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ORIGINI DELLA CORSA A PIEDI 1 MAGGIO E DINTORNI (OVVERO, STORIA DI FABBRICHE E CONSUMATORI E DI MULTINAZIONALI, ESATTO, LA SOCIETÀ DEI CONSUMI, AVANTI A CONSUMARE SEMPRE DI PIÙ, W IL PROGRESSO)

Lasciamo perdere del perché, e dei motivi che una persona vuol iniziare a correre a piedi (che poi possono essere anche motivi diversi da persona a persona, tipo: dal perdere peso, dallo stare in forma e così via, ma il motivo principale che ha fatto fare un balzo alla corsa a piedi nella classifica di gradimento delle persone, esatto, è stata la moda, che però, forse una delle poche mode che fanno anche bene alla salute e predispongono alla socialità in carne e ossa, esatto, non virtuale. Adesso come adesso, correre a piedi è diventato per lo più una moda, e più persone lo fanno, più tante altre ce se ne attaccano dietro. Non son più i tempi che, tirato giù il finestrino della loro auto, chi ti incrociava ti urlava, ma và à làurà che l’è mèi, esatto, piuttosto che andare a faticare per niente, va a lavorare che almeno guadagni palanche. Tante sono le belle storielle della corsa a piedi che si vanno a raccontare, specie chi, che proprio per la passione che tante persone hanno di questa bella sportiva e salutare e aggregante pratica sportiva, qualcuno che ci ha cavalcato e ci cavalca c’è, e specie le riviste e i blog. Intendiamoci non è reato, è la legge del mercato. Racconti entusiasmanti che parlano del mondo della corsa a piedi, e logico, che vuoi, che della corsa a piedi, chi ci guadagna, vada a raccontare di brutte cose? “rovinare l’aureola” mediaticamente e faticosamente conquistata? Le persone non diventano persone migliori solo il perché corrono a piedi, le persone che corrono a piedi non migliorano la società sociale degli esseri umani, solo il perché corrono a piedi. Ma questo vale per qualsiasi altra pratica sportiva, la stessa cosa, non è che un runner sia per il fatto che corre a piedi, che sia persona migliore di un calciatore, che anche lui corre calciando un pallone. Però, la corsa a piedi ha un grande vantaggio su tutte le altre discipline sportive, esatto, è “lo sport” più semplice e più facile da praticare, anche quello più economico, e anche se sei da solo, è una pratica sportiva che si fa benissimo, anzi, meglio se si è in solitario. Perché se uno non vuol riempire le tasche di palanche ai majors organizzatori delle famose e blasonate maratone sparse per il globo, sicuro che la corsa a piedi è lo sport più economico, esatto, uno dei pochi sport veramente popolari rimasti. Perché prova andare a comperare una bici, già solo due belle ruote, già solo con quello che spendi a comperare quelle due belle ruote, ti fai dieci anni a correre a piedi tutte le domeniche, esatto nelle corse domenicali. Scusa, cosa cambia fare dieci km a una gara di paese o alla famosa strapubblicizzata dieci km di tal radio. Esatto, la dieci km della tal radio è di moda, puoi dire, vantandoti al bar o sul lavoro,  sai, ieri, sono stato a fare la …. Esatto, la corsa a piedi adesso come adesso è diventato soltanto che una moda, un qualcosa da esibire in pubblico. La moda è quel meccanismo che tiene in piedi il modello sociale mondiale, esatto, il modello basato sullo stile di vita inventato dagli americani, esatto il consumismo. Modello di vita oramai irreversibile, il punto di non ritorno è già stato passato da be e bella. Il modello di vita che dice, fabbricare e consumare e sempre più in fretta e velocemente. Da be e bella che son passati i tempi del seminare e pazientare. però, una cosa ce l’ha regalata il modello sociale basato sul consumismo, esatto, ci ha regalato la comodità, mamma della sedentarietà, esatto stile di vita copiato dagli americani e che ha portato Europa, prima, Giappone poi, e ancora Taiwan e Cina e India a copiare questo stile di vita e il risultato è sotto gli occhi di tutti, nel giro di cinquant’anni si sta a assistere inermi alla rovina del Pianeta Terra. Ho in mano, no, vedi che hai sbagliato, che pensi male, non ho in mano quello che lo gingillo, il dildo di carne, ho in mano un libro del giornalista tedesco, Werner Sonntag, il runner di lunghe distanze, esatto l’ultramaratoneta, maratone e ventiquattr’ore & affini sono state le sue gare preferite. Ebbene, Sonntag, dice che, alla prima volta che ha voluto provare a correre ininterrottamente, una sua curiosità era quella che voleva vedere quanto era capace di resistere a correre senza fermarsi, ebbene, la prima corsa terminò dopo appena 7 minuti. Venti anni dopo, è riuscito a correre la sua prima ventiquattr’ore. Un giorno, a una campestre in Germania, se gli americani, se Bill Bowerman e Kenneth Cooper hanno inventato il jogging, il correre lentamente, i tedeschi, per lo sport, non sono da meno. Basti pensare che, quando la corsa a piedi non era ancora diventata la moda che è diventata, con tanto di calendari amatoriali internazionali, nazionali e provinciali, ebbene, come noi qua in Italia spesso e volentieri ci sta in ogni paese la tabella con i giorni e l’orario dove ci sta la S. Messa, in Germania, stessa cosa, ma che riguarda la corsa a piedi domenicale. Chi di quel posto la domenica mattina vuole correre in compagnia, la tabella gli dice a che ora è il ritrovo, va lì e trova tanti altri che fanno la stessa cosa, e in compagnia, correndo lentamente, si fanno la loro decina di km, tutte le domeniche e conversando tra loro. Questa cosa sta prendendo piede anche da noi qui in Italia, ma senza tabella. Ovvero, alcuni podisti del posto, si danno appuntamento e la domenica mattina, in un piccolo gruppetto vanno fuori a correre a piedi, tralasciando le famose corse paesane domenicali, e per allenarsi, e per poi partecipare solo alle gare, ma quelle alla moda. Questo sicuro è per motivi di tempo che impone il ritmo di vita moderno, ovvero, trovare sempre e spasmodicamente di risparmiare tempo, l’ottimizzare. Il modello di vita sociale basato sul consumismo, non permette di prendere la vita con più calma, visto i sempre più impegni da svolgere e sempre più velocemente, una cosa che ce la siamo voluta e ci siamo condannati a vivere sempre più di fretta e velocemente e proprio nei nostri giorni migliori, quelli che siamo in grado di correre a piedi. E adesso al 1 maggio vieni a dirmi ci deve stare lavoro per tutti? un modo c’è, ma se non sei capace di immaginarlo non sai nemmeno farlo, caro giacca e cravatta che hai in mano le redini del carro. Esatto, ispirata dalla canzone Imagine, di J. Lennon. Cari giacca e cravatta, permettete una domanda? è questa la vita degli intelligenti homo sapiens? dite di Si, che bello) Dopo la sbrodolata ispirata anche dal 1 maggio, il bello del perchè la corsa a piedi è nella donna e nell’uomo cosa ancestrale, innata, sta forse nella famosa frase di Emil Zatopek, il leggendario runner, e ai tempi pluricampione olimpionico. Forse tutto sta racchiuso nella frase di Emil Zatopek che, invitato come ospite d’onore a una corsa campestre in Germania, il mitico e leggendario Zatopek, ebbene, in quella circostanza Zatopek ha pronunciato una delle frasi più famose di sempre e che riguarda del perchè la corsa a piedi piace alle persone. La famosa frase recita così: gli uccelli volano, i pesci nuotano, gli uomini corrono. (tutto questo, tutta questa moda del correre a piedi, cosa primordiale e di natura, va a stridere col concetto di vita sociale inculcato dal modello sociale basato sui consumi, col concetto che ha fatto diventare l’uomo e la donna, non più esseri umani con dei loro sogni e delle loro passioni, da coltivare pazientemente, senza la frenesia, senza la fretta del tutto e subito. Purtroppo questo deleterio modello di vita sociale ha cambiato le persone e l’umanità, adesso non esistono più le persone in carne e ossa, ma ci stanno solo che consumatori, visti solo nel ottica di solo che tot numero di potenziali clienti, che ipnotizzati dalla pubblicità, che è quella cosa da da origine alla moda, persone trasformate e ridotte al triste ruolo di consumatori che devono solo che ambire a possedere gli aggeggi pubblicizzati in tv, aggeggi con sudore acquistati, ma poi costretti a buttare e a consumare sempre più velocemente. Logico che, per il ricatto della busta paga, per continuare a fabbricare, si deve continuamente consumare, o se no, se la fabbrica chiude, esatto, si perde la famosa busta paga. Che poi, è di logica che quello che si fabbrica dopo poco tempo, per forza di cose, per non far chiudere la fabbrica, deve essere buttato via, ovvero, diventa immondizia inquinante, e si è costretti a comperare nuovo modello, e anche se quello vecchio andava bene, e che ora però, anche se andava ancora bene, è diventato solo che immondizia. Questa è quello che l’intelligente homo sapiens, ritiene l’idea quella vincente. Se non sai immaginare un altro modello di vita sociale, caro giacca e cravatta, sicuro che non lo sai nemmeno fare. Facile affacciarsi ai balconi e parlare, arringare le folle, dire ci deve stare lavoro per tutti, parole al vento e che sei il primo a non dar seguito. Per lavorare tutti, la cosa è semplice, dal detto popolare, lavorare meno ore ma lavorare tutti. Se non sei capace a percorrere questa strada, caro giacca e cravatta, è lampante che non si nemmeno governare. Se pensi che la vita sociale e la convivenza tra i popoli, esatto, sia il non fa chiudere la fabbriche, anzi, aprirne sempre di nuove, rubando terreno anche agli altri esseri viventi, si vede il limite della tua capacità. Mi dici forse, tanto che te ne fai dei campi, tanto la frutta e la verdura adesso la fabbrichiamo nelle moderne fabbriche che si sviluppano in verticale, con luce artificiale, con acqua di riciclo e con l’aggiunta di sostanze chimiche, che ..zzo te ne frega dei campi, del verde? Ti basta il supermercato, lì trovi tutto quello che ti serve, e d’estate anche l’aria condizionata, più bello di così. Che importa se questo modello di civiltà consumistica che va a ammorbare l’aria che respiriamo e va a inquinare le falde acquifere, ovvero, l’acqua che beviamo, e ci regala fumo e smog, di ciminiere e delle marmitte di scappamento dello auto, esatto, W il progresso, tanto c’è la Santa Farmacia a venirci in soccorso, che vuoi che sia che adesso nasce un bambino allergico a qualcosa e, ne nasce allergico uno su quattro nati. Non saranno mica problemi questi, il problema è la fabbrica che chiude, solo quello è il vero problema. La scarsità di movimento che è anche dovuta e ancora agli aggeggi creati dalle fabbriche e per fare consumismo e per fare immondizia e per avvelenare aria e acqua, ha un suo scopo, quello di fare busta paga alla filiera della sanità, e le multinazionali farmaceutiche in primis? son forse quei settori che si deve beneficiare? Ma poi è lavoro di squadra, di sinergia, tra capitalisti a mentalità industriale e multinazionali farmaceutiche? ovvero dare vita a attività che fanno ammalare, e per poi procurare clienti alle multinazionali farmaceutiche? E poi, nonno che hai tanto amato il boom economico del dopoguerra, delle cucine americane, dei frigo e delle lavatrici e delle televisioni, e adesso? adesso vai a lamentarti se ogni tot, veniamo a conoscenza di malattia che mai abbiamo conosciuto? Caro nonno, questo è il mondo che hai voluto te. Esatto, ispirata dalla canzone the Zen Circus. Nel senso che se le fabbriche hanno peggiorato la salute del homo sapiens, ringraziando lo stress quotidiano dato dalla frenesia dei tempi che devono essere sempre più frenetici e veloci e predisponendo alla sedentarietà con innumerevoli aggeggi senza senso, solo che per risparmiare un po’ di fatica, ecco che logico che viene il giorno che diventi malato cronico, ce ne stanno adesso a migliaia di malattie, che grazie al commercio miliardario giornaliero delle medicine, vengono a volte curate e a volte sopportate meglio, col risultato che si, è vero che campi di più che in passato, dimenticando forse che c’è una bella differenza tra campare e vivere? Anche il tal nazista è campato fino a 100 anni, ma in prigione, e questa è forse vita? O chi è costretto, a prendere medicine ogni giorno, perché si è ammalato in fabbrica, è vita questa? esserci allontanarci dalla nostra natura primordiale, quella che ci faceva essere parte e in simbiosi con gli altri esseri viventi sul Pianeta Terra, e non per diventare dei conquistatori senza scrupoli e diventare degli aguzzini per tutte le altre specie viventi, caro intelligente homo sapiens, ti piace questo modello di società? In origine, il Pianeta Terra era di tutti quelli che lo abitavano, poi i prepotenti e cattivi e megalomani, con la cattiveria e con le armi e con gli eserciti, hanno detto: adesso questo pezzo di Pianeta Terra è mio e guai a chi me lo tocca. Allora ricordati caro, che quando ci son da pagare le tasse, ricordatelo, che buona norma è pagare a secondo di quanto suolo di Pianeta Terra si possiede e non lamentarti. Già dici che paghi e tanto? ma quando mai, senti per venirti incontro e non farti più pagare, sono disposto a fare cambio, così tu non paghi più niente, e il sottoscritto invece sarebbe molto contento di pagare tanto e tanto, perché, perchè se pago tanto, vuol anche dire che tanto ho, questo a capirla. Poi, caro riccastro, se poi nel momento del bisogno, come è adesso, logico che chi ha più tanto suolo del Pianeta Terra, chi ha più tanti appartamenti e fabbriche e depandance e garsoniere e garage e parchi e terreni ecc. ecc. paghi anche di più, o no? Secondo te non è cosa equa? no, riccastro, per te così non vale? Ah, se lo dici tu, non è che è cosa vera o non vera perchè lo dici tu, tu dici è la legge. Riccastro, sei stato furbo a inventare la legge. Ma poi, chi le fanno le leggi, il povero? i poveri? o le lobby dei riccastri? Sai che non lo so, sai che con la storia del voto, forse m’hanno ingannato, me l’hanno messo nel didietro. Ispirata dalla canzone di G. Gaber. Esatto, è stata giornata di 1 maggio, qualcosa dovevo pur sbrodolare. Della corsa a piedi c’è tempo, prima di riprendere a parlare di giri delle gare del Torneo Podistico, ne passerà di tempo, mesi o forse anni?) (mauro)

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