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INIZIARE A CORRERE, VUOL ANCHE DIRE AVERE A CUORE LA PROPRIA SALUTE

 (OVVERO, GLI ALBORI DEL CORRERE A PIEDI E ANCHE STORIA DI VECCHIETTI CHE, SEPPUR CON STAGIONATURA MOLTO AVANZATA, CHE SONO PIÙ ATLETICI DI TANTI GIOVANI? CHE SICURO ANCHE SOTTO LE LENZUOLA HANNO TANTA RESISTENZA? ESATTO, CHE NON SONO SOLO CHE LEONI? STORIELLA- SITUAZIONE DI PRIMA NOTTE DI NOZZE: IL NOVELLO SPOSO, RIVOLTO ALLA NOVELLA MOGLIE E IN TONO BALDANZOSO: SANTUZZA, MOSTRANDO I BICIPIDI, GUARDA DINAMITE IÈ. SANTUZZA, MOSTRANDO I PETTORALI, GUARDA QUA, DINAMITE IÈ. SANTUZZA, MOSTRANDO I QUADRICIPITI, GUARDA QUA, DINAMITE IÈ. CON VOCE STUPITA E INCREDULA RISPONDE SANTUZZA: MA PINUZZO, TUTTA STA DINAMITE COSÌ PICCOLA E CORTA MICCIA?)

I nostri antenati non praticavano nessun tipo di sport per hobby, per passatempo. Già solo il sopravvivere, procurarsi il cibo e difendersi da attacchi esterni, siano stati animali o altri uomini, si doveva cacciare o fuggire, esatto correre più forte possibile e con le proprie gambe, esatto, l’istinto di sopravvivenza. Mantenersi in vita, era una cosa che ti faceva, e per forza di cose, era già importante attività motoria, altro che allenamento multilaterale. Ai tempi antichi, non è che non esisteva, lo sport, ma era diverso di come siamo abituati a vederlo adesso. Ai tempi antichi, si organizzavano giochi basati su l’atletismo, ma solo a scopo pro governanti, pro casta sociale che comandava. Nel senso che, di queste competizioni atletiche, se ne organizzavano spesso e servivano esclusivamente e davano modo, a chi comandava, erano modo: uno) per individuare e reclutare ne l’esercito gli uomini più dotati atleticamente, sia per adoperarli per rimanere sul cavallo del comando il più a lungo possibile, mandandoli poi a sbassargli la cresta a eventuali ribelli che avevano coraggio di scendere in piazza a contestare l’operato dei comandatori (che il Coronavirus a fatto di meglio, più bella scusa di questa per vietare assembramenti di folla inferocita in piazza, più bella scusa del Coronavirus? che poi, ma quando mai la folla inferocita scende in piazza? al limite sono solo sardine. Non son più i tempi a cavallo degli anni ’70, bei tempi, quando si ciclostilava e non si bloggava, la partecipazione era diretta e non virtuale, ma come tutte le cose belle, quel tempo è durato lo spazio di un battito di ciglia, … come tutte le più belle cose durasti solo 1 giorno come le rose …, esatto da De Andre’) e sia poi, ai tempi, dove lo scontro fisico uno contro uno era predominante nella guerra tra le tribù e gli eserciti, ecco, che chi possedeva, e comandava, un esercito composto da uomini atleticamente forti, era di un grande vantaggio. due) lo sport serviva anche come anestesia per sopire il malcontento delle caste inferiori, del popolino, della plebe, i governanti di ogni tempo e di ogni epoca, e anche in tempi antichi, al popolo gli davano il contentino, la domenica gli aprivano a gratis le arene dove si combatteva e dove si sfidavano gli atleti più forti. Il popolo doveva discutere di chi fosse il gladiatore più forte, non del operato del imperatore. Questo modo per tenere buono il popolo persiste ancora adesso, con in più che, adesso, è diventata anche cosa che fa girare economia, e specie nelle tasche dei riccastri. Però chi pensa che lo sport è solo il correre a piedi, ha dello sport una idea molto limitata. Spesso e volentieri ci sono adulti infastiditi dai bambini un po’ vivaci, che si muovono in continuazione, e ecco che già nei primi anni del bambino e della bambina, si cerca in tutti i modi di non farli muovere, abituarli e sin da piccoli alla sedentarietà, e usando il subdolo trucco dei cartoni animati alla televisione, e se un po’ più grandicelli, i videogiochi o addirittura già lo smartphone. Questo è l’intelligente progresso degli homo sapiens? Una volta, ai tempi antichi, a Sparta, portavano via i bambini alla famiglia ancora da piccoli. Si prelevavano dalle famiglie i bambini maschi di 8 anni e per farli diventare dei forti e invincibili guerrieri. Poi, logico, dieci contro uno, è impossibile per chiunque e così è stato anche per il popolo degli spartani. Ai tempi grande importanza avevano le città, e Sparta, seppur passata alla storia come città da ricordare, era città con pochi abitanti, che vuol dire anche pochi soldati, e anche se hai soldati atleticamente migliori di qualsiasi altri soldati di altri eserciti e di qualsiasi altra città, logico, dieci contro uno è troppo, è troppo per chiunque (esatto, da Karatè Kid Il Ritorno) è così che, Sparta, in grande inferiorità numerica, è stata annientata, distrutta dalla città di Atene. Però, Sparta vanta il fatto di essere città ricordata con onore, tant’è che, una delle corse a piedi diventata più famosa al mondo è la Spartathlon, una corsa a piedi di 246km, nata questa corsa e si dalla leggenda, quella di Phidippide, lo storico messaggero dell’esercito ateniese, che si fece Atene/Sparta/Atene in un giorno e mezzo, difatti il tempo massimo per essere inseriti in classifica è di 36h, rispettando il passaggio degli innumerevoli cancelli, più di una settantina. Esatto siamo nelle categoria delle ULTRAMARATONE, quelle corse a piedi tanto amate di Werner Sonntag, e dopo racconto anche di alcune persone che ha incontrato alle diverse Ultramaratone che ha partecipato. La corsa a piedi ha più a che fare con Phidippide che con Bolt, a capirla. Non a caso uno dei più forti runner degli anni ’70, il prof. anche di mio figlio, spesso e volentieri partecipa a queste corse, e ha abbandonato corse quelle brevi, esatto quelle dei 10km. Adesso le città come sono diventate? Che vuoi, adesso le città sono il simbolo della sedentarietà, è stato predisposto tutto per far risparmiare tempo, per non far fare movimento con le nostre gambe, ma stare comodi e spostarsi usando gli aggeggi che escono dalle catene di montaggio delle fabbriche. Andare contro la natura primordiale, logico, qualcosa prima o poi lo dovrai pagare, purtroppo non è qualcosa, è probabilmente un conto salato, esatto, quello che chiamiamo le malattie della civilizzazione moderna, quelle che chiamiamo malattie dovute alla sedentarietà. (non è cazzata sparata dal sottoscritto, è cazzata di Werner, a pag 8 di tal libro) Che poi si rincara la dose dicendo che, ben oltre un terzo delle malattie che ci stanno sono proprio dovute a causa della sedentarietà (è un libro di fine anni ’80, immaginatevi cosa direbbe l’autore adesso) Ecco che tanti, per prevenire queste moderne malattie dovute e causate e portate dalla sedentarietà, hanno iniziato a fare pratica di attività motoria dopo il lavoro (ma anche prima di andare al lavoro, il sottoscritto adesso, che ha raggiunto lo status di sedentario lavorativo, esatto, che prende busta paga dalla famosa ditta di Roma, visto che gli manca il movimento che faceva sul lavoro, fa attività motoria nel bosco al mattino, alle 5,30 di mattino, la bella stagione lo permette) Werner Sonntag RIP 2018 dice: non si può pensare di vivere e impunemente contro Madre Natura, non si può pensare di mettersi contro di essa o contro noi stessi, e senza pensare che continuare a vivere contro natura poi la paghiamo, viene il momento di pagare il conto, spesso e volentieri è conto salato. La terza soluzione, ovvero, quella che Werner la chiama sindrome di pigrizia e stanchezza, quella che ti fa sentire sempre stanco, ecco questa terza ipotesi in questo libro non è trattata, in quanto, Werner, la considera solo che, e purtroppo, Werner dice che in questo caso, nessuno può far qualcosa per risolvere la cosa, per Werner è situazione mentale e che rientra di diritto oggetto di studio della psichiatria. Si dice che sia la corsa a piedi e sia la lotta uno contro uno, sono stati i due sport nati prima di tutti gli altri, nati allo stesso giorno e allo stesso minuto, esatto, fin dagli albori dell’apparizione dei bipedi mammiferi sul Pianeta Terra, di quando i primi uomini hanno iniziato a abitare il Pianeta Terra. Allora, detto che la corsa a piedi, tanti e tanti che iniziano lo fanno per mantenersi in buona salute, fin tanto che si è a un livello di intensità bassa, quella che caratterizza la fase del Principiante, ovvero chi non è ancora in grado a correre ininterrottamente per almeno 8km, in questo caso, sul controllo medico, magari si può anche soprassedere. Però, quando si è arrivati al momento che siete diventati capaci di correre a piedi per 40 minuti, ecco che anche per voi, ex camminatori, è arrivato il momento di fare ogni anno, la visita medica sportiva obbligatoria, perché quando siete capaci a correre 40 minuti a fila, è vicinissimo anche il gradino del traguardo che dice che siete diventati dei Jogger. E dal gradino di Jogger in su, è assolutamente obbligo avere in mano quel pezzo di carta, non tanto per voi, o meglio, non solo per voi stessi, ma per non mettere nei guai gli organizzatori delle corsettine domenicali, tipo, esatto, il sottoscritto. La legge lo impone. Non c’è età limite per iniziare a correre a piedi, gli esempi ci sono, e anche senza scomodare il famoso fachiro indiano ultranovantenne, esatto quello che è arrivato a quella età perchè, e dice lui, è stato lontano da certo tipo di persone che vanno solo che a cercare difetti e non a trovare rimedi, detta da lui, non dal sottoscritto. Una volta che avete in mano visita medica di idoneità, è maggior sicurezza per tutti, e anche per voi stessi. Ecco qualche nome che ha fatto Werner Sonntag, di amici che ha avuto modo di conoscere alle Ultramaratone, di quelli che hanno inizato a correre a piedì in età molto avanzata, esatto, gli stagionati. Josef Galia, ha iniziato a correre a piedi a 65 anni, e i suoi 90 anni, il giorno del suo compleanno lo ha festeggiato correndo a una corsa di 10km, tempo impiegato 1h15’. Beh, un altro stagionato è un certo A. Lambert, a 79 anni ha partecipato alla sua prima corsa di Maratona, e chiudendola di poco sotto le 4h. Poi, F. Tempel, dopo essere andato in pensione, a 64 anni passati, ha iniziato a correre a piedi, e a un importante corsa di Maratona, nella cat. M70, ha fatto registrare lo sbalorditivo tempo finale di 3h13’24’’. Che dire di A. Weidermann, a 87 anni ha chiuso una corsa di 100km in 21h31’. Poi, la ciliegina sulla torta, esatto, una donna, chissà perchè mi sto immaginando che da giovane deve essere stata anche una gran bella donna, fisico atletico anche da ragazza, esatto, la svizzera R. Vogeli. Ebbene, la “amazzone” svizzera, (di atlete italiane che amano le Ultramaratone, ce ne stanno e sicuro, ma troppo poche se confrontate con le atlete ultramaratonete stagionate del nord Europa) ha iniziato a correre a piedi a 70’anni passati, e a 72 anni ha partecipato a una corsa di 100km e in carriera, ha partecipato a più di n°200 corse tra corse in salita, maratone, e corse di lunga distanza, ma questo è niente, pensate che a l’età di 89 anni, si faceva un centinaio di km di allenamento la settimana, esatto il doppio di quelli che pensano di essere dei super runner e perchè beccano la sportina di categoria, e questo è niente, perchè la stupefacente Vogeli, tuutti questi km e alla sua età e senza avere problemi alle articolazioni. L’atleta? Esatto, l’atleta sta nella testa. Logico che qui si parla di corsa a piedi di resistenza, (esatto, aerobica, che utilizza l’energia del ossigeno, tanto ne consumi tanto ne introduci, esatto, in un equilibrio e in un bilanciamento perfetto) esatto, quella scuola che è in contrasto e anche come filosofia di vita, nel modo di interpretare la pratica sportiva, esatto, scuola di interpretare la corsa a piedi che sta e è a l’opposto della scuola conosciuta come scuola Friburghese. (sono due modi di visione diversa del correre a piedi, anche se entrambe le visioni sono diverse e a l’opposto, l’un l’altra, ebbene, entrambe le due scuole sono provengono tutte e due dalla Germania) Il più violento a scontrarsi contro quella scuola che insegna e che è nata a Friburgo, esatto, quella delle “ripetute” veloci, è stato E. Van Aaken, che ha cavalcato la teoria di Warburg, il quale sosteneva che produrre eccessivo acido lattico, non giovava a l’organismo, anzi, lo distruggeva. Esatto, la teoria che dice della dannosa pratica degli allenamenti anaerobici, quelli che procurano al nostro organismo eccessiva acidosi dovuta e provocata da eccessivo accumulo di acido lattico, quello prodotto dalle famose ripetute veloci, esatto, quelle conosciute come metodo di allenamento intervallato Friburghese. E. Van Aaken, sosteneva che solo un allenamento aerobico faceva bene alla salute, che solo l’ossigeno faceva bene alla salute, tanto da diventare uno dei discepoli di Warburg e propagandare la teoria secondo la quale, la corsa di resistenza su lunghe distanze terrebbe lontano anche il cancro. Adesso, con questa puntata mi fermo qua, domani continuo a sbrodolare del perché è cosa sensata iniziare a correre a piedi, esatto, non è mai troppo tardi, ispirata dal mitico Alberto Manzi. (mauro)

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