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che dite se sparo cazzate anche su argomento allenamento?

Ledi, c’è stato un periodo che questa più che bella ragazza, bella donna, bella mamma, faceva allenamento con il sottoscritto. Struttura fisica portata per il running, passo leggero, bella falcata. Unico difetto, che entrambe eravamo e siamo sposati, e si sa che andare a rompere degli equilibri poi non sai come va a finire, magari va a finire come il film di Verdone, esatto, Maledetta Quella Volta. Se non sparo la mia cazzata, esatto, non son contento. Ebbene, Ledi mi chiedeva spesso consiglio, rispondevo, il fine di un allenatore è quello di mettere in grado l’atleta di diventare allenatore di se stesso. Il compito di un allenatore non è quello di farti correre più veloce, di farti vincere qualche cosa, la missione del Allenatore, quello con la A maiuscola, è quello di far diventare l’atleta un bravo allenatore di se stesso. (poi sono tanti e tanti gli altri allenatori che  mirano al successo tramite i loro atleti. Carissimi, nel senso che, è sempre l’atleta che fa la fortuna del allenatore, mai viceversa. Mourinho compreso) Gigliotti, in un convegno, dice: il primo anno con Stefano ho sbagliato, volevo allenare Stefano come Gelindo, ma, Stefano e Gelindo sono due tipi di atleti con caratteristiche diverse. Ogni atleta è unico e diverso da un altro. Sempre a un convegno sento Ranzetti, dice: mentre io insegnavo a Gabriella, allo stesso modo, io imparavo da lei. Nel senso che, a secondo di quello che Gabriella riferiva delle sensazioni avute da l’allenamento, man mano, Ranzetti, modulava gli allenamenti a venire. Da un runner nuvolentese di lungo corso, esatto, Giancarlo B.: quando l’’allievo supera il maestro, vuol dire che, il maestro, è stato un maestro bravo. Ecco in tutti questi anni di andare a sbrodolare e a sparare cazzate, mi sto accorgendo che, a differenza di chi portavo fuori a allenarsi, dove la mi dedicavo più che altro a insegnare del perché e del per come, sui due siti, (Torneo Podistico e runningadventure) questa cosa l’ho lasciata ai margini (poi è anche vero che gli atleti, tutti gli atleti, preferiscono, e son convinti che, l’atleta che in carriera è stato anche ai vertici della specialità, sia migliore di un atleta di scarsi risultati, questo è lapalissiano) Però, e ripeto, il migliore allenatore di ciascun atleta, siamo proprio noi stessi, una volta imparati i concetti che ci stanno alla base di qualsiasi allenamento, l’allenamento è molto meglio by-self. Questo perchè nessuno conosce come siamo fatti, nessuno ci conosce meglio di come ci conosciamo noi stessi. L’atleta che impara e inizia a allenarsi da se stesso, i risultati si vedranno presto e saranno duraturi. Le malelingue, quanti ne hai sentito a dire, quel allenatore ha bruciato questo, l’altro e quell’altro, ha bruciato quella, l’altra e quell’altra ancora, non hai mai sentito? No? Ai miei tempi, la cosa che più ossessionava il corridore di corse a piedi, era, esatto, era il test Conconi (adesso è stato superato da altri test da campo più attendibili, ma comunque ha ancora una sua importante validità. Anche perché gli altri test necessitano di struttura più complessa per effettuare la prova, il test che ci permette di vedere come siamo messi) Carissimi e Carissime, pretendi di andare a comperare un’auto senza sapere se va a benzina o a gasolio? Senza sapere di quante marce dispone? Senza sapere se ha trazione anteriore o posteriore o ha quattro ruote motrici? Senza sapere che cilindrata ha? Ecco, stessa cosa, sicuro che tanti e tante fate allenamento senza conoscere che modello di auto è il vostro corpo e il vostro organismo, esatto, senza conoscere di che tipo di motore Madre Natura vi ha donato. Spesso e volentieri si assiste a allenamenti di gruppo, dove forse che un vestito che va bene a uno va bene anche a l’altro? Purtroppo, se questa cosa è capita a livello di atleti top player, per il settore degli amatori, dove la corsa a piedi è solo che un hobby e una valvola di sfogo, li, conta di più la compagnia che l’allenamento personalizzato. Perché, prima di tutto, prima del motore, che conta è la testa, l’atleta sta nella testa. Il guidatore conta più della macchina. Detto questo, ecco perché, spesso e volentieri, gli allenamenti in gruppo fanno bene agli atleti. Perché è cosa che riescono a sopportare meglio, soprattutto sopportare mentalmente meglio, perché poi, l’allenamento scientifico è altra cosa, è solo che personalizzato, a ogni atleta il suo specifico allenamento. La tendenza di questi gruppi è di prevedere allenamenti standard, se sono in programma ripetute 1000mt., è ripetute 1000mt., e per tutti. Non di rado, ma è anche di logica, atleti che hanno doti e qualità, man mano che vanno a migliorare passano da un gruppo di allenamento a l’altro, vanno alla ricerca di gruppo di allenamento dove ci stanno atleti più veloci. Anche in provincia ne abbiamo di esempi, sia adesso e soprattutto in passato, non fatemi mettere il nome di questi atleti globetrotters e di questi gruppi con la bacchetta magica. Il test Conconi è il test più semplice tra quelli che ti permettono di conoscere che auto possiedi e che tipo di motore la equipaggia, e di che tipo di optional ha in dotazione. Qualche centro visita medico sportivo, a richiesta, quando andate a fare visita medica, con un supplemento extra, vi fa anche test Conconi. Poi, è anche di logica che questo test, devi ripeterlo anche tre/quattro volte l’anno, e allora non ha più senso. Visto che è anche cosa semplice e facile, meglio fare il test Conconi su pista di atletica. Sai che mi viene voglia di sparare cazzata di come si potrebbe fare a metterlo in pratica. Iniziamo col dire che tanti dei più forti runners di Brescia, il test Conconi, ma che ..zzo era? I Volpi e i Bargnani che vuoi che ne sapevano di test Conconi, però, i record li battevano. Il test Conconi, prende il nome dal suo ideatore, il medico runner Francesco Conconi, il quale, nelle sue uscite di running, aveva notato che la frequenza dei battiti del cuore aumentavano man mano che aumentava la velocità della corsa e, poi, fino a un certo punto, oltre non si andava più. Questa cosa l’ha incuriosito, e ha iniziato a ragionare sopra a questa cosa, il risultato è stata una cosa che ha rivoluzionato il vecchio modo e il vecchio mondo dell’allenamento dei corridori di corse a piedi. La prossima puntata vedo di spiegarlo a modo del sottoscritto, non dal punto di vista degli esperti di settore, ma dal punto di vista della lavandaia e dello scarpolino, e senza offesa per questi due lavori, e anche se meno nobili, degni di rispetto tale e quale alla professione del medico. (esatto, nessun uomo e nessuna donna splendono più degli altri, esatto, ispirata da l’Istant Karma di J. Lennon, anche lui con la J e morto giovane, ma non per sua volontà. Forse, siccome ha dato e dava fastidio a certo establishment, hanno armato uno, e quello, istigato, una sera del 8 dicembre 1980, lo ha aspettato che ritornava dal lavoro e con quattro colpi di pistola alla schiena, esatto, l’ha assassinato. Probabilmente il tipo e stato li fin dal mattino nel posto dove risiedevano John e Yoko e loro figlio. Erano le ore 22 passate quando ha compiuto il suo compito che gli era stato ordinato? Per me si, e alla faccia di chi va a dire che sono ossessionato dalle tesi del complotto) Detto questo, procuratevi, questo materiale: 1 cardiofrequenzimetro, 1 cronometro, mettete dei segni sulla pista ogni 50mt., procuratevi una bici con contakilometri e velocità andatura, il più esatto possibile (magari provate a calibrare il contakilometri con la pista di atletica) A fare questo test dovete essere almeno in tre, che poi di volta in volta cambiate lavoro tra di voi, nel senso che, da cavia si passa a controllore. Domani andiamo a vedere come procedere a l’effettuare il test vero e proprio. (mauro)

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