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cross-training la nuova frontiera del allenamento per gli sport endurance

Quasi quasi ritorno a sparare cazzate su l’argomento allenamento. Detto e stra-detto che, la caratura atletica è la cilindrata del tuo motore organico, esatto è il tuo apparato cardiovascolare e apparato respiratorio, che più ha capacità funzionale, più è alta è la cilindrata del motore che possiedi. Va di logica che più alta è la tua cilindrata del tuo motore organico, hai anche più possibilità di chi ha cilindrata più bassa, e di arrivare anche ai vertici di specialità sportive di resistenza, esatto, gli sport del l’endurance. Specialità sportive tipo il running, il ciclismo, il nuoto, lo sci di fondo, lo sci alpinismo, la marcia e chi più ne ha più ne metta, sono specialità dove è indispensabile avere tanta e tanta resistenza. Ma l’allenamento, qualsiasi cilindrata hai, è fase uguale per tutti, ovvero riuscire a ottimizzare il più possibile la cilindrata organica del nostro motore, esatto, del far diventare il più performante che si può il motore che Madre Natura ci ha regalato. (un regalo non si rifiuta mai e a caval donato non si guarda in bocca. Per favore, non stiamo a lamentarci. Già tanto è camminare e respirare, esatto, essere autosufficienti, carissimi non vi voltate mai indietro?) Non puoi avertene a male se qualcuno ha avuto regalo più bello del tuo. L’allenamento è quella pratica che bisognerebbe ritagliarsi il tempo di almeno 1h quotidiana, volere è potere, e non venire a tirarmi fuori scuse, quando di ore attaccato a uno schermo me ne passi minimo 2 ore al giorno. L’allenamento quotidiano è una salutare pratica per far diventare e mantenere il nostro organismo e il nostro fisico in condizione ottimale. Quella condizione che riesce a farci svolgere i lavori quotidiani e svolgerli senza eccessiva fatica. L’allenamento è quella medicina naturale che ha lo scopo di far esprimere il nostro potenziale organico-atletico il più vicino al 100% del nostro teorico massimale Caratura teorica che abbiamo avuto in regalo e come dono che ci ha fatto Madre Natura e alla nostra venuta al mondo. E già tanto essere venuti al mondo, e a continuare a esser autosufficienti, altro che arrabbiarsi perchè la domenica non hai beccato la sportina di categoria, che quello è un godere, che è sempre un bel godere. Che beccare la sportina di categoria è quella cosa che ti conferma che ti stai allenando bene. Detto che l’apparato cardiorespiratorio è quello che dice fino a dove potrai arrivare allenandoti, bisogna però anche allenarsi, bisogna conoscere bene come usare al meglio l’allenamento, che è pratica che è costruita di tanti blocchi, di tanti mattoncini Lego che si devono incastrare perfettamente al punto giusto e per costruire un bel giocattolo, il più bel giocattolo e usando solo la quantità di mattoncini che ti ha portato in regalo Madre Natura. Che ripeto, non a tutti Madre Natura porta lo stesso secchio con numero e qualità di mattoncini uguale, esatto, ci starà sempre chi ne ha di più e chi ne ha di meno. Spesso, non è cosa rara che chi ha avuto più tanto bel regalo da Madre Natura poi, capita che, esatto, che non lo sa usare. Non di rado chi ha fantasia e anche se dotato di meno mattoncini fa costruzione di giocattolo più bello di chi ha si tanti bei mattoncini, ma non è in grado di incastrarli bene, col risultato di costruire un brutto giocattolo. Esatto, tanti bei mattoncini Lego sprecati. Detto questo, il trailrunning è uno degli sport dove è richiesta tanta e tanta resistenza. Quando si dice gara di trail, si pensa subito a una gara di endurance, esatto, è proprio così, il trailrunning è una delle più belle e avvincenti specialità dello sport endurance. Qui non si sta a parlare di gare di running su strada e ancor meno di gare su pista, che un diecimila in pista è si gara di fondo, ma nulla a che vedere col trail. Scommetto quel che vuoi che il tal medaglia d’oro ai diecimila delle olimpiadi, che non arriva nei primi dieci di un diecimila trail. Esatto, stessa cosa è a parti invertite, chi primo nel trail, non è detto che arrivi tra i primi dieci in pista. Quel che di bello c’è, che col trail, al di la di come ti classifichi, ci sta sempre godimento. (a differenza della pista, che se non sei nei primi tre? dove è che sta il godimento?) Non è girare in pista al pari di un criceto, che giri e giri e sei sempre fermo in quel posto, esatto, per n°25 volte ripetere e sempre gli stessi 400mt di pista, e sempre nello stesso senso. Un diecimila trail in bosco di bassa montagna o alta montagna fa lo stesso, vuoi mettere i posti che attraversi correndo sui sentieri, me li paragoni a quella striscia gommata al chiuso? che trovi gli stessi odori? che trovi lo stesso silenzio? che trovi gli stessi suoni della natura? Che poi piuttosto che i posti di incantevoli vallate ti piace correre su striscia gommata delimitata e anche perché sai che a guardarti ci stanno sulle tribune centrali le persone importanti, quelli son gusti personali di ogni atleta, e gusti pienamente legittimi, non c’è il gusto più bello, e al gusto non si comanda, il gusto è solo che uno dei cinque sensi e è strettamente personale. Però, noto solo questo, la matematica non è una opinione o un gusto personale, noto che, in dieci anni, la pista è calata, e è calata di molto, mentre il trail è cresciuto, è cresciuto di molto. Già solo dieci anni fa, il direttore di una famosa rivista di running, ex forte maratoneta e runner stradista, dieci anni fa, anche tal direttore si stava accorgendo che ci stava in atto un cambiamento, esatto, il tradizionale correre sulla strada aveva trovato un altro modo di dar sfogo alla passione, aveva scoperto che, per dar sfogo alla passione, non ci sta solo l’asfalto ma anche lo sterrato dei sentieri. In un editoriale di dieci anni fa, diceva: si sta affacciando pian piano ma inesorabilmente, un nuovo modo di fare running, un modo che invece della strada, predilige i sentieri del bosco. Esatto, dieci anni fa il correre nel bosco era cosa riservata ancora a pochi eletti, adesso il correre nel bosco sta diventando e anche per la massa, la nuova frontiera del running. Pane al pane e vino al vino? allora, uno dei primi della provincia a promuovere questo tipo di runnig è stato Roberto Rizzini, un mio categoria di età, e che abbiamo frequentato anche il corso di tecnico lo stesso anno. In provincia, con la sua creatura Promosport Valli Bresciane è stato uno dei primi a promuovere questo tipo di running. Peccato che non ci siamo presi su nel verso giusto. Non so del perché, peccato, già allora unendo entrambe le forze, sicuro che avremmo potuto incidere molto di più sul far conoscere questa nuova frontiera del running agli appassionati della corsa a piedi e della natura. Peccato anche perché ai tempi c’era amicizia, e oso dire, anche tanta. Colgo l’occasione per salutare Roberto, e già che ci sono, saluto anche Mauro, suo cognato, e Mauro devo solo che ringraziarlo e essergli per sempre riconoscente. Nel 2005, mentre faticavo a trovare qualcuno che mi desse una mano per il Poker Run, esatto il giorno delle quattro gare in una sera solo, Mauro, esatto che qualche volta ha anche partecipato alle gare del Torneo Podistico, Mauro cosa ha fatto? esatto, mi è stato di grande aiuto, ha inserito una gara in comitato dove era affiliato, e facendomi risparmiare 100€. Ma non è tutto, è partito da Padile Gardone VT, e è arrivato a Nuvolento il mercoledì sera della gara con ben quattro volontari. Esatto, gli amici si vedono quando è il bisogno. Chiuso la parentesi dei ricordi del passato, vado ancora a sparare cazzata di allenamento di gara endurance. Che se poi il prossimo anno le gare le allunghiamo al doppio di kilometraggio? esatto, meglio essere allenati. Però, c’è un però, adesso si fa presto a dire, però va di logica che cosa così, il doppio di kilometraggio, per forza di cosa va a incidere sul costo del cartellino iscrizione (nel senso che cosa così come è più alto è il kilometraggio più diventano alti anche i costi. Non è la stessa cosa tener lì ferma l’ambulanza 2h o 4h. E a segnare il giro? e i volontari? poi, lasciamo perdere che il sottoscritto è allergico a cartellino iscrizione di più di tot € a gara. Poi, dipende tutto da voi, se lo volete voi, mi posso anche adeguare a quel che desiderate) L’allenamento per una gara endurance, il miglior allenamento, ohè, è mio parere personale, e allora sicuro che è teoria sbagliata? Dicevo, l’allenamento più adatto per gare di trailrunning di una quindicina di km, per me, è il cross-training. Esatto, il miglior allenamento è implicare in modo ampio i più tanti muscoli del corpo. Il trailrunning non è un gesto meccanico ripetitivo, il passo e la falcata non son mai uguali al passo e alla falcata precedenti. Ci stanno da scavalcare rami, sassi, buche. C’è da andare su in salita, e a volte su sentiero escursionistico, dove c’è da camminare. Ci stanno le discese, quelle dove puoi venir giù a rotta di collo e quelle dove devi stare più che attento, perché già solo a camminare è pericoloso. A volte sono discese che devi far presa con le mani ai rami delle piante. A volte c’è il ruscello che devi passare, insomma, non son sempre e solo gli stessi muscoli a lavorare e in un gesto sempre uguale e ripetitivo, questo il motivo che, per il sottoscritto, il cross-training è l’allenamento più indicato. Voi mi dite, ma chi vince a quelle gare lì, tanti fanno solo quel tipo di allenamento, corrono e basta. Esatto, sono d’accordo con voi, ma per me, se anche questi campioni userebbero metodo di fare cross-training, per me migliorerebbero ancor di più, di quello che sono già. Diciamo che, al limite, ecco, il nuoto è quella fase che si potrebbe fare a meno. Ma la bici, qualche ora di bici e su diverse tipologie di percorso, specie se di saliscendi alternando pianura salita e discesa, fai 2/3 di ore di seduta di allenamento una volta la settimana e per dei mesi, poi mi sai dire. Alternare la specialità di allenamento porta inevitabilmente a un miglioramento globale del potenziamento organico generale, dato che l’alternanza delle discipline di allenamento, danno modo di allenare con stimoli specifici e diversi il più tanto numero di muscoli e che sono interessati in una gara di trailrunning. Non è allenare i soliti muscoli al solito modo, che aumenta la caratura dell’atleta. L’atleta, col cross-training, impara a allenare il sistema cardiorespiratorio sempre in modo diverso, e aumentando in questo modo la sua maggior efficienza. Non solo, fare allenamento incrociato che prevede diverse discipline sportive, evita sovrallenamento e eventuali patologie che possono insorgere allenando in modo continuativo e intenso e sempre e solo gli stessi muscoli, e sempre allo stesso modo. In poche parole, con cross-training si intende (prendo ispirazione dal libro di Simone Diamantini, che chi conosce di sport, non ha bisogno di presentazioni. Ho anche seguito una sua lezione a una fiera dello sport che si è tenuta circa trent’anni fa a uno spazio fiere di Milano o paese vicino. Tanto tempo è passato e magari i ricordi si accavallano e si mescolano. Se non ricordo male quando ha Gelindo gli ho fatto questa domanda, ma per te, qual è la migliore di scarpe, questa che stai presentando o quella che hai vinto la Maratona Olimpica. Senza dubbio questa, questa ha migliorato quello che era l’altra. Beh, non mi aspettavo risposta diversa, visto che era diventato il testimonial di quella nuova) un metodo di allenamento che comprende diverse discipline sportive, con lo scopo di diversificare gli stimoli allenanti, in modo di andare a ottenere una preparazione più completa e più efficace. Questa teoria è contrastata dalle vecchie teorie, che pur si son dimostrate valide. Le tradizionali metodologie di allenamento prediligono una impostazione più specifica e quindi meno diversificata. Dopo una ubriacatura di tette e .uli e di fontanelle e di schiumaggi, ho forse ritrovato e forse, la via che porta a l’ispirazione di sparare cazzate che riguardano il mondo del training? Alla prossima (mauro)

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