BRESCIA EST - VALLI DEL MARMO - ALTO NAVIGLIO - VALTENESI - VALTROMPIA - FORESTA ALTO GARDA OCCIDENTALE - OLTRE CONFINE

DEDICA A TUTTI QUELLI CHE MAL GIUDICATI

E CHE SOLO CON TENACIA E TESTARDAGGINE SONO POI RIUSCITI NEL SETTORE, QUELLO CHE DOVE, A DETTA DEGLI EXPERTI CONTROLLO QUALITÀ, CHE STATI GIUDICATI NON IDONEI A SVOLGERE TAL COMPITO, POI INVECE CE L’HANNO FATTA ALLA FACCIA DEGLI EXPERTI. SBRODOLATA CHE, SE NELL’IMMAGINARIO COLLETTIVO CHE I MIGLIORI SONO LA MIGLIOR SCELTA DA FARE IN TUTTI I CAMPI, E SPECIE PER GOVERNARE L’ITALIA, ALLORA, CHE SENSO HA FARE LE PROSSIME ELEZIONI?

Sbrodolata sempre ispirata dai pensieri di don Milani. Esatto, ancora un po’ a sparare cazzate dei pensieri di don Milani e poi domani altro argomento, che va a toccare le donne, le donne che viste da un comico, dove la donna, che piace della donna è sempre e solo quella cosa. (esatto, la fig.A è come il Torneo Podistico, non passa mai di moda)  Se si può ancora sparar cazzate e senza che le donne si offendono. (a parte il fatto che a Zelig gli applausi più calorosi li riceveva proprio dalle donne. Ma però li era a Zelig, e qui a sparare le stesse cazzate uno malvisto dalla fig.A, e una bella differenza c’è) Detto questo, don Milani dice che, uno dei mali che fa la scuola è anche quello della competitività, (la esasperata competitività che poi va a generare la esasperata selettività. Che poi ci stanno chi va in televisione e per il bene de l’Italia si deve formare il governo dei MIGLIORI. Arrivati a questo punto è da stupidi anche di spendere denaro pubblico per fare le elezioni. Esatto, per ogni ministero, si mette li dietro la scrivania a comandare il meglio classificato nel ranking di tal settore, e a ogni 5 anni si cambia, e va a prendere posto di comando chi in cima al ranking di settore. Carissimi, se la logica dei MIGLIORI è questa, esatto, che senso ha di fare e di spendere denaro pubblico per le elezioni? quando poi si va a invocare che solo i MIGLIORI in grado di salvare l’Italia. Dove ieri viene fuori in televisione, e dice: a l’inizio eravamo impreparati, nessuno conosceva, erano decisione che prendevamo in modo empirico. Ma carissimo, non è che prendevate decisioni, copiavate, avete fatto copia incolla e esattamente quello che avevano fatto i cinesi. Per prendere decisioni serve anche avere un minimo di logica, cosa che in questa situazione non ho mai e dico mai, mai visto. Esatto, lento di comprendomio, il sottoscritto non ha mai visto la logica che legava fra loro le più varie e strampalate decisioni, esatto, dove al mercato ambulante settimanale, il Covid 19 non contagiava chi andava a fare la spesa alimentare e mentre invece contagiava chi faceva spesa di non alimentare. Sono indietro, ma la logica questa non l’ho mai capita, però loro sono i MIGLIORI, e sicuro che la logica che il sottoscritto non ha visto, invece ci sta) dove chi prende voti più alti in pagella, viene anche invogliato a pensare che lui è più (MIGLIORE) degli altri (che poi è la stessa cosa dei quiz televisivi, dove che chi vince il premio va a credersi un superuomo e una superdonna. Che sono I Marchese del Grillo dei quiz) un vero super, un superuomo e una superdonna. Esatto, è proprio il voto alto a confronto col voto basso che fa travisare la realtà, dove uno e una vanno a credersi super, e l’altro e l’altra, quelli con voto basso, esatto, vanno a credersi delle nullità. (ma come diceva il mio maestro di radiotecnica? Esatto, non ci sono cose facili o difficili, ci sono cose che si conoscono o che non si conoscono. Ci sono cose che si sanno fare o non si sanno fare. Di dire e separare le cose, se facili o difficili, è sempre a giudizio di quello che conoscono e sanno fare gli insegnanti. Che se un insegnante la tal materia non la conosce bene, esatto, dice che è difficile. Mentre se la conosce bene? eh, li no, li altro paio di maniche, li è facile. Esatto, l’insegante fa sempre lo sbaglio di vedere e di calibrare i fatti e le cose su la sua persona, su quello che lui è capace o non è capace. Se lui non è capace, ecco che la materia è materia difficile. Dove che se tu sei capace di fare cosa che però l’insegnante non è capace, per lui, per l’insegnante la tal cosa che invece sei capace tu e lui no, esatto, l’insegnante dice che quello che sei capace tu non ha importanza nella vita, esatto, importante solo quello che capace lui. Esatto, per l’insegnante, l’importante nella vita è solo che quello che conosce e che in grado di fare lui? Sai che don Milani forse c’ha visto lontano, molto lontano) In entrambe i casi, don Milani dice che: una Scuola che seleziona chi bravi e chi no, è una Scuola che distrugge la cultura, ai poveri e chi preso un brutto voto gli nega qualsiasi modo di esprimersi, e per sempre, e anche in futuro. Mentre ha chi beccato bei voti, li fa andare a vivere fuori dalla realtà quotidiana, di farli diventare di mentalità di Marchese del Grillo, che tradotto in italiano: Io sono Io, e voi siete un ..zzzo. Ma poi ritorna ancora con il suo pensiero su l’argomento, e lo taglia più fine, e secondo il sottoscritto, magari allargandosi troppo, dice: una Scuola selettiva va contro Madre Natura, è un peccato non tollerato da Dio. Quando poi, (e però e forse intendendo Gesù) ha aggiunto, quando proprio Dio il primo ad amare gli ultimi, gli indifesi, i poveri di mezzi. Dice: ma voi illustri docenti e insegnanti, come è che potete conoscere i vostri alunni più lenti nel l’apprendere, quando voi, proprio voi gli avete tappato la bocca e quando invece i vostri occhi sono occhi abbagliati dai vostri alunni che sono veloci nel l’apprendere. Sicuro che abbagliati da quelli veloci nel l’apprendere, non potete accorgervi degli altri, quelli che avete reso muti tappandogli la bocca con un brutto voto, facendoli diventare degli zero a gli occhi de l’intera classe. Ma carissimi docenti e illustri insegnanti, ma disordine per voi è solo quello che fanno gli operai quando scioperano? Che se scioperano non è per gioco, ma sono mossi da una necessità, una necessità disperata e solo che per sopravvivere. Ma cari docenti e illustri professori, adesso non si capisce se è la Scuola che ha rovinato voi, o voi a rovinare quel che poi diventeranno persone adulte. Ma cara Scuola ministeriale, cari docenti, cari insegnanti, ma non vi rendete conto che, alla fin fine, quello che insegnate è solo che di pensare, ognuno di pensare unicamente di pensare solo a se stessi e che gli altri si arrangino. Ma riuscite a vedere, cari docenti e insegnanti la situazione sociale reale che vanno a creare i vostri insegnamenti? Il cambiamento deve venire dal basso, i cambiamenti non possono di sicuro venire da il corpo docenti e il corpo insegnanti. Ma quando mai, quando che loro, docento e insegnanti sono il prodotto che uscito dopo essere stati infettati da la Scuola ministeriale e per almeno vent’anni, iniziando da l’inizio dal nastro trasportatore della catena di montaggio e fino alla fine del reparto controllo qualità. Esatto, come in ospedale i medici sono a rischio di infettarsi, gli insegnanti, sono diventati insegnanti e solo perchè si sono infettati a Scuola compiendo il loro percorso di studio, infettati del virus di questa come concepita adesso la Scuola ministeriale. Chi insegna non riesce a concepire che una persona possa possedere delle capacità se cresciuta con altra idea che non sono i loro insegnamenti. Esatto, don Milani dice che ogni popolo ha la sua cultura e nessun popolo ha meno cultura di altro popolo. Questo di stare a fare la differenza tra culture, è solo di chi della cultura ha visione talebana da paraocchi. La vita reale non sono i libri, che libri scritti da chi poco ha vissuto di vita reale, mentre la vita l’ha passata a studiare solo sui libri. Meglio un libro di Corona M. che un libro di un topo da biblioteca? ecco che ancora una volta si sbaglia, ma come si fa a fare differenze e stare a fare graduatorie, ma possibile che è difficile vedere le cose da più tanti punti di vista, dove non esiste il punto di vista quello perfetto e giusto e che deve andar bene e per forza a tutti. Mi sembra di stare in mezzo ai talebani, dove un ordine non si deve discutere, e anche se un ordine del …zzzo. don Milani, per far capire il concetto, usa metafora di quel che ritenuto prodotto de l’intelligenza, dice: L’ascensore? e lo paragona a un aggeggio che il risultato porta spesso e volentieri di ignorare i coinquilini del palazzone dove si abita. L’automobile, il risultato, spesso e volentieri, porta al risultato della superbia, di chi ce l’ha fatta, mentre ci sta chi invece costretto a andare a lavorare in tram. Il telefono, porta al risultato di rinchiudere le persone in un loro mondo virtuale, dove al telefono si può anche mentire, dove il lato peggiore del telefono, se non gli si da il valore che ha e che spesso invece lo si sopravvaluta, il risultato, al di la del nome “i social”, il risultato è proprio quello di minare la reale socialità, dove a mano a mano e piano piano, una società di bipedi che va evitare il contatto umano fino di eliminarlo. Dove il telefono è anche aggeggio che surrogando i contatti personali, di fatto, è tener lontano il prossimo dalla nostra casa. (carissimi, avete sbagliato, non il sottoscritto, ma pensieri di don Milani) Poi, della Scuola dice e aggiunge: è li bella e sexy, vogliosa, con le gambe larghe, che fa vedere il pelo, che sembra che ti dice che è li solo per te, che è li per aiutarci a crescere, che di farci miccare il biscotto nella sua tazza e in modo di farci diventare un uomo e una donna responsabili. Esatto, quando che invece il suo vero scopo è di sorvegliarci come fossimo dei delinquenti? di sorvegliarci fino alla fine del percorso scolastico, e alla fine della catena di montaggio, di passare dal controllo di qualità, di vedere se rientriamo nello stampino di fabbrica ministeriale delle menti. Alla fin fine abbiamo capito a cosa serve la Scuola e perché è stata concepita, forse solo per creare delle menti tutte uguali e omologate con certificazione ministeriale? Detto questo l’ispirazione, e la cover personale del sottoscritto, usando parole del sottoscritto, sbrodolata cover ispirata dai pensieri di don Milani, e tutto frutto da cosa letto il sottoscritto su wikipedia a proposito di don Milani. E’ precisazione, ecco, non voglio che pensate male. Mentre adesso, e per chiudere il concetto tanto che ha appassionato don Milani e il sottoscritto, esatto, l’aspetto de l’argomento quello del lento apprendimento, adesso, così, una ciliegina sulla torta di chi anche se di apprendimento lento, alla fine della corsa, spesso e volentieri, sono proprio chi a apprendimento lento a tagliare per primi il traguardo di una vita appagante. Per la ciliegina da mettere sulla torta prendo ispirazione dal libro di Flavio Oreglio, che è anche libro ispiratore della sbrodolata di domani, quella che va a vedere la donna come cosa che un uomo non può far a meno di avere come compagna? no, come amica? no come una creatura in grado di renderlo felice? magari lui no, ma il fratellino di sicuro si, che il fratellino che con una donna è più felice. Ecco, una storia che fa capire bene la situazione che di giudicare gli altri poco intelligenti, lenti ne l’apprendere, spesso e volentieri fa fare brutta figura al giudicante. Fa fare figura di …erda di chi stato ne l’ufficio del controllo qualità e di scartare prodotto di fabbrica fallato. La storiella, questa storiella, narra di un giocatore di calcio, che stato uno dei più forti calciatori italiani degli anni ’70, con 19 presenze con la maglia della nazionale. Paolino Pulici è stato una bandiera del Torino degli anni ’70. Tre volte capocannoniere del campionato di serie A di calcio. Paolino Pulici parte dalla serie C, un lungo lavoro di gavetta e che non faceva intravedere sbocchi, tanto che pensa anche di smettere col calcio. Quel tempo della gioventù era impulsivo, aveva fretta. Aveva tanta fretta d’arrivare al grande calcio, sognava di fare tanti goal, che però non arrivavano. La precipitazione e la smania di arrivare a segnare, gli faceva perdere di vista la concentrazione necessaria, la lucidità che serve a fare goal quando sei nella zona della porta avversaria. Lo portano a provare a l’Inter, ma l’Inter lo boccia, lo ritengono scarso. Non si sa come, quando va a provare col Torino, il Torino lo tiene li, non è che ci credeva, però lo tiene li a fare numero. (i primi quattro anni solo tre partite da titolare, esatto, di tenerlo li per fare numero. Poi, lo declassano, non più con la prima squadra, ma con la primavera e sotto la guida degli allenatori dei ragazzi, chi senza carattere, mai avrebbe accettato la situazione, avrebbero scelto altra squadra. Ma spesso, chi è lento nel apprendere è anche più tenace e testardo di raggiungere il sogno che sognato da bambino. Dopo mesi di purgatorio con la primavera, viene di nuovo aggregato alla prima squadra, quel anno era arrivato a Torino anche quel che diventato il suo gemello del gol, la storia cambia, l’anatroccolo inizia a diventare un bel cigno ) La svolta arriva quando al Torino arriva Ciccio, non Ingrassia, ma arriva Graziani. I due non è che si intendono al volo, ci vuole il suo tempo. Il primo anno che giocano assieme, in due, segnano n°20 goal. L’anno dopo ne segnano n°30. Quell’altr’anno arrivano a segnare n°36 goal. E l’anno seguente ancora arrivano a segnare, in due, n°37 goal. Si tolgono la soddisfazione di segnare in coppia più di n°200 goal in partite ufficiali. Poi, non dimentichiamo che avevano riportato in bacheca della società lo Scudetto e dopo il lontano periodo del Grande Torino, perito nella tragedia di Superga. Paolino Pulici, col metro di comoda di tanti insegnanti di calcio non avrebbe fatto questa carriera, fortuna che, la ruota della fortuna si era fermata a un insegnante allenatore di calcio alla don Milani, che aveva saputo capirlo e aveva saputo aspettarlo, di aspettare la sua maturazione. Questa sbrodolata la dedico, e li abbraccio tutti, quelli che stati bocciati e bollati da gli insegnanti di settore e perchè giudicati lenti nel l’apprendere, giudicati poco intelligenti, giudicati poco capaci. A tutta la categoria di appartenenza dei lenti di comprendomio, a tutti loro e alla faccia degli insegnanti con paraocchi e che non vedono a un palmo dal loro naso, ecco che a tutti i lenti: 1 ABBRACCIO(mauro)

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