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Dio è morto (cover by Mauro)

Dio è Morto: testo e interpretazione, in blu il testo, in arancio l’interpretazione. Ho visto (tanti di voi che hanno i capelli bianchi e grigi come il sottoscritto, ma non ancora dentro le mutande, si ricorderanno di aver visto quei bei tempi) la gente della mia età andare via (i viaggi in autostop, che quelli di quella generazione e senza niente appresso, solo un sacco a pelo, girare il mondo, non in aereo, ma in autostop) lungo le strade che non portano mai a niente (girare e vagare senza una meta, alla ricerca di cosa?) cercare il sogno che conduce alla pazzia (la ricerca spasmodica di quel che vorresti avere ma che non riesci? e anche con le droghe? cercare un po’ di felicità? o solo per dimenticare la tua brutta condizione di esser nato figlio di genitori poveri?) nella ricerca di qualcosa che non trovano (seppure e magari figli di genitori ricchi e senza impellenti problemi esistenziali, seppur sommersi da tutti gli aggeggi del consumismo con i quali trastullarsi, che ricordo a quei tempi il consumismo era ancora in fasce, seppur con tutte le comodità del consumismo, televisione, frigorifero, lavatrice, telefono fisso in casa, auto, la cucina, la camera, il salotto e l’auto, però, c’è un però, gli mancava quel qualcosa che ti fa sentire vivo. La stessa cosa di una bella fig.A, bella si, ma che non ti dice niente, non ti ispira sesso) nel mondo che hanno già, (un mondo che già tanto offriva, come questa società dei consumi offre tanto e tanto benessere, ma manca quel qualcosa, la felicità. Che felicità è parola molto grossa. Ispirata da una canzone di G. Gaber, a quei tempi si voleva essere felici ma in mezzo a altri, a gente e persone, ma però, si voleva anch’essi felici. A qui tempi si pensava di più anche agli ultimi e non solo al vestito alla moda) dentro alle notti che dal vino son bagnate (l’unica cosa che ti fa star bene è stare con gli amici a passare le notti a divertirti fino a tardi e far casino, aiutati da un buon bicchier di vino E si sa se a Guccini gli piaceva il vino, e altro che bicchiere. A i suoi tempi ci stava il vino, come ai miei tempi si trangugiavano bicchierini di liquori. E quella volta che non mi reggevo in piedi, che i ragazzi di Salo’, mi hanno caricato su la corriera e gli hanno detto a l’autista, questo qua scaricalo li a Nuvolento, li al bar Vienna di Nuvolento. Che poi una volta che l’autista m’ha scaricato li al bar Vienna, Alfredo, sorreggendomi m’ha accompagnato a casa. Non era la prima volta e non è stata nemmeno l’ultima, bei tempi, bei tempi che non ritorneranno più per il sottoscritto. Tempi dove anche uno spostamento in corriera, ci stava occasione di fare conoscenza di ragazze e con quel che ne poteva seguire. Adesso in corriera in treno e in metro, ognuno con sguardo fisso e imbambolato sul proprio smartphone. I giovani di oggi non sanno cosa si sono persi) lungo le strade da pastiglie trasformate, (pastiglie sta per LSD, e non solo le strade ti fa vedere trasformate, ma a spiegare meglio che mi fermo che qualcosa ne so? voi che dite?) dentro alle nuvole di fumo del mondo fatto di città, (le famose ciminiere, le famose zone industriali a ridosso delle città, ovvero, rubare terra al mondo, al Pianeta Terra, alle coltivazioni, agli alberi da frutto al verde creatore di ossigeno, creatore di aria buona da respirare, e distruggere questo tesoro di verde, e solo per il continuare a costruire formicai e alveari di cemento armato. In modo di dare ogni famiglia del grande alveare e formicaio, dare, non a gratis, ma grazie e condito dalle preoccupazioni che porta a contrarre un debito, di un mutuo. Ovvero, dietro anni e anni di preoccupazioni, dar la possibilità alle famiglie di abitare nella loro celletta fatta da quattro muri e piena di aggeggi. Ispirata dalla canzone Il Ragazzo della Via Gluck) essere contro e costretti ad ingoiare la nostra stanca civiltà (che tanti contro questo modello di società umana, ma siccome comandavano e comandano le palanche, ovvero il capitalismo e i capitalisti, anche se sei contro, sei costretto a subire, a ingoiare questo obsoleto modello di società umana che è a vantaggio solo del 1% della popolazione mondiale, esatto, i capitalisti che sono solo 1% della intera popolazione mondiale, e dei straricchi, che sono solo il 10% dell’intera popolazione mondiale. E se tu sei dentro nel restante 90% che è con poche o senza palanche, se vuoi sopravvivere, devi solo che ingoiare) e un Dio che è morto, (Dio, non è mai stato simbolo della opulenza e delle comodità, e dei privilegi. Dio è sempre stato il simbolo di riscatto del 90% di popolazione povera, e sicuramente non privilegiata, ma, popolazione sfruttata, sotto ricatto di chi comanda grazie a esercito e finanza e economia e palanche) ai bordi delle strade Dio è morto, (per avere tante palanche in tasca, tanti cattivi esseri umani? No umani, le bestie sono più umane. Questi prepotenti cattivi bramosi di palanche, vanno a sfruttare altri e umani di belle forme e belle sembianze femminili e con tanto bella tazzina, e costringerli a fare il mestiere più antico del mondo ai bordi delle strade battute, che poi, altrettanto tanti altri esseri umani, solo che complici, che per far far la schiuma al loro fratellino alimentano questa barbarie. Facendo fare la schiuma al fratellino in questo modo, di fatto, alimentano questo lurido mercato di industria dell’orgasmo) nelle auto prese a rate Dio è morto, (pur di essere accettati, pur di non dare l’immagine dei pezzenti, dalla pubblicità invogliati a fare debiti, e far vedere che si è arrivati ad avere quel aggeggio di latta su ruote gommate e che è stato elevato dal consumismo al rango di status symbol, in questo modo, credendo e illudendosi di andare incontro alla felicità, mentre è il contrario. I debiti danno e portano solo che nuove preoccupazioni. Qualcosa ne so, anche se poco, qualcosa ne so. Che l’ingenuità data l’età, i quattro anni di Maurizio, sentendo le preoccupazioni mie e di Mariele, mi diceva: papà, fai a meno di dare i soldi alla banca. Col negozietto di Calcinato son partito con 800mila £ di debito e poi è andato via via aumentato a livelli preoccupanti. Dopo, non a tutti gli va bene come a un certo punto, gli è andata bene come al sottoscritto, che il lavoro ha iniziato a girare e girare molto, tanto di assumere e fare tre buste paga. Stessa cosa dello sport, non tutti diventano campioni. Stessa cosa delle belle fig.HE, non tutte diventano star e starlettine, quasi sempre è solo questione di fortuna) nei miti dell’estate Dio è morto (il cercare a tutti i costi la moda il divertimento il paese dei balocchi) Mi han detto che questa mia generazione ormai non crede in ciò che spesso han mascherato con la fede, (non credere e solo per simpatia e per partito preso, a quel che dicevano i preti, esatto, come adesso il sottoscritto e prima del sottoscritto tanti, anche Pasolini, dicono della televisione. Ma se il Creatore ci ha donato la materia grigia, almeno tentare di usarla e non tenerla rinchiusa nel cassetto sotto naftalina) nei miti eterni della patria o dell’eroe (quando le cose vanno male, chi le ha fatte andare male, l’ultimo appiglio per rimanere in sella, è far leva sul patriottismo e gli eroi che si immolano per la patria. In pratica, giocano l’ultima carta, quella che fa leva su l’unità e l’amor di patria, ma badate bene, solo che per diventare e mantenere il loro stato attuale che ricoprono nella scala gerarchica de l’establishment. Perché questa cosa del mito della patria e degli eroi, a chi farà comodo la cosa? Datela voi la risposta) perché è venuto ormai il momento di negare tutto ciò che è falsità, le fedi fatte di abitudine e paura, (di non aver paura di dire in pubblico come è in realtà la natura delle cose, di non aver paura di dire che, Il Re è Nudo. Che il consumismo è solo che forma subdola di dittatura usando poco il bastone e la carota, ma usando il più subdolo e potente potere delle palanche. Che anche adesso, e non solo a quei tempi, vedrai adesso a causa Coronavirus quanto tanto e tanto saranno costretti a stampare palanche, se vogliono rimanere in sella) una politica che è solo far carriera, (solo che dire quel che vuol sentirsi dire la gente, al solo scopo di beccare tanti voti, e una volta beccato i voti, fare trasformismo a secondo convenienza. Ispirata dalla canzone di G. Gaber) il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto, l’ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto (ammaestrati o per vantaggio personale, a seguire le regole di chi comanda, seguire quello che fanno i più tanti, senza aver un proprio pensiero, aver paura di esprimere il proprio pensiero in pubblico, il stare e sempre dalla parte di chi comanda e dei poteri forti. Esatto, zerbino dei potenti) è un Dio che è morto, nei campi di sterminio è un Dio che è morto, coi miti della razza è un Dio che è morto con gli odi di partito è un Dio che è morto (non c’è bisogno di tradurre, più chiaro di così) Ma penso che questa mia generazione è preparata a un mondo nuovo e a una speranza appena nata, ad un futuro che ha già in mano, a una rivolta senza armi, (una generazione che visto le disuguaglianze che ci stanno nel modello di vita basato sul modello del consumismo, rivelatosi deleterio e ingiusto, cosa che è solo che fa che far molto male al Pianeta Terra, andando pure a distruggerlo. Distruggerlo e solo per far godere il 10% della popolazione mondiale. La speranza di una nuova generazione che, al risultato dei fatti, s’è resa conto che così non si poteva e non si può continuare) perché noi tutti ormai sappiamo che se Dio muore è solo per tre giorni e poi risorge, in ciò che noi crediamo Dio è risorto, in ciò che noi vogliamo Dio è risorto, nel mondo che faremo Dio è risorto (le idee di un mondo nuovo basato su modello di vita nuovo, un mondo nuovo che ha abbandonato il dannoso modello di vita consumistico, e anche dovessero passare tre secoli, ebbene, quei ideali del movimento hippie, non moriranno mai. E tutte le volte che quell’ideale sarà assassinato dalle palanche e poi morirà, ci starà sempre un’altra una nuova generazione che lo farà risorgere. Ispirata anche dal libro Storia di un Allenatore) L’interpretazione della famosa e mitica canzone Dio è Morto, e trasmessa dalla radio vaticana ma censurata dallo stato italiano, dovrebbero insegnarla a scuola. Guccini, Bennato, Gaber, Fo, Jannacci, Gaetano, De Andre’ almeno questi, andrebbero insegnati a scuola, logico, insegnati è cosa pericolosa, perchè l’establishment considera i testi di queste canzoni, pericolosi, molto pericolosi, che canzoni che potrebbero farli cadere dalla sella del cavallo del l’establishment. La traduzione di Dio è Morto la dedico alle nuove generazioni e in particolare la dedico a Gaia: la mia nipotina. Nuove generazioni, sto dalla vostra parte, sperando che anche voi, un giorno, conosciuto un ragazzo o una ragazza sulla corriera, la sera si possa ancora tirare giù la cerniera e miccare il biscotto e senza gommino nella tazza, e senza andare incontro a problemi di salute o di gelosie di uomini e donne possessivi, che considerano il partner solo come un proprio oggetto personale. Quei tempi li ho anche vissuti, purtroppo per solo qualche anno, gli ultimi anni dove ha soffiato questo bel vento di Peace Music & Love. Chissà se si può ancora esprimere il proprio pensiero in pubblico? (mauro)

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