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Abboccate pesciolini

(il refrain, ritornello che passa in internet e che si può ascoltare, pardon, vedere da tanti siti e blog. Non solo corsa a piedi, ma anche a come far diventare fratellino in grado di fare bella performance non in pista, o su strada, o trail, ma sotto le lenzuola)

Navigando qua e là nel marasma generale di quel mare che è internet, e non solo per approdare su siti porno, vedo che sono tanti anche i siti che vanno a sbrodolare di corsa a piedi e tra questi che sbrodolano, oltre al sottoscritto e tanti e tanti intrallazzatori uomini, ci stanno anche diverse donne, che con il loro sito o blog si voglia chiamare, il tocco femminile si vede, è modo più carino e gentile, esatto più fashion, di parlare e sbrodolare di corsa a piedi. Esatto, dicono le stesse cose e spesso che le hanno copiate, ma si presentano ai occasionali visitatori con quel tocco femminile e fashion che seduce lo sperduto navigatore neofita della pratica della corsa a piedi. Noto che, a differenza del sito Amici Torneo Podistico, non ce n’è 1 e dico 1 (se ci sta l’eccezione è a confermare la regola) che di questi siti e blog, che non ce n’è uno che non contenga pubblicità, siano questi gestiti e amministrati da uomini o donne, fa lo stesso, nel loro sito ci sta tanta di quella pubblicità che non ti dico. (a conferma che sono siti molto ma molto visitati, esatto i follower tanto cari alle più oche che belle infuencer, ma furbe?) Carissimi, non è invidia, è questione di stile? di essere credibili? e anche coi fatti? Quando nei vari siti ci si mette la pubblicità, esatto, che differenza passa tra voi e un prezzolato giornalista? Esatto, nessuna differenza, devi solo che parlar bene di chi ti fa mettere in tasca le palanche. In tanti casi è un vero e proprio secondo lavoro. Iniziano col metterti davanti una pappardella di ottime referenze, di quello che loro sono nel loro campo. Ecco che già da qui il pensiero non può più essere libero e indipendente, ma è un pensiero che va in direzione di come imbambolare, ipnotizzare l’occasionale visitatore e a cercar di acchiapparlo e, facendo leva sul suo hobby e sulla sua passione, acchiapparlo con referenze più che ottime, una bella esca che deve cercar di riuscire nel l’intento di alleggerire, l’occasionale e sprovveduto visitatore, di alleggerirlo di, minimo, qualche decina di euro. La si capisce questa cosa? Sicuro che la si capisce, ma per i furbi influencer e istruttori, val la pena gettare l’amo con l’esca, perchè anche se evidente, non sempre la vede e la capisce il pesciolino cuco. Ovvio che la si capisce, se ci si ragiona un po’, se prima gli stessi che si proponevano come istruttori di running da corsa di maratona e adesso gli stessi si vanno a proporre anche come istruttori di trailrunning, è lampante e chiaro che rivela un certo modo di essere di natura furbastra di quei seducenti istruttori. Esatto, l’opportunismo che è forse quello di buttarsi dentro e sfruttare le mode? da qualsiasi parte esse provengano, basta che siano moda dove ci stanno migliaia e migliaia di appassionati, qualsiasi moda, tutto fa brodo? Per dire, provate contare il numero dei siti che parlano di tabelle per iniziare a correre a piedi e in modo di partecipare a una gara di maratona, oppure a una gara Ultratrail, e fate il confronto con i siti che parlano di lancio del disco, per dirne una. Se fossimo stati a duemila anni fa, esatto, questi che adesso li trovi a insegnare come fare a correre a piedi, li troveresti tutti a insegnare a come fare a lanciare il disco, dove ne l’antica Grecia il discobolo era l’atleta di moda, era il simbolo della atleticità. Esatto, forse che solo che sfruttare le mode e solo per opportunismo e come secondo lavoro esentasse? Detto questo, ben vengano chi parla e sbrodola di corsa a piedi, e meglio ancora, ben vengano a parlare di corsa a piedi delle donne, delle fashion donne. Perché se per Ivana la maratona non poteva che essere e logico parlare e sbrodolare della NYCM, esatto, la gara più alla moda di tal specialità del correre a piedi. Stessa cosa per Lucilla, che era più che logico che la Ultra Trail dove parlare e sbrodolare, non poteva che essere UTMB. Esatto, il corrispondente trail della tal maratona bella bionda su asfalto. Esatto, che strano, la maggior parte dei siti e dei blog, non si dimenticano di queste due gare, esatto, per richiamare attenzione, a l’amo, per far abboccare gli sprovveduti potenziali clienti, esatto, come verme, come esca, usano le due manifestazioni più alla moda di tal due specialità della corsa a piedi. Esatto, che, voi istruttori con tanto di buone, buonissime referenze, che forse non siete persone tanto diverse e diversi dagli altri e dalle altre persone di venditori a fiere di paese, esatto, furbi imbonitori e tali e quali a imbonitori virtuali e di altri campi: dal vegan, alla salute, al metodo di allungamento del fratellino, a come ritardare il far fare la schiuma al vostro gingillo, esatto, tutto un buttarsi dentro in cose che son di moda o che vanno a dire di risolvere problemi personali, e che invece, solo per intascare qualcosa? E meglio se sono palanche quelle a finire nelle vostre tasche? (esatto, come tal nuovo vaccino di tal nuovo e moderno Coronavirus, che se lo fai per la salute e non per le palanche, dovrebbe essere a gratis e per tutti, o no?) E voi cari istruttori sareste e vorreste essere quelle persone che si propongono come maestre e maestri di vita? Magari tipo il sottoscritto? Non è invidia, ma poi, pensate quello che volete, la bellezza del libero pensiero è proprio questo. Per Charlotte, (Lucilla, Ivana, Charlotte, carissime, questa è pubblicità a gratis che vi fa il sottoscritto, perché sai di come chi ci starà che, per curiosità, facendo motore ricerca, andrà subito a vedere chi siete, perchè anche questo sito ha il suo bel numero di visitatori, che son veramente tanti per chi non compera di farsi pubblicità) che, ma come si fa a correre così bardate? E anche in allenamento? Cara Charlotte, ma li vedi i cavalli vicino a te, non ti ispirano niente? non ti ispira niente la visione di un cavallo che corre in libertà, non quelli li che hai vicino nel recinto, dici forse che sei giovane e bella e che la vecchia pubblicità della Vidal col bel cavallo bianco libero a correre sulla spiaggia non la ricordi? Sicuro che sei giovane, oltre che bella, che ti definisci un torello, che ce ne vorrebbero di torelle come te, sai per i maschietti che bel modo di rifarsi gli occhi. Quando chi parla di correre a piedi è giovane, già parto prevenuto, già non gli do credito, già la prima cosa che penso è che visto l’età, di corsa a piedi sono proprio loro che devono ancora imparare, e imparare ancora tanto. Non è uguale a correre a piedi per praticata esperienza quotidiana accumulata da anni e decenni e trentennali anni ininterrotti di pratica di corsa a piedi con centinaia e centinai a di gare disputate. Non è uguale a studiare di corsa a piedi sui libri, o copiare da altri siti, se non si ha avuto modo di conoscere di corsa a piedi sulla propria pelle, e anche gareggiando, esatto, più che altro gareggiando. (la gara è il miglior allenamento e il miglior modo di imparare cosa vuol dire correre a piedi) Il sottoscritto, quando voleva conoscere meglio e di più di corsa a piedi, mai s’è rivolto a uno più giovane di esperienza, a l’inizio è stato Giancarlo di Nuvolento, Bettini Giancarlo, non ha mai vinto niente di medaglie d’oro o di campionati italiani, però la maratona la chiudeva tranquillamente sotto le 3h30’, e ancora adesso, a 80’anni, più o meno, lo si vede ancora a correre per il paese. Poi, visto i miglioramenti, logico, se parti da zero, logico che i miglioramenti sono a vista d’occhio, sono evidenti. Questa è anche la cosa che sfruttano i sedicenti istruttori blasonati? Voi spiegatemi perché tal sedicenti e blasonati istruttori, quando uno che va via a 4minuti akm si rivolge a loro, ebbene, miglioramenti non se ne vedono, anzi, più probabile che vanno a peggiorare. Non fatemi mettere i nomi, di esempi da tirare in ballo, e anche nella nostra provincia, ce ne stanno a kg, che dico, a quintali. Dicevo, di questo mio miglioramento Giancarlo era molto contento, difatti, cosa è che diceva? Esatto, il bravo maestro si vede da l’allievo, e se, l’allievo supera il maestro, vuol anche dire che il maestro è stato un bravo maestro. Poi, sempre con la voglia di migliorare, ero a chiedere consigli a Stefano, Lazzaroni Stefano, gli copiavo anche il modello di scarpa. Mi ricordo sempre la prima volta, un dopo gara a Barghe, gli domando: Stefano, ma per migliorare un po’ che allenamento mi consigli di fare? E lui: quanti km fai a la settimana? Rispondo: (vi ricordo che eravamo minimo a trent’anni fa) esco tre volte la settimana più la gara, metti che faccio 40km in tutto, gara compresa. Ebbene, con tono pacato e deciso, mi dice: quando avrai imparato a correre per 80km la settimana, ecco, allora, quando avrai raddoppiato i km settimanali ci risentiamo. Dopo una decina di anni da quella volta, un Mercoledì in pista a Serle, gli ho domandato ancora, sapete cosa mi ha risposto? A te non ho niente da insegnare, a uno che fa gare e tutte le domeniche, i venerdì e i mercoledì, cosa vuoi che posso insegnare? Già l’esperienza che hai, miglior maestro de l’esperienza non c’è niente. Magari avrò qualcosa da insegnare ai ragazzi, ricordo che, ai tempi, Stefano seguiva anche i ragazzi de l’Atl. Casazza, mi dice: ha uno come te che è più di dieci anni che corre e si allena tutti i giorni non ho niente da insegnare. Poi, l’ho capito più tardi, da scaccione che ero e sono sempre stato, e ancora adesso, non voleva forse aver niente a che fare? Diversa cosa con il Ronca? Ciao Stefano, sai che ti voglio bene. Ecco, magari, domani, andiamo a vedere cosa insegnano le tal tre belle donne, una più bella dell’altra, cosa ci insegnano in fatto di come interpretare la corsa a piedi. (mauro)

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