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il correre a piedi, il podismo, il running, è pratica che si è mimetizzata…

… adesso è diventata pratica di camaleonti, è diventata pratica che di tutto e di più, e anche un vestito che tutti vogliono indossare, esatto, anche quelli delle carnevalate e del camminare

Causa impegni col trasloco, sono a sbrodolare su binario a scartamento ridotto e non ho tempo di stare a masturbare a lungo la tastiera. L’ispirazione, in questi giorni, è quel che è, però vado a toccare ugualmente un tasto, il tasto di cosa è diventata la corsa a piedi ai tempi di adesso. Correre a piedi, la corsa a piedi, da condizione essenziale per la sopravvivenza della specie degli homo sapiens, (in Africa, la gazzella ogni mattina appena sveglia, e questo tutti i giorni, la gazzella, sa che deve correre, e correre forte per scappare alle sgrinfie del leone. In Africa, il leone, ogni mattina di tutti i giorni sa che deve correre forte se vuol fare un bel pasto, un pasto a base di gazzella. Poi, ci sta il coccodrillo, quello non corre, non è capace di correre, non gli piace di sudare, usa l’astuzia e la pazienza, aspetta al fiume la gazzella che stanca dal correre, va al fiume e per dissetarsi, ecco che senza correre il coccodrillo ha il suo pasto giornaliero. Esatto, ce ne sono tanti di organizzatori di corse a piedi con l’indole e l’astuzia del coccodrillo. Non fatemi mettere i nomi) man mano, coi passar dei secoli e dei millenni, ha subito diversi cambiamenti nel modo di interpretare questa salutare attività motoria. Esatto, col passar dei secoli, son cambiate nel tempo le motivazioni nel modo di interpretare la corsa a piedi, ma in compenso e allo stesso tempo, è stata pratica infarcita e rivestita da nobili parole. Peccato che, solo tante belle parole, che però, solo che ipocrisia per mero tornaconto di chi, con la corsa a piedi si fa busta paga e di quelli che della corsa a piedi amano più che altro, il cassetto del tavolo iscrizioni. Esatto, dietro ogni bella parola spesa per vantare la corsa a piedi, si nasconde furbescamente il solito andazzo, esatto, quello che una corsa a piedi deve far fare business agli organizzatori col bernoccolo degli affari. Ecco allora che, con una qualsiasi scusa a favore di una qualsiasi opera, e anche di solidarietà o beneficenza? (non tutte, sono scusa per fare business, qualcuna di queste corse charity fa veramente quel che promette) si fa un bel cassetto e che poi non se ne sa più niente di come se lo spartiscono? Ecco allora che vai di proliferare di nobili intenti, pronti partenza via a corse tutte colorate, le flour? ecco che, pronti partenza e via a corse con costumi in maschera e affini, esatto, anche le carnevalate, le babbi natale, quelle rosa, quelle a favore dei disabili, quelle a favore del l’acqua, quelle a favore del l’aria, quelle contro la guerra, quelle per la pace, quelle a favore di tal associazione di volontariato, e chi più ne ha più ne metta. Esatto, di tutto, meno che il rispetto della corsa a piedi? Esatto, sono di tutto meno che correre a piedi (che lì con certificato medico come la mettiamo?) Carissimi, correre a piedi è ben altra cosa di un fatto di costume, di un fatto folkloristico e una situazione dove è accettata anche cosa di camminare. Cari runner, se capite la differenza che c’è, che ci sta tra un runner e un partecipante che cammina e manifestazioni dove si accetta di tutto per rimpinguare le tasche a qualcuno? che si accetta anche chi corre in maschera e che cammina? se siete dei runner che avete come Dio supremo la tessera Fidal, a queste corse a piedi non dovreste partecipare, o no? (dovreste, nota il condizionale) Una corsa a piedi (che vai a dire di podistica e di running, e allora, che c’entra il walking?) Opinione e parere personale del sotttoscritto, quello che la corsa a piedi competitiva dovrebbe avere una sua dignità, non dovrebbe essere aperta a carnevalate e camminate. Le carnevalate ben vengano ma dovrebbero essere solo che non competitive e senza prevedere premi di sorta, esatto, sportine per attirare i clienti. Che poi le sportine di categoria attirano runner da sportina, e sono tanti, ecco il perché ci stanno carnevalate podistiche. Esatto, tante le non competitive che ci stanno anche tante sportine a corredo, e più tante sono più tanta partecipazione. Esatto, carnevalate e sportine premio in manifestazioni podistiche non competitive (spesso dichiarate per beneficenza?) sono forse il male del running? per il sottoscritto è così (tieni presente che un Top Player mondiale, partecipa, se partecipa spesso, al max a 10/12 gare a l’anno. E che quando smette di essere un Top Player, non va a rincorrere la sportina di categoria, e anche se beccherebbe sempre e a tutte le gare) Così come non va bene che gli si dia del runner a una persona che va più lenta di 10kmh, più lenta di andare a 6’a km. Per favore, ripristiniamo le classifiche con dicitura fuori tempo max. (vuoi vedere quante tessere Fidal in meno. Cara Fidal, ti ricordi la vecchia regola del 1 minuto più lento del primo in classifica, 1’’ in più sei classificato fuori tempo max. Cara Fidal, te la ricordi questa vecchia regolina? o che le palanche ti hanno fatto perdere la memoria per strada?) Sta tutto a chi decide, se la corsa a piedi deve far fare tanto cassetto è un conto, e allora va bene così, perché adesso si fanno di quei cassetti che non ti dico. Invece, se la corsa deve essere una cosa seria, è un altro paio di maniche, perchè così come è adesso di serio non ha proprio più niente. Esatto, un miscuglio che non fa sicuramente onore al movimento running. Alla prossima sbrodolata. (mauro)

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