BRESCIA EST - VALLI DEL MARMO - ALTO NAVIGLIO - VALTENESI - VALTROMPIA - FORESTA ALTO GARDA OCCIDENTALE - OLTRE CONFINE

ecco che, e anche se mi son dovuto grattare la schiena contro lo spigolo, visto che è argomento che mi dà prurito, ecco la sbrodolata sulle famose e amate ripetute

Le famose ripetute, che per tanti runners sono il non plus ultra delle metodologie de l’allenamento. Esatto, per qualcuno niente è più avanti di questa metodologia, se applicata a l’aspetto allenamento. La conferma che tanti sono i runner che si trovano in gruppi e per fare questo tipo di allenamento, che è individuale, ma siccome è allenamento duro da digerire, preferiscono farlo in gruppo e i più tanti di quel gruppo, pur di non indossare il vestito che va bene a loro, usano il vestito di altri e si rovinano. Rovinano nel senso che se va bene non migliorano, altrimenti vanno a conoscere il signor infortunio. I runners finlandesi, che nei primi decenni del secolo scorso erano nella corsa a piedi quello che ai nostri giorni sono i corridori a piedi africani, ebbene, si allenavano nei boschi di collina, il fartlek naturale ha preso da loro, loro che hanno inventato questa metodologia. Però, Pikhala, un grande allenatore finlandese, cosa fa, esatto, sui suoi atleti prova e esperimenta una nuova metodologia. Esatto, la metodologia della corsa frazionata. Dove brevi tratti di percorso venivano fatti con corsa a elevato impegno organico e muscolare, e seguito da altrettanto breve tratto in assetto risparmioso, fatto di leggera corsettina e spesso camminando. Poi, se Lydiard ha fatto diventare famosa la metodologia della corsa continua prolungata, chi ha fatto arrivare ai primi posti, in vetta alla hit parade de l’allenamento la metodologia della corsa frazionata è stato, esatto, è stato E. Zatopek. Zatopek è stato il più convinto assertore della bontà della metodologia della corsa frazionata come miglior metodo di allenamento. Per dire, certe sedute di allenamento di Zatopek prevedevano anche fino a n°60 ripetizioni. Per dire n°60 200m a impegno quasi massimale e con pausa di 1minuto. Voi non provateci nemmeno, o meglio, se in 1minuto avete recuperato lo sforzo e siete arrivati a 100/110pulsazioni, lo potete fare, altrimenti meglio di no, correte il serio rischio di finire a l’ospedale. Esatto, delle ripetute l’aspetto più importante è il recupero, la pausa, più è breve il tempo per arrivare a 100pulsazioni, più il runner è di grande caratura. Esatto, la logica del lavoro frazionato sta nel far abituare l’organismo a correre anche in presenza di elevata concentrazione di acido lattico. E la corsa frazionata e con recupero incompleto era caratteristica della teoria della Università di Friburgo, da qui il termine Interval Training Friburghese. Questa la sostanziale differenza tra la corsa frazionata conosciuta come Interval Training Friburghese e la ripetute con recupero completo, che l’Interval Training Friburghese, l’organismo e i muscoli, sono sottoposti a stress sia nel tratto veloce che nel periodo di pausa, e per cercare un adattamento organico e muscolare. (diversamente a come si potrebbe pensare, il nostro organismo ha più richiesta di ossigeno dopo la ripetuta, i primi 30’’ di pausa, è il momento che l’organismo fa più richiesta di ossigeno) Mentre la corsa frazionata con recupero completo, conosciuto come “Stasera Facciamo Le Ripetute”, (esatto, che i gruppi di runners quando si trovano, quasi sempre è quando ci sta da fare seduta di qualità. Esatto, sono tanti i runners che difettano in volontà e determinazione e che se non hanno compagnia, certo tipo di allenamento lo saltano Non sono come il sottoscritto che le ripetute, quando le faceva le faceva in solitario, e a provare anche i diversi modi di pausa, e anche i più deleteri, che ha provato sulla sua pelle, tipo di ripartire quando le pulsazioni arrivano a 130battiti, cosa fuori di testa. Però c’è anche un caso più unico che raro, che qualche campione ha salvato la stagione con questo allenamento. Già ne avevo parlato anni e anni fa. Adesso non mi sento di raccontare la storiella, può creare equivoco e invogliare gli altri a provare questa insana teoria) lo stress a l’organismo e ai muscoli è solo nel tratto veloce e in pausa l’organismo e i muscoli riposano e si riprendono dalla fatica. Altro a favore della corsa frazionata in sostituzione della corsa continua e specie in netto contrasto con la metodologia del corto veloce è stato Zaciorskij. Da studi effettuati sul campo ha notato che, il recupero completo, poi dipende dalla caratura de l’atleta, però per far capire meglio il concetto uso questo esempio. Zaciorskij ha notato che se il recupero completo corrispondeva a 3minuti di pausa, ebbene, nel 1°minuto si recupera il 65%, nel 2°minuto si recupera un altro 30% e nel 3°minuto si recupera il rimanente 5%. Questo il motivo che, la sua teoria dice che, se già solo dopo 1minuto si è recuperato il 65%, e dopo 90” si è recuperato più o meno 85%. Ecco che, ripartire dopo soli 90”, per Zaciorskij era già un buon recupero organico e che avrebbe permesso di completare le serie, e con un vantaggio, che dava il vantaggio di fare la successiva ripetizione con ancora un po’ di acido lattico in circolo e in modo che l’organismo si abituava a compiere sforzo massimale e anche in presenza di acido lattico. Esatto, per Zaciorskij era come di prendere due piccioni con una fava. Che secondo questa teoria, con pausa breve in questo modo, si può fare un allenamento di diversi km e sempre a altissima intensità. Mentre il contrario, un corto veloce da di questo problema, che, man mano si accumula acido lattico e fino a arrivare a alta concentrazione, senza pausa, per completare i 5km, il runner, è costretto a rallentare. Che per Zaciorskij sosteneva, che in fin dei conti, se il runner è costretto di rallentare, esatto, diventa allenamento di minor qualità. Detto questo, repetita juvant, a ogni distanza va calibrato il tipo di ripetuta, gara di mezzofondo, non è uguale a gara di fondo, non serve essere andati a scuola per vedere che un po’ di differenza ci sta tra le due gare. Ecco che, da le righe che seguono, si va a evincere che per un runner amatore, questa metodologia basata sulla teoria del Interval Training Friburghese non è nemmeno da prendere in considerazione, esatto, fa più male che bene. Le ripetute sono preferibilmente di 100mt o 200mt rare volte si arriva a 400mt. e la pausa deve stare tra un minimo di 45’’ e un massimo di 90’’. Esatto, se in 90’’ al massimo non siete arrivati a 120pulsazioni, lasciate perdere. Lo scopo di questo allenamento è di potenziare il cuore, in modo che a ogni battito il cuore diventi in grado di pompare tanto sangue e sempre di più, e di abituarlo a arrivare in fretta anche a 180pulsazioni. Più un runner è in grado di arrivare a alte pulsazioni e più è in grado dopo una brevissima pausa a farle abbassare, farle arrivare a 120pulsazioni, più l’atleta è di grande caratura. Voi amatori non provateci nemmeno per scherzo, nemmeno per curiosità, di provare cose insensate, quello, lasciateglielo fare al sottoscritto, che di problemi di andare a beccare la sportina di categoria non ne ha, e che se anche poi deve fermarsi per qualche guaio fisico cambia poco e niente. Allora, ripetute così brevi, come ci stanno nella metodologia del Interval Training Friburghese, a livello della psiche, per gare di fondo,  non producono alcun adattamento. La velocità delle ripetute è anche a livello coordinativo che non si sposa bene con le caratteristiche coordinative della corsa di fondo. Nel senso che le ripetute brevi saranno tutto, daranno modo di una bella corsa veloce, ma non è il modo giusto che fa imparare al nostro corpo di correre risparmiando energia, che nel fondo è cosa che viene sempre buona dopo, dopo metà gara. La corsa economica è quella qualità che fa mantenere buona la velocità di crociera in gare dai 5km in su e permette di fare la gara senza cali di ritmo. La corsa economica è la principale dote del runner di gare di fondo, dai 5000m in su, ebbene questo aspetto, con l’Interval Training Friburghese non viene assolutamente allenato. Le ripetute non fanno imparare l’economicità del gesto che ci deve stare in gare lunghe. Specie a livello giovanile è, sarebbe da bandire visto che tanti che hanno tesserino di tecnico istruttore Fidal, però di corsa a piedi e di adattamenti indotti da l’allenamento poco conoscono, e peggio ancora non sono a conoscenza degli effetti negativi di certi allenamenti, che tanti, fanno allenare i bambini e i giovani come fossero già degli adulti. Per bambini e adolescenti, questo tipo di allenamento basato sulle ripetute sarebbe da vietare, che tipo di allenamento che va a fare più male che bene. non è da adesso, anche il Balestrieri, ai primi anni del secolo scorso, nel suo manuale del Podismo, già sconsigliava certo tipo di pratica su bambini e adolescenti. L’organismo e i muscoli del giovane, mal sopportano l’acido lattico, che se in elevata quantità si va a correre il rischio di bruciare i mitocondri ai futuri runners. Non avete mai sentito la tal frase: chèl là èl ghà brusàt tàt de chèi gnari e gnare Quel allenatore ha bruciato tanti di quei ragazzi e ragazze che non ti dico. Adesso, alla luce di quel che ha fatto conoscere la scienza, l’Interval Training Friburghese è stato quasi completamente abbandonato, resiste un poco in alcune specialità sportive, ma non in quelle del running dal mezzofondo in su. Adesso, la metodologia di allenamento della corsa frazionata, è passata dai 100/200 a distanze frazionate più lunghe, dove la regina delle corse frazionate sono diventati i 1000mt. Dove adesso il recupero di tal ripetuta, la pausa tra una ripetuta e l’altra, è più o meno di 3minuti. Poi, il lavoro per ottimizzare questa metodologia di allenamento è quello che si basa sul n° di ripetute, che non son d’accordo con l’autore del libro. L’autore dice che, le ripetute devono essere di tot numero, quello che serve per raddoppiare esattamente la distanza della gara. Che vuol dire se gara di 10km, n°20 ripetute di 1000mt ? Che se è così vuol dire vanno via, e solo di pause, va via 1h. Se poi ci mettiamo 20minuti di riscaldamento e 10minuti di defaticamento arriviamo a 1h30minuti. N° 20 ripetute di 1000mt a 3’ akm, fanno un’altra ora. Totale 2h e mezza di allenamento, e questo se sei un atleta d’elite. (per il sottoscritto c’è qualcosa che non quadra e anche per un runner d’elite, cioè 1000mt non sono 200/400mt, ci sta un po’ di differenza) Perché un amatore, già tanto che fa 1 mille a 3’40’’ che per venti volte? ma quando mai. A l’amatore già bastano e avanzano di fare sei mille. Però, giustamente il libro è e riguarda allenatori di atleti d’elite, esatto, che sono la crema del running, quelli che hanno disponibilità di tempo di dedicare al loro lavoro, e non si può escludere che ci sia stato ancora qualcuno di questi Top Runner a provare anche questo tipo di allenamento. Ripetute di tratti molto più lunghi, per dire, 2/3km, hanno bisogno di recupero adeguato, 10minuti di pausa il 2000 15minuti di pausa il 3000. Aumentare la qualità di questo tipo di allenamento si può agire su tre punti: Il numero di ripetizioni, oppure, L’aumento della velocità della ripetuta, oppure, Diminuire la pausa tra una ripetuta e l’altra, ma sempre facendo attenzione alle pulsazioni. Qualche volta sono stato a fare allenamento con ripetute in gruppo, quante castronerie mi capitava di vedere. Mai visto nessuno a controllare i battiti, tutti a tempo, il tempo che andava bene a uno doveva andare bene anche a l’altro. Partivano tutti sparati, nel senso che, quelli del mio gruppo i primi 500m li passavano 1’45’’ (3’30” akm) poi i secondi 500m facevano 2’. (4′ akm) Esatto, (a volte quando nelle conversazioni del dopo gara, che col mio coscritto Pierangelo stavamo a sorridere di questa cosa di allenamenti di gruppo in fatto di ripetute) senza nessun criterio a sparare fuori tutto quello che avevano, una volta a tirare uno, l’altra ripetuta a tirare era poi un’altro e così via. Esatto, andare a fare ripetute, tutto il gruppo, un tanto al sacco, e senza conoscere la soglia che ognuno di loro ha e che per forza di cose può anche essere molto diversa da quell’altro. Carissimi, ma se non conoscete la vostra soglia, ditemi come è che fate a fare un allenamento frazionato mirato a quel che siete? Esatto, a capo di questi gruppi ci stanno quasi sempre atleti di buona caratura, che sono quelli che dettano il tema di allenamento della serata. Già detto che si scimmiotta il campione, gli amatori, e qualsiasi, vanno ascoltare l’atleta di caratura, che in quel caso, e in quella seduta, diventa l’oracolo. (e anche se, magari qualcosina deve ancora imparare di metodologia di allenamento) Esatto, per lui non parla la conoscenza, il livello di conoscenza di metodologia di allenamento, esatto, lui ti tappa la bocca con i suoi bei risultati in gara, per lui parlano le gare che ha vinto, i campionati più o meno importanti che hanno vinto questi pseudo allenatori, che l’allenamento, il vestito, se lo tagliano sulla loro misura. Esatto, parlano e dettano allenamenti basandosi sulla loro esperienza, di quelli che sono stati e sono loro, ma saranno come loro anche tutti quelli del gruppo e che pendono dalle sue labbra? Datevela voi la risposta. Domani altro argomento. -continua- (mauro)

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