BRESCIA EST - VALLI DEL MARMO - ALTO NAVIGLIO - VALTENESI - VALTROMPIA - FORESTA ALTO GARDA OCCIDENTALE - OLTRE CONFINE

sbrodolata che va a sparare cazzata e ancora sulla televisione, ma ultima puntata di questo argomento, almeno per il momento.

Detto che, la società è esattamente quel modello che traspare da quello che vogliono far vedere a la televisione, (esatto, se adesso ci sta più tanta violenza e delinquenza, è proprio e merito della televisione, che propone telefilm incentrati su storie di violenza e delinquenza. E per via che violenza e delinquenza è di situazione che dà tanto da lavorare a settore dei processi? a iniziare dalla guardia e dal ladro e per passare da gli avvocati e fino a chi lavora nelle prigioni?) è situazione come qualsiasi aggeggio può essere utile o nocivo a secondo de l’uso che se ne fa, esatto dipende tutto di che uso se ne fa. La crisi della società attuale, che soprattutto crisi geo politica che chi va a comandare se non è per bramosia di potere e di trarre vantaggio personale, il minimo è quello di farsi vedere di salire di gradino di casta sociale, esatto, non venitemi a raccontare la storiella che cosa fatta per il bene del paese, che tradotto un paese è una comunità, un popolo, e che strano il popolo è millenni e millenni che non è contento di chi li a comandare, ci sarà un motivo o no? colpa del popolo o colpa di chi in sella al cavallo del potere? questa è una bella domanda. Perchè prima delle votazioni, tutti belli bravi e buoni, dopo, esatto, la scusa, non le persone che abbiamo votato la colpa, ma la colpa e la scusa: non siamo noi, è il potere che cambia le persone, ma quando mai, sei tu caro che sei stato votato a cambiare, non venire a raccontare banane, che in fin dei conti, caro eletto, cosa sei bravo a fare? se dopo ti metti in mano e segui pedissequamente gli experti di settore. Esatto, come dice il mio amico ….eto, tanto vale fare ranking di experti e ogni cinque anni, chi sta in cima alla classifica, va in sella al cavallo del potere, esatto, I MIGLIORI. Detto questo, la politica di fatto ha spalancato le porte a la televisione di assumere più tanto potere, e anche decisionale, a secondo di come dipinge le storielle e di fatto il dettare di come adottare uno stile di vita e di modello sociale. La crisi conclamata della politica ha delegato alla televisione un ruolo che va ben al di la di quello per il quale era nata. La politica a delegare a questo strumento che se usato male diventa un arma, di delegare alla televisione un compito che non è suo, e per il momento, non c’è un modo di difendersi quando usato come arma di coercizione mentale. Di fatto, la televisione ha assunto il ruolo di un oracolo, che quello detto in televisione è percepito come realtà e verità assoluta, (ne l’immaginario collettivo la televisione non può mentire, ma quando mai) cosa, anzi, dogma da non discutere. Esatto, il parere detto in televisione diventa inopinabile e incontestabile. Dove, per assurdo, da veri idioti è una situazione, se non si è vecchi e malati, passare il tempo davanti alla televisione come attività di libero svago. Dove la stessa televisione si fa pubblicità da sola e va a inculcare ne l’immaginario collettivo, che guardare la televisione, esatto, è un vero e proprio hobby da praticare e per poter passare il tempo libero in modo intelligente. (vedi tal trasmissione che si basa su questo e se non sbaglio programma di sabato pomeriggio, non ricordo su che rete e che canale. Non so se avete presente buttare via davanti alla televisione un sabato pomeriggio, è forse da persone intelligenti? sai che non lo sapevo) Questo che, lo star a guardare imbambolati la televisione gli ha causato a tante e tante persone l’impoverimento di esperienze dirette con la realtà che ci sta nella vita reale, esatto, di conoscere la realtà che fatta vedere in televisione, (esatto, nel modo che vuol fartela percepire la televisione, l’hai capito questo o no? che la televisione è arma e strumento servo, in mano a chi comanda e a chi paga di più) nel pericoloso meccanismo di non più riuscire a distinguere bene, e di fare confusione tra realtà virtuale e realtà di concreta vita reale. La realtà virtuale imposta dalla televisione ha indotto le persone a seguire i modelli di vita imposti dalla televisione. Dove il telespettatore, come un insetto bipede attirato nella ragnatela, vuole identificarsi e assomigliare ai modelli, ma non veri, falsi, che imposti dalla televisione. Esatto tralasciando con cura, e con scusa, quel che è la vita quotidiana reale, quella fuori dalle mura domestiche. (esatto, anche di non far vedere la realtà delle file kilometriche di gente coda in mezzo a le gambe e con mano fuori a chiedere la carità alla Caritas. E questo è da paese civile? sai che non lo sapevo) Dove arrivati a questo punto, si è arrivati a dove si voleva arrivare, esatto a omologare la massa di bipedi consumatori, dove il pensiero di tutti, esatto, lo stesso e identico, un vestito che deve essere indossato da tutti e che deve andar bene a tutti, volenti o nolenti. Esatto, modello e taglia di pensiero che creato con lo stampino de la televisione, pensiero univoco e dettato di come fa comoda a l’establishment. Chi l’avrebbe mai detto che, la televisione, da aggeggio di intrattenimento diventasse il più efficiente e più efficace strumento di controllo del popolo che a disposizione e in mano a l’establishment, chi mai lo avrebbe immaginato? Le tante e diventate famose soap opera, (le storielle della saponetta) esatto quelle telenovele mielose e melodrammatiche che tanto piacciono alle casalinghe, esatto, che soap = da sapone. Perchè? esatto, dove le prime storielle che dovevano imbortolare le casalinghe su che prodotti di casa comperare, esatto, sponsorizzate dalle saponette. Dove e con maestria, storiella e puntata a essere interrotte sul più bello, in modo da tenere la donna casalinga costretta a farsi fare lavaggio del cervello dalla pubblicità. Le prime soap sono, manca poco, risalgono a quasi 1 secolo fa, che nate e grazie alla sponsorizzazione e proprio delle multinazionali del sapone per l’igiene e del detersivo da lavare e prodotti chimici della pulizia della casa, esatto, finanziare con la pubblicità la storiella a puntate e per imbortolare le donne casalinghe americane. Esatto, ricordate il sogno delle donne italiane di mezzo secolo fa? esatto, avere anche loro la cucina americana. Dove adesso, il legame tra prodotto e telespettatore è quello che legato a tal conduttori o conduttrici del programma preferito. Esatto, il conduttore e la conduttrice i più validi testimonial del prodotto o de l’aggeggio da vendere. Esatto, in modo di non creare tanto distacco tra programma e prodotto pubblicizzato, in modo da confondere meglio il telespettatore. Esatto, ai tempi meno scaltri e meno furbi non ci stava tanta malizia e furbizia, e tanta pubblicità era fuori dai programmi, era radunata tanta, o prima o dopo tal programma. Chi con capelli grigiobianchi non si ricorda il mitico Carosello? Ma vi rendete conto, care massaie, care casalinghe, che reputate la bontà delle cose buone da mangiare a secondo la frequenza delle volte che passano in televisione. Esatto, non il prodotto buono perché di qualità, ma buono perché lo fanno vedere tante volte in televisione. Dove come già detto anche nelle sbrodolate dei giorni passati, dove a la televisione gli è stato assegnato ruolo di oracolo e diventata depositaria di verità assoluta. Che se lo ha detto la televisione è verità sacrosanta, non è gabolata per fare fatturato, se lo hanno fatto vedere alla televisione, allora, vuol dire che è verità. Si? sai che non lo sapevo. Esatto, di fronte a la televisione siamo con armi spuntate, non abbiamo assolutamente modo di difenderci, nessuno escluso. Non c’è modo di approfondire la notizia, la notizia va via veloce, e seguita subito da altra notizia vera, e poi altra notizia vera, e poi una notizia falsa, questo è il classico modo usato per far diventare vera una balla. Questo è il sistema collaudato e usato nel lavoro sotterraneo e oscuro dei men in black. Se avrei un po’ più di coraggio e meno paura, mi piacerebbe sbrodolare anche di men in black, ma è pericoloso, quelli arrivano dappertutto. Purtroppo per l’umanità, la televisione è diventata il primo e più efficace strumento di manipolazione di pensiero della massa, del popolo, del popolino, del branco, del gregge, della popolazione. La televisione capace di far passare per vere delle menzogne, e di sviare le persone da aprire gli occhi, e invece, da l’altra parte, in grado di costruire consensi a situazione di comoda a l’establishment, imponendo stili di vita e di pensiero. Uno dei modi per omologare il pensiero del popolo, esatto, sono gli experti in tv, dove che intervistati o a partecipare a talk show, esatto, per rivestirli di più credibilità, in modo di rafforzare le loro sbrodolate, sempre inquadrati con alle spalle lo loro bella scaffalatura collezione di libri, forse che per gabolare meglio il telespettatore? in modo di avere più carisma, presentarsi con seduzione di persone experti intelligenti e competenti? che però, libri che stanno in bella vista a le spalle della inquadratura, comperati un tanto al metro, così come vale per la scaffalatura? chiamata pomposamente biblioteca personale? Ma è di logica che, chi guarda la televisione si è indotti a pensare questo, esatto, almeno quel che pensa il sottoscritto, che ripeto pensiero che vale meno di zero. Scusa, visto gli annunci del giorno di tal experti e le smentite del giorno dopo che vanno a smentire quel che loro stessi detto il giorno prima, cosa può pensare uno che ragiona con la propria testa? non solo il sottoscritto, ma uno che ragiona con la propria testa e quando mai lo trovi oramai. Ma quando mai, caro experto bravo tv, se avresti letto tutti quei libri, di sicuro adesso non saresti in televisione a farti manipolare di dire quel che fa comoda a l’establishment? Esatto, dal detto che dice: che si va in televisione solo se non si da fastidio. Adesso è copia incolla, non è farina del sacco del sottoscritto, e anche se non cambierei una virgola di questa sbrodolata. L’umanità, dopo milioni di anni di civilizzazione in lenta evoluzione, con l’avvento della televisione modificò, in pochi decenni, completamente i suoi costumi dando il via a una nuova era: «l’era della televisione». Improvvisamente la vita si trasformò, specie agli inizi, si trasformò in un «passatempo» di massa. E le persone divennero più propense a restarsene comode a casa e contente e felici di sorbire i «pasti televisivi» davanti allo schermo. Non è stato necessario attendere a lungo perché spietate campagne pubblicitarie cominciassero a strombazzare la dottrina del «consumismo». Peggio, numerose nazioni sono oggi condizionate attraverso una programmazione e una censura televisiva controllate dal governo, mezzo efficacissimo per instillare (creare modello di stile di vita e più che altro di omologare il pensiero a secondo come fa comoda) senza posa nelle masse ideologie assoggettanti. La televisione è STRUMENTO DEL POTERE. (per il sottoscritto è anche diserbante che serve a estirpare dalla testa di creare biodiversività del pensiero) Potere sui sentimenti, potere sui pensieri, potere sui desideri, potere sulla volontà e potere sulla mente di tutti. Ma quali sono le POTENZE che detengono questo POTERE? A questa domanda dobbiamo trovare una risposta. (e anche se pericoloso, le persone amanti del libero pensiero, a chi detiene questo potere c’è da dargli un nome) C’è una televisore in quasi tutte le abitazioni; numerose famiglie ne possiedono almeno due. Ma la televisione non si limita alle abitazioni private. Essa va a interferire nella educazione, nelle scuole, negli ospedali, nelle fabbriche, nei laboratori spaziali. Con una scusa, (niente da nascondere nulla da temere, che se scusa che se da un lato può essere capita, da l’altro lato viene che diventa situazione del mitico cult film GROSSO GUAIO A CHINATOWN, dove che se magari ci sta il maghetto da strapazzo, a l’orizzonte non vedo un Jack Burton che viene in aiuto al popolo. Esatto, avete presente quel occhio che nel film, che gira di qua e gira di la, e quello che vede tal occhio lo vede anche chi in sella al cavallo del potere. prova tu con quel tal occhio che ti spia di fare cose in libertà, di leggere quello che vuoi, di mangiare quello che vuoi, di guardare i film che vuoi, di giocare sotto le lenzuola come che vuoi, con tal occhio, dimmi se sei libero di fare, ecco, il pericolo del futuro de l’umanità è tra i tanti, anche questo. Di vivere come chi lo ha deciso per noi di come vivere. Lascia che il mondo diventi pieno di occhi a scrutare e che tutte le immagini finiscono a un unico cervellone elettronico con password in mano dittatoriali, poi mi saprete dire chi ragione chi no) telecamere agli angoli delle strade e nei grandi magazzini, occhi digitali che ci sorvegliano come dei controllori elettronici. Le telecamere controllano il traffico. Le telecamere ci indicano l’ora di arrivo e di partenza dei voli. Milioni di persone studiano utilizzando la video distanza. Milioni di persone si parlano a distanza continentale in video conferenze e video chiamate. (che fin tanto che il sistema non è in mano dittatoriale, è anche bello. Esatto, fin tanto che la centrale nucleare non ha problemi ò anche bello. Non fatemi continuare, se avete materia grigia da far viaggiare avete capito fin dove si può arrivare) Telecamere rivelano i complessi dettagli del funzionamento del cervello. Telecamere appositamente sistemate dirigono le bombe sui loro bersagli. Grazie alla televisione, i medici controllano i loro pazienti e le guardie sorvegliano i loro prigionieri. Satelliti televisivi messi in orbita, quali spie del cielo, sono a spiare attorno al nostro pianeta. Di colpo, una cosa inimmaginabile fino a vent’anni fa. Di colpo, questo Pianeta Terra illuminato di una luce digitale e un Pianeta Terra che non è più illuminato dallo Spirito. (non si segue più da be e bella il ritmo del tempo e delle stagioni. Ma fosse che andati a stare meglio, ma esattamente al contrario? che con tutti questi occhi elettronici digitali e con tutto questo comunicare a distanze continentali siamo forse andati a vivere con meno problemi? datela voi la risposta) Apparentemente nessuno ha più bisogno della visione spirituale, avendo sostituito l’Anima, di aver sostituito l’Anima con un Occhio. Esatto, con l’Alieno digitale occhio elettronico, che ci fa vedere su uno schermo solo quello che vuol farci vedere. La scelta di Homo Sapiens e Donna Sapiens è stata di buttare nel sacco dello sporco, di buttare nei rifiuti l’occhio dello Spirito, l’occhio dell’Anima, che è stato buttato nella immondizia e per andare a scegliere di vivere con il digitale occhio elettronico che ci istruisce tramite uno schermo (…) Esatto, in primis, tra Anima e Televisione, i bipedi Homo Sapiens e Donna Sapiens, a non di seguire gli insegnamenti della coscienza ma di andare a seguire, pedissequamente, i dettami della televisione. Adesso, ce ne starebbe ancora da continuare l’argomento, ma di colpo è argomento che, anche se affascinante, più ci penso alla situazione di alienazione che siamo arrivati e proprio grazie a mentalità aliena, più mi fa star male. Sono triste, triste a pensare che umanità siamo diventati, di come tanto bella la gioventù in passato non tanto passato, mezzo secolo fa, e di come diventato vivere la gioventù adesso, adesso che la vita è scandita dai ritmi che dettati dalla prezzolata televisione. 1 ABBRACCIO MANY KISSES (mauro) Adesso, prima di darci un taglio con argomento televisione, ma taglio momentaneo dovuto a tristezza di far confronto tra passato e di situazione ecco che prima altro regalo, faccio copia incolla da il sito AFORISMARIO.IT Trovo la TV molto istruttiva. Ogni volta che qualcuno la accende, me ne vado in un’altra stanza a leggere un libro. (Groucho Marx) Il ruolo della televisione è l’illusione della compagnia, del rumore. La chiamo la quinta parete e la seconda finestra: la finestra dell’illusione. Mumia Abu-Jamal La televisione è il trionfo della macchina sulle persone. Fred Allen La televisione è quell’apparecchio che permette a persone che non hanno niente da fare di guardare gente che non sa fare niente. La radio è il teatro della mente; la televisione è il teatro degli insensati.
Steve Allen La vita non imita l’arte, imita la cattiva televisione. Woody Allen, in Mariti e mogli, 1992 È assolutamente evidente che l’arte del cinema si ispira alla vita, mentre la vita si ispira alla TV. Woody Allen
Le maggiori differenze tra i vari canali televisivi riguardano tuttora le previsioni del tempo. Woody Allen La televisione è la prima cultura genuinamente democratica, la prima cultura disponibile a tutti e completamente fatta da ciò che la gente vuole. La cosa più terrificante è ciò che la gente vuole  – La T.V. e i media sono da molto tempo usciti dal loro spazio mediale per investire dall’interno la vita «reale», proprio come fa il virus con una cellula normale. Non vi è bisogno di un casco né di una combinazione digitale: è la nostra volontà che finisce per muoversi nel mondo come in un’immagine di sintesi. Tutti abbiamo inghiottito il nostro ricevitore. Jean Baudrillard, Il delitto perfetto, 1995 La televisione cambia radicalmente l’ambiente e dall’ambiente così brutalmente modificato i bambini traggono i modelli da imitare. Risultato: stiamo facendo crescere tanti piccoli criminali. Giancarlo Bosetti, Prefazione a Karl R. Popper e John Condry, Cattiva maestra televisione, 1996 Il maggiore pericolo della TV non sta tanto in ciò che induce a fare, ma in ciò che impedisce di fare: la conversazione, i giochi e le discussioni, tutte cose che contribuiscono moltissimo all’educazione del bambino e alla formazione del suo carattere. Urie Bronfenbrenner Alcuni programmi televisivi sono come gomma da masticare per gli occhi.  John Mason Brown (attribuito) Ogni volta che pensi che la televisione abbia raggiunto il livello più infimo, arriva un nuovo programma per farti ricredere, che non c’è mai limite al peggio. Art Buchwald La televisione ha concesso a una moltitudine di individui la grazia di reputarsi intelligenti, cosa che i libri non avevano ottenuto in trenta secoli di scrittura. Ha anche prodotto una massa di dementi, operazione che i libri non erano mai riusciti a compiere. Francesco Burdin, Un milione di giorni, 2001 Il teatro (come il cinema) ti dà gli strumenti per pensare. La televisione, al contrario del cinema (e del teatro), fa di tutto per impedirti di pensare. E ci riesce. Pino Caruso, Ho dei pensieri che non condivido, 2009 La televisione ha un difetto: è in mano agli esseri umani. Purtroppo, non si vede altri ai quali affidarla. Pino Caruso, Ho dei pensieri che non condivido, 2009 La televisione ci dovrebbe indurre a pensare, ma non ci lascia il tempo per farlo. Gilbert Cesbron, Un miroir en miettes, 1973 La televisione è una ladra di tempo: deruba i bambini di ore preziose, essenziali per imparare qualcosa sul mondo e sul posto che ciascuno vi occupa. John Condry, Ladra di tempo, serva infedele, in Cattiva maestra televisione, 1993 Se la scuola fosse più efficace, la televisione non sarebbe tanto potente. Per quel po’ di verità che la televisione comunica, c’è molto di falso e di distorto, sia in materia di valori che di fatti reali. John Condry, Ladra di tempo, serva infedele, in Cattiva maestra televisione, 1993 La televisione serve ai politici per apparire, non per essere guardata. Noël Coward, Intervista di Edward R. Murrow, a Person to Person, 1956 Ad captandum vulgus. “Fatto apposta per acchiappare le masse.” Tradotto in termini televisivi, vuol dire: “Per aumentare l’audience”. Ieri E… Cr… mi ha detto: “Se vendi tanti libri è perché ti hanno visto in televisione”. “E in Germania, allora?” gli ho chiesto io. “Perché non ti hanno visto.” (i due pesi e le due misure?) Fabrizio De André, in Guido Harari, Una goccia di splendore, 2007 La vita potrebbe essere divisa in tre fasi: Rivoluzione, Riflessione e Televisione. Si comincia con il voler cambiare il mondo e si finisce col cambiare i canali. Fabrizio De André (ibidem) Un programma televisivo per essere buono non dovrebbe mai superare i tre milioni di spettatori. Parlando di Kamasutra, la cosiddetta pecorina (l’uomo alle spalle della donna) è da considerarsi la posizione ideale: è l’unica, infatti, che consente a entrambi i partner di vedere la televisione. Fabrizio De André, in Guido Harari, Una goccia di splendore, 2007 [Popper] odiava la televisione. La riteneva pericolosa per la democrazia. In un saggio intitolato Cattiva maestra televisione dice testualmente: “Guardare la televisione può essere pericoloso. È come ascoltare Dio stesso che parla, e quello che è peggio è che colui che parla a un certo punto crede di essere Dio”. Luciano De Crescenzo, La distrazione, 2000 [cfr. citazione di Karl Popper] Oggi, se ci pensi bene, la vera dittatura è la televisione. Luciano De Crescenzo, ibidem La televisione ha ridotto il cerchio della famiglia a un semicerchio. Maurice De Kobra La televisione è l’unico sonnifero della mente e che si somministra attraverso gli occhi. Vittorio De Sica Fra 30 anni l’Italia sarà non come l’avranno fatta i governi, ma come l’avrà fatta la televisione. Giacomo Devoto, citato in Ennio Flaiano, D’ont forget, 1967/72 (postumo, 1976 e non sbagliava) La televisione è un mezzo di intrattenimento che permette a milioni di persone di ascoltare contemporaneamente la stessa barzelletta, e di rimanere ugualmente sole. Thomas Eliot, in New York Post, 1955 La televisione dormire la coscienza e la mente, ma lascia sempre insoddisfatto, come i veri sonniferi. Ennio Flaiano, Don’t forget, 1967/72 (postumo, 1976) L’oggetto sapiens per eccellenza è oggi la TV. L’avvento delle televisioni private è stato micidiale. La gente continua a nutrirsi di spettacoli televisivi sempre più carichi di luci, colori e gettoni d’oro e sempre più poveri di contenuti. E quando ci sono, i contenuti sono deleteri. Basta tamburellare sul telecomando per rendersi conto dell’enorme salto indietro fatto fare all’immagine della donna, tornata a essere soprattutto una portatrice di tette (non per niente che, per certe donne che dicono però dopo aver avuto vantaggio, di essere state stuprate? che però fanno di tutto pur di rendersi un oggetto desiderato dal maschio? che per lo scopo rifarsi labbra, tette e culo è diventato un must per certo tipo di donne?). Una sagra dell’imbecillità. La tv come gran baraccone, per dirla con Fellini. Giorgio Gaber, in Guido Harari, Quando parla Gaber, 2011 La televisione è questa «cosa» che riassume in sé tutta la volgarità del presente. Alla fine degli anni Sessanta ci fu un rifiuto generazionale, se non generale, della televisione e si cominciò a fare spettacolo, a crescere professionalmente al di fuori di essa. Fu un periodo in cui si passò dalla televisione «dominante» a una televisione «squalificante», e credo sia un passaggio destinato a ripetersi. Giorgio Gaber, ibidem La TV è meravigliosa quando è testimone di avvenimenti lontani, di spettacoli che esisterebbero anche se non ci fosse. La tv diventa invece generatrice di volgarità quando inventa il programma televisivo, cioè uno spettacolo che esiste solo in funzione della tv. È un’esposizione ad alto rischio di contagio. Giorgio Gaber, ibidem La televisione è un elettrodomestico e come tale è trattata anche da quelli che la fanno. La tv è anche uno strumento diabolico, abitua al minimo sforzo. Illude che alzare una palpebra sia partecipare al mondo. Giorgio Gaber, ibidem L’audience diventa l’obiettivo delle televisioni che, con venti milioni di spettatori, dicono di avere un grande seguito e invece non è così, perché l’adesione del pubblico è corale, ma passiva. È una presenza/assenza, una presenza massificata. Giorgio Gaber, ibidem Quarant’anni fa, più o meno, nasceva la televisione e si sosteneva che sarebbe servita ad amalgamare la penisola, a renderla più omogenea. Invece è avvenuto il contrario: l’appiattimento televisivo ha fatto peggiorare l’umanità rendendola forse più intollerante, più superficiale, più egoista. Giorgio Gaber, ibidem Se Gesù Cristo venisse da noi oggi, quasi certamente non sarebbe crocifisso. O morirebbe sconosciuto, o sarebbe invitato a un talk-show televisivo. Non darebbe più fastidio a nessuno. Giorgio Gaber, in Guido Harari, Quando parla Gaber, 2011 La fatica di leggere non può competere con la facilità di guardare, e allora, rispetto al libro, la televisione sarà il medium più amichevole perché è quello che “dà meno da fare”. Umberto Galimberti, I miti del nostro tempo, 2009 Abbandonati davanti alla televisione a inghiottire scene truculente (si calcola che in tre ore di esposizione al video si può assistere in media a dieci omicidi) i bambini, privi come sono dei mezzi emotivi necessari per elaborare la solitudine in cui sono lasciati e l’invasività televisiva a cui sono esposti, per forza diventano tristi, e allora una bella pastiglia di Prozac per tirarli su, farli apparire vivaci, e quindi, chissà per quale equazione, anche intelligenti. Ma il fondo della loro anima resta insicuro. La condizione d’abbandono che per intero li percorre, senza la speranza emotivamente fondata di una comunicazione credibile, non consente in loro la formazione di quel nucleo caldo che, ben consolidato nell’infanzia, è la miglior difesa contro l’insidia della depressione. Umberto Galimberti, I miti del nostro tempo, 2009 Il pubblico di oggi sa di più su ciò che succede in televisione che su ciò che succede nella vita. Larry Gelbart Tutto quello che vedete in televisione è falso. Beppe Grillo, Tutto il Grillo che conta, 2007 Crediamo soltanto a ciò che vediamo. Perciò, da quando c’è la televisione, crediamo a tutto. Dieter Hildebrandt Guardare la televisione è come ricoprire il tuo terzo occhio, di coprire l’occhio de l’anima con della vernice spray nera. Bill Hicks Televideor, ergo sum: se non compari in televisione, non esisti. Se ne deduce che neppure agli uomini è necessario pensare per essere. Antonio La Penna, ibidem La televisione è la dimostrazione che la gente guarderebbe qualsiasi cosa pur di non guardarsi in faccia Ann Landers La cosa terrificante della TV è che la guardi da solo. E più la guardi più la solitudine aumenta. E la solitudine è il grande problema della contemporaneità (non il Covid 19? ma il distanziamento?) Sidney Lumet, su Il Giornale, 2009 I tempi non sono diventati più violenti, sono diventati semplicemente più televisivi. Marilyn Manson  La TV è la giungla del nostro secolo. La televisione è per la mente e il pensiero un sedativo incomparabile. Trovo la TV molto istruttiva. Ogni volta che qualcuno mette in funzione l’apparecchio, me ne vado nell’altra stanza a leggere un libro. Groucho Marx La tivù allarga la conoscenza, fa accettare di tutte le più grandi porcate e restringe la saggezza. Paola Mastrocola Se mi piace la TV? Sì perché si spegne facilmente. Robert Mitchum Ogni popolo ha la televisione che si merita. Inutile lamentarsi. Mina, su Vanity Fair, 2004 Quando la televisione è fatta bene, non c’è niente di meglio; quando è fatta male, non c’è niente di peggio (caro Minow, ma chi decide se è fatta bene o fatta male, i controllori? e chi controlla i controllori? a capirla) Newton N. Minow
La TV non è così innocua come sembra. Ci sono casi di soffocamento da sbadigli e di paralisi dei centri nervosi. Lussazioni del pollice per abuso del telecomando. Piaghe da decubito, per eccesso di parcheggio in poltrona. Perdita della vista e allucinazioni visive. Crepacuore da telenovela. Stupore di schermo con tanti pixel, risultato che a tanti induce paranoia e noia mortale. Gianni Monduzzi, ibidem Lo schermo televisivo, ormai, è il vero unico occhio dell’uomo. Ne consegue che lo schermo televisivo fa ormai parte della struttura fisica del cervello umano. Ne consegue che quello che appare sul nostro schermo televisivo emerge come una cruda esperienza per noi che guardiamo. Ne consegue che la televisione è la realtà e che la realtà è meno della televisione. Brian O’Blivion (Jack Creley), in Videodrome, 1983 Guardiamo tutti gli stessi programmi televisivi. Alla radio ascoltiamo tutti le stesse cose, parliamo tutti delle stesse cose. Non c’è rimasta più nessuna sorpresa. Tutto uguale sempre di più. Solo ripetizioni. Siamo cresciuti tutti con gli stessi show televisivi. È come se avessimo tutti lo stesso impianto di memoria artificiale. Non ricordiamo quasi nulla della nostra reale infanzia, eppure sappiamo perfettamente tutto quello che succedeva alle famiglie delle sitcom. Abbiamo tutti gli stessi traguardi. Tutti le stesse paure. Il futuro non è radioso. Molto presto, avremo tutti gli stessi pensieri allo stesso momento. Andremo perfettamente all’unisono. Sincronizzati. Connessi. Uguali. Gli stessi. Come formiche. Insetti. Pecore. Chuck Palahniuk, Survivor, 1999 Se guardi la televisione di giorno, ecco il bacino di consumatori in cui rientri. O sei un alcolizzato. O un invalido. O un idiota. Nel giro di un paio di settimane, uno che pensa, si rompe di vivere da insetto intrappolato nella ragnatela. Chuck Palahniuk, Cavie, 2005 In TV la donna è considerata a tutti gli effetti un essere inferiore: viene delegata a incarichi d’importanza minima, come per esempio informare dei programmi della giornata; ed è costretta a farlo in modo mostruoso, cioè con seducente femminilità. Ne risulta una specie di puttana (labbra rosse tacchi a spillo? esatto, non quelli come Pasolini o come il sottoscritto a non tener di conto della donna. Ma a non tener di conto delle donne sono proprio quelli che invece, le donne, li amano) che lancia al pubblico sorrisi di imbarazzante complicità e fa laidi occhietti. Oppure viene adoperata ancillarmente come “valletta”. Pier Paolo Pasolini, intervista di Dacia Maraini, Ma la donna non è una “slot machine” dove giocarci, su L’Espresso, 1972 La televisione è un medium di massa, e come tale non può che mercificarci e alienarci. Pier Paolo Pasolini, Intervista di Enzo Biagi, Rai, 1971 Il cinema aiuta a sognare. La televisione impone a mettere a dormire la mente. El Perich (Jaume Perich Escala), Autopista, 1971 La televisione ti porta il mondo in casa. Ma finché la guardi, e non fai nulla, tu sei fuori dal mondo. Cinzia Pirani Al ventesimo secolo si può perdonare tutto, anche le due guerre mondiali e quelle successive, anche le sfilate di moda e le corse di formula uno, ma non il peccato di aver sacrificato il cinematografo alla televisione. È codesta una scatola vuota che mostra il mondo piatto come una lavagna e non distingue una scena di guerra da una partita di calcio. Tra i due schermi c’è la stessa differenza che passa tra il calore di un camino e un frigorifero spento. Luigi Pintor, Il nespolo, 2001 C’è una difficoltà fondamentale, interna, che è stata alla radice del deterioramento della televisione. Il livello è sceso perché le stazioni televisive, per mantenere la loro “audience”, dovevano produrre sempre più materia scadente e sensazionale (esatto, il popolo capra si ciba di programmi scadenti, i programmi quelli di qualità difficile che li capisce, ispirata da Gaber e riferita ai politici). Il punto essenziale è che difficilmente la materia sensazionale è anche buona. La televisione, potenzialmente certo, così come è una tremenda forza per il male, potrebbe essere una tremenda forza per il bene. Potrebbe, ma è assai improbabile che questo accada. La ragione è che il compito di diventare una forza culturale per il bene è terribilmente difficile. Per dire la cosa nel modo più semplice, non abbiamo gente che possa realizzare, per più o meno venti ore al giorno, materia buona, programmi di valore. La televisione produce violenza (caro Popper, la violenza e la delinquenza sono tra principali fonti che mantengono la catena di S.Antonio del consumismo, sai quanto PIL) e con le fiction e le serie e i telefilm, la televisione porta in case la violenza dove altrimenti violenza non ci sarebbe. La democrazia consiste nel mettere sotto controllo il potere politico. E’ questa la sua caratteristica essenziale. Non ci dovrebbe essere alcun potere politico incontrollato in una democrazia. Ora, è accaduto che questa televisione sia diventata un potere politico colossale, potenzialmente si potrebbe dire anche il più importante di tutti, come se fosse Dio stesso che parla. E così sarà se continueremo a consentirne l’abuso. Una democrazia non può esistere se non si mette sotto controllo la televisione, o più precisamente non può esistere a lungo fino a quando il potere della televisione non sarà pienamente scoperto. Dico così perché anche i nemici della democrazia non sono ancora del tutto consapevoli del potere della televisione. Ma quando si saranno resi conto fino in fondo di quello che possono fare la useranno in tutti i modi, anche nelle situazioni più pericolose. Ma allora sarà troppo tardi. (caro mio è già troppo tardi) La televisione ha un ruolo enorme e molto pericoloso nel processo di adattamento all’ambiente. In ciò consiste il suo immenso potere. Essa può distruggere la civiltà degli umani e per imporre il regno degli alieni? La televisione ha fatto per anni dei bei programmi e ancora ne fa di tanto in tanto. Il problema che si pone è il problema della selezione. C’è già abbastanza violenza nel mondo, non c’è affatto bisogno di aggiungere delle violenze inventate per mostrarle a gente divenuta gradatamente insensibile a qualsiasi tipo di violenza, che non sia quella fatta a loro stessi. Coloro che lavorano per la televisione non hanno sufficiente coscienza di ciò che fanno. Vogliono mostrare cose che impressionino, vogliono “essere realisti” (ma quando mai, solo che reali storie prezzolate?) Non si rendono conto dei guasti che fanno in questo modo. Karl Popper. Salotti intellettuali. Da quando il mezzo televisivo li ha riportati in auge nelle sue trasmissioni, gli studi d’accoglienza sono stati rimodernati. Peccato non si sia badato a che, anche i cervelli invitati, ospitassero al loro interno idee innovative che potessero brillare più delle coreografie. Guido Rojetti, L’amore è un terno (che ti lascia) secco, 2014 E ho guardato la televisione / e mi è venuta come l’impressione / che mi stessero rubando il tempo e che tu / che tu mi rubi l’amore / ma poi ho camminato tanto e fuori / c’era un gran rumore / che non ho più pensato a tutte queste cose. Vasco Rossi, Senza parole, 1994 È necessario allontanarsi un po’ dalla televisione. Smettere di bersi ogni giorno i telegiornali per essere informati. Oggi la televisione è utilizzata da chi la controlla soprattutto come potente strumento politico. Quindi in realtà si è solo condizionati. Vasco Rossi, La versione di Vasco, 2011 Vorrei una televisione autonoma e indipendente, come gli altri tre poteri, quello esecutivo, quello legislativo e quello giudiziario. Penso che prima o poi le persone troveranno degli anticorpi per sottrarsi al dominio della televisione. Anche perché ormai siamo quasi alla frutta. Vasco Rossi, ibidem La televisione crea cattivi cittadini. Non tanto per una questione di suoi contenuti. L’Homo videns è incapace di astrazione, sa solo di quello che vede alla TV. Ma lo Stato, la giustizia, la libertà, i diritti sono concetti astratti: come faccio a rappresentarli in immagini? Giovanni Sartori C’è un canale televisivo via cavo dedicato al tempo: ventiquattr’ore di osservazioni meteorologiche. Avevamo qualcosa di simile anche nella mia infanzia: si chiamava finestra. Dan Spencer La televisione è quell’apparecchio che permette a persone che non hanno niente da fare di guardare gente che non sa fare niente. Fred Allen Il televisore è “reale”, è immediato, ha dimensioni. Vi dice lui quello che dovete pensare, e ve lo dice con voce di tuono. Deve avere ragione, vi dite: sembra talmente che l’abbia Ray Bradbury, Fahrenheit 451, 1953 Scaldati in casa / davanti al tuo televisore, / la verità / della tua mentalità / è che la fiction sia meglio / della vita reale (esatto ti da fastidio conoscere la realtà di chi con mano fuori e coda in mezzo le gambe in fila diligente alla Caritas). Caparezza, Vengo dalla Luna, 2003 La televisione è un elettrodomestico facile da accendere e difficile da spegnere, (esatto, una droga dove crea dipendenza) Ezio Greggio Se tutti chiedessero la pace, invece di un altro televisore, allora ci sarebbe la pace. John Lennon Il televisore è il più intellettuale degli elettrodomestici, e come tutti gli intellettuali (voi mettete gli experti) è pericoloso. Infatti, invece delle camicie lava i cervelli. Cesare Marchi Gli italiani non sono un popolo rivoltoso, ma non togliete loro la televisione! Marco Oliverio (Aforismi inediti su Aforismario) La TV se l’accendi ti spegne (LA MENTE). Mirco Stefanon Il connubio di odio e di tecnologia è il massimo pericolo che sovrasti l’umanità. E non mi riferisco alla sola grande tecnologia della bomba atomica, mi riferisco anche alla piccola tecnologia della vita di ogni giorno: conosco persone che stanno per ore davanti al televisore perché hanno disimparato a comunicare tra di loro. Simon Wiesenthal    Questa sbrodolata è arrangiamento e cover personale del sottoscritto e ispirata da sito detto prima e dove ci sta photo. TELEDIPENDENTI: AUGURI, TANTI AUGURI

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