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SBRODOLATA CHE ANCHE IL CORRERE A PIEDI MA USANDO LA TESTA

ESATTO, DAL DETTO CHE DICE: SI CORRE CON LE GAMBE MA SI USA LA TESTA, ANCHE IL CORRERE È TALE E QUALE A UNA MEDICINA DI MADRE NATURA, UNA MEDICINA PIÙ PORTENTOSA DI UN FARMACO DI LABORATORIO

Detto che l’attività motoria in situazione aerobica è tale e quale a una medicina, una medicina però naturale, di Madre Natura e non di chimica farmaceutica, logico che, la salute e le malattie dipendono entrambi anche da una predisposizione famigliare e genetica e di costituzione, dove chi afflitto da tal patologie e da tal malattie, non ne ha gran che colpa, nel senso che, la maggior parte di colpa de l’insorgere di tante malattie ce l’ha proprio Madre Natura. Però, come si possono tenere sotto controllo certe malattie con i farmaci, la stessa cosa che tante malattie possono essere tenute sotto controllo e sconfitte e proprio grazie a una attività motoria di situazione aerobica. Dove che come oramai viene fuori dalle orecchie di tutti, esatto, che l’attività motoria di situazione aerobica è una vera e propria medicina naturale, ecco che però, come un qualsiasi altro farmaco, anche l’attività motoria aerobica è una medicina che va presa con giusto a dosaggio, e che però in dose appropriata e che deve adattarsi a ogni singola persona. Esatto, ogni singola persona il suo giusto dosaggio e in base a diversi fattori, non ultimo il fattore età. Nel senso che, per un top runner, l’attività aerobica che fa il sottoscritto non gli regala nessun giovamento e che così, stessa cosa, che l’attività aerobica che fa il top runner andrebbe a far ammalare il sottoscritto. Chiarito e ancora una volta questo punto, ecco che le malattie dovute a predisposizione e costituzione, peggiorano se, che potendoci muovere, è da incoscienti se si tralascia di fare un po’ di fatica giornaliera dedicandola a una qualsiasi pratica di attività motoria. Carissimi, il sottoscritto ha lavorato vent’anni nel settore attrezzature per disabili al movimento, ecco, provate parlare con una di queste persone disabili, (disabili al correre e al camminare, ma non disabili di testa e di cervello, dove, anzi, tanti di loro il cervello a farlo viaggiare molto velocemente, e più velocemente di quello che sono in grado di far viaggiare il loro cervello i top runner) poi di sicuro forse capirete che meglio uscire a camminare o a correre o in bici, piuttosto che stare comodi sul divano a guardare la televisione. (dal detto che dice che chi esce a correre è perchè a casa ha un divano scomodo?) Certo è da dire che la vita moderna, il life style del digitale tanto amato da la Regina Aliena, che il digitale diventato tale e quale a vera e propria divinità dove tutti al suo cospetto di inginocchiarsi, il Dio Technologico. Ebbene, per la salute non è un bene. Esatto, la technologia, è questa, e purtroppo, situazione che va a penalizzare di più il popolo delle città, dove risiede l’80% della popolazione mondiale. Esatto, il caos delle città è il primo freno che si trova di fronte chi, volendo uscire a correre, e abita in città, è penalizzato nel farsi la venire la voglia di correre anche in mezzo al caotico via vai cittadino. Esatto, non tutti hanno la fortuna di abitare vicino a percorsi e sentieri lontano dal traffico caotico. E se chi abita in città dopo aver lavorato, magari lavoro sedentario e per 8h, che fai, ti imbarchi in situazione che arrivati a casa, ci si mette le scarpette e si va a correre in mezzo al traffico? Chi lo fa, è perché la molla che lo spinge a fare questo, non è solo e unicamente lo stare in salute. Esatto, chi abita in città e sopporta lo stress di prendere l’auto e di recarsi in un altro posto per praticare attività motoria, esatto, perché la corsa a piedi è il suo hobby e lo pratica come sport. Non ce ne stanno di banane, l’impiegato statale che tornato a casa a tutt’altro hobby che non lo sport, difficile che riprende l’auto e va fuori città a praticare attività motoria. Quando va bene, e purtroppo non c’è alternativa, e comunque una buona e sana alternativa, esatto, è di frequentare una palestra e in città ce ne stanno, eccome ce ne stanno (o sarebbe meglio dire ce ne stavano?) Dati riferiti a anno 2003, la popolazione che dedica meno di mezz’ora al giorno a fare attività aerobica a l’aperto, esatto, anche il camminare, sono il 60%. Adesso, arrivati a anno 2021, più che le gambe, la popolazione preferisce usare le rotelle, e con monopattini & affini, penso che la percentuale, in questi ultimi 17 anni di sicuro peggiorata. Se già solo nel 1990 chi andava a scuola e che non usava i mezzi erano il 70%, adesso grazie ai genitori che li portano in auto fino su il cancello della scuola, e per non far affaticare i loro bambini, poverini, la percentuale di chi usa la bici o le proprie gambe è calata al 25% in soli 15 anni, e se facciamo statistica adesso, dal 2003 e confrontarlo col 2021, quanti saranno chi va a scuola con le proprie gambe o con la bici? Uno studio del anno 2001, venti anni fa, dice che in aumento l’obesità infantile, e se studio di 2021, sai che tal nuovo studio direbbe che le cose ancor di più peggiorate per quanto riguarda la salute dei bambini. Lo stesso studio mette in relazione le cardiopatie con il consumo giornaliero di calorie, e meno si consumano calorie più si alza la percentuale di rischio cardiopatie. Lo studio fa notare che, e minimo, si dovrebbero consumare per via del fare attività fisica aerobica, almeno, non meno di consumare 2000Kcal la settimana. Sapete con Training Company quante Kcal stimate consumate con l’allenamento al Pirello di ieri, 18km e dislivello positivo totale 1200mt di quota e 2h e mezza di allenamento. Detto non dal sottoscritto ma da app de l’Adidas applicata sullo smartphone, sapete? Va beh che per me la app ha esagerato, ma abbiamo terminato allenamento veramente stremati dalla fatica, e la app aveva sentenziato consumato 1500kcal, e in un solo allenamento. (dove che in certe gare, gli atleti di alto livello, arrivano a consumare anche 9000Kcal a tappa) Che quando a Daniela gli avevo detto che avevo sbagliato stradina di ritorno, e indicando di fare altra stradina alternativa, per paura che poi allungavamo ancora, perentoriamente aveva esclamato: No mauro. (dove il sottoscritto più stremato di lei dalla fatica di questo allenamento) Ecco, se siamo stati attenti alla sbrodolata di prima, che a ognuno la giusta dose di allenamento, ecco che, non tutti possono mettersi nella testa di fare questo tipo di allenamento, bisogna arrivarci per gradi. Arrivati a l’auto in sosta, a Daniela gli dico: sei stanca? E se ti dicessi di ripartire e rifare ancora una volta questo giro? risponderesti di: NO grazie? Pensa te, che gli ultratrail man&woman runners, il giro che facciamo noi, in gara lo ripetono per ben 9 volte, quelli che fanno le 100miglia trail in America, esatto, 160kmsu e giù dalle montagne. (dove la più famosa è la 100miglia Western States California, e che di chiudere 160km in 24 ore, e noi ci siamo stati dentro al pelo, ma media su 18km, e ripetere tal giro per nove volte sicuro che non ci saremmo riusciti in sole 24h) E invece quelli che fanno le 50miglia, gli 80km trail lo stesso giro che abbiamo fatto noi stamattina lo ripetono quattro volte e mezza. Altra domanda, secondo voi, dove sta l’atleta? in chi vince e inzuppa il biscotto nella tazzina della bella bionda in gambe larghe e che aspetta vogliosamente oltreoceano o magari a chi corre in pista per pochi minuti, o l’atleta invece lo si vede nel ultratrailman&woman. Provate entrambe tutte queste tre situazioni, poi avrete anche la risposta. Non è del sottoscritto, ma di un grande, grandissimo ultratrailman runner, esatto, di Dean Karnazes, dove che la sua storia già l’avevo sbrodolata. Dove che a la domanda del giornalista che gli chiedeva come ci si sente dopo aver corso in  montagna per 160km, come è che ci si sente? e lui, Dean Karnazes, gli risponde: prova anche tu, dopo vedi che la risposta te la dai da solo. Che però, il nostro Marco Olmo, più stagionato di lui molto più stagionato del famoso ultratrailman runner americano, e anche di chi quel anno aveva vinto il titolo ultratrailman runner de l’anno, a questi due americani il nostro Marco Olmo li aveva bastonati e vincendo la gara trail più famosa d’Europa, esatto, la UTMB, e dove invece i due campioni americani costretti al ritiro. Sta diventando sbrodolata lunga, e sono solo a pagina ventisei del libro, mi sa che le puntate di questo argomento diventano tali e quali a una soap televisiva, ne avrò di sbrodolare e prendendo ispirazione da questo libro, almeno e per due anni ancora. Domani altra puntata. CIAO (mauro)  

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