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immondizia & giornalisti facce in tv: dove sta la differenza? sai che non lo so

Bottiglie di birra, lattine di birra e bibite gassate, varie, cartine e cartacce, pacchetti di sigarette vuoti, fogli di riviste, cavi elettrici, bottiglie di plastica, e perfino una gràdesèlà, una graticola per carne ai ferri. No non ero a fare allenamento nel bosco, era tutto dentro una siepe lì a l’ospedale. Tutto questo bel vedere mentre ero in attesa e che aspettavo Mariele andata a fare una medicazione. Intanto andavo in su e in giù da un vialetto e più che la siepe e la bella donna anche lei in attesa del papà, ero intento a ammirare il prodotto di cotanta civiltà di w il progresso. In fondo al vialetto dove termina la siepe un cestino porta rifiuti, ma quasi avvolto interamente dalla vegetazione, di certo non ne invoglia l’uso. Ma poi, che se il tuo sporco lo metti nei cestini porta sporco, sia mai, che gli amici poi pensano che sei uno senza palle. Spiace vedere che non si invoglia la cultura del bene di tutti, della comunità, e chi dovrebbe invogliare? Il cittadino, le persone comuni, non ne hanno l’autorità, anzi, far notare e rimproverare è anche un rischio, al giorno d’oggi, più che concreto. Esatto, non sai che tipo di branco di ragazzi sono, magari spunta un coltello, esatto, è un andar a cercarsela? (ma la videosorveglianza, esatto, serve a qualcosa in fatto di individuare chi è che dissemina rifiuti in luogo pubblico? sai che non lo so) Fai presto con la retorica a dire Noi Italiani, e allora, lasciamo un po’ da parte la retorica, esatto, le parole, le chiacchiere, e inauguriamo la nuova era dei fatti.  Che di chi lascia sporco e immondizia, esatto, tanti (non solo, ce ne stanno tanti e tanti anche degli altri, che non sono italiani, che arrivati in paese che li ospita, arrivati qua si permettono grande libertà di sporcare. Vorrei vederli in Svizzera e se anche la farebbero altrettanto gli spavaldi. Minacciare chi li rimprovera perché non buttano i rifiuti dentro i cestini porta sporco. Poi, bisogna anche metterli i cestini porta sporco e anche svuotarli e farli pagare a chi li danneggia, uno beccato ne paga dieci) Manca proprio la volontà di far imparare la cultura del rispetto del bene comune e sin a iniziare dalle prime classi scolastiche. Manca l’insegnamento della cultura del rispetto del bene comune, (che per me, 1h la settimana la renderei materia scolastica obbligatoria, con tanto di weekend mensile di andare a pulire i bordi delle strade e i boschi e i fiumi, i bambini e i loro genitori. Questa dovrebbe essere materia obbligatoria a scuola e di tutti i gradi. Ma son vecchio, e magari la fanno anche, però, girando per strada non si direbbe) del rispettare le persone e del rispettare gli animali. Anzi, rompere, imbrattare, disseminare rifiuti, così, incuranti e con spavalderia fare i porci comodi, un atto di spavalderia che ti fa vedere forte con gli amici (gli amici quelli che sono irrispettosi come te. Che anzi, il rompere le cose che son bene comune o privato poco cambia, è cosa da grandi, che non ho paura di nessuno) e purtroppo, è anche cosa ritenuta di poco conto da chi deve controllare il bene comune. (un giorno, ma non di adesso, di trent’anni fa, sento il vantarsi di tre amici, che si vantavano che avendo trovato un attrezzo, con quel attrezzo si erano divertiti a rompere degli specchi a degli incroci stradali. Son passati trent’anni e cos’è cambiato? Esatto, non è cambiato niente. Stai li a far cambiare gli aggeggi, esatto, sei più fissato a far cambiare smartphone e tv, ma a interessarti di cambiare la cultura di menefreghismo dilagante in Italia che aspetti?) Ti lascio fare, rompere e imbrattare, però a una condizione, non metterti a criticare la mia posizione, carissimi, questo è il messaggio che si da ai adolescenti, e loro ti lasciano comandare e intanto ci tettano dentro. Da be e bella che si può far tutto ma non andare a toccare i cardini che tengono in piedi l’establishment, se non fai del male, ma tocchi, critichi le istituzioni che governano, con una scusa, non ti fanno più uscire di prigione. Esatto, l’establishment come cosa più importante del bene collettivo, più importante del bene comune. (e che invece dovrebbe essere diverso, l’establishment al servizio del bene collettivo e comune) Ma vi state accorgendo adesso di una new entry, di un nuovo tipo di immondizia e che prima non si vedeva, esatto, adesso ci stanno anche le mascherine, che bella questa, che se non la indossi, becchi la multa, e se la getti a terra come un si fa con qualsiasi rifiuto? (che è da quando ero piccolo che vedo che, è tollerato da tutti, anche dal l’opinione pubblica, anche dal immaginario collettivo, che gettare a terra i rifiuti non è cosa poi tanto grave) Esatto, l’opinione pubblica, ma come si fa i suoi pareri e le sue opinioni la gente, la massa, il popolo? esatto, si fa la sua cultura in un unico modo, di quello che dicono in tv e di quello che leggono sui giornali, esatto le loro opinioni sono esattamente quelle dei giornalisti tv e carta stampata, quelli in grado di creare la maggioranza. (non per niente che ci stanno giornalisti più servi di altri e che si fanno pagare profumatamente, esatto, non la realtà, non la dignità, esatto, il denaro e l’interesse che scrivono la notizia) Cari giornalisti e andare a beccare anche chi getta a terra i rifiuti e non solo andare a beccare la movida? Già l’ho detto che a nulla servono le sanzioni, fai che un giorno si svuotino sacchi di immondizia in cucina di chi viene beccato, lo fai vedere in tv, vuoi scommettere che dopo un po’ non trovi più rifiuti nelle siepi o per strada, vuoi scommettere? Se la cosa non si risolve è perché a qualcuno forse fa comodo così? non risolvere? Che magari di situazione di immondizia disseminata ha modo di trarne profitto? Cari giornalisti, ma vi sta a cuore la busta paga o il bene comune? Perché scegliere notizia e argomento si può, si può ogni tanto far vedere anche l’andazzo di situazione di degrado, o chi fa busta paga non è contento? Non capisco, sono indietro e non capisco. Caro giornalista rampante (sicuro che sei bravo e non raccomandato?) perché non dedicare meno tempo a servizi e servizi quasi quotidiani su la casa reale d’oltre manica, che mi viene un dubbio, che forse per voi giornalisti italiani essere a conoscenza dei gossip che circolano ad arte di tal casa reale fa crescere di spessore civico anche il popolo italiano? sai che non lo sapevo. Magari meno gossip di casa reale d’oltremanica ma più spazio a generare cultura del rispetto del bene comune, perchè quello perché no? che è cosa che non fa audience? (non intendo la mitica rock band genere progressive, esatto, quella vista live, intendo il testo della canzone di Gaber) Sono i telegiornali quelli che creano le opinioni, però, che gusto c’è a creare opinioni di parte, ah, dimenticavo, per la busta paga, per proprio interesse. Dicevo, possibile che li vede tutti il sottoscritto quelli che buttano a terra tutto quello che gli impedisce in mano o gli da fastidio una volta vuoto, una volta che non serve più, ecco, cosa di meglio che gettarlo a terra. Pacchetti di sigarette, bottiglie, lattine, bottigliette di plastica, carta, mascherine, sportine di plastica, tutto buttato ai bordi delle strade o dentro le siepi, è questa la cultura del tanto decantato popolo italiano? Adesso che nessuno se la prenda a male, ma mi parte una sbrodolata, anzi, pubblico una sbrodolata di un grande amico di pane al pane e vino al vino. Cari giornalisti, le conoscete le canzoni di Gaber? No? Ah ho capito, perché non sono la canzoni italiane quella celebrate con Sanremo e dai borghesi rapper più vecchi di loro nonno? Conoscete Gaber? Non credo. Carissimi giornalisti che fate a gara per andare col vostro bel faccino in tv, e vi vendete di tutto (dignità per prima. Dici che con la dignità non ti fai la seconda casa, che non ti fai la vasca idromassaggio?) pur di apparire in televisione. Gaber, in televisione ci stava e anche in prima serata e era un artista dei più amati, conduceva e anche programma di prima serata del sabato e ancora quando non esistevano le tv commerciali, ascolti di venti milioni e passa di telespettatori. Ebbene, ha un certo punto ha detto basta. Se n’è andato da quello scaltro mondo basato sul costruito a arte da dare in pasto al popolino, esatto, ha scelto la dignità, quella cosa che voi tanti e tanti giornalisti non sapete dove sta di casa. (qualcuno ci sta che cerca di far aprire le menti, specie un mio coetaneo che porta gli occhiali, non metto il nome, non vorrei mai fosse licenziato. Però troppo scarsa la cultura di chi guarda il suo programma, e non capisce di cosa ci sta sotto le righe delle sue battute) Ma ecco succo sintetico del testo della canzone.

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