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running: tra moda e invidia

(storia di un giornalista frustrato che a parole miccava spesso il biscotto nella tazza e proprio mentre un runner stava facendo il suo allenamento quotidiano)

Un salto nel recente passato della corsa a piedi mi fa vedere i cambiamenti del costume della società degli homo sapiens in fatto di corsa a piedi. Adesso correre a piedi è diventato una moda, una bella moda salutare, ma non è sempre stato così. Non andiamo lontano lontano nel tempo, fermiamoci a 50’anni fa, esatto, ai primi anni ’70. A quel tempo il correre a piedi competitivo era cosa praticata da pochissimi (la prima gara di corsa a piedi del sottoscritto anno 1969, esatto, i Giochi della Gioventù alle medie di Molinetto. Il prof. di educazione fisica mi aveva dirottato sui 1000mt. settimo arrivato col tempo di 5’37’’) e praticato solo da chi perchè atleti dotati di una buona qualità. Esistevano anche allora le non competitive, che radunavano centinaia e centinaia di tapascioni e camminatori, esatto, pura aggregazione di persone senza nessuna velleità competitiva. Ma il settore competitivo, quello era tosto. Già andare a 4’15’’ a km a quei anni si era in fondo al gruppo dei pochissimi iscritti alla competitiva. (adesso viaggiare a 4’15’’ a km arrivi davanti a più della metà dei runners in gara. Questo forse il motivo che dopo qualche gara in gioventù il sottoscritto ha abbandonato? o è stato forse per la musica rock? sta di fatto che a correre a piedi si è sempre a tempo, mentre quelle gloriose rockband che hanno fatto la storia della musica non ne ritorneranno più di uguali. Anche perchè i tempi erano diversi, si respirava aria di libertà, e non aria di timore e paura come c’è adesso e tutti con le mascherine. Carissimi giovani, volete mettere la gioventù di quei tempi con la vostra? la vostra vita sa tanto di virtuale, quella della nostra generazione era fuori casa e a contatto stretto con gli altri. No, non c’è paragone) Il settore competitivo era composto da un numero ristrettissimo di runners (ai tempi chiamati: podisti) ma di medio alta e buona caratura. Al momento, non mi viene in mente nessun competitivo che viaggiava sopra i 4’15’’ a km in gare di 10km. Uno si, Andrea Pini, ma a quei anni doveva portarsi appresso 1 Quintale, poi, anno dopo anno è calato di peso, e una volta calato di peso e in concomitanza dello scadere un poco la qualità generale dei corridori a piedi, Andrea, è diventato uno dei più forti runner di categoria della provincia e credo che qualche maglia di Campione Provinciale c’è l’ha nel cassetto. Per dire, il sottoscritto per arrivargli davanti ha dovuto aspettare che Andrea compisse i 60’anni. Un altro esempio? Allora, ai tempi, a Brescia, si organizzava (il Club S.Rocchino, allora con primo nome, C.S. Bar Caldera Bibite Cristini, e nome sostituito l’anno dopo con nome definitivo) una delle corse a piedi competitive più importanti della provincia e non solo, ebbene, anno 1973 i partecipanti n°46, dei quali tre fuori tempo massimo, e uno dei tre lo conoscete bene, no? ma ho parlato prima, esatto Andrea. che poco tempo dopo, poco più di sei mesi 1974 in gara provinciale a Bovezzo si classificava al 23° posto, esatto, ultimo posto dei numero ventitre partecipanti iscritti. Riuscite allora a immaginare che partecipazione ci stava a una gara competitiva? e a immaginare la qualità dei runner degli anni ’70, o no? (le categorie non esistevano, perché, che fai, fai categorie con una cinquantina massimo di partecipanti? Esatto, stessa cosa del Torneo Podistico) Alla gara competitiva, ai tempi della sua prima edizione, la più partecipata di Brescia, ebbene, n°46 partecipanti e l’ultimo classificato ha chiuso in 52 minuti, che gara di 12,5km, vuol dire che ha viaggiato a 4’15’’ a km. (Gianni Poli allora 16enne, 35° in 47’55” Già che ci sono e che il gossip tira su l’audience, metto anche altri nomi che conoscete e che hanno fatto la storia della corsa a piedi bresciana e non, sono: Franco Volpi 2° in 39’10”, otto secondi in più del vincitore, Aldo Tomasini. Luigi Conti 3° in 39’25”, quello che era stato scelto al posto di Volpi alle famose Olimpiadi di Roma. Rino Lavelli 6° in 39’48”, che era stato capitano della nazionale di atletica alle Olimpiadi di Melbourne. Costantino Felter 9° in 40’07”, presidente e patron del comitato Gardesano. Stefano Lazzaroni 21° in 42’37” Campione Italiano Assoluti di corsa in montagna a staffetta. Gianfranco Bargnani 37° in 48’24”. Maurizio Ruffoni 39° in 50’40”. Ebbene su quarantasei classificati nei primi dieci solo tre della provincia. Della classifica generale su quarantasei della provincia in n°27, a conferma che quella era gara di alto spessore le squadre a partecipare: Carabinieri Bologna, Pro Patria Milano, Super Tex Torino, – avrei preferito super sex ? – Libertas Mantova, Radici Leffe, Intermobili Casazza, Quercia Rovereto, Pro Sesto, Fiamme Gialle Padova, Atl, Schio. Non so si vi siete fatti idea che se correvano solo quelli di Brescia che gara era. Ai tempi era così, non era uno sport di moda) Tutto documentato, da archivio storico della gloriosa società Club S.Rocchino. (che ai tempi, anno 1994 mi aveva onorato invitandomi alla festa del loro 25° di fondazione e mi avevano fatto dono di questo stupendo archivio storico) Poi, ai nostri giorni, la moda della corsa a piedi ha fatto lievitare vistosamente il numero di persone che praticano per hobby questo più che salutare sport. Adesso, ai nostri giorni, sono tantissimi quelli che corrono a piedi, e sono guardati anche con un po’ d’invidia. Però, c’è un però, seppur con una base di praticanti molto più vasta di un tempo passato, almeno di 50 volte di più, la qualità non è migliorata, anzi, mio parere personale, la qualità è peggiorata, la qualità è scaduta e scaduta di molto. (cosa e argomento che già avevo toccato con dire del l’incontro con l’ex runner Ogna. Per me il motivo è da ricercare nella poco salutare ricerca delle comodità) Esatto, se visti giorno dopo giorno, i cambiamenti sono meno evidenti, ma se fai differenza decenni con decenni, eccome li vedi i cambiamenti che ci sono stati nel settore della corsa a piedi. C’è da dire che decenni fa, l’invidia che nutrivano i giornalisti nei confronti dei runners era molto più accentuata di adesso. (logico, che i giornalisti non son stupidi più di tanto, capiscono che va contro il loro interesse attaccare una moda, da be e bella che alcuni giornalisti sono servi del l’establishment) Specie decenni fa, si vedeva a pelle l’invidia di alcuni (ma non di tutti, anzi, arrivo a dire che ai più tanti giornalisti dei runners non glie ne può fregar di meno) e ritenuti autorevoli giornalisti, l’invidia che avevano nei confronti dei runners era fuori ogni legittimo sentimento di antipatia. Che magari forse pensavano questo? Ovvero, questi qua che corrono a piedi ..zzo questi qua invece di andare a comperare il giornale o invece di star seduti sul divano e vedere la tv, invece di star a leggere e a ascoltare in tv le ..tronzate che mi pagano per dirle e scriverle sui giornali, questi qua si permettono la libertà di correre, la libertà di non starmi a leggere e non stare sentirmi in modo incantato e sedentario mentre io mi pavoneggio in tv con le mie ..tronzate pagate e pagate profumatamente? Non sia mai, e visto che per la massa sono come l’oracolo, ecco che a questi qua della corsa a piedi, adesso, li vado a sbeffeggiare, così imparano. Una lezione che gli sta bene. Lasciamo perdere quel giornalista zoppicante che, visto il suo problema deambulatorio, aveva magari anche un’invidia e risentimento in più. (poi, ce ne sono stati e ce ne sono di giornalisti di professione e che sono anche ottimi runners. Uno di questi giornalisti di professione e anche ottimo runners, che era tedesco e RIP, andava a dire e a scrivere che, tre grandi nemici hanno i runners, sono: in primis i giornalisti, e se detta da un giornalista di professione, magari qualcosa di vero c’è. Gli altri due nemici: il traffico e i quattrozampe da guardia nel loro territorio) Che logico che la clientela del giornalista è per lo più clientela di sedentari, e se vedono che c’è chi pratica attività motoria o sportiva, è anche logico che hanno meno tempo di leggere le loro ..tronzate, e quello che gli detta e gli ordina chi a questi giornalisti gli fa la busta paga. (da be e bella che ci sono giornalisti che sono solo che zerbini e servi del potere) La busta paga del giornalista segue l’andamento del audience dei suoi lettori o ascoltatori. Questo il motivo che ce l’hanno coi runners e con gli sportivi amatoriali in genere? perchè non comperano il giornale? (perché è logico che gli sportivi quelli professionisti non son presi di mira dai giornalisti, i giornalisti prendono di mira solo gli sportivi per hobby, che non li vogliono vedere impegnati in altra attività se non seduti sul divano a guardarli in tv o a leggere le loro ..tronzate) Detto del giornalista che toccato in prima persona sulla non completa sua efficienza di deambulazione, magari è in qualche modo cosa capita, da dove arriva e nasce il suo astio, vediamo l’intelligenza del altro e famoso giornalista, RIP da un paio di settimane o poco più. Altro e famosissimo giornalista, della stessa risma del suo maestro. Una persona e spero che si capisca che stigmatizzo e ricamo un po’ l’articolo, (è l’articolo apparso sul giornale che prendo di mira, perché della persona non so proprio che dire) Dalla sua scheda mi sono fatto una mia idea e non è detto che è quella reale e giusta. Però, leggendo la sua scheda, mi son fatto l’idea che tutto faceva e per mettersi in mostra. Decine e decine di libri, centinaia e centinaia di apparizioni in tv. Adesso pubblico e commento un suo articolo apparso sul giornale di quasi venti anni fa (e visto di come è aumentata la schiera degli sportivi per hobby, questo a conferma che il suo articolo era solo che pieno zeppo di ..tronzate e di livore per quello che forse lui non era assolutamente in grado di fare e che però gli sarebbe piaciuto fare? Dopo questo articolo sempre più persone hanno abbracciato l’hobby della corsa a piedi, questo a testimonianza che, quello che ha scritto non è servito a far desistere le persone dal correre a piedi, anzi, è avvenuto il contrario) Inquadriamo meglio tal giornalista e scrittore? e ancorman in diversi programmi tv, in compagnia anche di notissimi conduttori di programmi tv. Ebbene, la sua scheda mi fa presumere che da sempre a cercar raccomandazioni in alto loco. (a me persone così già mi danno allergia, non so a voi) Per inquadrare meglio il personaggio, c’è da sottolineare che è andato in grande depressione in tre momenti della sua esistenza, vivere è altra cosa. Per puntare sempre più in alto, e forse, pensando di ricavarne grandi vantaggi, si iscrive alla massoneria, alla famigerata Loggia P2, di Licio Gelli. Questo inquadra bene il tipo di personaggio, che per vantaggi personali non esitava a fare da zerbino e il servo dei potenti? Ecco che, con questo articolo dimostra tutta la sua acredine verso il mondo della corsa a piedi e di chi fa sport in genere. Con l’articolo che vado a commentare, il tal famoso giornalista, si prende anche l’arroganza di sbeffeggiare i runners. Detto questo, vediamo l’articolo, qualcuna è mia parola ricamata ma è il succo 100% dell’articolo in questione è questo, 100%, e è pubblicato sul quotidiano di ….. (riprendo un editoriale del direttore di una famosa rivista, ai tempi, è stato anche uno dei più forti runners italiani e che però non ha risposto per le rime a tal giornalista) Il nostro caro e amato giornalista, RIP. Peccato, perché adesso la cosa che vado a riportare con questa sbrodolata per certi versi perde un po’ di forza adesso che non è più tra noi. Il famoso giornalista e scrittore descrive la situazione che vive girando la sua città di residenza, che è la città di Roma. Dice: una parte dei cittadini romani ama praticare quel esercizio esecrabile (che vuol anche dire: ripugnante, abominevole, riprovevole, condannabile deprecabile) di correre a piedi. Questo esercizio consiste nel correre una oretta e più, e qualche pazzo, perché di pazzi si tratta, qualche corridore a piedi più pazzo di altri corre anche per due ore e più. Ma li avete mai visti questi aspiranti suicidi? Li noti anche dal vestiario, ridicoli, scarpe da tennis, canottiera e brachette corte. Quando incontrate queste ripugnanti persone, non solo li riconoscete dal ridicolo vestiario, ma e soprattutto, dal fiatone, la lingua in gola e grondanti di sudore, che se ti passano troppo vicino si rischia, di controvoglia, di fare una schifosa doccia di sudore. I loro posti preferiti sono i parchi, le stradine fuori mano e le periferie, ma tanti, di queste abominevoli persone, si vedono proprio in città. Corrono a piedi in centro, con brachette corte, esatto, regalando alla città, agli occhi dei turisti, un gran brutto vedere, mancanza di decoro. Sapeste, cari lettori, quante vittime miete ogni hanno questa insensata pratica del correre a piedi. Ho visto anche anziani e giovani mettersi la mano al petto e stramazzare per terra, occhi sbarrati, il cuore a pezzi (il caro giornalista si dimostra in tutta la sua ignoranza. Correre a piedi fa bene al cuore, è consigliato dai medici correre a piedi. Ma forse tu, mio caro bel giornalista, questa cosa che fa bene al cuore l’hai volutamente voluta nascondere?) e la bava alla bocca. Quante ne ho viste di ambulanze caricare in barella questi ripugnanti corridori a piedi e a correre a sirene spiegate verso i Pronto Soccorso de l’Ospedale. Dove solo i più fortunati riprenderanno conoscenza, apriranno gli occhi e in grado ancora di parlare. Adesso, pensando di fare lo spiritoso usa il sesso come scusa anche per sbeffeggiare tocca anche il tasto del sesso. (bella differenza tra il sottoscritto e il famoso giornalista, trai i due modi di usare il sesso, il sottoscritto lo usa in qualche modo e anche per far comprendere meglio la situazione, il famoso giornalista invece usa il sesso per ridicolizzare chi corre a piedi) Adesso, chi fa sport, sappia a quali repentagli si espone e di che piaceri si sta privando. I piaceri sono quelli di sostituire quella ora di correre a piedi con altrettanto tempo sotto le lenzuola in compagnia della moglie o di altra bella leggiadra fanciulla o donna. E se anche al runner capitasse l’occasione di un incontro amoroso, dopo la fatica insana della oretta del correre a piedi, sicuro che il ridicolo runner, sotto le lenzuola, sicuro farebbe cilecca. Il solo esercizio fisico che da sempre raccomando e che è da persone intelligenti, è l’esercizio fisico sotto le lenzuola, nel l’intimità del talamo e del l’alcova. Che sia esercizio fisico con la propria moglie, o meglio ancora, con la moglie di chi nel frattempo è a correre per la città in brachette corte. Chi corre a piedi, da stupido, invece di preferire di sudare nel letto facendo esercizio fisico in compagnia di una donna, preferisce sudare in brachette corte e canottiera correndo senza una meta in giro per la città. (chissà perché non gli sfiorava l’idea che anche a tante donne gli piace a correre. Anche se c’è da dire che, una ventina di anni fa, di donne che correvano a piedi ce ne stavano sicuramente di meno, sulle dita delle mani e guardate con disprezzo, delle ..oie, esatto, eravamo a tal punto di civiltà. Le persone con la mentalità di tal giornalista erano molto di più di adesso, e le donne, ai tempi passati, si facevano condizionare di più dai benpensanti. Poi, proseguendo col tal articolo, profumatamente pagato, il famoso giornalista fa vedere ancora una volta di più la sua ignoranza. Caro famoso giornalista, ma non ti passava per la testa che a stare seduto in casa sul divano, a vedere in tv, magari i tuoi istruttivi interventi, sicuro che di occasioni non te ne capitano. Che magari a correre fuori, in città, magari, qualcosa può anche capitare, non tutti i giorni, ma più spesso di come non immaginavi tu. Ma poi, caro e famoso giornalista, pensavi forse di essere più oggetto di desiderio sessuale tu di un runner? Ma quando mai, un runner è oggetto di desiderio e anche fino a settant’anni e passa, e sai perché? esatto, perché il fisico è ancora atletico e scattante, in poche parole, perché nonostante l’età ce la fa. Esatto, a differenza dei giornalisti, quelli sedentari, che già a cinquant’anni iniziano a far cilecca) Il giornalista sosteneva che: la ginnastica più benefica è quella che si fa a letto, più salutare di qualsiasi altra attività fisica motoria e più inebriante di qualsiasi maratona. Un uomo, un vero maschio, dimostra la sua resistenza sotto le lenzuola (caspita, ma era proprio fissato, non vorrei mai che qualche runners gli abbia, esatto, insediato la moglie? vedendo questo astio nei confronti dei runners, ohè, può darsi?) E se il maschio avrà un po’ di adipe nel giro vita, il vero maschio lo smaltirà solo fra le braccia di una donna (ma eri così sicuro, caro famoso giornalista, che una donna è contenta di farsi stringere tra le braccia da un maschio con tanto di rotoloni di grasso sui fianchi? Piuttosto che stringere il corpo senza grasso di un runner? Poi, se di grasso non intendevi solo il giornalista ma anche il portafoglio, magari ti do ragione, visto il grasso del portafoglio, che una donna si accontenti di godere col giornalista e solo col dito della mano del voglioso ma adiposo sedentario, che di più non ce la fa, ti do anche ragione, al portafoglio grasso si perdona tutto. Dai che avete capito) Detto questo, cari giornalisti, senza rancore, anzi, mando il mio più cordiale saluto a tutti gli adiposi e machi e sedentari giornalisti. (ma machi solo con la lingua e il dito della mano, esatto, come il sottoscritto?) Alla prossima cazzata. (mauro)

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