BRESCIA EST - VALLI DEL MARMO - ALTO NAVIGLIO - VALTENESI - VALTROMPIA - FORESTA ALTO GARDA OCCIDENTALE - OLTRE CONFINE

la rivoluzione

(non si sta sbrodolando di chissà che, quei tempi e soprattutto quei uomini adesso non ci stanno più e non ne nasceranno più, sin da piccoli a farsi ipnotizzare da uno schermo, che forse è cosa che qualcuno ha voluto? Detto questo, si sta parlando della rivoluzione della corsa a piedi, della rivoluzione della metodologia di allenamento nella corsa a piedi. Man in Black, spero che non pensiate male, che la prendiate per il verso giusto)

Comodo a non voler far rivoluzioni con le palanche in tasca? (ovvero, comodo mantenere lo status quo che ti avvantaggia) Comodo essere moderati con le palanche in tasca? Ispirata dal libro a pag. 21. Il capitolo del libro, il primo capitolo è intitolato proprio La Rivoluzione. Rivoluzione, inteso come rivoluzione della corsa, lo scardinare il vecchio e obsoleto modo di fare allenamento. Quando una persona sta bene, e ha le palanche in tasca, l’ultima cosa? esatto, la salute, non pensa alla propria salute, pensa al lavoro, pensa agli aggeggi alla moda, alla casa, al divertimento e chi più ne ha più ne metta. Quando è che si va a pensare seriamente alla propria salute? Esatto quando ti accorgi che giorno dopo giorni e mesi e anni di vita comoda e sedentaria, ti ritrovi davanti a uno specchio e ti vedi quel che sei diventato. Solo adesso che non stai bene ti vedi come sei in realtà a come ti sei ridotto fisicamente e solo adesso ti rendi conto che hai buttato via i tuoi giorni migliori, di colpo sulle spalle ti senti venti anni in più di quelli che hai. Ecco che quel momento inizia la rivoluzione nel modo di programmare la tua giornata, (non è mai troppo tardi, ma prima si inizia a pensare allo star bene, meglio è, questa non è cazzata del sottoscritto, questa è logica) e iniziando dal cibo, iniziando a stare attento a quello che mangi e iniziando a fare anche attività fisico motoria La sbrodolata è riservata ai SEDENTARI, che a una certa età, si stanno rendendo conto che stanno iniziando a perdere i colpi. Solo quando è stato in New Zealand, (invitato da Lydiard, in quanto la Oregon University, la squadra allenata Bowerman, aveva battuto il record precedente, quello della squadra allenata da Lydiard. Si tratta di staffetta 4x1miglio) Bill Bowerman, sì è reso conto di come era mal ridotto. Invitato da Lydiard a fare una corsetta in compagnia, la classica corsa non competitiva, solo allora s’è accorto di non essere in grado e che, non ancora cinquant’enne, non riusciva a star dietro a un settant’enne del posto, cosa che l’ha costretto poi ritirarsi e tornare indietro, perché proprio non ce la faceva. Stessa cosa di Kenneth Cooper, (esatto, quello del test di Cooper. Grande soddisfazione mi ha dato il mio vicino di casa, un ragazzo di quindici anni molto in gamba e simpatico, che spesso passiamo il tempo anche a giocare a bocce. Anche se di giovane età, ci sa fare molto bene, è un bocciatore nato. Stessa cosa è anche suo fratello, Mattia, fisico da atleta e altrettanto in gamba, che però è già di qualche anno più grande, e è un Volontario Vigili del Fuoco, e quando facciamo i tornei, vince sempre lui. Devo dire grazie a questi due ragazzi, che di questi tempi di segregazione, mi regalano giorni di vita, facendomi passare il tempo giocando assieme a loro. Ebbene, ritornando al test di Cooper, un pomeriggio ho misurato il giro del cortile, l’ho fatto di 70mt. Poi gli ho detto a Paolo, 15 anni, vediamo quanti giri riesci a fare in 12minuti. Se il sottoscritto ne ha fatti n°33, Paolo, il quindicenne, ne ha fatti n°37, e alla prima volta che correva per così tanto tempo) che una volta, ricordando di essere stato un provetto sciatore, s’è infilato gli sci d’acqua ai piedi, e solo dopo tre minuti, già non ce la faceva più. Ha dovuto dire al pilota del motoscafo di portarlo a riva perché non si sentiva bene, a 95kg, quasi un quintale, voleva fare le cose che era uso a fare da giovane. Ebbene, queste due esperienze negative dei due (Bowerman/Cooper) sono poi state le esperienze che hanno cambiato, rivoluzionato la loro vita in meglio (esatto, non tutti i mali vengono per nuocere, basta prendere le cose dal verso giusto, esatto, la mentalità positiva) Ma facciamo un passo indietro. Ma perché questa generazione di americani già molto prima dei quarant’anni, ingrassava e iniziava a aver problemi seri di salute? Esatto, è stato il modello di vita che predilige la comodità, il non faticare, (il far lavorare le macchine al posto tuo) esatto, il consumismo, esatto, quello che era e è in uso in america e che hanno exportato come stile di vita nel resto del mondo (checchè se ne dica, questo modello sbagliato di vivere la vita persiste ancora, anzi, è diventato molto peggio e non c’è da stupirsi se gli americani hanno una aspettativa di vita inferiore a altri paesi “civilizzati” e noi gli stiamo correndo dietro. Poi, ma avrà un senso andare in fabbrica a fabbricare quel che nel giro di pochi anni diventerà solo che immondizia? Perché adesso che hai inventato l’aggeggio e la macchina, per forza di cose devi continuare in eterno a sfornare ogni giorno milioni di aggeggi e milioni di macchine e milioni di elettrodomestici, e chi più ne ha più ne metta. Adesso non puoi più fermarti, sei condannato a fabbricare quel che diventa immondizia e per sempre per tutta la tua vita e per tutta la vita delle generazioni future. Perché, sei arrivato al punto di non ritorno, non puoi chiudere la fabbrica che fabbrica solo che immondizia, non puoi lasciare a casa gli operai, esatto, altrimenti, ciao che rivoluzione. Però, c’è un però, viene che gli oceani e la terra, verrà il giorno che non avranno più posto, perché più nessuno vorrà portarsi l’immondizia in casa propria. Mi viene da farmi una domanda, ma è questo il progresso? Andare a lavorare in fabbrica per fabbricare immondizia in catena di montaggio? Per me, ma sono ancora di quelli indietro, per me meglio coltivare che fabbricare, coltivare manualmente, esatto, biologico 100%, chiudendo anche le fabbriche chimiche, ovvero, fabbriche di veleno?) Bowerman cosa fa? esatto, ritornato in america, inizia a correre, correre è parola grossa, diciamo a coricchiare, in pratica stava seminando il seme di quello che grazie anche a lui, in America è diventata la moda del jogging. (corsa a piedi a ritmo blando, buona per la salute, che a cavallo degli anni ’70 stava spopolando in america, ma adesso? esatto, solo il 10% della popolazione americana segue ancora quella moda. Preferiscono di gran lunga la comodità, gli aggeggi che ti portano a spasso. e anche a costo della loro salute, sono fatti così, e l’esempio viene da l’alto. Il jogging è un tipo di corsa a piedi, ma non buona per noi runner che gli piace di più se la corsa è competitiva) Dal dopoguerra mai nessun atleta americano ha vinto medaglia oro in gare di fondo. Solo negli anni ’60, e proprio grazie al seme della corsa a piedi che ha piantato Bowerman (che per chi non lo sa è anche l’inventore della scarpa quello che adesso è l’impero della Nike. A l’inizio era stata battezzata con altro nome, Blu Storm, se non vado errato, a la mia età i ricordi son quel che sono) Solo a metà degli anni ‘60 iniziarono a farsi vedere sulla scena principale anche runner americani di alto livello. Grazie a l’amicizia con un giornalista sportivo, che scriveva su un importante quotidiano sportivo, Bowerman, si era anche messo a organizzare gare domenicali locali nella contea di Eugene. Ogni domenica una gara (sai che mi viene da pensare al Torneo Podistico) amatoriale. Lo stesso giornalista di tal giornale sportivo, Jerry Uhrhammer, diventò praticante delle corse a piedi domenicali organizzate da Bowerman. Ma torniamo indietro ancora un passo. Se c’è una persona che può essere considerato il papà della corsa a piedi “moderna”, questi è uno solo, esatto, è Arthur Lydiard (prima di Lydiard la corsa era altra cosa, anzi, l’allenamento era altra cosa. Il concetto di allenamento pre-Lydiard era: senza fatica e senza dolore non si ottiene nulla, vi ricordate le storie che qualche anno fa ho pubblicato, quelle di Airoldi e Zatopek, gli allenamenti estenuanti. Airoldi ventotto giorni di corsa a piedi a tappe da Milano a Atene per partecipare alla prima Olimpiade de l’era moderna, ma non hanno accettato iscrizione con la scusa che aveva beccato qualche centesimo a una gara di lunga distanza, la allora famosa Genova/Barcellona. La scusa è servita per mettere a segno la grande gabolata di quei giochi, ovvero, si dovevano celebrare i fasti delle antiche Olimpiadi, e a tavolino doveva essere uno di Atene a vincere la famosa gara di Maratona, in ricordo del leggendario Phidippide e della leggendaria battaglia di Maratona, con gli Ateniesi a sconfiggere l’esercito Persiano. A quella gara di Maratona parteciparono in n°16, e ben nove atleti gareggiavano per la Grecia, dei quali ben quattro erano di Atene, e con atleti che, per lunghi tratti, salivano su carretti trainati da cavalli. E poi, caro giornalista mi vieni a sbrodolare di spirito olimpico, ma va a prenderlo in quel … La gabolata doveva servire anche come propaganda al governo, difatti, era stata studiata la cosa che il vincitore, nel giro finale nella pista dello stadio olimpico, fosse anche accompagnato da re Giorgio e suo figlio Costantino. Logico, che fai, iscrivi alla gara Airoldi? Uno che è arrivato lì a piedi e di corsa, partendo da Milano. Viaggio finanziato dal giornale La Bicicletta, il vecchio nome della Gazzetta dello Sport. Zatopek, più di una volta ha fatto estenuanti allenamenti con calzati gli anfibi de l’esercito dove era anche sott’ufficiale. A quei tempi, si pensava che, solo i Massacranti Allenamenti, facessero venire fuori il grande atleta. Zatopek, l’ideatore del ritmo gara costante, senza strappi, al contrario di Prefontaine. Zatopek, piazzava un suo amico sugli spalti dello stadio e con tre magliette di colore diverso, il quale, con cronometro in mano, doveva controllore che il ritmo gara di Zatopek fosse sempre uniforme. Già facevano il calcolo prima. Fatto a mente la chiusura del tempo gara, dividevano il tempo per il numero di giri. Mettiamo che aveva deciso di girare a 70’’ a giro, l’amico, aveva la maglietta per dire se stava girando troppo veloce, la maglietta che gli diceva se stava girando troppo piano, e la maglietta per dirgli che il ritmo era quello giusto) Poi, dovete anche pensare che Lydiard era diventato persona grassa, ai limiti dell’obesità, e questo, dopo essere anche stato uno scarso rugbysta. Ma la costanza quotidiana del fare attività fisico motoria, a Lydiard, oltre che a far perdere peso e grasso, lo ha fatto diventare anche un vero corridore a piedi, e non solo, ha anche avuto il vanto di esser riuscito a indossare la maglia della nazionale neozelandese di corsa a piedi. Poi, alcuni giovani del posto dove abitava, visto la trasformazione da persona grassa a eccellente atleta, gli hanno chiesto di diventare il loro allenatore. In pochi anni, lì portò anche vincere e diversi suoi atleti, e qualcuno di questi, anche a beccare la medaglia d’oro alle Olimpiadi. Questi successi di allenatore, lo hanno fatto diventare anche un eroe nazionale, una leggenda della nazione. Si può senz’altro affermare che vedendo quel che era diventato da ex persona grassa in un eccellente atleta, è stata una vera e propria pubblicità impagabile per la corsa a piedi. Tanti, in New Zealand hanno iniziato a correre e proprio allo scopo principale di riuscire a perdere peso. Queste storie sono belle e mi prendono, mi è sempre piaciuto conoscere le storie degli eroi, dei miti, delle leggende. Forse il filone della narrazione che sto prendendo adesso, mi sta dando più tanta ispirazione di quello di prima. Sempre di corsa a piedi si parla, sempre di allenamento si parla. Però, il linguaggio delle prossime sbrodolate diventa meno tecnico e più adatto ai runner di medio livello, quelli che viaggiano intorno ai 4’20’’ / 3’40’’ a km. Esatto runner evoluti ma non ancora arrivati nell’olimpo della elite. (mauro)

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