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sbrodolata che lo stato non s’è mai comportato da padre di famiglia

di come labbra rosse e tacchi a spillo sono cose de l’antichità, e de l’intelligenza dei bipedi che nel acquario coi pesci piccoli ci hanno messo i pesci grossi, i pescecani

I tempi son cambiati, e già solo da una decina di anni sono di molto cambiati. Questo periodo della storia che stiamo vivendo è il periodo del “mimetismo” di pensiero, dove che anche l’abbigliamento scelto per non far capire da che parte si pende con le idee politiche. (dove fino a qualche decennio fa l’abito faceva il monaco, a secondo di come uno o una si vestivano, si capiva da che parte pendevano) Diciamo che fino agli anni ’60 la moda de l’abbigliamento era solo che cosa per le famiglie facoltose e, per le famiglie dei ricchi ci stavano le sartorie per i ricchi. Dopo a iniziare dal dopoguerra, era timidamente iniziata la produzione di abiti dello stesso modello e proposti in varie taglie e varie tinte, esatto il pronto moda. Dove sempre più a iniziare dagli anni ’60, a sparire le sartine e le sartorie e a proliferare i negozi che vendevano abbigliamento finito e pronto a indossare. (di fabbrica in catena di montaggio) Quando il sottoscritto andava alle scuole elementari a Nuvolento ci stavano quattro negozi di merceria, esatto, quelli che vendevano i bottoni, le cerniere, il filo per cucire, la stoffa e così via, (dove mia nonna Marta una delle più brave donne del paese a cucire e a rammendare, sedici anni di collegio dalla suore, oltre che la persona con la più bella calligrafia che ho conosciuto, bravissima anche nel cucire e rammendare, dove altre donne del paese portavano a lei il lavoro da fare) ma sai che non mi ricordo di un negozio solo che di vendita abbigliamento. Adesso non ci sta più niente, nemmeno i tre negozi di merceria e nemmeno quei due negozi di abbigliamento, e nemmeno i due negozi di calzature, che erano arrivati a cavallo anni ’70. Sai che non lo sapevo che era questo il progresso. Far fare le palanche ai pescecani del commercio e agli affaristi delle colate di cemento, sai che non lo sapevo che il progresso era questa brutta cosa di aver mangiato i piccoli. (dove una volta ci stava il detto: il cassetto del negozietto è benedetto. Mentre che adesso è diventato solo che maledetto?) Ma lo sapete che una volta ci stavano le licenze e con tanto di tabelle merceologiche, e si viveva con meno problemi di disoccupazione. Esatto, non è che un negozio poteva fare il pescecane e vendere di tutto, dove adesso i cinesi, grazie a questa situazione di zappa sui piedi che si son tirati addosso gli italiani, auguri. Nel senso che, a seconda de la tipologia della merce, ci doveva stare tot superfice di negozio e se ci stava poca distanza tra uno e l’altro della stessa tipologia non era facile avere la licenza, e dopo aver fatto esame alla camera di commercio. (quanti sono i commessi e le commesse della grande distribuzione, la chiamano pomposamente così, quanti sono che hanno fatto esame alla camera di commercio? una volta chi stava in negozio era cosa da fare, una volta però) Dopo, i pescecani delle colate di cemento l’hanno studiata bella, hanno copiato da l’America, di fare i famosi Centri Commerciali. Cioè in Italia, dove si poteva tenere la porta di casa aperta, dove si poteva ancora girare di notte da soli e senza avere il timore che qualcuno ti desse una botta in testa per portarti via il portafoglio, esatto, non andava bene, bisognava copiare da l’America e andare a vivere convivendo con le paure. Dove che adesso, sono proprio gli americani a lamentarsi di come è diventata la loro società, ritornati indietro di 200 anni e ancora tanti e tanti a portare la pistola, non più nel cinturone, ma nella tasca. Esatto, non hanno mai smesso di essere i cow-boy diventati la leggenda del far west. Esatto, la mentalità è ancora quella, sopprimere chi non ti va giù. Dove che adesso, L’America, una delle nazioni al mondo con più tanti problemi di convivenza sociale. Non dal sottoscritto, ma detto dagli experti e dai telegiornali. Allora, i pescecani, bisognava agire su più fronti, oliare le Amministrazioni Comunali, poi, dopo, con nuova legge by-passate pure quelle e direttamente alla Regione a andare a oliare. Nel senso che acquistato a prezzo basso terreno agricolo, d’incanto, dopo poco, il terreno diventava edificabile diventava una vera e propria zona industriale-commerciale. Esatto, di colpo il terreno valeva dieci volte più del valore che stato acquistato (esatto, i pescecani riescono a far di questi miracoli, ma lo sai come sono bravi i pescecani a fare miracoli e in tutti i campi, non solo in colate cemento di campo commerciale) Poi, i pescecani, sono andati a oliare gli ingranaggi giusti, e per far cambiare la legge, esatto, oliare gli ingranaggi politici che muovevano il parlamento. Che tal parlamento, a dire che bisognava andare incontro al progresso, e di eliminare le tabelle merceologiche e di non star più a guardare la distanza tra un negozio e l’altro, eliminare il blocco delle licenze. (il sottoscritto aveva tutte le licenze, ingrosso, dettaglio ambulante. Ambulante per quando andavo a fare le fiere, mi ricordo ancora di quando gli ente fiera mi invitavano, in quanto ai tempi l’hi-fi car tirava molto e al sottoscritto gli facevano prezzo dello stand, prezzo di favore. E non ero l’unico che gli riservavano questo trattamento. Ecco, di colpo, a liberalizzate le licenze, di colpo è stata assassinato il valore della licenza. Dove che la licenza aveva un valore, per gli ambulanti che avevano posto settimanale nei grandi mercati, era come il valore d’avviamento del negozio, a tanti era la loro pensione. Ecco, da un giorno a l’altro, e forse perchè chi stava in parlamento non aveva papà ambulante, da un giorno a l’altro tanti e tanti ambulanti a essere stati scippati del valore della licenza. Grazie caro Stato, e se al tempo fatta legge prevedevate di risarcire tutti gli ambulanti di almeno simbolica cifra di tre milioni delle vecchie lire? era niente, era solo un piccolo gesto, ma un piccolo gesto d’amore che quando il papà fa la mancia al figlio e alla figlia. Lo Stato non è mai stato, e scusate, non è mai stato come un padre coi suoi figli. Esatto, è sempre stati un rapporto Stato/Sudditi, e con occhio di riguardo alle grandi famiglie di pescecani. Se si ha l’onestà intellettuale di queste cose bisogna pur che ci sta qualcuno a dire)  Esatto, una legge di comoda ai pescecani, che da quel momento a pasteggiare di piccoli pesci e pescioline. Non essendoci più nessun vincolo di tabella e metratura, che diceva cosa vendere, beccavano tante e tante palanche da l’affittare e vendere le colate di cemento dei centri commerciali. Proprio, che strano, che coincidenza, favoriti dalla legge che non ci stava più obbligo di superfice di distanza e di tabella merceologica, il centro commerciale è diventato il pescecane che si è pappato i piccoli negozi di vicinato del paese. (esatto, non è cosa studiata prima scentamente e a tavolino? che strano che coincidenza che è stata legge che ha favorito i pescecani e penalizzato i piccoli, che di fatto, tutti i negozietti pesci piccoli, sono stati questi pesci piccoli del acquario del commercio, un giorno, un bel giorno, il giorno del progresso, si sono visti arrivare ne l’acquario dei bei grossi pescecani, e messi dentro ne l’acquario dalla intelligente legge del parlamento. W il progresso, che in un acquario dove ci stavano tanti bei pesciolini, ci ha messo dentro dei bei pescecani, e secondo voi, l’acquario è più bello adesso? Però adesso, pescecane, sta a l’occhio, ho visto in lontananza un pesce molto molto grosso è una enorme specie e viaggia, viaggia molto e pesca, pesca molto in rete, esatto è un nuovo pesce dal nome …azon) Di fatto, morire il piccolo negozietto, è stato far morire la vita del paese, relegandolo un paese a semplice quartiere dormitorio, esattamente come in America. E esattamente come in America la popolazione si sta dirigendo e in fretta verso l’alienazione e l’infelicità. In America se non hai le palanche non fai bella vita, e in Italia e da un po’ che siamo anche noi andati in quella direzione. Dove quando il sottoscritto andava a le elementari, non ci stavano tutti gli aggeggi che ci stanno adesso, ci stavano anche meno occupati nelle fabbriche, di più nei campi, anche perché la popolazione era di meno, ma il bello che, anche se con possedere meno aggeggi, la gente era più felice di adesso, l’atmosfera era più bella, si respirava aria di cordialità più buona. La televisione si andava al bar coi amici a guardarla. Non era obbligatorio beccare le 1500€ al mese di adesso, i 5milioni di lire se una volta, per vivere felici. Magari meno comodi, ma più felici. Carissimi, da be e bella che prima Pasolini, e Gaber e Fo e Jannacci e Guccini a dire che, che tanti e tanti hanno fatto confusione, hanno scambiato la comodità per la felicità. Un popolo gregge, che attirato nel campo del padrone pescecane a brucar palanche e che però, quelle tante palanche a fine mese non gli hanno portato niente di felicità in più di quel che già aveva mezzo secolo fa. E se vediamo la partita, tra pescecani e piccoli pesci, questa rincorsa alla comodità, se non ha portato nulla di felicità in più alla società bipede, ha portato però tante e tante palanche ai padroni delle colate di cemento, del catrame, de l’industria, dove magari loro felici, ma di sicuro, adesso, e è sotto gli occhi di tutti, adesso le famiglie sono meno felici di mezzo secolo fa. Sai che non lo sapevo che era questo il progresso. Il sottoscritto, venendo da retrograda cultura hippie, pensava che il progresso era andare alla ricerca della felicità, e non che la felicità però, consisteva ne l’andare in catena di montaggio a lavorare e avendo lasciato i campi da coltivare, e che con le palanche costretti a spenderle per comperare aggeggi di plastica e plasticone e di latta e di bachelite, che l’anno dopo di buttarli via, che diventano solo che immondizia, e per comperarne degli altri più alla moda, però dopo avere passato una vita in catena di montaggio, tale e quale a la pecora brucare l’erba del prato assieme al suo gregge. Carissimi, qualcuno di voi è un runner o una runner, dove che Steve Prefontaine lo conoscono di fama, ne hanno sentito ancora di parlare, ebbene, l’animo di Steve Prefontaine era l’animo di chi la vita doveva essere una avventura da vivere, e l’animo che traspariva da quel gran scrittore tanto amato dal sottoscritto, da Jack London, il quale, nei suoi romanzi ci aveva messo la sua natura del suo spirito, uno spirito ancora libero e primordiale, una natura di spirito che diceva: Dio ha dato a l’umanità la missione di VIVERE e NON DI CAMPARE. Esatto, come l’umanità ha confuso la comodità con la felicità, ha allo stesso modo, confuso il vivere col campare. Detto che parere personale del sottoscritto, un paese con più tanti negozietti la vita era più bella e felice, al posto di questi mostri commerciali pescecani di cemento. Detto questo, ritorno ancora sulla moda. La moda si fa presto a dire moda, ma per creare una situazione di moda bisogna anche far conoscere questa moda che si vuol lanciare sul mercato, questo che fino a prima dei anni ’60 la moda non era ancora in grado di influenzare la vita del gregge bipede intelligente. Esatto, non ci era stata ancora diffusione capillare della televisione. Con l’avvento della televisione è stato possibile influenzare la moda e le scelte consumistiche dei popoli e delle nazioni. Poi, logico che visto questa forza che aveva la televisione di ammaestrare il bipede gregge di intelligenti umani, l’establishment, ha fatto presto a impadronirsi proprio della televisione e a propria comoda di rimanere in sella al cavallo del potere. Adesso, allora voglio dire alle care donne, il movimento femminista più importante era nato intorno a metà anni ’60, si distinguevano dalle altre donne perché portavano vestiti tagliati giù grossolanamente e ai piedi spesso e volentieri portavano gli zoccoletti. (scarpe grosse cervello fino, abiti grossolani ma cultura di buona fattura) Esatto, gli zoccoletti come segno distintivo delle femministe, che guardate male, sbeffeggiate, criticate, quelle che però quelle si avevano fatto fare un salto di qualità alla condizione nella quale per millenni era stata segregata la donna, dove due delle loro più importanti battaglie, divorzio e aborto, da loro sono state fatte, e non dalle donne labbra rosse e tacchi a spillo, a capirla. Non confondiamo la donna come persona con la donna seduttrice. La donna seduttrice è ferma ancora ai tempi di Licisca e di Salomè, esatto, che la leggenda narra che tra le più belle donne che ci sono state, grandi seduttrici e solo per vantaggio personale, non per l’emancipazione del sex femminile. Adesso invece, anche in questo campo, tante e tante donne hanno confuso, pensano che lo stile Licisca e Salomè, labbra rosse e tacchi a spillo, il voler a tutti i costi sedurre, proporsi sotto l’aspetto della bellezza corporea sia il massimo di libertà per il sex femminile. Esatto, sai che non lo sapevo che era questo il progresso femminile. (questo de voler apparire belle e attraenti è cosa vecchia vecchienta, risale ancora da l’antichità, da duemila anni fa, esatto, è cosa che riporta indietro la donna, di sicuro non la porta avanti. Le seduttrici, sono le donne che il male lo fanno proprio alla categoria delle donne, altro che banane) Carissime donne, se non siete costrette più a stare a casa a ninnare i pargoli e a cucinare i pranzi al maritino, lo dovete proprio a quelle donne che vestivano di rozzo e semplice abbigliamento e che calzavano gli zoccoletti, e non tacchi a spillo. Solo per ricordare, perché, già conoscete da che parte pende il sottoscritto, come difende la libertà di pensiero, allo stesso modo difende la libera scelta di come vestirsi e di come vivere. Però mi sembra anche giusto non dimenticare la storia, va be che la storia la riscrivono sempre i vincitori, va be che la storia delle donne un giorno sarà riscritta da labbra rosse e tacchi a spillo. Però, fintanto che ci sta ancora qualche testimone vivente di quei tempi, adesso non mi sembra ancora ora di cambiarla. L’argomento mi affascina e sta diventando sbrodolata lunga, magari continuo domani, per forza di cose continuo domani. 1 ABBRACCIO MANY KISSES (mauro)

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