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correre piano per vincere una gara?

esatto, nelle gare ultratrail di centinaia di km o di giorni, sembra controsenso, ma correre piano può far vincere una gara

Trail running? non confondiamo tra specialità del corto, tra specialità lunga distanza e tra specialità ultra di 1 giorno intero o tra specialità dove sono di più giorni che servono per arrivare al traguardo. (ci sta stessa differenza che passa tra a correre e a camminare, tra trekking e scalata e escursione) Detto che, il sottoscritto se gara di running deve essere, è per il trail di massimo due ore impiegate a finire il giro per il primo classificato (ma che senso hanno i trail di più giorni continui o di giornate intere? Che cosa hanno a che fare con il correre a piedi? Un conto sarebbe se gara a tappe, di massimo due ore a tappa. Quelle di giornate continue a camminare non sono gare di running, ma diventano alla stregua di spedizioni esplorative. Poi, che senso ha correre di notte? Si va a dire che, nel trail: sai la bellezza dei posti e dei panorami. Ma scusa, ma di notte, me lo dite voi che posti e che bei panorami puoi ammirare? Che forse gli ultratrailmanrunner hanno vista a raggi infrarossi? E anche se fosse, siete proprio sicuri che si va a godere della vista dei bei panorami e anche se si è fenomeni dotati con vista a raggi infrarossi? Il sottoscritto ha partecipato ancora a gare in notturna e con lampada frontale, ma tolto che il sentiero sotto i piedi e i catarifrangenti posti sui tronchi degli alberi, il sottoscritto non vedeva a due metri più in là. Poi è anche vero che il sottoscritto non è un fenomeno con vista a raggi infrarossi) Correre, se riferito a fare specialità sportiva, sicuro che ci sta anche una classifica, esatto, il correre in gara di sport dove è obbligatoria una tessera, dovrebbe essere solo che in modo competitivo e con un tempo max. che ne garantirebbe la serietà di stare dentro in una competizione e non in una passeggiata. Ma dove sta la fase competizione running se si passa più tempo a camminare o quasi? e camminare per delle giornate? (e anche se le chiamiamo gare e le chiamiamo running per dargli importanza?) Adesso, con la parola running, visto che è diventata parola alla moda, esatto, si va a condire di tutto, anche quello che una volta era un fare tratti dei sentieri di montagna in mezzo alla natura camminando. (esatto, anche i trekkers adesso sono considerati dei runners?) Dove i decenni passati, a questo tipo di corse in mezzo alla natura, la competizione non era la prima cosa, ma la prima cosa era il bearsi dei paesaggi e di tutto quello che di bello offriva la natura del posto. Ecco, se cosa così non scandalizza nemmeno vedere chi partecipa a camminare. (ma lo sapete, ma conoscete voi della storia della mia ex atleta, scotomata “scafandro”? Esatto, di quando a una gara campestre di campionato provinciale Fidal, visto che nevicava, era 6 di gennaio, non aveva trovato di meglio che gareggiare con tanto di: dopo sci + tuta da sci + ombrello. Ebbene, visto che nella categoria donne 55 anni ci stavano partecipanti inferiori di numero al numero delle premiazioni di quella categoria, esatto più premi che classificate di categoria, esatto, si è beccata pure bel premio, e per essere arrivata ultima e per aver fatto aspettare gli atleti, sottoscritto compreso, in canotta sotto la neve che scendeva. Ma cara Fidal provinciale, dove è che sta la serietà? se per le palanche si accetta di tutto. Poi, invece, sei andata a penalizzare e sempre e solo il sottoscritto. Sbattuto fuori dal calendario il Torneo Podistico, poi sono stato il primo che si è sentito dire: basta, adesso gare Fidal e Hinterland nella stessa giornata non le accettiamo più. E era riferito a una gara serale, La Corrida di Nuvolento. Quando erano trent’anni che gli altri organizzatori facevano cosa così. Prima no, è andata bene per più di trent’anni, poi l’aveva fatta una volta il sottoscritto, e ecco che, non si poteva più fare i due arrivi separati dei due comitati separati) Esatto, adesso, anche quel tipo di partecipanti lì, che in pratica fanno trekking, ma sono definiti runner, esatto, non si distingue più nulla, tutti dentro nella parola: runners, che, esatto, è parola magica, è parola di moda. Diversa la cosa quando invece di runner, uno che correva a piedi veniva chiamato: podista (esser chiamato podista a uno che correva a piedi si sentiva sminuito. Stessa cosa di spazzino e operatore ecologico. In pratica la stessa attività, ma con una parola uno si sente sminuito, con l’altra si sente valorizzato). Esatto, runner, è stata la parola magica, cosi come è stato per la parola run, così come è stato per la parola running. Adesso, per distinguere la tipologia di gara in mezzo alla natura, non più la parola eco-maratona, ma adesso la parola magica è diventata la parola trail. Esatto, la parola eco-maratona, non attirava i runner come invece capace di attirare la parola trail. (adesso, il primordiale spirito trail vive ancora nella specialità della specialità della Marcia di Regolarità. Ma la specialità della Marcia di Regolarità sarà anch’essa sottoposta a ferree e rigide regole del Coni? Sai che non lo so. Sai che quasi quasi ci faccio un pensierino e m’informo. Che forse rimane l’unico modo per mantenere in vita il Torneo Podistico? magari cambiando nome?) Ma perché nello sport ci deve stare tutta questa mescolanza, e mescolanza controllata da un unico soggetto, perché? c’è un motivo valido oltre al logico motivo delle palanche del cassetto iscrizioni? Perché non si separa? Esatto, separare gli organismi burocratici di chi controlla lo sport agonistico e chi controlla lo sport hobbystico, esatto, sarebbe cosa molto più logica, almeno secondo il sottoscritto. Difatti lo sport del calcio, che la loro dirigenza è avanti anni luce rispetto alla dirigenza dello sport del running? Esatto, nello sport del calcio ci stanno chi comanda campionati a alto livello e chi comanda campionati a livello più basso e chi comanda campionati di calcio a livello hobbystico. Esatto, non si va a mescolare con regole uguali e identiche, che tu una partita di calcio di campionato di calcio di Serie A la fai disputare in uno stadio di 4000 posti? Però, se non è partita di Serie A, ma è partita di 3^ categoria, li si si può giocare. Il torneo Podistico, le gare del Torneo Podistico, sono gare di 3^ categoria, ma che però, chi comanda, vuole che se anche gare di 3^ categoria, devi avere stadio con 40.000 posti a sedere. Non ci siamo, è legge che è senza senso? e le leggi senza senso sono fatte da dirigenza insensata? Esatto, nel running, non si sta a fare distinzioni, il denominatore comune son le palanche, esatto, se si deve organizzare, a un organizzatore che gli frega se impiegherai qualche ora o qualche giorno a finire la gara. Per tal organizzazione, quello che conta, esatto, quello che conta è solo il cassetto iscrizioni pieno di palanche. (che poi segui il ragionamento: se un organizzatore è costretto a certe regole, dove solo i tesserati possono partecipare e anche chi va a 6 minuti a km gli fanno tessera, in modo che poi anche loro possono iscriversi, logico che il numero dei partecipanti con tessera diventano molti di più, e quando becchi 1€ a ogni partecipante, esatto due piccioni con una fava, il primo piccione il costo tessera che ti viene in tasca, il secondo piccione è 1€ ogni iscritto a gara. Non è la stessa cosa 100 partecipanti o 1000 partecipanti. In un caso il piccione pesa 100€, nel secondo caso il piccione pesa 1000€. Hai capito la furbata del mischiare? E se fai che in una Domenica ci stanno, o meglio, ci stavano più di mille gare in una sola domenica, fai presto a fare il conto. Solo agonisti cassetto totale di tutte le gare = 100.000€ Mentre con mescolanza di tapascioni il cassetto totale di giornata diventa 1 milione di euro. Caro, la vedi la differenza e la vedi la potenza delle palanche? esatto, le tante palanche vanno a giustificare anche cose con poco senso. Poi tu calcola questo per 52 domeniche a l’anno, a fine anno diventano 52 milioni di euro esentasse, e chi ci sputa sopra, di sicuro non ci sputano sopra a Roma, che con quella cifra riescono a tenere in piedi anche le gare che gli piacciono, esatto, quelle gare dove ci sta la tribuna d’onore?) Poi, ritornando alle ultratrail, c’è anche da dire che si mettono dei cancelli di controllo dove si deve passare entro tot tempo, ma cancelli di manica ciao che larga, nel senso che in quel tempo ci passi anche spingendo il carrello della spesa del supermercato. Prova fare una gara dove metti un tempo massimo dove c’è da sudare almeno un po’, e che chi arriva fuori tempo massimo non lo metti in classifica (tipo la Spartathlon?) vuoi scommettere che si fa la metà di iscrizioni. Questo è a conferma che prima della parola sport (che non è cosa così, ma parola che implica una qualche bravura e un minimo di capacità a fare tal tipo di specialità. Esatto, ridiamo un po’ di dignità anche alla parola sport, lo chiedo e per favore ai federali) agli organizzatori, gli interessa la parola palanche. Detto questo, vediamo la differenza tra trail e ultratrail? La più grande differenza sta che, nel trail si deve cercare di correre il più veloce possibile, mentre ne l’ultratrail si deve correre il più risparmioso possibile di energie. Nel senso che, per far capire meglio, se nel trail vincono i runners più veloci, nelle gare ultratrail vincono spesso e volentieri i runners che corrono più lento (e questo è già una anomalia e che non si dovrebbe chiamare competizione sportiva) Il segreto delle gare ultratrail è proprio il consumare meno energie possibile, in modo di correre per più tanto e tanto tempo lentamente. Puoi correre veloce, puoi accumulare vantaggio di 1h a metà gara e sul secondo, ma se vai incontro a esaurimento carburante, puoi avere anche in mano una Ferrari, ma senza benzina, esatto, anche la fuoriserie del cavallino non va più avanti, è ferma, e anche una Fiat 500 la passa fuori agevolmente. Non so se sono riuscito a farvi capire il concetto. Qualcosa ne so, anche se poco, qualcosa ne so. Alla seconda edizione della Blumon Marathon, dopo 1h di gara ero messo bene, mi voltavo indietro e in basso, molto distanti vedevo runners che sulla carta erano di sicuro più veloci del sottoscritto. Ecco, dopo 1h e mezza di gara avviene proprio che sono rimasto senza benzina, avevo svuotato il serbatoio, e piano piano, poco alla volta, tutti quelli che erano di dietro mi superavano agevolmente, donne comprese, belle Milf comprese. Esatto, alla prima gara trail di alta montagna, avevo interpretato la gara come una qualsiasi maratonina su strada, l’ho capito sulla mia pelle che tra strada e montagna in alta quota ci sta una bella differenza. In alta montagna l’ossigeno diventa sempre meno, e la fatica per salire ai 2000mt è tanta, esatto, se non risparmi le energie ancora ai primi km, la paghi con gli interessi alla fine. Ieri sono stato a fare allenamento in Val Rendena, a domanda che mi chiedeva se non avevo paura di incontrare l’orso, ecco la risposta che ho dato: premesso che, l’orso, se vede l’uomo scappa, se no non si capisce altrimenti del perché non si fanno mai beccare. Non è l’homo sapiens che deve stare attento a l’orso, è l’orso che sta attento a non farsi vedere da l’homo sapiens. Ma fosse altro che o per via della cucciolata o per via della fame, o per via che intimorito, se si mette a rincorrervi, il segreto sta tutto nel correre, ma non il più veloce de l’orso (perché poi se ti stanchi, dimmi tu che veloce puoi correre) ma il segreto sta nel resistere a correre 1 minuto in più di quel che riesce a resistere a correre l’orso. Correre, essere in grado di correre e solo per 1 minuto in più de l’orso può evitare uno spiacevole incontro ravvicinato. Che ripeto, ho amici in Val Rendena che si sono trovati in vicinanza, a tu per tu de l’orso, ma alla loro vista, l’orso è scappato nel fitto bosco. Poi, se vai a farmi gli allevamenti in casa de l’orso, in alta montagna, che sei stato tu allevatore a andare a casa loro, quella degli orsi, costringendoli a scappare sempre più in alto. (che vi ricordo, l’orso, in antichità, viveva e ci stava anche intorno a quota più bassa di 1000mt. e anche a 400mt e anche meno, vedi gli scheletri ritrovati nelle grotte e nelle caverne delle colline delle Valli del Marmo) Che vuoi, più in alto di tot l’orso non ha habitat, e se lì in alto ci sta il tuo allevamento che ti sei incaponito, invece di rimanere a quota bassa, non lamentarti caro allevatore se poi l’orso ti sbrana qualche animale. Se non lo fai per l’orso, fallo per i tuoi animali, di rimanere più in bassa quota. Ma mi sa che, degli animali, non ami n’è l’uno n’è gli altri. Che poi gli animali che ti vengono sbranati da l’orso o dai lupi, te li pagano. Ma risarcimento o non risarcimento, ritorna in bassa quota col tuo allevamento e lascia un po’ di spazio anche a l’orso e ai lupi, che loro lo fanno per sopravvivenza e non per le palanche. (ispirata da Orwell, che ha detto: L’uomo è l’unica creatura che consuma senza produrre. Egli non dà latte, non fa uova, è troppo debole per tirare l’aratro, non può correre abbastanza velocemente per prendere conigli. E tuttavia è il re di tutti gli animali) Del perchè correre a piano per vincere una gara ultratrail continuo a sbrodolare domani. (mauro)

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