BRESCIA EST - VALLI DEL MARMO - ALTO NAVIGLIO - VALTENESI - VALTROMPIA - FORESTA ALTO GARDA OCCIDENTALE - OLTRE CONFINE

SBRODOLATA CHE VA A RENDERE OMAGGIO ALLA NASCITA, AI 100 ANNI CHE COMPIE IL PCI

Oggi, 21 gennaio di 100 anni fa nasceva il partito Comunista. Partito poi spazzato via per opportunismo di cambiare nome e per beccare più tanti voti, spazzato via da visione di paese dei balocchi, da chi diceva decenni prima il contrario, che mai avrebbero tradito il popolo e per rincorrere il consumismo. Cambiare e per dire frottole, per dire quello che voleva sentirsi dire la gente, il popolo, che aveva abboccato allo slogan dei mass media, televisione e giornali in primis. Slogan propagandistico e  che recitava, il ritornello, il refrain che, esatto, il ritornello che senza più la mentalità del comunismo saremmo andati e tutti a star bene. (che dai giornali vicino alla chiesa si andava perfino a dire che i comunisti mangiavano i bambini. Ma non era il comunismo, era stata la dittatura pseudocomunista e che ci stava ai tempi in China, ai tempi di Mao, che proprio alla visone sbagliata di Mao, i cinesi erano andati in povertà, e costretti anche a “mangiarsi” fra di loro, cibarsi dei morti, e a causa mancanza di cibo. D’altronde, in China ancora adesso esiste il detto che: qualsiasi cosa che si muove si può anche mangiare. Domandatelo a tal famoso collezionista di maratone, di quella volta che era stato a una maratona in China. Ecco che, per far presa sul popolino, la chiesa, ignobilmente, aveva approfittato delle disgrazie causate da tal dittatore al popolo. Per mantenere i privilegi di casta, la chiesa ci aveva ignobilmente tettato dentro a questa cosa, e per la bramosia di acchiappare sempre più tanti voti. Carissimi, il sottoscritto conosce bene quei tempi, dai racconti di quei più grandi) Con a avere in mano i fili delle marionette del teatrino della società civile, l’establishment, ha fatto facile a spazzare via la mentalità del comunismo dalle menti del popolo, e per andare a indirizzarli sulla via voluta dai Lucignolo della mentalità industriale. I quali, hanno invaso il Pianeta Terra di aggeggi, sempre più tecnici e sempre più plastificati, ma non solo, il colpo è riuscito e proprio e grazie alla televisione. Esatto, prima del avvento della televisione il mondo era un po’ diverso di adesso, era meno omologato, specie di pensiero, ci stava più pluralità di visione. Facendo leva che ogni individuo, esatto, quello che ama di più ogni individuo, e senza che ci stia questo non potrebbe vivere, esatto, è quella cosa irrinunciabile, l’essere accettati dagli altri, avere consenso, avere tanti like, avere tanti follower. Di questa cosa, l’establishment la rivolta a suo favore, con la televisione, ha inculcato al popolo che questa è cosa di fare a occhi chiusi quello che fanno gli altri, che solo a far questo, da subito, a seguire la moda, si diventava di persone intelligenti. Esatto, al popolo, la televisione, gli ha omologato il pensiero di come gli faceva comodo al potere, e gli ha fatto credere che, le opinione personali, erano invece opinioni personali del popolo. Carissimi, le opinioni ve le fate e solo perché leggete i giornali e guardate la televisione, e sui giornali e la televisione voi pensate che passino messaggi che vanno a far vedere la realtà? Ma secondo voi, su dove si basano le vostre opinioni? Sui giornali e la televisione passano solo i messaggi, che devono portare e volutamente un certo tipo di opinioni, che strano, forse coincidenza, opinioni che vanno sempre a favore de l’establishment. Carissimi, esatto, le vostre opinioni ve le create attraverso televisione e giornali, che da ingenui, credete che tal media riportino solo che la realtà e la verità, non pensate minimamente che invece sono strumenti micidiali in mano al potere, e che, anche se armi non cruente, fanno male, molto male a la crescita di spiriti liberi. Nel l’alveare e nel formicaio non sono tollerati gli spiriti liberi, senza schemi obbligati e predefiniti, spiriti liberi senza layout che li comanda. (che quando vedono persone di spirito libero li bollano subito con tal parola che evoca la paura, che evoca tanta paura, tanta tanta paura, che poi non si sa il perché, ma perché? (stessa capitata al disco di tal famigerata rock band, esatto, the Sex Pistols, esatto, il disco Anarchy in the U.K) perché forse parola che ha capito il gioco de l’establishment? Che vorrebbe il popolo e solo a comportarsi e a accettare zitto e diligente la sua condizione di formica? Di logico che non posto la parola, già solo a postarla, mi troverei tra due ore i men in black su l’uscio di casa. Esatto, i media, e specie la televisione paraocchi che per far vedere al popolo solo quello che a l’establishment gli fa comodo di far vedere. Esatto, la gabola, le mandrakate. Anche Pinocchio si era fatto sedurre da Lucignolo, ma arrivato al paese dei balocchi, con suo stupore ha visto tanti e tanti e tanti come lui, tutti a abbuffarsi, tutti a divertirsi, tutti a non pensare, intenti solo a giocare, e con occhi sbarrati e fissi su uno schermo e con tanto di indice e pollice a pestare la tastiera di tal piccolo schermo e di far scorrere in su e in giù tal piccolo schermo. Cosa questa che li distoglieva dal vedere che stavano man mano e pian piano, che stavano percorrendo un autostrada che terminava e finiva in un baratro, portava dritta drittenta su l’orlo di un grande precipizio. Del gennaio ho anche dei bei ricordi, di quando ci stava la Fiera Commerciale di Lonato, dove il sottoscritto, prendendo uno stand alle scuole, ebbene quel stand era una delle attività più visitate e tra i giovani, attività che, il sottoscritto era il più amato in tal settore. Mi ricordo anche di un gennaio, 23 gennaio del 2001, di quando, il Nerio RIP, mi convoca nel suo ufficio, e mi aveva fatto una vantaggiosa proposta di lavoro che non ho potuto rifiutare, sarebbe stato da sciocchi perdere tal offerta. Difatti, benedico tal giorno, tal 23 gennaio 2001 e mai dimenticherò di aver incontrato Nerio e suo figlio Dario, ai quali mi sento di sempre essere a loro riconoscente. La gratitudine verso le persone e specie se ti hanno fatto del bene, non è un optional, non è cosa che vendono al centro commerciale, o ce l’hai o non ce l’hai. Esatto, è anche grazie a Nerio RIP e a Dario che il sottoscritto tutti i mesi, senza più sudare, si trova discreta pesante busta della pensione sul comò. E speriamo che duri, perché di logico che dura fino a quando ci staranno operai e dipendenti, ma se chiudono le partite iva? e le attività? come è che andrà a diventare? Cari nonni pensionati, esatto, forse grosso Guaio A Chinatown? Detto questo, il 21, il numero del bifolco, del cafone, del contadino e del zappatore, che il numero, il numero del sottoscritto? Detto questo, quando c’erano i comunisti, esatto, ci stava anche un’altra società civile, parere del sottoscritto, società più umana, più bella. Poi, l’animo egoistico de le persone, il condividere e a distribuire il superfluo equamente, è stato sopraffatto da questo nuovo e prepotente animo egoistico, quello di rincorrere il miraggio di l’avere sempre più e anche se questo creava, da l’altra faccia della medaglia, andava a creare sempre più persone indigenti a rimanere fuori da tal visione di paese dei balocchi. Questo animo egoistico faceva chiudere gli occhi, e anno dopo anno non solo gli occhi, ma anche l’idea del Comunismo, esatto, è stata cancellata non solo dai occhi ma anche dalla mente. Ma per ricordare 1 secolo dalla nascita del PCI, ecco il testo di una canzone. Esatto, è ancora una volta la grande coppia, che l’establishment: attenti a quei due, attenti a Gaber & Luporini. Qualcuno era comunista perché era nato in Emilia. Qualcuno era comunista perché il nonno lo zio il papà. La mamma no (è sempre e ancora così, le mamme sono sempre filogovernative. Esatto, sono le guardie del conservatorismo, poco inclini ai cambiamenti, e per che nulla cambi, disposte anche a sacrificare la loro vita. Non per niente tal dittatore Gheddafi come guardia del corpo aveva staff di donne armate. Esatto, gli uomini li considerava meno fedeli e pronti a passare dalla parte del cambiamento se ne avessero ricavato vantaggio). Qualcuno era comunista perché vedeva la Russia come una promessa, la Cina come una poesia, il comunismo come il paradiso terrestre. (il paradiso, esatto, posto che, se non rompi i ..oglioni e stai sottomesso a l’establishment, vai in un posto dove tutti vivono felici) Qualcuno era comunista perché si sentiva solo. (il comunismo è mentalità che include, non è mai stata cosa di individualismo, di uno sopra e gli altri sotto. Questa la mentalità, poi, purtroppo, delusa dai fatti, che i più grandi capi comunisti, diventati più feroci anche dei dittatori che passati alla storia per le loro atrocità. Però, carissimi, il comunismo non è uno e una condizione di vita, il comunismo è una mentalità, molto ma molto migliore di quella del paese dei balocchi. Comunismo, il vero comunismo, è stato di grazia della mentalità, una mentalità che include anche i più deboli e i più fragili. Il comunismo non è la spasmodica ricerca del privilegio personale. Se il sudare è il sudare di far contenti che ci sta vicino, di spartire la felicità anche con il prossimo, per la mentalità del comunismo, questa cosa non pesa, anzi, gratifica. Questo che ci scontravamo col mio compar de spuse RIP, che lui a dire al sottoscritto, mauro, l’uomo è di natura egoista, la tua è solo che utopia che non porta da nessuna parte e che ti crea e ti creerà solo che problemi, e anche di coscienza, perchè ti parrà sempre di far troppo poco per gli altri, per il prossimo) Qualcuno era comunista perché aveva avuto una educazione troppo cattolicaAhi ahi ahi ahi (condizione furba del predicare bene e razzolare male, e chi con occhi aperti, questa cosa non la poteva tollerare, e diventava uno de l’altra parte) Qualcuno era comunista perché il cinema lo esigeva, il teatro lo esigeva, la pittura lo esigeva, la letteratura anche, lo esigevano tutti. (esatto, a un certo punto era diventato di moda dire: anch’io sono comunista) Qualcuno era comunista perché glielo avevano detto. Qualcuno era comunista perché non gli avevano detto tutto. Qualcuno era comunista perché prima, prima prima, era fascista. (salire sul carro dei vincenti, in Italia siamo dei maestri in questo sport. Ispirata da un ricordo di quel grande allenatore della specialità di marcia, che aveva visto coi suoi occhi, che quando le cose si stavano mettendo male, che hanno fatto presto i fascisti e le fasciste del suo paese a diventare comuniste) Qualcuno era comunista perché aveva capito che la Russia andava piano, ma lontano. (questa non l’ho capita. Forse lontano dalla democrazia?) Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona. Qualcuno era comunista perché Andreotti non era una brava persona. Qualcuno era comunista perché era ricco ma amava il popolo. (pochi gli esempi ma ci sono stati, e anche di ricchi e industriali che si son sacrificati per difendere i diritti del popolo) Qualcuno era comunista perché beveva il vino e si commuoveva alle feste popolari. (da la televisione e dai giornali dipinti come ubriaconi alle famose e retoriche feste de l’Unità, dove, che miseria, anche li a quelle feste ci stava la retorica del predicare bene e razzolare male) Qualcuno era comunista perché era così ateo che aveva bisogno di un altro Dio. (un Dio dove veramente considerava tutti fratelli, e non solo a parole) Qualcuno era comunista perché era talmente affascinato dagli operai che voleva essere uno di loro. (tanti si sono riconosciuti in questo, nel sudare, dove il pane era buono solo se era pane sudato) Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di fare l’operaio. (d’altra parte, ci stava la classe operaia che ne aveva pieni i ..oglioni, ma dove sta adesso quel tipo di classe operaia, quella alla Gian Maria Volontè, anch’essa sparita, adesso anche la classe operaia, diventati solo che singolo individuo alla ricerca del proprio interesse personale, basta con la storiella de l’inclusione e del collettivo) Qualcuno era comunista perché voleva l’aumento di stipendio. (esatto, fare i conti in tasca ai padroni, fargli notare la sperequazione, che poi, comprando i sindacati con regali di ogni sorta, col ricatto della busta paga, i padroni, hanno fatto un sol boccone di tal operai) Qualcuno era comunista perché la rivoluzione oggi no, domani forse, ma dopodomani sicuramente. Qualcuno era comunista perché, la borghesia il proletariato la lotta di classe cazzo. (adesso gli ideali? Ma quando mai, adesso è solo lo smartphone a l’ultima moda, è solo il ..edez e il …-Ax alla televisone. Non il sottoscritto, è il successo che riscuotono a confermare che i giovani vogliono solo quei due e che anche il governo s’era messo nelle loro mani) Qualcuno era comunista per fare rabbia a suo padre. (il papà, che cresciuto a sua volta dalla sua mamma e coi paraocchi, gli diceva al figlio di pensare solo che per se stesso. Il papà non era in grado di immaginare a un altro modello di società civile) Qualcuno era comunista perché guardava solo Rai 3. (esatto, per partito preso, coi paraocchi. La spartizione delle reti televisive e secondo il peso dei partiti di governo, e Rai 3, la meno guardata, in mano ai comunisti) Qualcuno era comunista per moda, qualcuno per principio, qualcuno per frustrazione. (alienato e frustrato sempre a cambiar partito a ogni votazione) Qualcuno era comunista perché voleva statalizzare tutto. Minchia. (il benessere deve essere comune, non delle singole persone, è mentalità strana questa?) Qualcuno era comunista perché non conosceva gli impiegati statali, parastatali e affini. (esatto, la burocrazia statale, dove si batteva e si batte la fiacca? Non conoscendo questa realtà della poca efficienza, ecco perché votava PCI) Qualcuno era comunista perché aveva scambiato il materialismo dialettico per il vangelo secondo Lenin. (indottrinato, esatto, chi indottrinato dalla chiesa, chi indottrinato dal comunismo) Qualcuno era comunista perché era convinto di avere dietro di sé la classe operaia. O cazzo. (ma poi i fatti a far vedere la realtà, quando mai, dietro no c’era nessuno, era solo, esatto, gli operai ancora che più egoisti dei padroni, scannarsi fra di loro per un tozzo di pane. E pensare che hanno in mano il potere, esatto, le votazioni) Qualcuno era comunista perché era più comunista degli altri. Qualcuno era comunista perché c’era il grande partito comunista. (c’era una bandiera dove tanti e tanti la vedevano bandiera di speranza) Qualcuno era comunista malgrado ci fosse il grande partito comunista. (qualcuno anche se la bandiera era solo che specchietto, votava PCI e ugualmente, perché mai avrebbe votato DC e anche se facevano a volte cose buone per gli operai) Qualcuno era comunista perché non c’era niente di meglio. (esatto, il meno peggio era PCI) Qualcuno era comunista perché abbiamo avuto il peggior partito socialista d’Europa. (esatto, partiti a votare da socialisti, credendo nel socialismo, delusi sono andati a votare quelli che i socialisti odiavano. Esatto, stessa e identica cosa che capiterà ai pentastellati? che hanno veramente deluso tutti e tutti quelli che li avevano votati, compreso il sottoscritto) Qualcuno era comunista perché lo stato peggio che da noi, solo che l’…anda. (esatto, anche a cambiare, peggio di così, esatto, mai si andrà a finire) Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di quarant’anni di governi democristiani incapaci e mafiosi. Qualcuno era comunista perché Piazza Fontana, Brescia, la stazione di Bologna, l’Italicus, Ustica eccetera eccetera eccetera (esatto, il segreto in mano a l’establishment, che se si tiene segreto, chi ci starà coinvolto? Forse gli stessi servizi segreti? ma ci si può fare ancora delle domande e anche in tempo di Covid 19?) Qualcuno era comunista perché chi era contro era comunista. (chi era contro l’establishment era, a qui tempi, era comunista) Qualcuno era comunista perché non sopportava più quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare democrazia. (esatto solo che gabola e mandrakata) Qualcuno credeva di essere comunista, e forse era qualcos’altro. (esatto, quelli al seguire la moda) Qualcuno era comunista perché sognava una libertà diversa da quella americana. (la prevaricazione del ricco sul povero, dove la favola raccontata col cinema, la favola americana è diventata mito. Ma siamo poi sicuri?) Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice, solo se lo erano anche gli altri. Qualcuno era comunista perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo. Perché sentiva la necessità di una morale diversa. Perché forse era solo una forza, un volo, un sogno, era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita. Sì, qualcuno era comunista perché con accanto questo slancio ognuno era come, più di sé stesso. Era come due persone in una.
Da una parte la personale fatica quotidiana e dall’altra, il senso di appartenenza a una razza, che voleva spiccare il volo, per cambiare veramente la vita. No, niente rimpianti. Forse anche allora molti, avevano aperto le ali, senza essere capaci di volare, come dei gabbiani ipotetici. E ora? Anche ora, ci si sente come in due. Da una parte l’uomo inserito che attraversa ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana e dall’altra, il gabbiano senza più neanche l’intenzione del volo, perché ormai il sogno si è rattrappito. (il layout di pagina non fa più sognare, il vedere la donna nuda blocca l’immaginazione) Due miserie in un corpo solo. Carissimi, alle prossime votazioni, il sottoscritto, di sicuro va a votare ancora PCI, Rizzo, almeno un voto lo becchi. 1 ABBRACCIO, MANY KISSES (il colore rosso è casuale, mauro)

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.