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correre è bello e pratica salutistica…

…ma diventata pratica molto più complicata, esatto, grazie a causa della burocrazia (storiella di come era bello il gettone telefonico)

Una rivista, ho ancora in mano una rivista, però non è una rivista di quelle che ti portava un tuo amico, che ce le passavamo, che erano quelle dei papà, esatto, quelle riviste dove ci stavano anche tante pagine che erano incollate, dai che avete capito. Cinquant’anni fa, anche noi ragazzi di quei tempi guardavamo, ma non era uno schermo e erano immagini ferme, non erano immagini in movimento, esatto, dovevi immaginare, dovevi sviluppare l’immaginazione, (quella che intendevano J. Lennon & Y. Ono) far lavorare il cervello, e da lì nasceva la fantasia, ovvero, la massima espressione del lavoro della mente. Purtroppo, adesso, il tutto pronto, il tutto lì sotto gli occhi, questo è andato a spegnere la fantasia e di conseguenza si è andata a spegnere anche la mente. Detto anche che, e oramai chi ce la fa ancora a incollare le pagine? no, non per l’età (che i runner, quelli puliti, quelli dei ritmi di Madre Natura e non i ritmi truccati dalla chimica, quel tipo di runner, son capaci ancora di incollare e ancora come erano in gioventù, il sottoscritto non fa testo) ma perché ieri, col training company, sono state quasi quattro ore di calvario, e sono ancora distrutto. Provate voi, da S.Gallo al Santuario di Monte Conche e ritorno non è uno scherzo farlo in quattro ore. Però, e son sicuro di parlare anche a nome della Daniela e della Giuli e di Piero, nonostante la faticata, è stato un bel giro, che ne valsa la fatica. Vediamo, la rivista che ho in mano è un Runners World del 2010, esattamente dieci anni fa. E esattamente dieci anni fa cosa diceva Marco nel suo articolo de: Il Pungolo? Esatto, gareggiare diventa sempre più complicato. L’articolo prende sotto la lente l’aspetto del gareggiare in una corsa a piedi e di come rispetto a decenni prima, parliamo già nel 2010 era diventata cosa complicata, complicata e senza senso, senza logica, tranne quella del cassetto iscrizioni. Esatto, la corsa a piedi come cosa per fare fatturato. Inventarne sempre una e senza logica e solo per fare sempre più tanto fatturato (ricordatevi che quando ci stavano i campioni italiani con cognomi autoctoni, correre era più semplice, meno complicato e era sport veramente alla portata di tutti, senza lacci e lacciuoli e senza pagare le 100000£, che sono i 50€ di adesso, per partecipare a una corsa di maratona, che per farti prendere giù l’amara pillola, te la indolciscono con inutili gadget di provenienza industriale e che di lì a poco verranno battezzati come rifiuti e che andranno a incrementare, sicuro il fatturato, ma sicuro che andranno a incrementare le tonnellate di rifiuti e immondizia giornaliera prodotta intelligentemente da l’homo sapiens, e già aver lasciato la bottiglietta li nel bidone della plastica che c’era lì al Santuario, mi crea qualche disagio di coscienza. Ma poi, a ogni maratona una maglietta e sempre le solite cose, ma che fantasia, va be che, chi partecipa a quattro o cinque maratone a l’anno, poi, le magliette le può anche regalare a amici e conoscenti. Ho apprezzato con molto piacere il regalo di una maglietta da parte di uno dei maratoneti che frequentano le gare del Torneo Podistico, uno dei maratoneti d’hoc, non di quelli improvvisati e perché adesso è di moda) Iniziamo a vedere qualche differenza? Va be che tal maratoneta occasionale e perché moda e perché il sindaco della città, e per situazione di visibilità e credibilità, un giorno ha detto, carissimi, sveglia, il telefono non va più a gettone, e cosa voleva dire, perché adesso non c’è più il tanto amato gettone che si vive meglio? che la vita è diventata più semplice e facile? Carissimo ex sindaco di quella città, diventato il gettone telefonico di quella città, semmai, vuoi che te lo dica? Esatto, quando ci stava il gettone telefonico si viveva un po’ meglio, il futuro era un po’ più roseo, le nuove malattie erano ancora da divenire. Caro mio bel gettone telefonico, che diventerai e sicuro un gettone anche in altro campo. Ebbene, quando ci stava il gettone telefonico, il vecchio mondo, si stava tre volte meglio di adesso che c’è il nuovo, prova domandare in giro, alla gente, se è così o no. Detto questo, vediamo: quarant’anni fa, 1) per iscriverti a una corsa a piedi e anche la maratona, non dovevi andare in banca (burocrazia e tempo che ti fanno perdere) a fare un bonifico, esatto, arrivavi sul posto e ti iscrivevi, punto e basta. Non è che ti davano in cambio a esoso costo di iscrizione ti davano in cambio una sportina di futuri rifiuti e immondizia. 2) quarant’anni fa, arrivavi al tavolo iscrizioni, comunicavi i dati a voce, senza mostrare carte cartine tessere e tesserini visite o non visite, esatto il semplificare? 3) ma la corsa a piedi, in fin dei conti, che cosa è? E qui dobbiamo metterci tutti d’accordo, se no non se ne vien più fuori, è cosa fatta per aggregare? Fatta per invogliare a intraprendere una sana e salutare attività motoria? Una cosa promozionale che uno di quel paese di tal sagra paesana magari vuol provare, ma, senza burocrazia in regola, ecco che non può? Carissimi, niente di tutto questo, dopo quarant’anni si è capito che una corsa a piedi, esatto, una corsa a piedi è una cosa che deve far girare le palanche, deve far fare fatturato ai soggetti che ruotano intorno a tal settore della corsa a piedi, e in primis, far fare fatturato alla federazione? che, siccome adesso siamo più avanti dai tempi del gettone telefonico, anche il carrozzone della federazione ha un sacco di scrivanie e poltroncine in più da mantenere? in più rispetto ai tempi del gettone telefonico? Mi ricordo bene i tempi del gettone telefonico, la tessera Fidal faceva 1€, se paragonato ai giorni di adesso, e non 20€. La affiliazione era di costo quattro volte di meno rispetto a adesso, ma poi mi domando, ma sono giustificati tutti questi costi? Adesso che l’atletica italiana è scaduta di livello, esattamente inversamente proporzionale ai costi per praticare l’attività, ha senso? Più si alzano i costi, più calano le performance atletiche, e ci salvano solo e qualche volta e grazie e solo a atleti con i cognomi non autoctoni. Che poi, uno runner di altra nazione che è in campeggio sul lago, che c’è la corsa serale, si presenta li al tavolo iscrizioni e? come la mettiamo? Lo si può far correre? Lo si può far gareggiare? Vedi ottuso legislatore che di corsa a piedi conosci poco o nulla? Ma lo vedi questo? Gli organizzatori non ne hanno nessuna colpa, le colpe sono tutte della burocrazia, anzi, degli ottusi che governano la burocrazia. Poi vediamo cosa dice Marco in proposito: spesso sono a l’estero per lavoro, e quando capita che ci sta una corsa a piedi di quelle alla buona, quelle che si organizzano in paese, ebbene, vado lì al tavolo iscrizioni, do le mie generalità, pago la quota e finita lì. In Italia cosa così non è possibile, tanti sono gli organizzatori, e anche il sottoscritto, che rischiamo, e anche se non in regola come la burocrazia impone, il partecipante occasionale lo facciamo correre, alla faccia della ottusa burocrazia e del l’ottuso burocrate. Dice: avendo girato un po’ anche a l’estero, si permette di dire che l’Italia è il paese più difficile dove partecipare a una corsa a piedi (cari politici e i vostri annunci di semplificare tutti gli iter burocratici a che punto sono, ancora e solo a livello di annunci?) In Germania, esatto, la patria della corsa a piedi, non ti domandano e non è obbligatorio la visita medica sportiva, che la Germania, lì siano più indietro? Che lì vadano ancora a gettone telefonico? Da anno 2000 a anno 2009 morti causa corsa a piedi n°28. Ma mettiamo che la visita medica salvi anche n° 100 vite a l’anno, e allora, che dire delle 90.000 vittime, forse delle vittime di stato? Esatto, quelle del fumo della sigaretta, caro burocrate lì come la mettiamo? Se anche una sola vita salvata vale la burocrazia vigente, penso che a maggior ragione contino le 90.000 vittime del tabacco, o no? Poi, il Coni, ma ha un senso? Il Coni è l’organo statale, dello stato e deputato a presiedere tutto lo sport a alto livello che si pratica in Italia, e questo delegando il lavoro alle federazioni. Esatto, gli atleti da mandare alle competizioni internazionali, e specie, alle Olimpiadi, sono decisioni a livello di federazione. Esatto, la Fidal dovrebbe mettere voce solo nel settore atleti di alto livello internazionale (e secondo me in questo settore fa molto ma molto poco, non lo incentiva, e mi riferisco e logico alla situazione del settore che, la quale Fidal, e qui sta l’assurdità, la Fidal, invece di interessarsi agli atleti forti, si interessa di più degli amatori, quelli che praticano la corsa a piedi per hobby, dove però sono 100 volte di più degli atleti forti. E logico che è li che c’è modo di fare fatturato, difatti l’idea del 1€ a ogni partecipante a gara Fidal da versare in federazione, secondo voi su 1000 atleti partecipanti, esatto, 950€ a gara viene dagli amatori e 50€ a gara dagli assoluti, che avendo organizzato qualcuna di gare, magari qualcosa ne so, o no?) esatto, con la scusa di una tesserina azzurra, che caso che dimostra l’intelligenza stratosferica, è una tessera che non serve a nulla, una tessera senza nessuna data di scadenza e che un runner può usare anno dopo anno. Questo che si sono inventati l’intelligente cedolino cartaceo e che ti stampa il tuo presidente. E allora a che serve la tessera di plastica se serve a niente, solo immondizia, solo a creare immondizia di plastica? In Italia si nota questo, il distacco, nessun rapporto costruttivo tra la Fidal e il settore amatori (era articolo di dieci anni fa, adesso, con una furbata, non ci stanno più gli amatori, siamo diventati tutti Senior, per magia, in un colpo solo, non ci stanno più tipologie, siamo tutti e quanti Seniores, dal ragazzo di 25 anni e che pesa 1 quintale e che va a 7 a km, al marocchino importato e che viaggia a 3 a km.) Amatori visti solo come la vacca da mungere? In pratica un tesserino che dovrebbe essere un lasciapassare ma che è invece cosa non regolare e inutile tessera. Alla fine rimane il fatto che a correre a piedi in Italia diventa ogni giorno sempre più complicato, esatto, più complicato e soprattutto per gli organizzatori a organizzare. Col sottoscritto, ben diversa la situazione sarebbe, magari un giorno pubblicherò anche il sistema immaginato dal sottoscritto, esatto, da la canzone IMAGINE. Alla prossima (mauro)

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