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perchè il trailrunning?

(le ragioni e i motivi di un fenomeno di una pratica sportiva in forte crescita e in rapida lievitazione, sia di gare che di appassionati praticanti e sia di aziende produttrici abbigliamento sportivo e relative aziende de l’indotto, compreso riviste e siti internet dedicati a questa nuova frontiera del correre a piedi)

Che il trailrunning sia diventato, e anch’esso, una moda (però è una gran bella moda. Se correre oltre che bello, fa anche bene alla salute, correre nel bosco di montagna è ancora più bello e è attività ancora più salutare, visto l’aria meno inquinata) è sotto gli occhi di tutti. Lo dicono le statistiche e lo fanno vedere i dati, la matematica non è un’opinione. Una quindicina di anni fa, più o meno, e il sottoscritto prende i dati da un sito dove a sua volta li ha presi dal sito Run Ultra, dove si pubblicano, preferibilmente gare trail di 100km e passa, meglio se 100Miglia e passa. Dicevo, esatto, una quindicina di anni fa, di gare Utra Trail su tal sito ne trovavate recensite più o meno n°150 in tutto il mondo. Adesso, ne vengono segnalate (tante non vengono nemmeno prese in considerazione, esatto, gare tipo quelle del Torneo Podistico, seppure gare trail, non vengono prese in considerazione, esatto, di essere belle sono strabelle, il difetto è che non sono di esagerata distanza e sono gare, che tutti, con un minimo di allenamento, possono portare a termine. Esatto, dopo una gara del Torneo Podistico sei contento di avere gareggiato o coricchiato in un bel bosco di bassa montagna e non sei per niente stanco, anzi, ti ritrovi rigenerato o rigenerata, esatto, ultimamente, ante nuovo e moderno tal Coronavirus, erano sempre più le donne a partecipare al Torneo Podistico, rispetto agli inizi, dove si faceva fatica a arrivare a cinque o sei donne in gara) più di n°1800. Un aumento di più del 1000% (aumento più mille x 100). Ma oltre la moda, sicuro che sono gare, quelle nel bosco di montagna, gare che una volta terminate ti rimane qualcosa di bello dentro, e anche se sono gare lunga distanza e dure. Anzi, a tante e a tanti, più lunghe sono e più dure sono, più riscuotono successo. (per il sottoscritto questo non è un bene, nel senso che, la moda potrebbe invogliare anche chi non pratico a iscriversi a tal gare, e da poco pratico fare la fine di quella donna che era salita a 2000mt di quota e con le scarpe coi tacchi a spillo. Vi ricordate di quella tragedia? La montagna più che conoscerla, bisogna rispettarla. Dal fondatore dell’associazione mondiale degli Scout, che diceva: non esiste bello o cattivo tempo in montagna, esiste solo un buon equipaggiamento o un cattivo equipaggiamento. Esatto, bisogna valutare bene le singole situazioni. Questo che il rischio di un occasionale attratto dalla moda, poi si faccia del male e che regali a tal gara e a tal movimento, una brutta nomea, mentre di stupido c’è solo il partecipare a un trail lunga distanza e solo per moda, solo per esser fighi) Già il numero delle gare ultratrail organizzate, visto la sua incredibile lievitazione, e in solo poco più di dieci anni, già questo proliferare e lievitare è significativo del rincorrere e sfruttare la moda da parte degli organizzatori. A certe ultra il cartellino iscrizione è lievitato a qualche mille dollari, esatto, a qualche mille euro. Poi, visto la grande richiesta, si sfrutta l’occasione per costringere a chi vuole partecipare alle più famose ultra trail, Western States 100 e UTMB in primis, di partecipare prima a altre Ultra “amiche” dove vengono assegnati punteggi validi per accedere a tal regine de le Ultra Trail. Esatto, esempio, per partecipare a una UTMB, se non sei di fama, devi e minimo partecipare prima a altre due Ultra Trail amiche di tal organizzazione di UTMB, che magari per diventare loro amico ti costringono forse anche a pagare? e per avere più prestigio, nel senso che, il tuo Ultra Trail diventando anche valido come assegnazione punteggio per partecipare a UTMB, acquisisce valore aggiunto? Per far le palanche le idee non mancano? Tanto che, non vorrei sbagliare, ma tal organizzatori hanno pure il marchio Ultra Trail registrato, e che teoricamente, nessun organizzatore al mondo potrebbe usare la parola Ultra Trail. Esatto, come la Fidal diffida di usare la parola Maratona, Mezza Maratona, 10km, 5km, diffida altri organizzatori che non hanno pagato le royalty, siano essi organizzatori Fidal o peggio ancora organizzatori non Fidal. Eravate a conoscenza di questo? Questo anche il motivo che la gara del Torneo Podistico River of California Run non è stata di 21km della canonica distanza della Mezza Maratona, ma di 23km. (esatto, tanto per non incorrere in eventuale e spiacevole contenzioso?) Quindici anni fa chi aveva portato a termine almeno una gara Ultra Trail, erano stati n°18mila. Quindici anni dopo il numero di chi ha portato a termine almeno una Ultra Trail, è salito vertiginosamente e fino a arrivare a n°110mila. Altro dato che fa vedere la lievitazione, a Hong Kong una decina di anni fa, erano n°6 le Ultra Trail, lo scorso anno sono state ben n°60, esatto, dieci volte di più in dieci anni. Poi chi ha scritto articolo da dove ho preso ispirazione, si domanda: ma che gravi colpe e pene devono scontare chi partecipa a queste massacranti corse tra i monti? Carissimi, già è stato detto, quando una cosa è di moda, (vedi lo smartphone e i social o i jeans strappati sulle ginocchia. Adesso, se si vuol impressionare chi si ha di fronte, la frase: ho fatto la Maratona di … non impressiona più così tanto come dire: ho fatto la Ultra Trail …) tanti e tante, il trailrunning lo praticano per essere accettati dal branco. (il trailrunning come status symbol, come possedere smartphone della tal marca) Il trailrunning lo fanno per non essere considerati diversi? o non c’è una ragione particolare? Cioè, non è che si ragiona, lo si fa e basta. Poi, i detrattori di tal moda, di tal specialità del correre nel bosco di montagna, tirano in ballo la medicina. Esatto, dicono che è specialità della corsa a piedi che mette a dura prova fisico, organismo e salute. Dicono: correre è come una medicina (esatto, difatti il sottoscritto, per tenere a bada colesterolo e trigliceridi, non trova altro che di meglio che a correre, esatto, correre, per star lontano da questo problema di eventuale eccesso di colesterolo e di trigliceridi, esatto, non c’è niente di meglio che correre a piedi. Però, prima si inizia a correre a piedi, meglio è, più in salute si sta. Un consiglio, non chiudete la porta solo quando tutti i cavalli, compreso puledrini, buoi e caprette vi sono scappati dalla stalla, a capirla) dicono che, poca medicina non guarisce dalla malattia, ma tanta medicina va sicuramente a far tanto male, a peggiorare la situazione di salute. (che forse vogliono dire che correre con moderazione è salute e correre per più di 15 ore la settimana è nocivo?) Tanti sono i medici che vanno a dire che le Ultra, e specie se Trail, sono gare massacranti e che fanno solo che del male alla salute della persona. Esatto, correre alle gare Ultra Trail, per taluni medici, non ha niente a che fare col benessere indotto alla propria salute, anzi, per taluni medici, le gare Ultra Trail la vanno proprio a peggiorare la salute. Ma caro medico e cari medici, ma lo sapete che a le gare Ultra Trail si cammina anche tanto, non è che si corre e tutta la distanza della gara, siete a conoscenza di questo? (esatto, dipende tutto da come lo fai. Certo, se lo fai e lo interpreti come faceva e lo interpretava Krupicka, che era più il tempo che era infortunato che quello che gareggiava. Sicuro che taluni medici hanno anche ragione di dire che fa male) Poi, a smentire i colleghi contrari a la pratica di gara Ultra Trail, sono scesi in campo altri medici, i quali, hanno osservato che, a pari età, dopo i 55 anni, chi partecipa o ha partecipato alle Ultra Trail, per via di salute, è messo meglio di chi non ha mai fatto una Ultra Trail, e stanno molto meglio in salute di un sedentario. Poi, cari medici, guardate bene che i veri amanti del trail, non corrono dietro allo star bene e per la salute, amano il trail come filosofia di vita, perché, anche se dite e magari sarebbe confermato che fa male, nessuno di questi trailrunners smetterebbe di correre. Se dite a un trailrunner, guarda che correre in montagna ti fa male per questo, quello e quell’altro, ebbene, loro ne prenderebbero atto, ma continuerebbero n’è più e n’è meno a fare quel che hanno sempre fatto, esatto, fare quello che gli piace e che li fa star bene, esatto, continuerebbero a correre nei boschi di montagna. Caro medico, e cari medici, volete che ve ne racconti un’altra? No, fa niente, ve la racconto lo stesso: a una gara trail di lunga distanza e in alta quota, Blumon Marathon, (organizzazione di Promosport Valli Bresciane del mitico Roberto Rizzini, tra i pionieri a organizzare gare trail e anche lunga distanza) sai che quel anno a scollinare a passo Termine, sul punto più alto, a 2000mt e più, un trailrunner m’ha superato. Che ci vuole, questo non è cosa difficile, tanti e tanti che ti passano fuori, esatto, avete più che ragione, ma il fatto che questo trailrunner aveva 70’anni e il sottoscritto quasi trenta di meno. Allora, dove è che sta il problema salute? in quello che a 70’anni in vetta scollina prima di uno che si allena quotidianamente, o in quello che, 30’anni di meno, si fa passar fuori da uno di 70’anni? non so, medici, ditemelo voi. Se prendiamo il running, fatto 100, chi pratica running da asfalto sono 92% mentre chi pratica trailrunning, al momento attuale, sono solo 8%. In europa è la Francia la nazione con più amanti della corsa nel bosco di montagna, si piazza al primo posto con una stima di circa 1Milione200 mila praticanti. (lontano da l’America con i suoi 9Milioni) Seguono: Germania circa 900Mila, Inghilterra e Italia 150Mila. Spagna 100Mila. Se calcoliamo e teniamo buono che i trailrunners in totale mondiale sono 15Milioni, si vede a occhio che solo gli Stati Uniti, da soli, hanno più della metà di tutti i trailrunners al mondo. Poi, visto che i sondaggi son di moda? No? non son di moda? sono uno strumento che a l’establishment di tutti i settori serve a addomesticare e a ammaestrare il popolo? ebbene hanno fatto sondaggio del perché si pratica il trailrunning e il risultato del sondaggio da, ammesso sia veritiero, da: 40% lo pratica per la salute, 30% per la forma fisica, 20% per il piacere, 10% altro. Altro sondaggio dice che: il trailrunner è più esigente in fatto di equipaggiamento, presta molta più attenzione al materiale, anche se questo essere più esigente va a incidere molto sui costi di praticare l’attività. Le aziende ci tettano dentro, seppur solo l’8% del mercato globale, i trailrunners spendono molto, anche perché se a chi corre su asfalto basta un paio di scarpe, una maglietta e dei pantaloncini, mettiamoci anche un cronometro, per lo stradista finisce lì. Il trailrunner, a corredo tiene anche: bastoncini, borracce, camelbag, gps, giacca antipioggia, scarpe adatte e più di un paio, pantaloni 3/4 da corsa ultra, con relativo ricambio, maglietta maniche corte e manica lunga, con relativi ricambio, uno zainetto dove riporre il tutto, una bandana o un berretto, e chi più ne ha più ne metta, e badare, il tutto deve essere delle marche più costose, esatto, i trailrunner non badano a spese (tolto che a le gare trail del Torneo Podistico? dove con 5€ ti fai la tua gara e ti offrono pure il ristoro e i premi a sorteggio?) Questo il motivo che seppur un misero 8% del totale (in rapida crescita, in rapidissima crescita di appassionati) ecco il perchè le grandi aziende di abbigliamento sportivo strizzano l’occhio (esatto, gli fanno l’occhiolino) ai trailrunners. Alla prossima sbrodolata. (mauro)

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