivotare e ancora comunista e nonostante che i mesi prima le televisioni a far pubblicità ai tradizionali e vecchi partiti de l’establishment che hanno portato a questo punto di infelicità del popolo? Sai che si sa mai?) Di sbrodolare di Caterina Caselli ce ne sta molto, e oltre ai vari film musicarelli, una ultima cazzata la voglio sparare, che mi da occasione di legare filo con la sbrodolata di dopo. A Caterina Caselli, gli viene affidato, a lei e a Gaber, di condurre un programma in televisione: DIAMOCI DEL TU e dove loro due, portavano a far conoscere al grande pubblico televisivo, uno a testa, un artista ancora semisconosciuto. La Caselli aveva portato uno semisconosciuto Francesco Guccini, e Gaber aveva portato uno sconosciuto Franco Battiato. Certo, il filo adesso è tanto, c’è tanto di andare a collegarsi, ma vado in direzione di sbrodolare di Franco Battiato. Battiato, tanto collegamento ce l’ha anche con il Festival Pop a l’aperto, quelli malvisti dai benpensanti, quelli organizzati dalla rivista di controcultura italiana, il mitico Re Nudo (che tradotto, nome della rivista preso da la storiella, dove solo la purezza d’animo del bambino aveva avuto il coraggio di dire quel che vedevano i suoi occhi, di vedere la realtà, che il Re era Nudo. Quando invece tutti e per paura, costretti e ammaestrati a dire che aveva indosso bel vestito. Questa storiella è oggi valida più che mai, avete capito care giornaliste filo governative pitturate di labbra rosse e tacchi a spillo) della rivista delle origini. (che ai Festival di Re Nudo tanti e famosi a salire su quel palco malvisto, esatto, tutti gli artisti che avevano il sogno di cambiare il mondo, dove nessuno a divedersi tra 1 e Zero, ma tutti uniti e solidali, felici in mezzo a altri anch’essi felici. Gaber, Dalla, Guccini, ma la sfilza è lunga dei sognatori di quei tempi, ma non mi sembra di ricordare il Morandi e il Celentano o la Mina o la Zanicchi per fare alcuni nomi e per far capire che anche ai tempi ci stavano due visoni del mondo e anche fra i cantanti italiani) Guardate che gli inizi di Battiato sono stati inizi tutt’altro che come lo conoscete adesso, e comunque artista a 360° gradi e di libero pensiero e anche passati quei anni, che adesso è stato sdoganato anche da l’establishment dei benpensanti, mentre noi dai capelli lunghi, sin dai suoi esordi lo avevamo apprezzato il Franco Battiato. Sono andato a impegolarmi, a sbrodolare di Battiato servono due settimane. Allora, solo due o tre cose: Grande amico di Gaber,  e anche tipo di bocca buona, nel senso alla mano, e nel senso di pane al pane e vino al vino. Che aveva e ha simpatia e sta dalla parte del proletariato del popolo. Che quando Francesco Guccini quando tutti e due invitati per la prima volta alla trasmissione televisiva Diamoci Del Tu che che sbrodolato prima, visto che anche Battiato di nome di battesimo Francesco, Guccini gli dice, prima di andare in trasmissione, gli dice: qui rischiamo confusione, uno dei due deve cambiare nome, mi pare di sentire la voce di Guccini quando in modenese convinceva Battiato a cambiare di nome e di farsi chiamare Franco. Cosa indovinata, esatto, che più e nemmeno la mamma a chiamarlo Francesco. Poi, la sua avversione per certo tipo di politica, quella che guarda alle palanche da mettersi in tasca, la sua avversione è nota a tutti. Tipo: Nell’estate del 1975 presenzia al Festival del proletariato giovanile tenutosi a parco lambro di Milano, sotto l’organizzazione della malvista rivista Re Nudo. Battiato partecipa assieme ad alcuni fra i più noti artisti della musica italiana del periodo, quali Guccini, Dalla, Gaber, De Gregori, Venditti. Questi, i nomi, quelli più accettabili da l’establishment, perché logico che tanti e tanti cantanti e tante band malviste da l’establishment che ci stavano e che non si nominano. Lo stesso Battiato ricorderà il periodo della controcultura italiana con queste parole è copia incolla: Trent’anni fa era molto più facile. Per dire lp Pollution  (carissimi, che ai tempi la vita era più facile non solo il sottoscritto che ha visto coi suoi occhi, andate a ascoltare i suoi primi lp, esatto quelli pubblicati dalla mitica etichetta indipendente, la mitica Bla Bla) per dire, è stato in classifica e arrivato ai piani alti della hit parade italiana. Battiato dice, disco così, oggi non troverei casa discografica che me lo pubblichi, parole sue. (esatto, ai tempi ci stava anche più tanta cultura, meno analfabetismo culturale, meno omologati dai social e dalle televisioni e dalla pubblicità) Ai miei tempi, (dice Battiato)nei festival pop a l’aperto, se vedevano già solo un bollino della Coca-Cola si sfasciava tutto. Oggi, siamo andati a l’opposto, con l’analfabetismo culturale, siamo arrivati all’apologia del marchio. Alla santificazione dello sponsor Ma pensa te, Battiato, anche primo cantante a essere invitato da un papa a cantare in Vaticano. (per certi versi la Chiesa, da un certo punto di vista, meno conservatrice, di mentalità più aperta dei giacca e cravatta e delle labbra rosse e tacchi a spillo in emiciclo seduti giulivi e pacifici sulle poltroncine, grazie a lauto fine mese, e per far cosa? Visto che riconoscere i meriti di Battiato e non di censurare la canzone di Guccini, a differenza da la radio di Stato, esatto, mentalità più aperta de l’establishment che comanda, che magari establishment che permaloso, di questi due artisti ci vedeva il male? Ma fatemi il piacere di andare a …) Poi la strofa di una canzone, forse strofa ancora attuale a epoca di Covid 19? Tra i governanti / quanti perfetti e inutili buffoni, / questo paese devastato dal dolore / ma non vi danno un po’ di dispiacere … meglio di non continuare la strofa, si sa mai. Magari il permalosimo, esatto, il permalosismo del potere sta sempre in agguato. Fortuna vuole che ci sono stati Presidente della Repubblica Italiana a guardare i fatti e di non fare processi alle intenzioni e, Battiato riceve medaglia benemerito per cultura e arte, proprio dalle mani del Presidente della Repubblica Italiana. Adesso la cazzata, ricordate di Maurizio Arcieri, che avevo sparato cazzata di sogno erotico delle donne italiane? Ecco, nel suo giro di amici, che Battiato a lui, a Arcieri, gli aveva scritto un po’ di canzoni, ma poi, quasi tutti sono e sono stati amici suoi, per dire, Lucio Dalla ha abitato tanti anni anche come suo vicino di casa. Tanti, quasi tutti nel mondo della musica e non solo in Italia, a essergli amico e a apprezzare la sua onestà intellettuale. Poi, come il sottoscritto a metter in guardia dalle malefiche palanche, dove il testo della canzone Il Serpente …Il denaro striscia come il serpente, nelle città d’occidente idolatrato, ma da qualche parte un uomo nuovo sta nascendo …oppure la canzone che denuncia la assurda situazione de l’Homo Sapiens e della Donna Sapiens …Ci crediamo liberi ma siamo prigionieri Di case invadenti che ci abitano e ci rendono impotenti Ci crediamo liberi ma siamo prigionieri … Poi a chi lo criticava, definendolo un fascista e anche per certe affermazioni e volutamente travisate come violenza di genere al sesso femminile (ma logico che i giornalisti e le giornaliste labbra rosse e tacchi a spillo mal lo digerivano, visto che erano categoria da lui disprezzata come stessa cosa lo era per Gaber. Se recupero il suo pensiero e opinione che aveva dei giornalisti poi lo posto) risponde …qualcuno si è inventato la storia per cui sarei di destra, non è vero … Dice Battiato e rispondendo a la domanda intelligente di tal giornalista, dice: Se uno legge bene le mie cose sa da tempo che sono un proletario, specie dello spirito. Sono sempre stato vicino a una certa sinistra; non certo quella sinistra totalitaria; la sinistra dei diritti e delle libertà, la sinistra di Gaber e di Fo … Poi, ecco la frase incriminata e che le donne se la sono presa a molto a male, da permalose non hanno capito che, la parola: troie, era riferita a un certo andazzo del parlamento, si riferiva a l’establishment di tal parlamento europeo e non alle donne. Ma se si dice troie, per colorare un pensiero, ecco che le donne permalose già ci vedono frase diretta a loro. Coda di paglia? La frase incriminata e che aveva pronunciato al parlamento europeo …  Queste troie che si trovano in Parlamento farebbero qualsiasi cosa. È una cosa inaccettabile, sarebbe meglio che aprissero un casino…. Una cosa che non gli va giù a Battiato come a tanti e tanti e non solo alsottoscritto, è che grazie a le palanche e a le conoscenze, che ci stanno chi lucra sulla pelle dei cittadini (situazione mascherine e siringhe e del tutto casuale) Di quella incriminata frase dice che la frase solo che colore e per far capire della corruzione dilagante che ci sta nella politica, che potere pubblico e privato si mischiano, però, sempre a vantaggio del secondo: … ci sono parlamentari che hanno accettato denaro per votare decreti e leggi dannose per il paese: questi devono essere espulsi … dei giornalisti prezzolati dice, quando c’è stato di far conoscere di più di: … bunga bunga e prostitute a casa di tal allora premier. E con la disinformazione di giornali e tiggì televisivi che tal storielle le hanno nascoste e fatte andare nel dimenticatoio e bollate come, solo che faccende private … (ma quando mai Battiato, e se che non sei giovane più nemmeno tu, quante ne abbiamo viste. L’informazione italiana è messa così: due grandi poli, il privato e il pubblico, le reti televisive e la stampa logo del serpente e le reti televisive di stato e stampa dei partiti. E tu vuoi che un giornalista giacca e cravatta o una giornalista labbra rosse e tacchi a spillo vada a parlare di situazione sconveniente per il suo padrone, vuoi che vanno a rischiare? Di dire come stanno le cose e per poi perdere busta paga? Ma quando mai. Vuoi che giornalisti giacca e cravatta e giornaliste labbra rosse e tacchi a spillo vanno a parlare male della politica di maggioranza e per poi, così più nessuno a rilasciare a loro intervista, e non potendo sbrodolare di intervista, il loro padrone logico che mandano altri e altre al loro posto. Esatto, tutto per la busta paga, ma credete ancora a giornalisti e giornaliste liberi e libere, ma quando mai. Esatto, quando accetti una busta paga hai ucciso dalla nascita la libertà di stampa e la libertà di cronaca dei fatti reali. Per una busta paga giornalisti a minimizzare o a enfatizzare di come fa comodo al padrone. E se al padrone fa comodo di inventare, giornalisti giacca e cravatta e giornaliste labbra rosse e tacchi a spillo in prima fila a inventare. Ma carissimi, ma lo sapete che le vostre opinioni e i vostri pareri è perchè leggete i giornali e guardate la tv, esatto, sono dettati dai giornalisti. Non lo sapete? Adesso lo sapete) Dice e a proposito di quanto detto prima, dice: ….Ma volete capire che a me non frega niente di quel che fanno i politici in camera da letto. Mi interessano quelli che, grazie a la camera da letto, (visto i precedenti che le donne si erano offese, usa parola camera da letto e non sotto le lenzuola) influenzano la vita pubblica, con abusi di potere, ricatti, promesse di candidature, appalti, licenze edilizie in cambio di sesso e di silenzi prezzolati. Questa è corruzione, a opera di chi dovrebbe essere immacolato per il ruolo che ricopre, a capirla …. Detto questo, sta diventando lunga, domani il filo va dalle parti dove facciamo gara col Torneo Podistico, direzione Dieci Passi Al Castello di Drugolo, dove, i proprietari, sono i famosi, esatto, i famosi baroni di medievale privilegio. Che c’è stato un periodo avevano investito affari anche in etichetta discografica, la DDD e che, tra chi sotto contratto di tal etichetta discografica, un grande amico e collaboratore di Franco Battiato, il virtuoso del violino, compositore e arrangiatore: Giusto Pio. Che dopo, Giusto Pio, mi da modo si sbrodolare di una band italiana che mi sta più a cuore, che visti live tre volte. Intanto, adesso che ispirato dalla nefandezza di situazione di abusi di potere, vado a pubblicare la canzone, quasi una rassegnazione, una bandiera bianca che i sognatori costretti a sventolare e per non morire. Ci starebbe da commentarla di più, ma già così, per chi ha ..ulo e tutto il resto, è canzone molto esplicita de l’andazzo che il popolo si è tirato zappa sui piedi da solo. Spero che le prossime votazioni ci stia un rinascimento a la pratica de l’onesta intellettuale, e di non credere alle tribune elettorali, vetrina de l’establishment di potere. La canzone è la mitica BANDIERA BIANCA, tratta da l’album La Voce Del Padrone (che quando avevo negozietto avrò venduto una sessantina di musicassette di questo album, questo la dice lunga del successo di questo disco) Bandiera BiancaMr. Tamburino non ho voglia di scherzare Rimettiamoci la maglia i tempi stanno per cambiare (parla a Bob Dylan, noi sognatori abbiamo perso) Siamo figli delle stelle (del digitale) e pronipoti di sua maestà il denaro. Per fortuna il mio razzismo non mi fa guardare Quei programmi demenziali con tribune elettorali (talk show politici? Dove le labbra rosse e tacchi a spillo sempre filo governative e mentre gli uomini contro, esatto, un gioco delle parti, per gabolare meglio?) E avete voglia di mettervi profumi e deodoranti (cambiare nome ai partiti e cambiare segretari di partito, quelli siete e quelli rimanete, volevo mettere la parola colorata, ma si sa mai che …) Siete come sabbie mobili tirate giù uh uh. C’è chi si mette degli occhiali da sole (il politico che si camuffa) Per avere più carisma e sintomatico mistero (di millantare quello che già sapete che, il bene del popolo, che però non farete) Uh com’è difficile restare padre Quando i figli crescono (che figli, a farsi ammaestrare dalla pubblicità e dalla moda vista e propinata a la televisione, e di non più vedere nient’altro, che a rincorrere egoismo e comodità) e le mamme imbiancano. (la bandiera bianca che la famiglia sventola e decreta la sua sconfitta e la vittoria dello schermo, televisione, computer, smartphone) Quante squallide figure che attraversano il paese Com’è misera la vita negli abusi di potere. Sul ponte sventola bandiera bianca Sul ponte sventola bandiera bianca Sul ponte sventola bandiera bianca Sul ponte sventola bandiera bianca. (il ponte come la nostra vita sociale, dove il ponte è sempre a unire, mentre quando sventola bandiera bianca, esatto, la fine del sogno) A Beethoven e Sinatra preferisco l’insalata A Vivaldi l’uva passa che mi dà più calorie (i testimonial in campo per far digerire i diktat del potere) Uh! com’è difficile restare calmi e indifferenti Mentre tutti intorno fanno rumore (dove l’informazione in mano ai soliti ingarbuglia la matassa) In quest’epoca di pazzi ci mancavano gli idioti dell’orrore. (quelli che pensavano e pensano di risolvere tutto con le bombe) Ho sentito degli spari in una via del centro Quante stupide galline che si azzuffano per niente (stupidi che pensano di risolvere le questioni con le pallottole) Minima immoralia Minima immoralia (società prostrata al denaro e senza più valori umani) E sommersi soprattutto da immondizie musicali. (no, … non ce l’ha con ..edez, doveva ancora essere miracolato dalla televisione. Altri cantanti presi di mira) Sul ponte sventola bandiera bianca… Minima immoralia The end, my only friend this is the end (pugni chiusi non c’è più Speranza, la note più nera, mi sa che aveva visto giusto, visto come venti anni dopo siamo andati a metterci, e ogni anno sempre peggio per via di socialità solidale) Sul ponte sventola bandiera bianca… (la sconfitta dei sognatori, e in primis del sottoscritto) 1 ABBRACCIO MANY KISSES (mauro)

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